A Room of One's Own
This is my letter to the world, That never wrote to me, The simple news that Nature told, With tender majesty. Her message is committed To hands I cannot see; For love of her, sweet countrymen, Judge tenderly of me!
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Post n°149 pubblicato il 05 Novembre 2006 da lilith_0404
Io la sera mi addormento .................... Così cantava Fiorella Mannoia in una bella canzone di qualche tempo fa. Io invece non sogno mai. Probabilmente il mio sonno é troppo profondo e dei sogni che si dice che tutti facciamo non mi rimane il ricordo al risveglio. Ma nei giorni scorsi leggendo il post 739 di Magdalene57 dove, ricordando le sue paure di bambina, racconta che “quando a volte mi capitava di sognare la morte dei miei genitori, mi ritrovavo sotto le lenzuola a piangere, con il cuscino fra le braccia”, mi sono ricordata che anche per me non é stato sempre così. C’è stato un periodo molto lontano nel tempo in cui ricordo di aver sognato, ma non erano bei sogni. Erano sogni ricorrenti, e mi creavano angoscia. O, più verosimilmente, le angosce esistevano da prima senza che razionalmente ne fossi consapevole e nel sogno trovavano il modo di affiorare. Sognavo di un pericolo incombente, da cui dovevo scappare, ma le gambe erano pesanti come macigni, incollate al terreno, impossibili da muovere. Oppure sognavo di una donna che con un grosso coltello da cucina mi inseguiva per uccidermi, e io scappavo dalla finestra, e andavo a nascondermi in un posto in cui mi barricavo, ma c’era sempre un pertugio, una finestrella, una porta da cui lei riusciva ad entrare, e dovevo ricominciare a scappare. Fin troppo facile ripensandoci oggi decodificare il significato di quei sogni di tanti anni fa. Scrive E.Bronte, in una citazione che trovo nel blog di thefairyround: "Ho sognato nella mia vita, sogni che son rimasti sempre con me, e che hanno cambiato le mie idee; son passati attraverso il tempo ed attraverso di me, come il vino attraverso l'acqua, ed hanno alterato il colore della mia mente.". Qualcosa del genere è successo con le mie paure. Mi hanno accompagnato nel tempo, e hanno impresso la loro forma nella mia mente. Ma ho imparato a guardarle negli occhi, e forse è per questo che ho smesso di sognare. Come i treni a vapore come i treni a vapore |
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se ti interessa ti segnalo QUESTO MIO POST sull'argomento. ciao.
L'anno scorso, prima che accadesse, invece ho sognato la scomparsa di mia madre.... ma questo è un altro discorso.
Imparare a guardare le nostre paure negli occhi non è da tutti - e ti ammiro molto per essere riuscita a farlo!
Anche perché le paure spesso sono infide e si nascondono, si camuffano... I sogni sono una buona strada per farle emergere, per confrontasi con loro, misurare le nostre armi - ma comunque non è facile!!
Per me però (troppo ingenua?!) i sogni (ma forse qui mi riferisco di più a quelli che si fanno di giorno...)sono anche una bella palestra di vita, in cui sperimentare gioie, coltivare aspettative, vedere un po' più da vicino i nostri obiettivi...
Un abbraccio
si dice che la paura sia un meccanismo naturale per mezzo del quale la mente mette in allarme i meccanismi di difesa, rendendoli pronti ad intervenire. Non sono quindi una cosa di cui vergognarsi, ma uno strumento che permette di essere pronti ad affrontare un pericolo nel modo più efficace.
Ci sono paure che sono più radicate di altre, e che condizionano più a lungo, anche quando ormai la situazione che le ha originate é apparentemente risolta, e si deve imparare a conviverci, come chi soffre di vertigini che evita di sporgersi dal terrazzo, o chi soffre di claustrofobia che evita di stare in ascensore..
I sogni ad occhi aperti invece sono una cosa diversa, e come scrivevo a Nick, nel commento qui sopra, se opportunamente scelti, nel senso di sognare cose che pur non essendo immediatamente alla portata possono però con un impegno adeguato essere raggiunte , possono diventare uno stimolo per migliorare la propria vita.
. :)