Messaggi di Gennaio 2017

MARIA SILVIA E LA PIAZZETTA DELLE ROSE miniracconto 12 di Dino Secondo Barili

Post n°26415 pubblicato il 30 Gennaio 2017 da dinobarili
 

RACCONTO DEL GIORNO

Miniracconto 12  diDino Secondo Barili

MARIA SILVIA E LA PIAZZETTA DELLE ROSE

Martedì della scorsa settimana, l’Avv. Maria Silvia non era nellemigliori condizioni per assistere i clienti in difficoltà. Se ne rese contosubito dopo essere entrata in ufficio. Lo disse al suo Collega della stanzaaccanto. “Cesare devo prendere un caffè” Il Collega si offrì di accompagnarla.“No. Preferisco sola … altrimenti ti prenderesti parole che non meriti” E’sempre così quanto le cose non vanno bene sul piano sentimentale. Maria Silviaanziché prendere il caffè si recò in Piazzetta delle Rose che a Pavia a fama diessere una piazzetta magica dove può accadere … e accade di tutto. Laquarantenne Maria Silvia si sedette su una panchina e cercò di farsi passare il“magone”. Si fa presto a dire … farsi passare il “magone”, ma non è poi cosìfacile … anzi, è molto difficile quando i rospi da ingoiare sono più di uno.Non ha avuto neppure il tempo di mettere ordine nelle idee quando notò unmessaggio sul telefonino. “Maria Silvia, ho bisogno assolutamente di te.Chiamami subito” Non aveva ancora terminato di leggere il messaggio e lapersona che lo aveva inviato era davanti a Lei. “Maria Silvia, alzati dallapanchina e preparati … devi accompagnarmi a Parigi” Era il suo vicino di casa,l’Avv. Amleto, un settantenne che l’aveva vista crescere e l’aveva aiuta nel suopercorso professionale. Maria Silvia capì che il Destino si era messo di mezzo …e non aveva alternative. Si fece spiegare il motivo di tanta urgenza. L’Avv.Amleto era stato convocato a Parigi per accettare l’eredità di una sua zia. Nonconosceva il francese e aveva assoluto bisogno di Maria Silvia esperta inmateria. Quando la vita si mette a correre … nessuno la può fermare. A ParigiMaria Silvia conobbe un parente dell’Avvocato Amleto, il Dott. Francois, uncinquantenne da fine del mondo, Dirigente di alto livello di una importantebanca parigina il quale si è innamorato pazzamente della quarantenne pavese.Non solo le ha fatto una corte spietata inondandola di regali, ma lei, MariaSilvia, non ha potuto lasciare Parigi … travolta da un incanto d’amore.(miniracconto 12 di Dino Secondo Barili)

 
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UN AMORE ... PER MAURA miniracconto 11 di Dino Secondo Barili

Post n°26414 pubblicato il 29 Gennaio 2017 da dinobarili
 

RACCONTO DEL GIORNO

Miniracconto 11 di Dino Secondo Barili

UN AMORE … PER MAURA

A volte non basta avere un bel posto di lavoro per essere soddisfatti.Infatti, una settimana fa, la Dott. Maura, quarant’anni, bellissima, alta,bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo … Dirigente di una AgenziaCommerciale a Milano, abitante in un lussuoso Attico a Pavia … non era contenta.Le mancava l’amore. Non un  amorequalsiasi, ma … l’Amore con la A maiuscola. Si fa presto a dire amore, maquando manca si sente. E quando si va alla ricerca dell’amore, quello vero …non si trova così facilmente. Maura, una settimana fa era quasi sul disperato.“Possibile che non riesca ad incontrare il grande amore?” Chiese consiglio allaPortinaia del lussuoso Palazzo in cui abitava … la Signora Cesira che aveva lafama di essere “una strega”. Non sembra vero che nel 2016 si parli ancora distreghe … ma ci sono streghe e streghe. Qui si parla di streghe buone … conmolte virtù e pochi (quasi nessuno) difetto. La Signora Cesira aveva già capitotutto prima che la Dott. Maura parlasse. Volle comunque farsi raccontare  i fatti per filo e per segno. Anzi, chiesequale tipo di amore la quarantenne desiderasse incontrare … “alto, biondo,capelli lunghi spioventi sulla schiena … sui cinquant’anni … ricchissimo (anzi,ricchissimo stava al primo posto … perché un amore senza soldi … non può maiessere un grande amore). La Signora Cesira intervenne con i suoi potenti mezzi(da strega). Suggerì alla Dott. Maura di fare un passeggiata in automobilesulle colline dell’Oltrepò Pavese. La settimana scorsa la quarantenne partisola, da Pavia,  con la sua lussuosaautomobile. Arrivata in una strada sconosciuta in mezzo alle collinedell’Oltrepò Pavese l’automobile ebbe un guasto e si fermò. La Dott. Maura andòin tilt, non capì più nulla. Stava per piangere quando sulla stessa stradagiunse una rossa Ferrari ultimo modello. Alla guida della quale c’era l’uomo deisogni … “alto, biondo, capelli lunghi spioventi sulla schiena … suicinquant’anni, affascinante come un divo del cinema” Non aveva bisogno didimostrare quanto fosse ricco … aveva un Rolex al polso con mezzo chilo (si faper dire) di diamanti. Dopo le prime parole, Maura si sciolse come neve al sole.Danilo (Dott. Danilo) fece altrettanto. Quando l’amore arriva fa le cose ingrande. Non ci sono mezze misure. Il primo bacio è stato fantasmagorico … glialtri hanno toccato le vette dell’Amore (con la A maiuscola). La Signora Cesiraha colpito ancora … in grande. Miniracconto 11 di Dino Secondo Barili 

 
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MARISA E IL PRIMO AMORE miniracconto 10 di Dino Secondo Barili

Post n°26413 pubblicato il 28 Gennaio 2017 da dinobarili
 

RACCONTO DEL GIORNO

Mini racconto 10 di Dino Secondo Barili

MARISA E IL PRIMO AMORE

Una settimana fa, al compimento del quarantacinquesimo compleannoMarisa è andata in crisi. La più bella commessa di Strada Nuova a Pavia, alta,bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo … non parlava più. Non chefosse diventata muta … Aveva sempre avuto una bella e dolce parola per tutte leclienti del negozio presso cui lavorava da vent’anni … Aveva perso, però, laverve, il brio, la vivacità. Si era improvvisamente accorta che una buona partedella sua vita era passata … e non aveva ancora conosciuto il “grande amore”quello che da solo vale una vita. La Signora Elena, proprietaria del negozio sipreoccupò. “Marisa cosa hai? Ti è capitato qualcosa di grave? Posso farequalcosa per te?” Marisa resistette un poco, poi vuotò il sacco. “Ho compiutoquarantacinque anni e non ho ancora conosciuto il grande amore … L’unico amoreche ricordo bene è quello dei miei diciassette anni … ma dopo un anno  Attilio (quello era il suo nome) è partito perl’America in cerca di fortuna e non ho più saputo nulla” La Signora Elena era unastrega … Non una strega tanto per dire … Una strega vera. Una di quelle donneche, senza farlo sapere in giro, fanno dei giochi strani nella loro camera daletto. Giocano con pendolini e ammennicoli vari pur di ottenere effettisorprendenti. La Signora Elena parlò. “Marisa … ci penso io. Non crederai aituoi occhi” Marisa si sentì rinfrancata. Riprese il suo abituale aspetto, ma laparlantina di cui andava famosa non era ancora riapparsa. Lunedì dellasettimana scorsa Marisa era in Strada Nuova per affari vari. Improvvisamente lenuvole si trasformarono in un tornado … Nel giro di pochi minuti Marisa sitrovò bagnata come un pulcino. Cercò riparo sotto un portone dove un altroquarantacinquenne era nelle stesse condizioni (cioè bagnato fino alle ossa). Ilquarantacinquenne parlò. “Marisa. Marisa non mi riconosci? Sono Attilio … ildiciassettenne partito per l’America per fare fortuna. Sono tornato a Pavia percercati e portati con me in America … col mio aereo privato … per sempre”Marisa non si meravigliò. La strega Signora Elena aveva colpito ancora … equesta volta aveva fatto centro. Miniracconto 10 di Dino Secondo Barili 

 
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MORENA E LA COLLEZIONE DI MONETE D'ORO miniracconto 9 di Dino Secondo Barili

Post n°26412 pubblicato il 27 Gennaio 2017 da dinobarili
 

RACCONTO DEL GIORNO

Miniracconto 9 di Dino Secondo Barili

MORENA E LA COLLEZIONE DI MONETE D’ORO

La quarantenne Morena, single, bellissima … alta, bionda, occhiazzurri e gambe da fine del mondo … pensava da tempo di cambiare vita. Quellache stava conducendo non era di suo gradimento. Morena voleva qualcosa dielettrizzante, effervescente. Cosa c’è di più effervescente dell’amore? Nulla.Quel che conta è trovarlo. Nella vita delle persone arriva il momento in cuitutto si mette a correre. Una settimana fa, la quarantenne, Morena ha ricevutouna telefonata dalla sua amica di Milano, Federica … un tipo estroso che più estroso non c’è. “Morena ho ricevutoda mio cugino Gianfranco l’invito a visitare la sua mostra di monete d’oro aLugano. Hai voglia di accompagnarmi?” Per Morena è stato come un fuocod’artificio. Lugano è una bellissima città … dagli ineguagliabili incanti … edalle storie misteriose. “Certo che vengo. Ci vengo volentieri” Morena eFederica partirono all’alba mercoledì della scorsa settimana ed il viaggio è volatovia tra una chiacchierata ed una risata. Del resto Federica aveva il suo scopo.Incontrare Flavio, l’amico di suo cugino Gianfranco, del quale era innamorata. Morena… incontrare l’amore, quello con A maiuscola. Lugano è la città dell’amore pereccellenza. La mostra delle monete d’oro è stata bellissima, ma era solo unascusa. Gli occhi di Morena erano tutti e solo per Gianfranco, un cinquantenne dalfascino ineguagliabile. Anche Gianfranco, rimase colpito dalla bellezza diMorena e se ne innamorò all’istante. Anzi, per impressionare maggiormenteMorena … le propose un gioco. “Morena, visto che la mia mostra delle moneted’oro non ti ha entusiasmato particolarmente … desidero mostrarti qualcosa dieccezionale. Devi chiudere gli occhi, però … e aprirli solo quando te lo dico io” Morena accettò. Gianfranco preseper mano la quarantenne e l’accompagnò adagio adagio lungo un’infinità di sotterraneinel suo enorme Palazzo in Lugano. Alla fine l’invitò ad aprire gli occhi.Morena li aprì … e si trovò investita  dallo sfavillio da una montagna di moneted’oro … La bellissima quarantenne pavese rimase allibita, senza parole. Cipensò Gianfranco. “Morena desidero baciarti su quella montagna d’oro … cosa nedici?” Tutti i gusti sono gusti. C’è chi ama baciare così.  (miniracconto 9  di Dino Secondo Barili) 

 
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CLARA E L'INCROCIO MAGICO miniracconto 8 di Dino Secondo Barili

Post n°26411 pubblicato il 26 Gennaio 2017 da dinobarili
 

Racconto del giorno

Mini racconto 8 di Dino Secondo Barili

CLARA E L’INCROCIO MAGICO

Ogni città ha il suo incrocio magico dove può accadere di tutto. APavia l’incrocio magico è tra Corso Cavour e Strada Nuova. Su certe cose sifanno molte discussioni poi, alla fine, ogni persona ne approfitta per i proprifini. Una settimana fa, la quarantenne Clara, single, bellissima, alta, bionda,occhi azzurri e gambe da fine del mondo … era in crisi. Era stufa di andare inufficio e fare la solita vita insulsa e includente. Si ricordò della leggendadell’incrocio magico di Pavia e ci provò. Era al centro dell’incrocio quando sisentì mancare. Si rendeva conto di svenire. Per fortuna che una vigilessa inservizio se ne accorse. Soccorse Clara e la fece ricoverare al Pronto Soccorso.Un visita medica in più non fa mai male. Al Pronto Soccorso, però, le attesesono d’obbligo. La bellissima quarantenne si trovò per caso seduta accanto adun bellissimo quarantenne che più affascinante di così non poteva essere.Immediata la conversazione. “Come mai? Cosa le è successo?” Entrambi avevanoavuto lo stesso problema all’incrocio magico di Pavia … un principio disvenimento. Poteva essere un caso? … Clara e Francois (questo era il nomedell’infortunato) compresero subito che si trattava di un “gioco del Destino”.Ormai completamente ristabiliti (e più pimpanti che mai) lasciarono il ProntoSoccorso. Presero un ottimo caffè in Piazza della Vittoria … si raccontaronotutto … e, visto che la simpatia (e l’amore) scoppiano all’improvviso, deciserodi partire per un viaggio di piacere a Parigi. Prima, però, vollero rivederel’incrocio magico di Corso Cavour con Strada Nuova. Clara e Francois erano alcentro dell’incrocio quando … davanti loro … si fermò un Signore, alto, occhichiari e penetranti. Lì scrutò. Li fissò e … “Mi raccomando. Nella vita noncapita due volte la stessa cosa. Fatene buon uso. Non c’è una vita di ricambio”… Che fosse il Signor Destino?          Miniracconto8 di Dino Secondo Barili  

 
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