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AMARCORD

Post n°819 pubblicato il 24 Marzo 2012 da atapo
 

 

EVASIONE

 

Ogni tanto sento il bisogno di fuggire, di passare del tempo da sola. Allora amo la solitudine come solitamente amo la compagnia...che poi sono ugualmente in compagnia, compagnia di me stessa, di ricordi, di pensieri, di sogni. Chi mi sta vicino ha capito la necessità di queste saltuarie fughe e vi si rassegna...

Devo trovare una meta e non ho pace finchè non sono riuscita ad andare, a passare qualche ora nel luogo prescelto da cui poi ritorno come rinnovata. Stavolta volevo andare a Bologna. Da sola. Volevo ascoltare e assorbire quella mia città senza essere distratta dal conversare con qualcuno: vari parenti e amici mi dicono: “Se vieni a Bologna avvisaci, ci incontriamo!”, ma stavolta non avevo voglia di incontrare nessuno: solo la mia anima dentro l'anima della città.

I nuovi treni superveloci che collegano Firenze a Bologna quasi completamente in galleria ora tolgono l'emozione dell' inoltrarsi nell'Appennino tra i suoi colori mutevoli nelle stagioni, in un percorso che conosco quasi a memoria: appena partiti non ti abitui ai primi boschi che entri quasi subito nel buio e ne esci già in mezzo alle case della periferia bolognese, con i muri di tutte le sfumature di rosso, dall'ocra al carminio: una luce nuova, diversa. Anche a Bologna c'è il sole e fa caldo, solo sotto i portici rimane di mattina l'umidità notturna. Vado per le strade intorno alla stazione, quelle che percorriamo, noi le Montagnola girls, quando facciamo le spedizioni al mercato, rivedo il nostro bar, il negozio in cui facciamo provvista di tortellini prima di riprendere il treno...è la città che conosco meglio in questi ultimi anni. Ma oggi è giovedì, non c'è mercato, il piazzale è vuoto, in giro c'è poca gente. La strada che conduce in centro è piena di negozi di grandi firme, ormai si assomigliano in tutte le città, solo che qui stanno sotto gli alti portici.

Ho una meta: vicino alla Piazza Maggiore c'è un'esposizione di libri per ragazzi che voglio visitare. Man mano che mi avvicino alla piazza intorno a me la folla si infittisce, sento anche lingue diverse, ai cittadini si aggiungono le comitive di turisti, diverse classi di adolescenti in gita, alcuni sono Spagnoli, si stanno riposando e qualche ragazza accenna passi di flamenco. Davvero la piazza è un salotto, la “Piazza Grande” della canzone ospita i personaggi più disparati, è uno spettacolo sedersi sul marciapiede ed osservare...gente di tutti i tipi e di tutte le età...chi passeggia semplicemente, chi gira in bicicletta, chi suona strumenti esotici, chi sale su un panchetto e tiene comizio, chi forma un girotondo per giocare, al lupo forse, alunni e maestre, chi ...si è appena sposato, provenendo da molto lontano.


 

Laggiù, sotto le arcate, cominciano le strade strette del mercato, piene di colori, di odori, anzi di profumi: quelle ghiottonerie che rendono Bologna famosa in tutto il mondo...e che mi accompagnavano da quando ero piccola così...

...Rivedo nei primi anni '50 la mia bellissima mamma, sempre con cappello e guanti da vera signora, che cammina per quelle stradine dando la mano a me, bambina con i riccioli al vento, che le trotterello al fianco. “Andiamo da Tamburini a prendere il ripieno per fare i tortellini” e il commesso gentile mi allunga un bocconcino di mortadella. Io non oso chiedere niente, anche se vorrei vorrei...la mamma è severa, ha spesso fretta, ma so che se dirò al papà di aver visto in quel negozio gli agnellini di zucchero, ora che siamo vicini a Pasqua...sorpresa! Una delle prossime sere papà tornerà dal lavoro con uno di quegli agnellini, costosissimi, ma per una volta all'anno...



Poi la mamma entra con me in una piccola chiesa buia, accende una candela davanti ad un gruppo di grandi statue di terracotta che a me fanno paura, che scoprirò molti anni dopo essere un' importante “Deposizione” di Niccolo dell'Arca, e mi fa ripetere sussurrando qualche preghiera prima di uscire e rimanere quasi accecata dalla ritrovata luce del mattino.

 


 

In uno dei palazzi che si affacciano sulla piazza, all'ultimo piano c'è una fila di finestrine, quasi di soffitte: in una specie di zoom nello spazio e nel tempo entro da una di quelle finestrine e vedo...una grande stanza, un tavolone con lampade ed attrezzature per riparare orologi, altri orologi in giro qua e là. Sul tavolo è chino mio padre, si consuma la vista a fare quel lavoro che ama poco, che gli era stato imposto da suo padre anche lui orologiaio, perchè allora usava così e guai a ribellarsi. Lassù tiene il laboratorio per qualche anno, rovente d'estate, gelido d'inverno, in cima a tante scale, quando io e la mamma saliamo lassù per qualche aiuto o commissione, forse prima o dopo il nostro giro al mercato, io corro e danzo in mezzo a quella stanza e dalla finestra guardo il cielo che pare così vicino e la piazza là in basso, con le persone piccole come formichine...non mi rendo conto di avere di fronte uno dei panorami più famosi d'Italia. E' uno dei miei primi capodanni, il primo che io ricordi, ho tre o quattro anni: in quel laboratorio lassù sotto i tetti io con mamma e papà aspetto l'anno nuovo: ci sono altre persone con noi, non so esattamente chi, quasi certamente fra loro le mie cugine rimaste orfane a causa della guerra, che i miei genitori avevano aiutato e che spesso invitavano...A mezzanotte sulla piazza i fuochi artificiali, il vecchione bruciato...il buio che improvvisamente si illumina quasi accecante, i chicchi d'uva portafortuna che girano fra noi...io non so se sono più impaurita o emozionata...

Ma troppo costoso un affitto lassù!

Nel mio giro a Bologna i piedi si muovono ora quasi da soli...non guardo nemmeno i nomi delle strade, vado “a memoria” lungo vie porticate dove non ci sono turisti. Perchè Bologna purtroppo è fatta così, i turisti affollano solo gli angoli più famosi, per il resto...silenzio, poco più che i passanti locali, o qualche amante segreto di questa città.

 

 

Sto seguendo la bambina di nove anni che ero, che ha appena imparato il percorso per arrivare nel nuovo negozio dove ora lavora papà: da sola, prendo l'autobus dalla periferia, conosco bene la strada e vado senza distrarmi...a volte quando arrivo al negozio papà ne approfitta per andare a sbrigare qualche veloce commissione e mi lascia sola, appollaiata su un alto sgabello: se entra un cliente devo dire di aspettare un momento perchè papà torna subito...Che tempi diversi da ora! Quale bambino di nove anni adesso girerebbe solo per la città...

Mi piace chiacchierare in negozio con papà, con i clienti che arrivano ( sempre pochi purtroppo), poi esco e vado a salutare chi lavora nei due negozi a fianco: a destra l'ottico, da cui ho comperato i miei primi occhiali da sole, a sinistra il barbiere, che ogni tanto mi regala qualche calendarietto profumato.

Ora quella piccola via del centro è stata pedonalizzata, ma non è cambiata molto, i negozi sono quasi gli stessi...da tanti anni non ci passavo! Ecco l'ottico, il barbiere, in mezzo...il “nostro” negozio...ma ho un tuffo al cuore: il negozio è svuotato, buio, non c'è nulla dentro! Ci resto malissimo: sapevo, da tanti anni fa, che un nuovo orologiaio era subentrato, non mi aspettavo certo di ritrovarlo, magari c'era qualcosa d'altro...ma questa vetrina nera, spettrale, mi lascia dentro un gelo improvviso, come se...avessi perduto un'altra volta tutto quello che c'era stato lì e che aveva rappresentato per me: il papà e tanti anni di vita. Mi fermo dall'altra parte della strada, davanti a quel vetro scuro, mi ritrovo quasi senza fiato, scatto qualche foto...all'improvviso esce dal negozio un uomo, doveva essere nel retrobottega perchè non l'avevo notato, che chiude a chiave e lentamente abbassa la saracinesca. Si accorge di me ferma (non c'è molta gente in giro) e mi guarda quasi con curiosità, io vorrei dirgli, raccontargli perchè sono lì, perchè quel posto è importante per me, ma a lui che importa...che ne sa lui...mi prenderebbe forse per un'anziana signora un po' fuori di testa. Cammino fino in fondo alla strada, lui continua ad armeggiare alla saracinesca e mi guarda con la coda dell'occhio, poi se ne va. Me ne vado anch'io, con un grande vuoto dentro.

 


 

Devo buttarmi per altre strade, dietro ad altri ricordi insieme alle novità di questo presente. Voglio visitare il museo della città di Bologna, che hanno appena aperto: è molto bello, ma è talmente grande che decido di fare solo il pianterreno, tornerò a completarlo un'altra volta...

Ecco la piazza dove fa ancora capolinea l'autobus che parte dalla periferia in cui sono nata. C'era un giardino, ora è tutto sventrato perchè stanno rinnovando, chissà cosa ne salterà fuori! Restano alcuni platani che hanno una prima lanugine di foglie nuove...l'aria di primavera è sempre la stessa, i ragazzi usciti dalle scuole aspettano chiassosi l'autobus.

 


 

Appoggiato ad un palo della pensilina, con la sua aria sorniona e dinoccolata, rivedo sorridere quel ragazzo alto, magro, dagli occhi verdi, siciliano di origine...il primo ragazzo con cui sono uscita, nei pomeriggi di domeniche primaverili, di nascosto dai miei...Lui abitava dall'altra parte della città, mi accompagnava al bus poi tornava velocemente, per non fare troppo tardi, verso il suo di autobus, ma tanto era il campione di corsa della scuola! L'amore dei sedici anni che lascia nel cuore la dolcezza delle scoperte importanti per tutto il resto della vita...

Ora credo di essere arrivata in fondo a quel viaggio di cui sentivo il bisogno in questo momento.

Telefono alla mia vecchia zia che abita a Bologna, le chiedo se posso passare a salutarla. Lei è contentissima della visita e mi accoglie nella sua grande casa piena di quadri e di ninnoli. Un altro tuffo nel passato e nei ricordi, ora mi è tornata la voglia di “viaggiare” in compagnia. Un'ultima sorpresa mi aspetta: arrivano anche i figli della zia, cugini che non vedevo da anni, è tutto un abbraccio gioioso...quasi perdo il treno perchè avremmo tanto da raccontarci!

Ritorno a Firenze molto tardi e molto stanca, ma ne è valsa la pena!

 

 
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Commenti al Post:
trampolinotonante
trampolinotonante il 24/03/12 alle 16:30 via WEB
molto bello quello che hai scritto! Bologna è fantastica!! me la signavo da piccolo, con le pagine del libro di quarta elementare, assieme a Firenze, Roma, Venezia e Torino. C'era anche Napoli, è vero, e anche Milano! Solo delle foto in bianco e nero, una per città, e quanti sogni!! Il tuo amarcord è veramente bello perchè parli dei tuoi genitori, della casa, e di tante altre cose! Pensa se dovessi parlare io , di un piccolo paesino sperso in mezzo agli ulivi, a sognare una chitarra, poi guardare l'Organo della Chisa e il sacrestano che un altro pò mi proibiva pure di guardarlo. Però cantavo benissimo, che sembravo un angelo! Sei na "ragazza" straordinaria! Grazie per questi ricordi,purissimi! tt
(Rispondi)
 
atapo
atapo il 24/03/12 alle 21:13 via WEB
Sei molto gentile. Io credo che sarà altrettanto bello quando parlerai del tuo piccolo paese sperso in mezzo agli ulivi e dei sogni della tua infanzia. Tutte le infanzie, con l'aiuto del ricordo, possono acquistare qualcosa di romanzesco.
(Rispondi)
mpt2003
mpt2003 il 24/03/12 alle 16:35 via WEB
è molto bello girare per Bologna con te! mi è piaciuto sentire viva questa città che non conosco benissimo ma che mi piace assai...grazie!! mp
(Rispondi)
 
atapo
atapo il 24/03/12 alle 21:15 via WEB
Ti auguro invece di poterla girare, Bologna, nella realtà, con calma, col naso all'aria per cercare di apprezzarla il più possibile...
(Rispondi)
Lolablu7
Lolablu7 il 24/03/12 alle 16:38 via WEB
Dio mio, Renata! Che emozione mi hai dato! Allora non sono la sola ad aver bisogno di solitudine con me stessa per ritrovarmi con me bambina e con il mio mondo d'un tempo! L'ho fatto anch'io, sai? d'andare via da sola, ma nella mia Roma. Ho salito le scale di casa mia e ho sostato dinanzi alla sua porta; ho percorso le mie strade, sono entrata nelle mie scuole e mi sono ritemprata. Quanti dolci ricordi! Hai dato vita ad un bellissimo film! Un abbraccio, Grazia:-))
(Rispondi)
 
atapo
atapo il 24/03/12 alle 21:17 via WEB
Un film...che paragone lusinghiero! A volte quando ricordo il mio passato mi pare davvero di vedere le scene di un film. Avrei ancora tanti luoghi da ritrovare di tempi lontani, poi scriverne è fissarli una volta per tutte.
(Rispondi)
quinlori
quinlori il 24/03/12 alle 18:57 via WEB
Che bello questo viaggio,iniziato per stare un po' da sola e finito in chiassosa allegria. Nel tragitto hai ritrovato te stessa bambina, ragazza, adulta. Mi hai emozionato.Anche io ho due anime, una giocosa,compagnona e l'altra solitaria.Sono di carattere socievole, ma a volte amo stare da sola.E'una delle tante contraddizioni che mi contraddistinguono ma non tutti sono pronti a capire ed accettare le mie due anime. Buona serata!
(Rispondi)
 
atapo
atapo il 24/03/12 alle 21:19 via WEB
E' vero, non tutti accettano certi cambiamenti di comportamento o di umore. Con gli anni ho imparato a cercare di non farli pesare troppo su chi mi sta accanto, ma non sempre mi è facile.
(Rispondi)
amoildeserto
amoildeserto il 25/03/12 alle 17:46 via WEB
Bellissimi ricordi, alcuni si intrecciano con i miei. Naturalmente ho dato nomi a strade e piazze che hai attraversato :) Giovedì mattina ci siamo forse incrociate senza saperlo ... fra quelle classi di adolescenti c'era la mia ed io ero lì con loro! Forse un attimo prima di te perchè c'erano delle deliziose donne cinesi a far foto, ma non c'era amncora la sposa che tu mi hai fatto vedere!
(Rispondi)
 
atapo
atapo il 25/03/12 alle 22:55 via WEB
Ma dai! Penso proprio che tu fossi in piazza Maggiore pochi minuti prima di me, perchè la coppia italo-giapponese è uscita dal Comune mentre arrivavo! O forse eri ancora nei paraggi, c'erano diverse classi in giro per il centro e in sala Borsa. Immagino che tu abbia riconosciuto tutti i luoghi che ho fotografato qui...così hai scoperto il mio percorso! Una volta che vado a Bologna ti avviso, chissà che non ci possiamo incontrare!
(Rispondi)
 
 
amoildeserto
amoildeserto il 28/03/12 alle 21:17 via WEB
Il nostro percorso era "Bologna medioevale: torri e portici". Partenza da via Portanuova. In Piazza Maggiore i vari palazzi, Sala del Consiglio e San Petronio. Poi Corte Galluzzi, Archiginnasio, le Due Torri, Piazza della Mercanzia ... via Sant'Alò e via Altabella con le loro torri. Quindi via Malcontenti, Piella ecc per la Bologna via d'Acque. Potrebbe essere il tuo prossimo giro della città :) Avvisami con un po' di anticipo quando verrai :)
(Rispondi)
 
 
 
atapo
atapo il 29/03/12 alle 22:04 via WEB
Una volta da Firenze con una classe venni anch'io a Bologna per un percorso guidato. Via Piella la conosco, le altre vie d'acqua un po' meno. Vuol dire che mi guiderai tu, quando ci vedremo!
(Rispondi)
springfreesia
springfreesia il 25/03/12 alle 20:18 via WEB
Che bei ricordi! Lievi eppure dalla fragranza persistente, come solo le cose della vita importanti sanno essere. Un abbraccio e il mio augurio di ben principiare questa settimana con ochhi luminosi, primaverili. Lucia
(Rispondi)
 
atapo
atapo il 25/03/12 alle 22:56 via WEB
Grazie del delizioso paragone. E grazie dell'augurio: si spera sempre che la settimana parta bene, in primavera poi...
(Rispondi)
vogliorivivere1
vogliorivivere1 il 25/03/12 alle 23:20 via WEB
Ciao,sono veuto nel tuo blog perchè sei entrata nel mio profilo ed io saluto sempre,come si fa nella realtà,le persone,ed in più nelle tue foto c'è un gatto identico a quello che mi è morto,aveva 18 anni.Allora hai fatto una toccata e fuga nella mia città.Non so se ti è venuta un po' di tristezza vedendo il Quadrilatero,il cenro commerciale della città,privo dei suoi classici negozietti artigianali e sostituiti con negozi di marchi internazionali .Ciao e buona serata
(Rispondi)
 
atapo
atapo il 26/03/12 alle 23:07 via WEB
Come hai letto, la tua città è anche la mia, lo è stata e mi resta nel cuore. Sì, viene un po' di tristezza per la sparizione dei negozietti artigianali, ma ormai quasi dappertutto è così, non ci sono interventi conservativi sufficienti, le città tendono ad assomigliasi un po' tutte in questo senso. Il gatto che hai visto nelle foto ha già 12 anni, ora sta da mia figlia. Spero che tornerai a farmi visita, ciao!
(Rispondi)
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 26/03/12 alle 05:02 via WEB
ti ho fatto venir voglia di fuga, di' la verità....:)))
(Rispondi)
 
atapo
atapo il 26/03/12 alle 23:08 via WEB
Magari fosse possibile una GRANDE FUGA, come la tua! In mancanza, mi accontento di PICCOLE FUGHE...
(Rispondi)
la.cozza
la.cozza il 28/03/12 alle 00:48 via WEB
Ma che bello questo post! Anni ed anni senza mai l'occasione ma sempre col desiderio di andare a Bologna almeno una volta e poi finire con l'andarci anche troppo spesso. Da "straniera" prima e poi con una guida d'eccezione che mi ha fatto vedere Bologna con i suoi occhi. Tornarci stasera leggendo il tuo post e lasciarmela raccontare da te. Grazie, mi hai regalato un bellissimo momento e quando ci tornerò, tra due mesi, la amerò ancora di più.
(Rispondi)
 
atapo
atapo il 28/03/12 alle 19:03 via WEB
Concordi con me che Bologna è una città che rimane nel cuore!
(Rispondi)
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