Creato da atapo il 15/09/2007
Once I was a teacher
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MAHATMA GANDHI
"Vorrei che tutte le culture del mondo
potessero circolare liberamente intorno alla mia casa.
"Ma rifiuto che una sola di queste possa travolgere la mia esistenza."
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« CASANOVELA - MALA SUERTE | SULL' APPENNINO » |
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Sto prendendo un'abitudine: tutti i giorni (o quasi), anche se sono molto impegnata, nelle ore più calde trovo qualche minuto per fare una breve passeggiata nel mio giardino. Non è completamente un deserto, perchè qualcosa sta spuntando: qualcosa è sopravvissuto ai pesticciamenti, agli sbancamenti, ai rivolgimenti del terreno e si vede qualcosa di verde qua e là.
Che cosa? Bella domanda!
Per la maggior parte sono foglioline ancora talmente piccole che non riesco a identificare quasi niente (non è che io sia così esperta...): di certo dell'edera, della menta, dell'alloro, dei campanellini che strisciano già alla ricerca di un appiglio... e temo quelle erbacce infestanti e gigantesche dell'estate scorsa.
In fondo al giardino, dall'acquisto e fino alla "desertificazione" era tutto impraticabile, deposito di rifiuti, assi, detriti, rami secchi, piante aggrovigliate, addirittura pezzi di una palma che era caduta (raccontato dai vicini) e non ci si poteva nemmeno avvicinare. Ora che è stato ripulito ho scoperto che in mezzo a tutto questo stava crescendo... un albero! Sì, proprio un giovane albero semisommerso da tutto!
Così nascosto che quando al Comune è stata depositata la pianta del giardino quell'albero nessuno l'ha segnalato: pure abusivo è adesso! Adesso che è rimasto isolato e bene in vista!
E' giovane: dal terreno escono alcuni fusti quasi tutti ancora verdi, sembra più un cespuglio ancora... Incuriosita ho cercato di capire cos'è, ha i frutti come l'acero, ma le foglie molto diverse.
Ho mandato la foto al mio amico giardiniere che l'ha riconosciuto come ACER NEGUNDO, una pianta originaria dal nord America e resistentissima (me ne sono accorta!). Si può far crescere ad albero, tagliando i getti alla base, e diventa una pianta maestosa, oppure tenere i getti e lasciarlo con aspetto più di cespuglio ed allora cresce meno: io sarei per la seconda.
Mio marito ha detto subito:-Tagliarlo!-
Io ho replicato che invece per ora sta lì, visto che non abbiamo soldi per piantarne altri.
Sapete, mi sta simpatico, è stato una bella sorpresa! Io avevo l'idea di mettere un acero, magari di quelli che in autunno diventano rossi... Questo no, questo diventerà solo giallo, ma sempre un acero è, la sua origine nordamericana mi affascina, mi fa pensare ai pellerossa, ai grandi spazi selvaggi...
Pare che anche questo tipo di acero produca il liquido zuccherino chiamato "sciroppo d'acero", di cui io sono golosissima... ma quando sarà adulto... forse ne godranno i miei nipoti...
Nelle mie passeggiate quotidiane ora arrivo sempre a salutarlo, in fondo al giardino.
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