Creato da atapo il 15/09/2007
Once I was a teacher
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MAHATMA GANDHI
"Vorrei che tutte le culture del mondo
potessero circolare liberamente intorno alla mia casa.
"Ma rifiuto che una sola di queste possa travolgere la mia esistenza."
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Nickname: atapo
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« PRIMO AUTUNNO | RICORDO MUSICALE » |
L' AUTUNNO
E' UN PAIO DI SCARPE CHIUSE
Magritte
Era un giorno di primavera, ventoso ma caldo, forse verso maggio, nel 2003.
Io ero andata a Ferrara col treno. Ormai da un anno non ci andavo, perchè avevo fatto l'intervento della protesi, poi le complicazioni, la riabilitazione, il freddo dell'inverno e ancora le mie insicurezze nel camminare...
In tutto questo tempo con la mia mamma ci eravamo solo telefonate, le solite telefonate settimanali, lei si era preoccupata per me, poi si era rassicurata, ma non se la sentiva di fare il viaggio fino a Firenze, aveva già da anni problemi di salute. Naturalmente, se le dicevo “Appena cammino meglio vengo a trovarti” lei sosteneva che no, non era il caso, mi sarei strapazzata troppo, non era così urgente...
Invece tutte e due sentivamo che era urgente, non eravamo mai state tanti mesi senza vederci, inoltre morivo dalla voglia di mostrarle che, finalmente, camminavo senza più zoppicare vistosamente...e sono sicura che anche lei avesse lo stesso desiderio: sua figlia, che dai 10 anni non aveva più camminato bene, ora le diceva che era tornata “diritta”!
Quella mattina, scesa dal treno, mi ero incamminata lentamente lungo il viale un po' in salita verso la casa di mia mamma, una passeggiata di un quarto d'ora. Lei sapeva l'orario del treno, di solito mi aspettava in casa, spiando dalla finestra il mio arrivo.
A un tratto, in fondo alla strada, mi parve di vedere una sagoma familiare...certo, era lei! Lentamente, un pochino curva, era uscita per venirmi incontro. E man mano che ci avvicinavamo e mi guardava camminare lo sguardo le si illuminava sempre di più: “Che soddisfazione!” mi disse appena fummo vicine.
Ci abbracciammo e ci baciammo lì in mezzo alla strada, commosse. Una cosa straordinaria, perchè la mia mamma (un po' come me) in pubblico si intimidisce e non è troppo espansiva e “sbaciucchiona”.
“Come ti senti? Sei stanca?”
“No, tranquilla, va tutto bene.”
“Allora, se ne hai voglia, prima di salire in casa proseguiamo un po' lungo questa strada, hanno aperto un nuovo centro commerciale, potremmo darci un'occhiata...”
Ora mi rendo conto che quasi mai sono stata, da adulta, a fare spese con mia madre: le nostre vite non erano organizzate in questo modo. Quella volta fu l'ultima.
Girellammo a guardare le vetrine, entrammo nel negozio di scarpe e borse (un marchio che ora ha aperto anche vicino a casa mia), lei si comprò delle scarpe nuove e convinse anche me a comprarne un paio, non che ne avessi proprio bisogno, però erano chiuse ma non troppo pesanti, con i buchini per “arieggiare”, una linea classica sempre attuale, adatte alle mezze stagioni...
Quelle mezze stagioni che spesso non ci sono più, soprattutto in questi ultimi anni le primavere sono state strane e quasi sempre ho lasciato le scarpe pesanti reggi-acquazzoni direttamente per i sandali...
In autunno invece, quando comincio ad avere freddo ai piedi con i sandali, facilmente indosso le scarpe comprate quel giorno a Ferrara e mentre le tolgo dalla scarpiera rivedo sempre, con tanta tenerezza, la piccola sagoma della mia mamma che mi viene incontro là in cima alla salita, in una mattina ventosa di primavera di ormai tanto tempo fa...e in quel momento la tristezza non è colpa dell'autunno...
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