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THE WINNER IS...

Post n°597 pubblicato il 31 Ottobre 2010 da atapo
 

SOGNO

Gascar H.,  Fortuna (1670)

 

 

Bene! E così, hanno vinto!

Sono contenta di poter dire HANNO: 178 milioni suddivisi...viene un bel gruzzolo per ciascuno, da sistemarsi a vita, ma senza troppi rischi di andar fuori di testa.

Io non sono tra quei fortunati, statene certi, perchè non ho mai giocato. Non ho mai vinto neppure una tombola e non sento nessuna voglia di “investire” i miei soldi in questo modo.

Nelle ultime settimane più di una volta mi è capitato di parlare con qualcuno (anche qui, tra i blog) su cosa ci farei se vincessi una cifra così spropositata, ma tutta teoria, tutta fantasia...

Come altri, innanzitutto darei una bella “sistematina” a me (e coniuge) e ai miei figli: un bel tetto per ciascuno, di quelli come mi immagino guardando le riviste d'arredamento, abbastanza sobrio, funzionale. Con un giardino intorno, finalmente!

A seguire, un appartamentino al mare (per me) e uno in montagna (per il marito): questi due piccoletti, giusto per passarci qualche settimana noi, ma con una o due camere per gli ospiti.

Terrei un “fondo viaggi”, per appagare il mio spirito vagabondo...

Investirei un bel gruzzolo in beneficenza e saprei già per che cosa: conosco una coppia, qui nella mia città, che ha una casa famiglia, tre figli loro e sette in affidamento (ma di quegli affidamenti eterni perchè problematici...): sono persone favolose, li conosco abbastanza perchè ho avuto come scolari alcuni loro figli, non posso fare altro che ammirarli e pensare che sono eroi del nostro tempo, purtroppo sconosciuti...

 

Poi, ho un sogno, che solo se vincessi così tanto potrei realizzare: aprire una scuola!

Una scuola come piace a me, dove gli alunni imparino serenamente, siano amati soprattutto, si sentano a loro agio con se stessi e con gli altri e ognuno riesca a dare il meglio di sé, perchè ognuno ha qualcosa di positivo, si tratta solo di farlo venire fuori...

Ci sono ancora insegnanti che credono in questo, li inviterei a lavorare con me, a lavorare insieme, collaborando faremmo grandi cose per i nostri ragazzi...

Nello sfascio della scuola di oggi probabilmente avremmo anche molte iscrizioni...

Che sogno...

Beh, sapete, in realtà questo sogno una volta stava quasi per realizzarsi...

Erano i primi anni ottanta ed io ero appena arrivata a Firenze. Lavoravo in una scuola cosiddetta “di frontiera” e non mi dilungo a spiegarne il significato...

Per fortuna ero inserita in un piccolo gruppo di colleghi giovani come me, volonterosi, entusiasti, eredi del '68 ma negli aspetti positivi: lavoravamo bene insieme, i grossi problemi venivano affrontati insieme, i risultati non mancavano e tutto questo ci dava delle soddisfazioni, anche se non mancavano i commenti malevoli degli insegnanti più antiquati dell'istituto....

Comunque i genitori (quelli più partecipi e presenti, naturalmente) erano contenti. Uno di loro un giorno ci fece una proposta: aveva un gruzzolo da investire, ci avrebbe sovvenzionato nell'apertura di una scuola privata, se ci interessava...

Avremmo potuto lavorare liberi mettendo completamente in pratica le idee in cui credevamo...

Ne discutemmo a lungo... eravamo giovani, alcuni erano uomini capifamiglia, alcuni di noi avevano figli piccoli e non si nuotava nell'oro, lo stipendio statale era sicuro così come quel posto di ruolo conquistato dopo supplenze e concorsi, imbarcarci in un'impresa simile lo sentivamo tanto affascinante quanto rischioso per le nostre famiglie...

insomma, non trovammo il coraggio di accettare...

restammo a “combattere” nella scuola statale e a sospirare per quel sogno...

Ogni tanto ci ripenso...a cosa avrebbe potuto essere...

 

 
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Rispondi al commento:
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 01/11/10 alle 10:32 via WEB
il rischio della vita. accettarlo non è semplice. ma sognare è sempre possibile, sì. un bel sogno, una vita diversa, una possibilità che in un film, magari, tipo Sliding Doors, potresti percorrere e scoprire come sarebbe andata a finire
 
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