Creato da atapo il 15/09/2007
Once I was a teacher
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MAHATMA GANDHI
"Vorrei che tutte le culture del mondo
potessero circolare liberamente intorno alla mia casa.
"Ma rifiuto che una sola di queste possa travolgere la mia esistenza."
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LAMPONI
Due o tre volte la settimana salgo con mio marito alla casa in montagna. Se qui a Firenze si arriva a 38-40 gradi, lassù si sta un po' meglio, anche se negli ultimi giorni si sono superati i 30° nelle ore centrali della giornata.
Mio marito è affaccendato all'impianto elettrico e agli spostamenti dei pezzi di mobili, a seconda delle esigenze del suddetto impianto, io raschio via l'intonaco dalle pareti che dobbiamo imbiancare e lo aiuto un po' negli spostamenti necessari. Però mi sono dovuta arrendere: ora mi fa male il braccio destro, il polso che ha postumi di una frattura giovanile e il gomito, potrebbe essere il gomito del tennista, ma io non ho mai giocato a tennis.
Così ultimamente lavoro poco e faccio piccole passeggiate per il paese, per ambientarmi: ho scoperto che in certi giorni ci sono una pesca di beneficenza e un mercatino dell'usato, gestito da alcune signore anziane con cui ho fatto conoscenza e qualche chiacchiera.
Mi fanno tornare in mente mia suocera, che gestiva con altre la pesca parrocchiale estiva nel paese della montagna modenese dove avevano la casa. Quando eravamo là in estate, mia figlia si divertiva molto ad “aiutare” la nonna alla pesca, poi la nonna “pilotava” un po' i biglietti che la bimba prendeva e, ma che fortuna, riusciva a farle vincere i giocattolini che le piacevano di più! Quanto tempo è passato… Ecco, quando gli anni prossimi andremo in montagna, potrei aiutare queste signore, in fondo di mercatini sono esperta!
La nostra casa è come “abbracciata” dal pendio del monte, tutto boscoso. A fianco della casa la discesa ripida arriva fin sulla strada. Anche una parte di questa zona, dietro e di lato, fa parte della nostra proprietà, pur senza recinzioni particolari. Avevo già notato dalla strada che stavano maturando molti lamponi e, più acerbi però, i frutti del sambuco.
La settimana scorsa avevo cominciato la raccolta dei lamponi, con grande difficoltà, perché portavo i sandali quindi non potevo salire nemmeno un po' lungo il versante, ma soprattutto perché davanti alle piante di lamponi c'era un muro di ortiche, alte anche più di un metro. Le avevo sfidate e la raccolta di un pugnetto di lamponi mi era costata una bruciatura da ortica sul braccio che mi ha tormentato poi fino alla mattina dopo.
Allora mi sono attrezzata meglio e ieri, nel tardo pomeriggio se no sarei morta di caldo, ho messo pantaloni lunghi, scarpe chiuse e una giacchetta impermeabile che mi faceva sentire dentro un sudario. Ho portato con me le forbici da giardiniere: avrei tagliato le ortiche per aprirmi il passaggio.
Ma qualcuno aveva già provveduto: le ortiche erano abbattute per la larghezza di un metro, i fusti dei lamponi, dietro e più in alto, anche loro erano stati tirati tutti verso il basso e la strada. Di lamponi… ce n'erano sui rami meno di quanti me ne aspettavo. Se da un lato ho risparmiato il lavoro con le forbici, dall'altro pensavo che qualcuno, magari di sera, era passato sulla strada, aveva fatto spazio e raccolto i lamponi prima di me e questo un po' mi scocciava soprattutto perché aveva sciupato molte piante, piegandole verso il basso. Però, con qualche sforzo e attaccandomi ai rami più robusti, sono riuscita a salire qualche metro lungo il pendio ripido e a mettere un po' di lamponi nella ciotola che avevo portato con me. Sono piccoli, selvatici, ma saporiti; vedo che molti sono secchi, ho paura sia per il caldo, anche nel giardino di Firenze quest'anno ne abbiamo avuti pochi, per il troppo caldo seccavano subito senza maturare.
Mentre ero impegnata nella raccolta è passata una signora col cane al guinzaglio. Come si usa in montagna, ci siamo salutate, mi ha chiesto: - Ce ne sono?-
Io: - Qualcuno…-
Lei ha aggiunto, allontanandosi: - Eh, un bel disastro le hanno fatto i cinghiali!-
Cinghiali! Ecco chi ha abbattuto tutto! In effetti, se guardavo nel bosco sopra la zona a lamponi, c'era traccia di un passaggio che aveva spostato foglie e tracciato come una pista terrosa. Non mi sono meravigliata, lo so che dobbiamo convivere con questi ed altri inquilini del bosco, in fondo non è stato un grosso danno.
Dato che avevo le forbici, ho tagliato ortiche per aprire un passaggio in un altro punto che si era salvato dai cinghiali, per raggiungere qualche altro lampone, ma soprattutto in previsione della raccolta dei frutti del sambuco, che stavano proprio sopra la mia testa. Sperimenterò la preparazione della marmellata di sambuco, che adoro.
E per fare pratica stamattina i lamponi che ho raccolto li ho trasformati in marmellata, pochissima ne è venuta, basterà per una o due colazioni, però mi pare buona e intanto mi alleno.
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