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LA SCUOLA NON E' FINITA

Post n°607 pubblicato il 23 Novembre 2010 da atapo
 

 

COSPIRATORI


Borrani O., Cucitrici di camicie rosse, 1863

Chi avesse visto, domenica mattina sotto una pioggia scrosciante, delle persone, sole, in coppia, a piccole gruppetti, con quaderni per appunti sottobraccio e pacchettini per un pranzo- al-sacco-fai-da-te, aggirarsi di buon passo nel deserto delle strade di periferia ed entrare furtivamente in una scuola stranamente aperta...potrebbe aver pensato a cose strane...cospirazioni...o altro...

Erano insegnanti di tutti gli ordini e gradi di scuole, compresi alcuni dirigenti: una parte di quei “fannulloni” così altamente tenuti in considerazione da certi esponenti politici, che avevano deciso di dedicare al “lavoro” anche un giorno festivo.

Si trattava di uno dei due incontri plenari che ogni anno sono organizzati dal CIDI di Firenze, associazione del personale della scuola di cui faccio parte e a cui continuo ad offrire il mio piccolo contributo, vista la mia attuale posizione “free lance” nella scuola.

Una giornata intera a discutere di problematiche scolastiche e a scambiarci esperienze e “buone pratiche” di lavoro coi ragazzi.

Stavolta il titolo generale era LA SCUOLA DI QUALITA' PER TUTTI e viene subito da sorridere amaramente se si pensa alla situazione reale odierna della scuola italiana: con che coraggio e in che modi si può parlare di QUALITA' ?

C'erano la presidente nazionale del CIDI, alcuni responsabili politici a livello nazionale e regionale,

i gruppi di confronto e discussione toccavano queste tematiche:

Scuola oggi, scuola domani

Autonomia scolastica e ruolo delle regioni

Cittadinanza e intercultura

Valutazione di sistema, delle scuole, degli apprendimenti, dei dirigenti e degli insegnanti

Argomenti importanti, corposi, da cui dipende davvero ora la qualità della scuola e la qualità delle generazioni che da questa usciranno.

Tematiche che devono fare pesantemente i conti con la politica scolastica centrale ottusa, rivolta a tagliare indiscriminatamente risorse, tempi e personale, avviando un processo degenerativo ed elitario della cultura, che farà sentire i suoi effetti sempre più pesanti maggiormente sulle fasce più deboli dei futuri cittadini (ma saranno ancora cittadini, o sudditi, o cos'altro...?)

Nonostante tutto nel CIDI lavoriamo e cerchiamo di trovare strategie per garantire a tutti il successo formativo, per una scuola che sia democratica, di tutti e di ciascuno. Parole da concretizzare in metodologie, scelte didattiche, attenzione alle relazioni che si instaurano nella classe, formazione di percorsi e curriculi, stili di insegnamento che non siano trasmissivi, ma laboratoriali e collaborativi, in cui ognuno trovi il suo spazio...

Dove si riesce, è una carta vincente.

Un compito importante ora è quello di diffondere le idee in cui crediamo, proponendole e discutendo con gli altri colleghi, facendo partecipi e consapevoli del lavoro anche le famiglie dei nostri alunni. In questo momento in cui le notizie ufficiali sulla scuola sono tutte da una certa parte una controinformazione deve essere diffusa attraverso tutti i canali disponibili...

...ecco il perchè di questo post.

Sì, forse un poco cospiratori lo siamo...vogliamo una scuola diversa...

 

 
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Rispondi al commento:
solic1
solic1 il 24/11/10 alle 22:15 via WEB
Compito arduo ma non impossibile, purtroppo la scuola non viene tenuta in considerazione soprattutto quella pubblica e così si rischia veramente di non riuscire a formare delle nuove generazioni preparate ad affrontare la competizione che esiste a livello mondiale, se le scuole sono inadatte sforneranno solo giovani impreparati. Buonanotte cara.
 
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