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Messaggi di Novembre 2023

TRAGEDIA

Post n°1894 pubblicato il 22 Novembre 2023 da atapo
 

IL BRAVO RAGAZZO

 


 

Questa volta, la tragedia del femminicidio di Giulia mi ha sconvolto, più di tutte le precedenti simili tragedie.

Forse è la giovane età dei due ragazzi, si pensa che i giovani abbiano ormai raggiunto la "parità di genere", che certi comportamenti siano di chi è cresciuto in ambienti maschilisti e violenti...

Qui c'era in apparenza la normalità, una bella normalità: ragazzi di buona famiglia, studiosi, vite irreprensibili, un rapporto di coppia e di amicizia semplice e normale... in apparenza.

Ecco quello che mi fa paura: IL BRAVO RAGAZZO, il giovane che tutti definiscono così, perchè a volte vai a scoprire cosa c'è dietro, cosa si mostra agli altri, alla società e cosa invece si nasconde, cova nella mente e non viene svelato nemmeno a chi è più vicino nella vita e negli affetti, salvo poi uscire in modo dirompente, fino alla crudeltà e al rovinare la vita a sè e agli altri.

Sarà perchè l'esperienza che c'è stata nella mia famiglia ha inciso in me qualcosa che si può accantonare, ma non dimenticare, che fa vedere avvenimenti e comportamenti sotto luci diverse, più tristi e diffidenti... più dolorose.

Quando sento, nei discorsi e nei giudizi, le parole "un bravo ragazzo", mi vengono i brividi.

 

 
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ALLUVIONE 2

Post n°1893 pubblicato il 13 Novembre 2023 da atapo
 
Tag: cronaca

DISASTRO


prima

ora

L’alluvione nella pianura qui vicinissima a casa mia è stata disastrosa, ogni giorno che passa i danni si rivelano sempre maggiori: innanzitutto le otto vittime, poi i garage, i seminterrati, gli appartamenti ai piani terreni completamente invasi da un’acqua impetuosa che ha rovinato e trascinato via tutto. Molta gente ancora è nei centri di accoglienza, non è possibile che rientrino nelle abitazioni, chissà cosa riusciranno a recuperare, come e fra quanto tempo...

C’è tutto un distretto di fabbriche, soprattutto tessili, che ha avuto macchinari e materiali distrutti e ora non sanno come ricominciare e far fronte agli ordini dei clienti.

Ci sono i vivai, una vasta zona vive di questo, ora sono diventati risaie, le piante sommerse o scalzate e trascinate via… la maggior parte perdute, anche quelle che si vedono ancora verdi facilmente hanno le radici rovinate.

Ci sono, in collina, strade crollate, o l’asfalto è sventrato dalle frane, paesi sono rimasti isolati per giorni; in pianura molte strade sono ancora solo piste fangose.

Ci sono animali dispersi, molti animali domestici, ma anche di allevamento: è un territorio dove girano greggi di pecore, allevate all’aperto, la pecora in varie ricette è una specialità tipica, con sagre e concorsi.

I trasporti pubblici sono dimezzati, non raggiungono ogni località, pure autostrade e ferrovie sono rimaste bloccate per giorni.

Scoprire, in questi giorni, dalle notizie e dalle immagini l’aumento dei disastri è un’angoscia continua, commuovono gli elenchi lunghissimi delle necessità, l’aggiornamento dei punti di raccolta e di distribuzione, l’impegno di tanti ad aiutare...

Ci sono migliaia di documenti perduti…

C’era, a Campi Bisenzio, una bellissima biblioteca, la Tiziano Terzani di Villa Montalvo, specializzata nella letteratura infantile, un centro culturale operativo e famoso a livello nazionale, promotore di convegni e ricerche, che pubblicava una rivista periodica di letteratura per ragazzi; mia figlia e i nipotini ci andavano spesso a prendere in prestito libri per le letture e le ricerche scolastiche. Purtroppo si trova vicinissimo a uno dei torrenti esondati, così l’acqua è entrata come un’onda violenta e al pian terreno ha distrutto tutto, trascinando nel fango ogni cosa: libri e mobilio. La direttrice piangeva parlandone in televisione, anch’io sono rimasta sconvolta a vedere le immagini. Anni e anni di faticoso lavoro, cura, impegno, raccolte, tutto andato distrutto, per la ricostruzione chissà… la cultura non è fra le priorità…

Nella tristezza ho pensato che… beh, ora so a chi lasciare in eredità i miei moltissimi libri per bambini e ragazzi che ho ancora in casa, ricordi della mia infanzia, poi dei miei anni di insegnante...

 
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ALLUVIONE

Post n°1892 pubblicato il 04 Novembre 2023 da atapo
 
Tag: cronaca

ANGOSCIA



 

Giovedì sera avevo le prove del teatro. Nel tardo pomeriggio c'era stata una bomba d'acqua col vento fortissimo, per fortuna alle nove pareva si fosse tutto calmato, quando io e il mio compagno attore, con cui vado al teatro, abbiamo percorso in auto le strade.

Invece abbiamo fatto appena in tempo a parcheggiare e a ripararci nel giardinetto del teatro sotto una tettoia, che si è scatenato un nuovo diluvio: la pioggia cadeva così fitta che a 20 metri di distanza formava una cortina, non si vedevano le case dall'altra parte della strada.

Noi stavamo su un marciapiede un po' rialzato rispetto alla zona erbosa ormai trasformata in acquitrino, ma dopo qualche minuto ci siamo accorti che dalla grondaia usciva un flusso violento d'acqua e che il tombino davanti a noi non riceveva più, era diventato un getto di fontana: tutto si riversava sul nostro marciapiede e noi ci spostavamo sempre più per non finire a mollo. Io guardavo tutta quell'acqua e pensavo alle alluvioni nelle strade, all'acqua e al fango che entrano in casa, alle rovine che portano...

E' arrivato chi aveva la chiave della sala, siamo entrati, il diluvio si è calmato, abbiamo fatto il nostro lavoro.

Al ritorno sul percorso c'erano zone in cui l'auto pattinava dentro immense pozzanghere...

A casa, agli ultimi controlli su internet, scoprivo il disastro che stava avvenendo nelle zone attorno a Firenze, confinanti con la mia: Campi, Prato, altri comuni, tutti alluvionati, le strade interrotte, anche le autostrade e la ferrovia.

Siamo in zona di pianura, ci sono vari torrenti che scendono dall'Appennino e molti canali, che furono costruiti alla fine del '700 dai Lorena, per imbrigliare le acque, contenere le alluvioni e irrigare le coltivazioni: proprio questo reticolo idraulico minore non ce l'ha fatta a contenere l'enorme massa di pioggia improvvisa ed è "esploso", la pianura è diventata tutta una palude.

Ci sono morti, ci sono danni incalcolabili alle abitazioni, ditte e materiali distrutti, vivai e campi sommersi, gente bloccata nei piani alti delle case senza corrente elettrica nè acqua potabile ormai da due giorni, dai telegiornali si diffondono immagini e notizie tragiche. Attraverso facebook si condividono le offerte di aiuto e le organizzazioni dei soccorsi, ditte e negozi mettono a disposizione i loro prodotti per chi ha perso tutto.

Mia figlia, a Poggio a Caiano, abita leggermente in alto, l'acqua dell'acquedotto non è garantita potabile, sono circondati da zone sommerse. Mio figlio, a Montelupo, abita fuori paese, sul versante di una collina: dietro casa sua c'è stato uno smottamento di terreno, finito sulla macchina dei vicini, è stato controllato da esperti, per ora si è fermato. Naturalmente scuole chiuse dappertutto, mia figlia e suo marito ieri non sono riusciti a raggiungere il luogo di lavoro.

Oggi, 4 novembre, è l'anniversario dell'alluvione di Firenze, nel 1966: che pessima coincidenza!

Sta ricominciando a piovere, siamo tutti in apprensione, l'angoscia continua.

 

 
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