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Messaggi del 02/05/2008

Post N° 194

Post n°194 pubblicato il 02 Maggio 2008 da atapo
 

Scuola al passato remoto (4)

Le cose cambiarono all'improvviso: mio padre si ammalò gravemente e in pochi mesi morì, giusto alcune settimane dopo il mio esame di maturità, preparato con l'angoscia che si può immaginare.
Lui, che faceva l'artigiano, povero (come disse Pinocchio a Mangiafuoco descrivendo il suo babbo), lasciava me, mio fratello di dieci anni, mia mamma con una piccola pensione di reversibilità ed un lavoretto a domicilio di riammagliatrice di calze da donna. Grossi problemi: si trattava di inventarsi qualcosa per sopravvivere e pensare al futuro.

Con un coraggio al limite dell'incoscienza la mia mamma mi propose di iscrivermi all'Università richiedendo il presalario e avrei tentato di studiare lavorando, visto che era essenziale trovare qualcosa da fare, naturalmente in nero per non perdere la borsa di studio.
(perchè i capaci e meritevoli hanno diritto allo studio, ma non devono essere così POVERI da essere obbligati a lavorare per mantenere la famiglia...)
Accettai e mi iscrissi a Magistero-Materie Letterarie, visto che pedagogia non mi interessava affatto dopo le STUPENDE lezioni della mia ins. all'Ist.Magistrale.
Inoltre, le maestre che avevo conosciuto al tirocinio lavoravano circa come quella che avevo avuto io ai tempi della mia scuola elementare e pensavo che fin lì ci arrivavo anch'io, non era poi così difficile...

Anche se non sapevo fare nulla, trovai subito lavoro nell'ufficio di un conoscente che vendeva enciclopedie per ragazzi. Aiutata dall'altra impiegata imparai a scrivere a macchina, a compilare documenti e bollette, a riscuotere in giro per la città le rate mensili di chi comprava i libri.
Però non ero contenta: il mio sogno di insegnare lo vedevo troppo lontano...

Ebbi un'idea: presi gli indirizzi di tutte le scuole private della città e quando uscivo dall'ufficio cominciai a presentarmi ogni giorno in una o due scuole:
"Avete bisogno di un'insegnante, anche per doposcuola? Non ho esperienza, però mi sono diplomata con buoni voti. Ho bisogno di lavorare ecc."
Dopo molti NO, una sera in un'istituto di lusso, gestito da suore, la madre superiora ci pensò un po' su e...
"Sì, veramente ci servirebbe qualcuno..."

Ero felicissima: col primo ottobre iniziava il lavoro che avevo sempre desiderato!!!

 
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