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NATURA o CULTURA ?

Post n°1360 pubblicato il 10 Agosto 2016 da atapo
 

ROSA



In questo periodo io e mia figlia ci siamo spesso scambiate informazioni e impressioni su Diletta e ci poniamo domande…

Fino a poco prima del suo secondo compleanno nel marzo scorso Diletta usava i giocattoli dei suoi fratelli: palle, macchinine, costruzioni, pupazzi di personaggi fantastici. A casa loro c'erano alcuni bambolotti, quelli che erano stati di mia figlia bambina: né Diletta né i fratellini ci prestavano particolari attenzioni, erano usati come gli altri.

Ricordo che quando Diletta compì un anno e qualcuno le regalò un servizio di piattini per bambole mia figlia mi sussurrò sbuffando:-Ecco, adesso si comincia con i giochi da femmina!- Ma i piattini non avevano avuto successo ed erano finiti in un cestone insieme ad altri oggetti.

Alla fine dell'inverno passato Diletta cominciò ad usare le “bamboline”, alcune piccole che avevano in casa, ma queste bamboline andavano a cavallo, salivano sui castelli o sulla nave dei pirati… Anche a casa mia toglieva le bamboline etniche che tengo nel mobile coi libri e giochi per loro, le voleva tenere tutte fra le braccia portandole in giro qua e là. -Così piccole sono alla sua portata-commentava mia figlia.

Poi ci fu la fase del Cicciobello, il pupazzo senza gambe, mezzo orsetto mezzo umano, che era stato di sua mamma: le avevano regalato un passeggino rosa con cui portava sempre con sé il povero mutilato.

Ma la svolta ci fu quando per il secondo compleanno le fu regalata una buffa torta di legno, tutta rosa, già divisa in spicchi: li poteva riunire per ricomporre la torta, metterci le candeline di legno, suddividere le porzioni e offrirle a… bambole o umani che giocavano con lei. Ecco che riscoprì i piattini dell'anno prima e da lì a diventare una premurosa “mammina” per i bambolotti di casa sua il passo è stato brevissimo. Ora è una perfetta mamma e donnina di casa, cura i bambolotti come figli, è molto accudente, ogni tanto:-Io puliscio.-e parte con strofinacci e acqua, fra la costernazione mia e di mia figlia che mai l'abbiamo indirizzata…

I giocattoli dei fratelli ormai non li considera più.

-Forse imita ciò che fanno all'asilo nido- ho ipotizzato, mia figlia mi ha risposto che all'asilo hanno giochi di tutti i generi e non è certo l'ambiente in cui indirizzino le bimbe verso certi comportamenti…

Contemporaneamente è scoppiata la passione per il colore rosa (“il losa”): sceglie sempre quello per primo, a cominciare dalle matite colorate e le brillano gli occhi al vederlo. Da un gelataio perse la testa per il gusto “pompelmo rosa” , che è molto raro a trovarsi, anche la fragola può andare, ma quel pompelmo continua a richiederlo ad ogni gelateria… Nel mio frigorifero scoprì una bottiglia di yogurt alla melagrana (colore: rosa!) che avevo trovato in un negozio marocchino e le piacque moltissimo, tanto che me lo richiede sempre (lei dice che è un succo di frutta), ma purtroppo non è proprio facile procurarlo. Naturalmente da me ha subito individuato un bicchiere di plastica ROSA e si raccomanda:-Nonna, il MIO bicchiere rosa.-

La bambola preferita di questo periodo è enorme, fatica a portarla in braccio, per cui ha preso il posto del Cicciobello nel passeggino, non aveva nome, io gliene suggerii diversi ma non le piacevano, poi proposi ROSA e… indovinate un po' come si chiama ora la bambola?

Se va con la mamma a comperarsi vestiti o biancheria naturalmente preferisce dove c'è almeno un po' di rosa quando la mamma le dice:-Scegli.- e lei risponde:-Sceglio io!-

Così un giorno che andammo tutti insieme ad un mercato, ma avevamo un po' fretta e non ci fermavamo alle bancarelle dei vestiti e simili, ad un tratto ha domandato un po' spazientita:-Ma quand'è che scegliamo?-

-Bene! Ci siamo dette, è già avviata sulla via tutta femminile dello shopping!-

Ci chiediamo allora, io e mia figlia, quanto di tutto questo venga dalle suggestioni di ciò che le sta attorno anche se noi non la indirizziamo, o quanto invece sia connaturato alla sua essenza femminile, qualcosa che c'è già innato… Vedremo gli sviluppi.

 
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