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Messaggi di Ottobre 2023

ULTIMO VIAGGIO

Post n°1891 pubblicato il 30 Ottobre 2023 da atapo
 
Tag: viaggi

IL SUD E’ BELLO


vicolo a Caiazzo

Un’altra menzione d’onore per una mia poesia, in un altro concorso, ancora al sud, dalle parti di Caserta, in un paese a me finora sconosciuto di nome Caiazzo.

Così siamo partiti, ci siamo concessi un weekend lungo, il tempo era ancora discreto, la temperatura alta ci ha permesso di prendere il camper, tanto da quelle parti ci siamo già stati e avevamo come riferimento alcuni punti per sostare già utilizzati, altri ne avevo trovati on-line. Nessun problema dunque, solo la speranza di mangiare almeno una squisita pizza napoletana, o casertana, che qualcuno dice sia ancora migliore!

Abbiamo scoperto che Caiazzo è una cittadina gradevole, coi parcheggi comodi e grandi; come al solito, il centro storico è arroccato in alto, ha vicoletti caratteristici ripidi e a scalinate, con degli scorci molto graziosi. Sulle vie principali si affacciano tante chiese barocche (la maggior parte sono chiuse) e palazzi antichi e decorati, del periodo aragonese, con bei portali barocchi. E’ pieno di bed&breakfast, bistrot e ristoranti, iniziative culturali. Un paese vivace, insomma.

Nelle nostre esplorazioni siamo arrivati al momento giusto per riuscire a pranzare, senza prenotazione, nella pizzeria “Pepe Nero”: avevo letto che è famosa a livello nazionale ed è stato un vero colpo di fortuna: aveva una lunga lista di prenotazioni, ma un tavolino per due persone è saltato fuori. La sua fama è meritata, credo di aver mangiato lì la pizza più buona della mia vita!

L’evento della premiazione è stato piacevole: anche stavolta ho potuto leggere la mia poesia, quando sono tornata al mio posto una signora si è complimentata, dicendo che le era piaciuta tanto, che si era commossa. Fanno sempre un’enorme piacere queste sorprese.

Poi siamo ripartiti per una nuova destinazione, scegliendo un’altra città : Sant’Agata dei Goti.

Il paesaggio è un saliscendi di colline e fondovalli del Volturno, si passano borghi agricoli, campi, orti e zone di boschi: pioppi, querce, c’è molto verde.

La nuova cittadina è stata una sorpresa: avevo letto notizie positive, ma le aspettative sono state superate. Per cominciare ha una grande area di parcheggio gratuito quasi in centro, la parte antica sta su un costone roccioso che si allunga tra due dirupi e, fatto più unico che raro, è quasi completamente pianeggiante, come un grande terrazzo che si protende verso le valli e i monti dell’Appennino: finalmente non c’è da soffrire tra i saliscendi per visitarla! Mi ha fatto pensare al paese di Pitigliano, in Toscana, a cui assomiglia, vista in distanza; di sera la zona antica è illuminata dal basso dello strapiombo e la visione è molto suggestiva. Anche qui ci sono molti palazzi antichi, case abbarbicate una all’altra, portali imponenti di pietra, insieme a un numero incredibile di chiese barocche. Vi abbiamo passeggiato al tramonto, poi in notturna. Diceva l’ostessa della trattoria in cui abbiamo cenato che in estate girano parecchi turisti, ma ora è tutto più calmo, è delizioso viaggiare così nelle mezze stagioni! Il mattino dopo abbiamo fatto un altro giretto nel paese, finalizzato soprattutto ad acquistare carne, verdura, mozzarella e biscotti, cercando i negozi suggeriti la sera prima dall’ostessa per una spesa ottima ed economica.

Peccato non potersi concedere un’altra mezza giornata, avrei visitato volentieri alcune di quelle chiese, di cui avevo letto notizie interessanti sulla guida. Credo che in un altro viaggio al sud ci fermeremo lì di nuovo, molto volentieri.

Sant'Agata dei Goti

Questi pochi giorni mi hanno fatto bene, mi sento quasi un’altra persona stando in giro, anche stavolta sono ritornata a casa più serena, spero che durerà per un poco: si sta avvicinando il periodo dell’anno che per me è sempre stato più difficile, tra il buio, il maltempo, il freddo, i ritmi intensi degli impegni e degli imprevisti…

 

 
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UNA SETTIMANA

Post n°1890 pubblicato il 20 Ottobre 2023 da atapo
 

SOLA o LIBERA ?

 


 

Mio marito è stato da solo alla casa in montagna per quasi una settimana. Per me lassù fa già troppo umido, lui voleva andarci diversi giorni per portare avanti qualche lavoro: rimanda rimanda per vari impegni, soprattutto medici, ma ora finalmente c'è riuscito.

Io... ho assaporato la libertà! Sì, ho sentito la piacevolezza di decidere del mio tempo e delle mie piccole scelte quotidiane, di non avere più nelle orecchie da mattina a sera il sottofondo della televisione accesa, di uscire e stare fuori casa senza dover correre a rientrare per il pranzo o la cena, di cucinarmi qualcosa che piace SOLTANTO a me... E non sentire più brontolamenti e rimostranze ogni tre per due, per qualcosa che non è a posto, che non si trova, che ha dimenticato, o per i grandi problemi e disastri del mondo.

Confesso, ci stavo bene. Mi bastava uno scambio di messaggi-saluti serali e una sola telefonata in tutto quel tempo.

Non ricordo da quanto non mi capitava una libertà simile e oltre a godermela ci ho rimuginato un po' sopra: forse sono "cattiva"? Forse sono stanca, o esaurita?

Non ho fatto in tempo a darmi risposte, la settimana è passata e la parentesi si è chiusa: tutto è tornato come prima.

 
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IL PRANZO

Post n°1889 pubblicato il 13 Ottobre 2023 da atapo
 

DOLCE IL RICORDO

 

torta della nonna

 

Domani sarà passata una settimana: 50 anni + 7 giorni.

Più ci penso e più è bello ricordare ciò che è stato sabato scorso.

Il pranzo semplice, molto “toscano” perché la maggior parte degli invitati, parenti e amici, sono scesi dal nord Italia e sapevamo che li avremmo fatti contenti con i tortelli mugellani, i crostini fantasiosi e, soprattutto, con la bistecca “fiorentina”. Poi abbiamo aggiunto per dessert la “torta della nonna”, che qualcuno non conosceva e che mi sembrava adatta alla circostanza, visto che siamo abbondantemente nonni.

Eravamo in ventidue, al ristorante ci hanno apparecchiato all’aperto, ma siepi, alberi e ombrelloni riparavano dal sole e ci appartavano dagli altri clienti, il tempo è stato splendido, caldo il giusto e senza vento, così siamo stati benissimo e ci siamo sentiti molto liberi.

Io guardavo tutte quelle persone venute per noi, che ci vogliono bene e anche noi amiamo, che ci hanno finora affiancato, più o meno a lungo, nel percorrere la nostra vita: ognuna è accompagnata da ricordi e i ricordi sono catene, uno tira l’altro, parlandone si intrecciavano, rivivevano, venivano lì con noi anche altre persone non più presenti fisicamente…

Qualcuno tra i commensali non si incontrava da anni, c’erano molti aggiornamenti da scambiare!

Erano come parti di un puzzle, da tentare di ricomporre.

Mi era venuta l’idea di prendere con me l’album delle foto del nostro matrimonio (avevamo invitato anche l’amico che ce le scattò, a quel tempo si fece tutto in economia!), foto ormai virate sul rossastro…

Verso la fine del pranzo, prima del dolce e del brindisi, l’ho silenziosamente tirato fuori e passato a quel fotografo, subito si è formato un capannello soprattutto coi nipotini, poi è stato sfogliato più volte e guardato da tutti, ed ecco nuovi motivi di meraviglia, di riconoscimenti, spunti per altre conversazioni, per ricordare fatti e persone: mi sembra che sia stata una ottima idea, tra sorrisi e nostalgie. E così chi non c’era quel giorno di 50 anni fa ha scoperto come andò.

Sì, la festa è stata proprio come volevo: semplice, serena, e ho sentito palpabile un mondo di affetto intorno a noi.

 

 
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50 D'ORO

Post n°1888 pubblicato il 06 Ottobre 2023 da atapo
 

SARA' DOMANI


In questi ultimi giorni mi sono scoperta un po' agitata, anche se mi sono tenuta tutto dentro, ho cercato di non far trapelare il mio stato d’animo. Se mio marito se ne fosse accorto, avrebbe detto:

-Come al solito, prima delle occasioni importanti entri sempre in ansia.-

In effetti, non c'erano motivi evidenti per stressarmi, abbiamo deciso che sarà tutto molto semplice, abbiamo soltanto fissato per tempo in un buon ristorante verso la montagna un pranzo con figli, nipotini, fratelli e alcune coppie di amici cari. La festa non ci va di sbandierarla ai quattro venti, come fanno altre coppie che ripetono la cerimonia nella chiesa addobbata durante la messa solenne, il rinnovo di promesse (che in realtà sai quante volte ormai si sono silenziosamente rinnovate nella quotidianità!) e il nuovo scambio degli stessi anelli (a me, fra l’altro, l’anello non esce più, troppi chili aggiunti nel tempo).

Un tempo lungo, cinquanta anni, un traguardo: le nozze d’oro!

Mi sento un po’ in ansia anche perché temo quella domanda poco originale:

-Ma come avete fatto ad arrivare fino ad ora? Qual è il segreto?-

Confesso che non so cosa rispondere.

Ultimamente mi capita spesso di ripensare al lungo cammino percorso insieme.

Si parte dalla messa del nostro matrimonio, quando scoppiò un furioso temporale, quei tuoni e fulmini mi impaurirono un poco, nonostante tutti dicessero “Sposa bagnata sposa fortunata”: era un segno di disapprovazione celeste, un avvertimento?

Ero convinta che la forza dell’amore potesse vincere su tutto, con l’ottimismo, o l’incoscienza, dei vent’anni.

Ce n’è voluto, di amore, e non sempre è stato lì a portata di mano.

Si cresce e si cambia durante gli anni, ci si chiede più volte: -Come sono diventata io? Come sei diventato tu?-

In un libro una volta lessi una frase più o meno così: “Ti amerò per sempre, ma non sempre”.

Ecco, proprio così va la vita, posso impegnarmi e decidere di continuare ad amarti, ma ci sono momenti, periodi, in cui chi ci sta accanto non è facile da amare, diventa insopportabile, sgradevole, soffocante oppure sfuggente… mette solo voglia di uscire di casa e respirare aria pura di solitudine!

E sono sicura che la cosa è reciproca.

Poi, in qualche modo, le difficoltà si superano: un po’ si riflette, un po’ si cede, un po’ si sospira, un po’ si cercano nuove vie che ci accomunano, non c’è mai una soluzione univoca e definitiva.

Ognuno di noi ha rimpianti di ciò che poteva essere e non è stato, rimpianti personali, rimpianti di coppia e di famiglia. Abbiamo però anche una serie di bei momenti da ricordare, di “imprese” che possiamo raccontare sorridendo e sentendoci quasi eroi.

Credo che tutto sommato nella vita coniugale siamo stati abbastanza fortunati, la sorte ci ha portato ostacoli da superare, ma non li reputo enormi, ad altri è andata molto peggio, in qualche modo ce l’abbiamo fatta a uscirne.

Ora siamo anziani, un po’ acciaccati, ma abbiamo ancora giornate piene, a volte anche troppo; soprattutto la nostra gioia sono i figli e i nipoti, che aiutiamo quando c’è necessità, cercando di non essere invadenti, devono essere padroni delle loro vite.

Così ho vissuto questa leggera ansia nell’aspettare il nostro giorno vicinissimo di anniversario, di nozze d’oro, l’incontro con chi amiamo e il pranzo che non avrà nulla di eccezionale se non i piatti tipici della nostra città; le previsioni del tempo dicono che domani ci sarà sole e caldo, a riscatto del temporale di cinquanta anni fa, pure il cielo ora ci vuole festeggiare!

E se da qualcuno arriverà la domanda difficile ho trovato solo questa risposta: - Ci vuole molta pazienza e un po’ di fortuna e poi… ogni coppia fa storia a sé e deve trovare il suo segreto.-

Buon anniversario a noi e buon proseguimento!

 
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