Astral Night Reverie

The Letter

Dopo aver sparecchiato e lavato le poche stoviglie usate per la cena, Charles andò nello studiolo, si sedette alla scrivania, pulì accuratamente la scatola esternamente e la aprì.
In cima c'era un foglio ricoperto da una calligrafia ordinata e nitida, Charles iniziò a leggere.

***

"Spero che questa documentazione sia capitata in buone mani.
E' strano dover scrivere a qualcuno di cui non conosco l'identità, ma sono obbligato a farlo dato che non so come si concluderanno gli eventi.
Arrivo al dunque:
C'è una parte di terreno al limitare della foresta (quella dove sorge la casetta del guardaboschi) che è stata dichiarata proprietà privata, ma, come risaputo, apparteneva alla foresta e tutt'ora dovrebbe: il signor John Williams acquistò quel terreno con atti illegali stipulando un patto illecito con l'allora presidente Franc  Parker.
Di questo patto illecito ne troverai una copia nella scatola.
Vorrei fermarmi a questa compravendita illegale, ma purtroppo c'è dell'altro: nella casetta del guardaboschi, pochi anni dopo la compravendita, ho visto con i miei occhi delle persone legate e sfigurate, le stesse che poi sono state ritrovate senza vita  tra le montagne che circondano la foresta e che vengono attribuite al "mostro dei monti". Loro erano forse testimoni scomodi di vari crimini o di azioni illegali quali contrabbando di droghe e vendita di donne e bambini.
Domani andrò io stesso alla polizia a consegnare queste foto, le miei indagini vanno avanti da quasi un anno ed è giunto il momento di mettere fine a queste violenze, sono sicuro che queste foto saranno prove sufficienti per incastrare quei mostri. Ritroverai le foto anche in questa scatola, ma se tutto questo è nelle tue mani significa che non sono mai giunto al cospetto di un uomo della giustizia; da giorni mi sento seguito e, qualunque cosa mi accadrà, voglio che comunque questa documentazione arrivi nelle mani della polizia.
Il mio senso della giustizia e dell'onestà mi spinge a fare tutto questo, anche contro la persona che per me era un mito, che mi ha cresciuto, ma che mi ha anche profondamente deluso e della quale mi vergogno da quando ho scoperto quegli orrori: mio padre.
Spero porterai a termine questa missione, che Dio ti assista e benedica. Grazie infinitamente.

15/03/1997
Tom Parker"

***

Charles guardò i documenti e le foto nella scatola, Tom non era un povero pazzo: tutto era documentato; su un foglio di carta fotocopiato c'era scritto, oltre alle firme, che John Williams si impegnava a dividere con Franc Parker ogni profitto economico, di qualsiasi natura, proveniente dalle attività legate alla casa del guardaboschi.
Le foto erano tante: mostravano persone imbavagliate e legate alle sedie, persone sfigurate dalla fame e dalle torture, e uomini a guardia di esse, carichi di varia consistenza e anche gruppi di donne e bambini legati uno vicino all'altro; altre foto ritraevano due uomini che si stringevano la mano o che si cambiavano una busta e sullo sfondo c'era sempre la casetta del guardaboschi, erano proprio John Williams, il padre del suo cliente Greg Williams e Franc Parker, che dunque era il padre di Tom.
Charles accese il computer e fece una ricerca sui quotidiani locali dell'epoca scannerizzati  e scoprì che tra il 1993 e il 2003 c'erano stati periodici ritrovamenti di cadaveri tra le montagne di quella zona. Tutti erano associati ad un killer che non era mai stato rintracciato, soprannominato, appunto, "mostro dei monti".
Charles, sbalordito che il suo amico portasse in cuore un così grande segreto, si chiese più volte perché Tom avesse aspettato quasi un anno per andare dalla polizia. Ma molte cose non quadravano: perché Tom aveva datato la lettera nel 1997? Inoltre non aveva seppellito da pochi giorni la scatola, altrimenti, non si spiegava che tutta quell'erba fosse cresciuta in pochi giorni fino a ricoprire interamente la piccola grotta.
Charles arrivò alla conclusione che Tom, dopo tutti quegli anni, aveva trovato in lui la persona della quale fidarsi. Semplicemente per qualche motivo non aveva potuto denunciare l'accaduto, forse temendo per la sorte della sua famiglia; quindi aveva passato nelle sue mani, quelle di un forestiero, questo grande peso, credendo che fosse stato più facile per lui scaricarlo a chi di dovere ad anni di distanza dalla fine dei crimini.
Charles chiuse la scatola e rifletté sul da farsi: sarebbe stato facile per lui riuscire a farsi credere? La polizia avrebbe sospettato di lui o incolpato per aver taciuto? Cosa avrebbe guadagnato dalla situazione?
Charles, seduto davanti alla scatola chiusa, rispose a tutte quelle domande e, senza esitare oltre, uscì di casa e prese l'auto, si recò il più velocemente possibile alla stazione di polizia chiedendo di parlare con lo sceriffo. Si, era la cosa giusta da fare.

***

Una volta soli nell'ufficio di quest'ultimo, Charles depose la scatola sulla scrivania rivelando il luogo del ritrovamento e dicendo che si trattava di qualcosa di molto importante, poi salutò lo sceriffo e andò via.