L’arte del matrimonio

Stavano ascoltando musica quando squillò il telefono. Era una sera d’estate, le nove. Avevano finito di cenare e Christine era concentrata sull’ascolto, seduta nella poltrona con le gambe ripiegate sotto di sé; riconosceva la musica anche se non sapeva cosa fosse. L’aveva scelta Alex senza consultarla e ora lei per puntiglio non voleva chiedere – lui era troppo contento di sapere quello che lei non sapeva. Era sul divano nel bovindo con un libro, ma non leggeva, il libro era abbandonato sul petto; guardava il cielo. Il loro appartamento era al primo piano e la finestra del salotto dava su una strada larga fiancheggiata da platani. Una torma di parrocchetti in arrivo dal parco la attraversò sfrecciando; l’ombra di un viola quasi bruno del faggio svaporava contro il cielo turchese e inghiottiva l’ultima luce. Un merlo col becco aperto stagliato in controluce su un ramo stava cantando, forse, ma l’altra musica era più forte“.

(Poi un precipitare di eventi, una telefonata che cambia le carte in tavola).

Era così artificioso e forzato, aspettare la fine della musica. I suoi pensieri correvano all’impazzata e non riusciva a sentirla, non tollerava la sua offerta di complessità e bellezza. Poi, sotto il peso fermo di quelle mani, cominciò a cedere al violino, al pianoforte e al violoncello che si avviavano precipitosi al finale. Liberarono qualcosa di contratto dentro il suo corpo. Si rese conto che teneva le braccia al petto come per proteggersi, o per tenersi stretta; almeno non avevano acceso le luci nella stanza. Si abbracciarono. Il viso di Alex era bagnato di lacrime, lui era facile al pianto. Aveva un dono per i rituali che a lei mancava; a lei destavano imbarazzo. Quel momento aveva qualcosa di un rito, e l’imbarazzo si zittì, si bloccò. Per la prima volta pensò a Zachary, alla realtà di lui. Ma non era tollerabile“.

Tessa Hadley, L’arte del matrimonio

Il tipo di scrittura che definisco cinematografica per la nitidezza delle scene prive di effetti speciali che, qualora presenti, ne farebbero un blockbuster. Quelli di bocca buona sono avvisati.

L'arte del matrimonio - Bompiani

L’arte del matrimonioultima modifica: 2022-06-25T16:38:51+02:00da hyponoia