CANCRO AL RENE – Michela Murgia: aveva rivelato la sua malattia, un carcinoma ai reni al quarto stadio, in un’intervista ad Aldo Cazzullo lo scorso maggio

Murgia Michela

Era il 6 maggio, quando la scrittrice Michela Murgia rilasciava al Corriere della Sera una lunga intervista in cui, per la prima volta, dichiarava di avere un tumore al rene al quarto stadio. Parlava di mesi di vita, e mesi sono stati: Murgia è venuta a mancare a causa della malattia. “Dal quarto stadio non si torna indietro”, aveva detto rispondendo a una domanda del giornalista. Michela Murgia è morta il 10 agosto

Cancro al rene

Sintomi

Quando presenti, i segnali più frequenti sono la presenza di sangue nelle urine e dolore sordo al fianco o una massa addominale.

Fattori di rischio

Il fumo di sigaretta è il principale fattore di rischio. Atri fattori sono: uso eccessivo di Fenacetina ( il Paracetamolo è il principale metabolita attivo della Fenacetina ); patologia da rene cistico acquisito nei pazienti in dialisi; esposizione ad alcuni mezzi di contrasto radiopachi, amianto, cadmio e prodotti per la conciatura delle pelli e derivati del petrolio; alcune sindromi familiari, in particolare la malattia di von Hippel-Lindau e sclerosi tuberosa

Diagnosi

I tumori al rene vengano spesso individuati quando si trovano ancora confinati all’interno del rene, cioè in fase precoce: in stadio I ( inferiore ai 7 cm ) o in stadio II ( superiore ai 7 cm ).

Si parla di stadio III quando il tumore si è esteso anche alle strutture circostanti. Una peculiarità del carcinoma renale è la sua tendenza ad invadere soprattutto i vasi sanguigni e a essere fortemente vascolarizzato. Questo, però, non pregiudica l’intervento chirurgico, tanto che la maggior parte dei pazienti viene operata con successo.

Cancro al rene metastatico ( IV stadio ) operabile

Quando il tumore raggiunge organi distanti si parla di stadio IV o metastatico. Circa il 25% dei pazienti è metastatico già alla diagnosi, mentre un altro 25% ha recidive e progredisce dopo la chirurgia radicale. “

In passato la malattia al IV stadio veniva definita non-operabile, mentre oggi questo assunto viene messo in discussione quando ci si trova di fronte a pazienti oligometastatici, ossia con poche metastasi ( fino a 3 o 5 )

In alcuni casi è possibile asportare integralmente la malattia anche se in fase metastatica, combinando diverse tecniche ablative ( chirurgia, radioterapia e altri trattamenti locali ). Per questi pazienti, è anche possibile prescrivere l’immunoterapia come terapia adiuvante dopo l’intervento, per ridurre il rischio che possa ricomparire.

Cancro al rene metastatico ( IV stadio ) non-operabile

Per tutti gli altri casi di carcinoma renale a cellule chiare metastatico in cui non è possibile eseguire interventi locali, è possibile somministrare farmaci antiangiogenici, che contrastano la formazione di nuovi vasi sanguigni, e l’immunoterapia

Incidenza

Il cancro al rene non è un tumore frequente: rappresenta, infatti, solo il 3% di tutti i tumori solidi che colpiscono gli adulti. Nel 2022 ci sono stati 12.600 mila nuovi casi ( 7.800 negli uomini e 4.800 nelle donne ) e si stima che oggi vivano in Italia 144.400 persone che hanno ricevuto una diagnosi in passato ( 97.200 uomini e 47.200 donne ).

Esistono diversi sottotipi di tumore del rene, a seconda delle cellule da cui si sviluppano: il più frequente è il carcinoma renale a cellule chiare, che rappresenta circa il 75% di tutti i casi; ci sono poi carcinomi renali papillari, dei dotti collettori, cromofobi e altri istotipi più rari.

Fonte: la Repubblica

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ESMO2021 – DOPPIA IMMUNOTERAPIA A BASE DI OPDIVO & YERVOY: HIGHLIGHTS

A) Dati a 3 anni dello studio CheckMate -743 che sta valutando Nivolumab ( Opdivo ) più Ipilimumab ( Yervoy ) come prima linea rispetto alla chemioterapia nei pazienti con mesotelioma pleurico maligno non-resecabile. CheckMate -743 rimane l’unico studio di fase 3 a mostrare un beneficio in termini di sopravvivenza con il trattamento immunoterapico di prima linea nei pazienti con mesotelioma pleurico maligno;

B) Dati a 5 anni di CheckMate -214 che sta valutando Nivolumab più Ipilimumab nei pazienti con carcinoma a cellule renali in fase avanzata. Questo è il follow-up più lungo di uno studio di fase 3 di una combinazione basata sull’immunoterapia nel carcinoma a cellule renali avanzato non-trattato in precedenza;

C) Risultati a 3 anni di CheckMate -204 che sta valutando Nivolumab più Ipilimumab nei pazienti con melanoma avanzato e metastasi cerebrali asintomatiche o sintomatiche.

Fonte: BMS, 2021OncoBase.it

 

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