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PER NON DIMENTICARE

Post n°1454 pubblicato il 30 Luglio 2017 da atapo
 
Tag: cronaca

METTI…

...Una scuola superiore Istituto Alberghiero della città di Firenze, che nei mesi di giugno e luglio propone in due sere della settimana la possibilità di andare a cenare presso l'istituto stesso, come un vero ristorante, in cui gli alunni seguiti dai professori delle materie di indirizzo sono cuochi, camerieri ecc, per un'esperienza di scuola-lavoro dopo la chiusura ufficiale delle lezioni.


...Un quadro di Bartolomeo Manfredi, “I giocatori di carte”, enormemente danneggiato nel '93 dall'esplosione di via dei Georgofili, a tal punto che quel che ne rimane e i pezzi caduti sono ancora in attesa di restauro, vista la complessità dell'operazione.

C'è qualcosa in comune fra tutto questo?

 

prima dell'attentato

dopo l'attentato

Da qualche settimana si parla di recuperare il quadro, lanciando una raccolta di fondi promossa dalla Galleria degli Uffizi insieme al Corriere della Sera e ad una Banca… ma il denaro necessario è tanto, si accettano donazioni di ogni tipo…
Allora il dirigente dell'Istituto Alberghiero, un mio coetaneo dallo stampo e dall'impegno sociale post sessantotto, ha organizzato che l'ultima cena estiva preparata dai ragazzi sarebbe andata tutta a beneficio del restauro: un aiuto concreto e un modo per far conoscere quanto è accaduto agli studenti, che all'epoca dell'attentato non erano ancora nati.

Una importante lezione di storia e un impegno concreto!

La notizia si è diffusa sui quotidiani, io e mio marito, ora che con l'auto possiamo muoverci di nuovo, abbiamo aderito. Oltre all'importanza dell'iniziativa, ero sicura che il menù sarebbe stato interessante e gustoso perché in altre occasioni di convegni in cui il catering era gestito dagli studenti dell'istituto alberghiero avevo apprezzato l'impegno e l'abilità dei ragazzi.
Infatti è stato proprio così, abbiamo mangiato tanto e così di gusto che alla fine non c'era posto nemmeno più per un goccio di acqua…
Una bellissima serata, la cena era all'aperto sotto i gazebo nel giardino della scuola, la restauratrice ci ha presentato il lavoro che dovrà essere fatto: un enorme puzzle da ricomporre con parti di tutte le dimensioni! E il direttore della Banca ci ha offerto le sue riflessioni sulle tragedie dei terrorismi purtroppo sempre così attuali: sui messaggi che è importante passare ai giovani...
Eravamo una quarantina di persone, mi è dispiaciuto che non fossimo di più, probabilmente il momento estivo e la città già svuotata hanno impedito un'affluenza maggiore. Sarebbe bello che anche più avanti, in corso d'opera, l'offerta si ripetesse, creando come un gemellaggio tra quel quadro e i ragazzi della scuola, purtroppo quel preside così in gamba ora va in pensione e chi lo sostituirà chissà cosa vorrà fare (e penso con un brivido alla dirigente della mia scuola che in due anni ha distrutto tutto…)
A sorpresa lì ho incontrato un collega, anche lui mio coetaneo, che aveva lavorato con me nei primi anni fiorentini: era da più di 20 anni che non ci incontravamo!

-Che bei tempi eroici!- ha ricordato anche lui con nostalgia, lui era maestro, ma presto diventò preside, lo fu anche nella nostra scuola e a quel tempo mio marito era rappresentante dei genitori, lavoravano bene insieme. Altra sorpresa: c'erano i genitori di una ex scolara la cui classe accompagnai in Francia a Dunkerque, anche loro persone entusiaste e simpatiche. Ci siamo messi tutti nello stesso tavolo, completandolo con una zia e una nipote amiche della coppia dei genitori. Così anche la compagnia è stata piacevolissima e ha dato l'ultimo tocco positivo alla cena squisita…

Dice qualcuno che ora dobbiamo recuperare i tre mesi di “prigione”: noi cerchiamo di impegnarci...

 
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LA PATENTE, IL RITORNO

Post n°1453 pubblicato il 28 Luglio 2017 da atapo
 
Tag: cronaca

TRE  MESI  DOPO

 



Ieri finalmente era il giorno della visita medica per il rinnovo della patente a mio marito.

Io ero agitata dal giorno prima: l'aspettativa di poter riavere finalmente l'uso di auto, scooter e camper dopo tre mesi di APPIEDAMENTO si scontrava con qualche timore: sì, le certificazioni che mio marito portava affermavano che i suoi problemi non si erano aggravati, ma... se poi durante la visita e le domande fosse saltato fuori qualcosa di non convincente per la commissione? Rabbrividivo pensando a un rivio, a degli accertamenti ulteriori, ad eventuali limitazioni (auto SI', mezzi grossi come il camper NO)... Tutte possibilità da non trascurare! E raccomandavo a mio marito: -Non dire che sei caduto dalla bici e che hai la caviglia ancora gonfia dopo tante settimane...-

Un segno di malaugurio ieri avevo sentito in un suo SMS mentre si recava all'ambulatorio convenuto dall'altra parte della città, con tre autobus da prendere. Diceva "Sono proprio vecchio: in bus per due volte qualcuno mi ha ceduto il posto a sedere" E io temevo che avesse l'aspetto più stanco e distrutto del solito...

E' tornato tardi e arrabbiato: avevano convocato 40 persone allo stesso orario, le 14,30. Tutta gente in fila per l'invalidità o problemi di salute di quel genere, tutti in uno stanzone d'attesa con poche sedie. Ha dovuto fare, come tutti, tre "passaggi" in stanze diverse, con circa un'ora di attesa fra l'uno e l'altro, il primo solo per consegnare i documenti a un'impiegata che li ha presi ed è sparita nel nulla senza alcuna spiegazione: - Me li consegni e aspetti fuori.-

La "visita" non c'è stata, nemmeno l'hanno guardato in faccia nè gli hanno fatto le solite piccole prove neurologiche basilari per l'orientamento o quelle per la vista: un'occhiata distratta ai referti medici, qualche domanda e via!

Patente rinnovata.

Avrebbe potuto avere di tutto, non vederci quasi per niente, nessuno l'avrebbe scoperto.

Io ho commentato:-Ecco perchè a tuo padre avevano rinnovato la patente a 85 anni quando ormai ci vedeva pochissimo e per le strade era un pericolo pubblico!-

Mio marito è rimasto così choccato dalla poca serietà dell'esperienza che vuole scrivere una lettera di denuncia all'ASL e non solo. Lo farà? Spesso dice e minaccia, poi si smonta tutto...

C'è un unico problema: le medicine che deve prendere quotidianamente non sono compatibili con l'alcool alla guida, quindi se guida NON DEVE bere prima nemmeno un bicchiere di vino o birra. E questo per lui sarà un sacrificio enorme.

Però ora la patente c'è!

Appena rientrato, siamo subito usciti insieme, in auto finalmente, dopo tre mesi: un giro in un grosso centro commerciale, non abbiamo trovato niente di eccezionale, ormai anche i saldi sono agli sgoccioli, ma vuoi mettere andarci in auto e non dover più temere il peso della spesa da riportare a casa?!

Poi cena in pizzeria, finalmente, dopo tanto che non si esce di sera!

Naturalmente pizza senza birra, solo bevande analcoliche...

 
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LA PIOGGIA, FINALMENTE !

Post n°1452 pubblicato il 25 Luglio 2017 da atapo
 
Tag: cronaca

ACQUAZZONE

 

 

Il primo acquazzone diurno degno di tale nome (non quelle tre gocce di pioggia venute ieri, in barba alle catastrofiche previsioni metereologiche) che dopo tempi immemorabili sia caduto a Firenze, per lo meno nella parte di città in cui abito io... me lo sono beccato tutto!

Stamattina non sembrava che il tempo dovesse cambiare, sì, c'era qualche nuvoletta in più, ma non copriva la cima di monte Morello (ricordate? "Se Monte Morello ha il cappello, quando esci prendi l'ombrello"), faceva un po' più fresco del solito, tanto che ne ho approfittato volentieri per un giro al mercato settimanale lungo l'Arno, dovevo fare provvista di frutta e verdura.

Verso la fine della passeggiata, mentre aspettavo il mio turno al banco dell'ortolano, una nuvola più grigia delle altre ha lasciato cadere goccioloni per qualche minuto, ma la metà si dissolvevano nell'aria e faceva anche piacere riceverli addosso.

Sembrava fosse tutto finito così, ancora sole fino all'attesa del secondo bus per il ritorno.

Poi all'improvviso... acqua!

E dalla discesa alla mia fermata, per i trecentocinquanta metri che mi fanno arrivare a casa mia il diluvio!

Se ci fosse stata una tettoia o simili mi sarei fermata, ma l'unica possibilità era sotto gli alberi, cosa molto sconsigliata durante i temporali. E allora via, più velocemente possibile.

Il mini ombrello che tengo sempre nella borsa e che in questa stagione è più facile aprirlo per proteggermi dal troppo sole, stile turista giapponese, ha fatto il suo dovere ma è riuscito a proteggermi solo la testa e le spalle, tutto il resto fradicio, compresa la borsa-carrello con gli acquisti, così sono rimasti al fresco.

Le ciabattine estive zuppe d'acqua, era come se camminassi scalza .

Però non mi dispiaceva: finalmente un po' di pioggia, la siccità sta diventando preoccupante, offrivo volentieri il mio "sacrificio" per l'innaffiatura di quel bel temporale che tutto sommato si stava comportando bene: abbondante, ma non troppo violento, senza quel vento quasi tornado che porta via. Spero solo che non si riacutizzino raffreddore e tosse che dopo la settimana di mare si mantengono al livello minimo sindacale.

E da bravo acquazzone non è durato molto, dopo mezz'ora c'era già il sole: la pioggia aspettava al varco proprio me! Nel primo pomeriggio acqua di nuovo, ora tutto finito.

Però la cosa strana è che in tutto questo tempo monte Morello ha mantenuto la sua cima bene in vista, sgombra di nuvole... Non ci si può più fidare dei vecchi proverbi? E' cambiato il clima anche in questo? Sarebbe parecchio scocciante...

 
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SALUTO

Post n°1451 pubblicato il 23 Luglio 2017 da atapo
 

MATURA

 

bandiera dello Sri Lanka


E' venuta a farmi visita quella mia ex scolara con cui per tutto il passato anno scolastico mi sono incontrata quasi tutte le settimane per fare conversazione di francese (ne avevo parlato anche qui). "Lavoro" che io avevo iniziato con qualche perplessità e timore, ma che poi si è rivelato più semplice del previsto, guardando film in lingua originale con sottotitoli come spunto per le conversazioni...E' stato piacevole oltre che utile... e non solo per lei!

Ora ha finito l'esame di maturità ed è stata molto contenta della votazione ottenuta, non il massimo, ma comunque un punteggio molto alto.

Anch'io ne sono stata contenta... mi azzardo a pensare di aver contribuito un poco anch'io e non solo dal punto di vista del francese in cui comunque ha ottenuto il massimo nella terza prova. Credo che in questi mesi sia diventata più sicura di sè, avevo cercato di aprirla ad un modo di conoscere e di ricercare che andasse oltre lo scolastico. La sua tesina di maturità ha affrontato un tema molto originale: "La fragilità dell'esistenza dell'uomo mostrata attraverso le fotografie". Mi ha raccontato che una profe della commissione si è commossa mentre lei la esponeva e alla fine si sono tutti complimentati. Io le avevo prestato il mio libro di Robert Capa "Leggermente fuori fuoco", da cui ha tratto immagini e citazioni...

Mi ha raccontato quindi con gioia del suo esame di maturità, affermando che ne manterrà un ricordo positivo: dice che è stata una prova difficile, ma in cui ha provato una bella soddisfazione. Io sono stata molto contenta di sentirla parlare in questo modo, è ciò che dovrebbe restare di un momento così importante della propria vita.

Mi ha lasciato in dono una copia della sua tesina ed io sono rimasta sorpresa e commossa: sarà anche per me un bel ricordo di questa esperienza di quasi-insegnamento un po'... strana, così fuori dal consueto.

Io le ho regalato uno dei miei libri su Picasso, visto il suo interesse per l'arte, soprattutto moderna, Picasso è una pietra miliare: che lo si ami oppure no, non se ne può fare a meno.

Adesso si gode le vacanze meritate: andrà fra poco per un mese con la famiglia in Sri Lanka, il suo paese d'origine, a trovare i nonni. Poi l'attende una vita nuova: è stata accettata in un'università inglese per continuare gli studi e si preparerà a partire.

Questo suo futuro mi emoziona come se fosse figlia mia: sarà un'esperienza forte e importante che lei affronterà con l'impegno, la perseveranza e l'equilibrio che ha sempre mostrato fin da quando la conobbi a sei anni nella mia ultima classe di prima elementare.

Salutandola l'ho abbracciata stretta, volevo passarle tutti gli auguri possibili per l'avverarsi dei suoi sogni...

 
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RIECCOMI

Post n°1450 pubblicato il 20 Luglio 2017 da atapo
 
Tag: viaggi

PRIMA  E  ULTIMA  VOLTA

(16-7-2017)

 


 

Il giorno della partenza, quando mio marito ha aperto la porta del camper, mi sono quasi sentita male: nemmeno le sedute erano montate! E, come temevo, tutto ancora buttato all'aria, uno sportello staccato e vagante, i suoi attrezzi e fili sparsi dappertutto.
Come la casa fino a qualche mese fa.
Roba da fare dietrofront, quello che vedevo mi dava il voltastomaco.
Infatti nei primi due giorni di vacanza LUI ha sistemato alla bell'e meglio, in modo da non sentirci troppo baraccati, ma dicendo che prossimamente deve fare ancora diversi lavoretti sul camper perché gli piace così tanto questo continuo bricolage…
Io cercavo di stare all'aperto il più possibile, con una seggiolina all'ombra sotto gli alberi se non ero in spiaggia o in piscina, avevo portato il minimo indispensabile di vestiti e attrezzature per non aumentare il caos.
E qualcos'altro ha funestato parte della settimana: da qualche giorno prima della partenza mi erano venuti mal di gola, tosse e raffreddore che andavano sempre aumentando, probabilmente a causa degli sbalzi tra il gran caldo esterno e l'aria condizionata di bus, negozi e uffici, prendevo il Fluimucil ma senza grandi effetti.
Insomma sono partita che stavo male, dicevo: -O il mare mi guarisce, o mi stronco del tutto…- decisa a non rinunciare a questa opportunità di andare fuori città dopo tanto tempo. Ho fatto come se fossi in piena forma, soprattutto non mi sono negata la spiaggia e i bagni nel mare e in piscina, l'acqua è la mia passione: infatti nei primi giorni sono peggiorata e confesso che mi stavo preoccupando, temevo di arrivare alla bronchite. Invece da mercoledì l'effetto benefico dell'aria marina ha cominciato a farmi guarire, piano piano. Peccato che sia già dovuta tornare a casa, lo so che mi vorrebbero mesi di soggiorni al mare per questi disturbi, non sono proprio in forma del tutto e temo la ripresa della vita cittadina, speriamo di non avere ricadute.
A parte tutto questo, la settimana è stata rilassante, come mi ero ripromessa ho mangiato del buon pesce fritto e sono stata il più possibile col mio nipotino che solitamente vedo di rado.
Anche stavolta gli ho prestato la mia tavola da surf: quando nel 2002 andammo al mare insieme e lui aveva due anni gli piaceva starci a cavalcioni e così vinceva la paura che allora aveva dell'acqua. Ora ha fatto i corsi in piscina, sa un po' stare a galla e con la tavola si è divertito moltissimo: appena l'ha avuta tra le mani quasi d'istinto ha ricordato le poche istruzioni che gli avevo dato a quel tempo su come tenerla e oltre che a nuotare e farsi trascinare dalle onde provava anche a salirci da solo e a cavalcarla in equilibrio.
Conclusione: ora la tavola la tiene lui per il resto dell'estate, perché tornerà al mare anche in agosto. Gli altri nipotini più grandi ce le hanno già, le hanno trovate per pochi euro ai mercatini dell'usato.
Per il resto, in quella zona non c'è niente: solo campeggi, stabilimenti balneari, due spiagge libere, pochi negozietti e qualche trattoria-rosticceria attorno ad un incrocio, per trovare attrattive o passare una serata bisogna fare chilometri, quindi occorre l'auto. Un solo vero ristorante, che abbiamo collaudato, per fortuna offre ottimi piatti.
Tutto e solo relax duro e puro… un po' eccessivo anche per noi.
Così un pomeriggio siamo andati sulle Alpi Apuane a vedere le cave di marmo. Ho scelto io questa meta, pensando che a Riccardo sarebbe piaciuta. Infatti è rimasto affascinato dal paesaggio, dai macchinari, dalle gallerie, interessatissimo al piccolo museo all'aperto sul lavoro dei cavatori, allestito alle cave di Fantiscritti. Sulla via del ritorno un passaggio a Colonnata dove oltre ad ammirare le cave è obbligatorio gustare il lardo squisito preparato nelle conche di marmo secondo ricette antiche. E' stata proprio una bella gita alla scoperta di un mondo che non avremmo mai immaginato.
Penso che sarà il ricordo più interessante di questa settimana, concordo con mio figlio quando dice:-Tornare in vacanza qui? Non mi vedranno più.- Aveva accettato solo perché una coppia di loro amici ci passa, da anni, tutte le ferie, per stare un po' di tempo anche in loro compagnia.

PS: solo oggi riesco a pubblicare, dopo vari giorni in cui nel blog non si poteva fare niente, spesso nemmeno aprirlo: Libero, che succede?

 
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SEI PIU' SEI

Post n°1449 pubblicato il 06 Luglio 2017 da atapo
 

A  META'

 

Marina di Massa

E' già passato mezzo anno... e in fretta, troppo in fretta. Più si avanza con l'età, più il tempo corre, chissà perchè questa sgradevole impressione, che tutti provano a quanto ho sentito.
Mi sono trascinata nei primi sei mesi le mie ansie, le mie amarezze e le mie stanchezze che durano da qualche anno e aumentano sempre più, avevo la speranza che l'estate avrebbe portato un po' di tregua e mi avrebbe consentito di rilassarmi e forse anche di chiudere qualche capitolo poco gradevole.
Invece niente, il caldo atroce si è sommato all'ultimo inconveniente cioè il dover restare tre mesi senza patente in famiglia: la fatica delle spese sempre col carrettino da trascinare, l'impossibilità di approfittare dei bei momenti culturali e festaioli che nella prima parte dell'estate abbondano a Firenze, ma sempre in orario tardo pomeridiano o serale naturalmente, per godersi il fresco...
Mio marito ha varie incombenze da sistemare e andava in giro in bicicletta: io stavo in ansia per il traffico e questo caldo assassino, alla sua età non c'è da scherzare! Infatti un giorno è caduto, ha preso una botta su una gamba che poi si è gonfiata, compresi piede e caviglia. Nulla di rotto per fortuna, ma la preoccupazione c'è stata e ora non può più andare nemmeno in bicicletta, nè camminare a lungo. Quasi bloccato pure lui!
Sto facendo il conto alla rovescia per arrivare a quel benedetto 27 luglio in cui farà la visita definitiva e spero che la risposta (e la patente) gliela diano subito, che non ci sia da aspettare per trafile burocratiche!
All'inizio del 2017, in una pagina nascosta dell'agenda, avevo scritto una lista di cose da fare in quest'anno. Non le ricordavo nemmeno più, a fine giugno sono andata a rileggerle: male!  Solo in una ho mantenuto per ora l'impegno: leggere molto, per "smaltire" un po' i libri che ho comprato perchè mi attiravano e che non ho ancora letto. Per il resto... altamente insufficiente!
Lo sapevo che sono inutili queste liste, avevo ceduto per la prima volta per vederne gli effetti... ci sono ancora altri sei mesi, chissà se recupererò qualcosa...Però è un po' deludente la situazione attuale!
Mio figlio ci è venuto in soccorso: la settimana prossima loro hanno preso un bungalow a Marina di Massa, in un campeggio. Ha proposto che sua moglie, figlio e bagagli andranno in auto, lui guiderà il nostro camper e andremo in campeggio insieme.
Confesso che dopo tutto quello che c'è stato le prime vacanze dal 2014 non volevo proprio farle in camper... nè in Versilia, ma a tutt'oggi questo passa il convento e mi devo accontentare.
Il camper però non era stato più riaperto dopo il nostro "soggiorno obbligato " di due mesi nel 2015, era da controllare, ripulire ecc. Quando andava in bici fino al rimessaggio mio marito ha fatto qualcosa, ma ora non può più: dopodomani dovremo partire così com'è e... finire di sistemarlo nella settimana in cui saremo al mare. Bella prospettiva vero? Questo ultimo imprevisto mi ha smorzato non poco la soddisfazione, anche se piccola, di mettere finalmente il naso fuori di casa.
Credo che la settimana prossima mi sembrerà di toccare il cielo con un dito se riuscirò a riposarmi su uno sdraio in riva al mare o in pineta, a fare qualche bagno, a leggere, a mangiare pesce fritto e naturalmente a giocare con quel nipotino che vedo così poco.
Per stavolta non ho voglia di nessuna altra avventura, sono troppo stanca, non assicuro nemmeno di scrivere qui.

 
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CENA PERUVIANA

Post n°1448 pubblicato il 02 Luglio 2017 da atapo
 

10  ANNI  DOPO

 

Patate alla Huancaina

 

Mi hanno invitata ad una cena di retrouvailles... con i miei ex alunni dell'ultima classe, quella che ho lasciato a metà percorso per motivi di salute, per andare in pensione.
La classe di cui ho parlato spesso agli esordi di questo blog, nato anche dal trauma e dalla solitudine di quel pensionamento improvviso e imprevisto.
Ben dieci anni fa! E questo mi porta ad altre riflessioni, che non saranno però l'argomento di oggi.
L'occasione dell'incontro è stata un po' particolare: tra di loro c'è una compagna down, che in questi giorni compie venti anni (è maggiore di un anno rispetto agli altri).

Un gruppetto di mamme aveva creato rapporti di amicizia al di fuori dell'ambito scolastico e ha continuato a mantenerli anche con la mamma di questa ragazza, che è sola a gestire la figlia, sempre circondandole di affetto e disponibilità.
Ed ora, poichè mamma e figlia sono di origine peruviana, hanno organizzato la cena di compleanno in un ristorante peruviano del quartiere.
Sono riuscite a rintracciare più di metà classe, tra gli assenti chi si è trasferito, chi ha perso i contatti... Insomma, alla cena eravamo in tanti, tra figli, fratelli e genitori: pensare che quasi tutti i presenti stanno affrontando gli esami di maturità, tranne due che hanno perso un anno durante il percorso, ma anche chi aveva la prova orale il giorno dopo non è voluto mancare. Una mi ha confessato che all'inizio si sentiva molto imbarazzata, temeva di non sapere cosa dire dopo tanti anni, ma poi è stata felicissima: il ghiaccio si è sciolto subito, hanno chiacchierato, riso e scherzato tutti insieme come se si fossero lasciati il giorno prima.
Invece sono passati 10 anni: ne avevano nove, ora ne hanno 19! Chi è cambiato molto ed è quasi irriconoscibile, chi è rimasto simile a quando era bambino, ma tutti sono ... bellissimi!
Già, ai miei tempi l'adolescenza era difficile anche fisicamente, in molti eravamo brutti e sgraziati, ora invece grazie allo sport, all'alimentazione, ad una maggiore cura di sè, hanno tutti una bellezza e una gradevolezza impensabili allora. E, da quanto mi hanno raccontato loro e i genitori, in genere si sono impegnati nello studio, io ho confermato che se c'era una caratteristica di quella classe era proprio questa, la grande volontà di fare bene, l'impegno in ogni proposta di lavoro, anche chi aveva difficoltà non si arrendeva mai. Io del loro gruppo ricordo principalmente questo, che aumentò in me il grande dispiacere provato nel lasciarli.
Anche in questa occasione sono stati molto affettuosi con la loro compagna festeggiata: ha ricevuto regali, una torta enorme e le candeline da spegnere... dopo che alla cena abbiamo gustato piatti e bevande tipiche della cucina peruviana, apprezzati da tutti. La mamma si è commossa e ha detto che si è sempre sentita come in una grande famiglia, insieme a questi compagni e genitori della prima scuola di sua figlia.
Una bellissima serata, anche per me commovente nei ricordi che mi ha ravvivato... e un mondo di auguri per gli esami, l'università, il lavoro, l'amore... il futuro di questi splendidi ragazzi!

 

PS: noto che ora con Libero si ragiona: posso mettere i colori, aggiornare i box... spero che duri!

 
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