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Messaggi di Novembre 2017

UN ANNO

Post n°1484 pubblicato il 30 Novembre 2017 da atapo
 

IL COMPLEANNO

DEL PICCOLO PRINCIPE

Siamo già arrivati al primo compleanno del mio ultimo nipotino, Cesare. Sarà domani, il primo dicembre.Un anno volato, come tutti gli altri, per me sempre più in fretta ogni anno.

Perchè ho messo questo titolo? Perchè dentro di me questo bimbo io lo chiamo così, non so perchè, forse perchè me lo sento prezioso, giunto inaspettato a sorpresa e che probabilmente resterà l'ultimo dei miei nipotini.

O forse perchè nei primi mesi la nostra organizzazione familiare lo ha fatto venire a casa nostra quasi quotidianamente, insieme alla sua mamma, cosa che non era accaduta coi fratellini più grandi, ed io avevo tanto goduto di questa presenza e della partecipazione alla sua crescita e alle sue piccole prime conquiste, attrezzandoci anche in casa nostra con lettino, seggiolino, pupazzi e quant'altro.

Poi ha iniziato l'asilo nido, i suoi genitori sono organizzati con un complesso incastro di baby sitter che si occupano di tutti e quattro i bimbi, i nonni per le emergenze sono stati chiamati più per i fratellini che per Cesare, così in questi ultimi mesi gli incontri si sono diradati, le novità passavano attraverso gli sms di mia figlia... come l'uscita di ben sei dentini uno dietro l'altro.

Nemmeno a casa nostra ora viene spesso: la domenica pomeriggio mia figlia facilmente arriva da noi con gli altri (due o tre), loro giocano, scoprono vecchie cose dei nonni e si fanno raccontare com'era una volta, oppure al computer trovano immagini da stampare e colorare o materiali per le ricerche di scuola. Cesare in queste occasioni resta a casa col babbo, spesso è l'ora dei suoi pisolini.

Ma quando vado da loro mi riconosce e mi sorride subito. La confusione che fanno i suoi fratelli gli tiene sveglia l'attenzione, gli piacciono i giocattoli grandi e rumorosi come certi camion dai clacson insopportabili... Si perde a esplorarli, a esplorare tutto.

Dal punto di vista motorio è parecchio pacioccone, più che gattonare ama strisciare e rotolarsi e si sposta così, sembra un marine in missione, ancora alzarsi in piedi non gli interessa. Con la vita affannata che fanno ora in quella famiglia, noto che a Cesare hanno scattato poche fotografie: hanno esposte in casa foto di tutti, di Cesare ancora nessuna... Li capisco, non hanno tempo per aggiornarle, so che quando mia figlia se ne renderà conto mi chiederà se ne ho anch'io qualcuna... sì, io gliene ho scattate parecchie... immaginavo che sarebbe finita così. Ricordo che tanti anni fa un nostro amico, anche lui quartogenito, ci raccontava che da piccolo aveva notato che in casa c'erano molte foto dei suoi fratelli maggiori e di lui quasi nulla, se ne dispiaceva e si era fatto l'idea di essere stato adottato: mi aveva colpito questo racconto e non vorrei che Cesare fra pochi anni provasse una simile sensazione.

Sabato ci sarà festa grande per lui: il primo compleanno lo festeggiano come l'entrata in società, con inviti di parenti e amici e tanti bambini! La nonna contribuirà al buffet con una crostata al cioccolato: è uno dei dolci "di famiglia" e di sicuro ai bambini piacerà.

E il regalo? Concordato con mia figlia, noi nonni gli porteremo un "completo da pappa": piatto, bicchiere, tazza coi manici. Sarà tutto suo, non ereditato dai fratelli, e avrà i disegni delicati del "Piccolo Principe", come lo chiamo io dentro di me.

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CASA... NON CASA...

Post n°1483 pubblicato il 27 Novembre 2017 da atapo
 

CASA NUOVA, CASA VECCHIA

 


 

Non è semplice girovagare su e giù per l'Appennino Tosco-Emiliano, soprattutto di questi tempi: quando nei contatti telefonici con le agenzie riusciamo a trovare un giorno che accontenti tutti per visitare le case proposte, bisogna stare alle bizzarrie della stagione che, con la nostra solita sfiga, offre giorni soleggiatissimi quando siamo a Firenze affaccendati in altro e offre maltempo quando dovremmo viaggiare tra i monti: così nebbia, vento gelido, neve ai lati della strada e già un rinvio a causa di strade bloccate dalla neve. Per non parlare di altri disguidi che più tardi racconterò...


E intanto c'è da gestire anche la casa vecchia dei suoceri, già messa in vendita. Dall'agenzia ci è stato detto di renderla "visitabile", cioè rimuovere il più possibile tutto ciò che dopo anni di abbandono ora potrebbe disgustare un probabile compratore. Semplice a dirsi, ma a farsi! Ricordo quando anche al momento di vendere la nostra casa a Firenze passai mesi a nascondere, riordinare, tirare a lucido (più o meno) per renderla presentabile in ogni momento, pronta a ricevere quasi all'improvviso chi volesse visitarla...che stress!

Mio marito aveva pensato di andare un giorno lassù coi due fratelli comproprietari a fare queste grandi manovre, ma entrambi gli hanno risposto che sono impegnatissimi, fino a chissà quando non possono trovare un giorno per questa faccenda, magari se gli salta fuori un "buco" negli impegni partono all'improvviso e via! A me dà l'impressione che a quei due non interessi un granchè e cerchino di mollare l'incombenza a mio marito... che tanto è in pensione e... non ha nulla da fare...

E il gestore dell'agenzia preme, dice che ha già avuto qualche richiesta di visita.

Io e mio marito avevamo pensato di prendere da là varie suppellettili che ci servirebbero nella nuova casa che vorremmo comperare, ma se gli altri vanno su per conto proprio e portano via o peggio buttano proprio ciò che ci interessava? Anche per questo mio marito preferiva essere insieme ai fratelli, per decidere insieme. Insomma, pare che al più presto sia meglio che lui torni lassù con me a terminare lo sgombero e i prelievi che avevamo iniziato nel primo viaggio... ora però sembra che in quel paese abbia nevicato di nuovo... ma tanto non abbiamo niente da fare, siamo in pensione!!!

Anzi, se a qualche lettore interessasse una casa in montagna, non esiti a contattarmi... se concludiamo l'affare si risparmiano anche le spese di agenzia ah ah! (Nella foto, l'esterno della casa)

 
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ESPLORAZIONI

Post n°1482 pubblicato il 22 Novembre 2017 da atapo
 

PRIMO VIAGGIO

 

Dovremo farne di viaggi in montagna…
Intanto il primo non c'è neppure stato, perché la sera prima del giorno concordato la signora dell'agenzia ci ha telefonato per brutte novità: la casa il padrone l'aveva affittata a degli stranieri che dovevano starci due-tre mesi, invece ora gli hanno detto che non se ne andranno, che restano per non si sa quanto…
Vuol dire che ci stanno bene, che sarebbe stata buona anche per noi… ma naturalmente questo ci rende impossibile l'acquisto. Una delusione, era quella che mi piaceva di più.
Però oggi ci siamo rifatti e in una sola mattinata ne abbiamo esplorate due, casualmente nello stesso paesino
Siamo saliti in un borgo che fino a questa occasione mi era del tutto sconosciuto, ma di cui mi sono innamorata: quasi tutto in pietra, bellino da morire, ci si arriva dopo un po' di autostrada, un po' di strade nazionali, una stretta vallata con tante cartiere, poi si sale tutto d'un colpo in mezzo a boschi di castagni e ti chiedi “ma dove si arriva?” e all'improvviso il bosco si apre e appare questo borgo da cartolina. Tranquillissimo, fa poco più di 200 abitanti che d'estate aumentano, ci sono purtroppo molte case disabitate, più o meno in rovina, col cartello VENDESI, è lo spopolamento della montagna… Ma ci sono anche case graziose e ben curate, come una delle due che abbiamo visitato. L'altra meglio lasciarla perdere, bisognerebbe impelagarsi in ristrutturazioni e ne siamo appena usciti!
C'è di negativo qualche scalino di troppo e il prezzo che dovrebbe diventare ultra-trattabile e non mi pare che i padroni ne abbiamo l'intenzione, ma per il resto andrebbe proprio bene… abbiamo scattato foto per il nostro dossier personale.
Diciamo che se non altro è stata una piacevolissima gita in un luogo della Toscana che non avevo mai visitato, mi sono riempita gli occhi dei colori della natura d'autunno, i polmoni di aria buona e lo stomaco del cinghiale con la polenta che abbiamo mangiato ad una trattoria vicina prima di riprendere la via del ritorno. E come tutte le volte che sto in mezzo alla natura, quando arrivo nel traffico di Firenze ho qualche minuto di fastidio, mi sembra che manchi l'aria…
Alla prossima esplorazione, che non tarderà!

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GIORNI COSI'

Post n°1481 pubblicato il 17 Novembre 2017 da atapo
 

CE  LA  FARO'

 


 

Si preparano giorni intensi... e sono già cominciati.
Ho ancora visite mediche da fare per il "tagliando annuale".
Ci sono le prove dei miei due teatri: uno spettacolo sarà qualche giorno prima di Natale e ormai non manca molto.

La faccenda delle case in montagna va prendendo corpo: ora che mio marito si è convinto per un nuovo investimento stiamo fissando appuntamenti per visitare quelle che ho trovato on-line, mica tante, viste le nostre esigue finanze, ma sufficienti a farci viaggiare su e giù per i monti dell'alta Toscana, incrociando le dita perchè non torni una bufera come quella della settimana passata, che tolse la corrente elettrica per tre giorni proprio là dove avevamo già preso appuntamento...
E questo nuovo progetto lo spinge a riflettere e a dire che non è il caso di buttare via tutto quello che c'è ancora in giro dei suoi genitori, altrimenti come la arrederemo questa nuova abitazione? E se, come vorremmo, in previsione la abiteranno anche i nostri figli e nipoti, la famiglia è numerosa: siamo in 11!

D'ora in poi, prima di vendere ai mercatini sarà bene tenere per noi... infatti dagli scatoloni per il mercatino che andrò a fare domani ho tolto qualcosa che terremo per noi... è tutto un fare e disfare!

A proposito dei nipotini, è già l'ora di pensare ai regali di Natale! Presto? Forse, ma loro hanno già le idee chiare, nei negozi ora c'è un buon assortimento, on-line mio marito trova le offerte vantaggiose... e allora ecco un altro impegno!
Che nel nostro caso quasi si raddoppia: due bimbi sono nati all'inizio di dicembre, così un surplus di regali...

Per fortuna il tempo sembra si sia rimesso, fa abbastanza freddo, ma c'è il sole.
Questo si unisce all'indaffaramento e non mi fa sentire troppo quella malinconia che provo di solito nel grigio di questo periodo dell'anno. Sì, arriva ogni tanto, ma c'è subito qualcuno che mi chiama o mi telefona o qualche impegno pressante... così non sto a pensarci sopra.. e intanto le giornate passano, anzi volano!

 
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NEVE

Post n°1480 pubblicato il 15 Novembre 2017 da atapo
 
Tag: cronaca

E  PAZIENZA...

 


 

In quest'ultima settimana le mie ricerche su internet mi hanno fatto scoprire alcune casette in vendita tra i monti non molto distanti da Firenze, abbordabili come prezzi...

Ci stavamo organizzando per cominciare un giro di visite... abbiamo telefonato... oggi era già programmato il primo viaggetto per vedere la prima....

E invece NEVE! 

TROPPA NEVE dappertutto, non rispondono nemmeno al telefono, credo sia tutto bloccato!

Rimandato tutto al disgelo?  Ma un po' di fortuna ...MAI ?!

 
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LA CASA IN MONTAGNA

Post n°1479 pubblicato il 12 Novembre 2017 da atapo
 
Tag: cronaca

DECISIONE

FUORI  STAGIONE

 

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E' passato quasi un anno da quando è terminata l'odissea dell'eredità dei miei suoceri, da quando è stato "liquidato" il cognataccio che ci aveva fatto impazzire e gli altri tre fratelli hanno avuto la casetta sull'Appennino modenese. Casa ormai disabitata dal 2009, che va deteriorandosi...E' passato quasi un anno e ancora i tre non hanno fatto un passo per decidere la sua gestione.Avevamo pensato già da prima di rilevarla mio marito ed io, sarebbe stato un rifugio dal caldo estivo e con qualche piccola sistemazione potevano salire lassù anche figli e nipotini... rinnovando la presenza dei bambini come lo era stato quando alla loro epoca c'erano i miei figli da piccoli con le cuginette, insomma una nuova vita nel succedersi delle generazioni in una casa di famiglia...Ci eravamo tutti un po' abituati a questa idea... finchè mio marito ripensandoci ha temuto che il tornare lassù gli avrebbe fatto rivivere il rapporto drammatico col padre durato una vita intera, allora... in vendita!
Agli altri cognati la casa non interessa quindi bisognava contattare l'agenzia immobiliare che già si occupa dell'altra casa-rudere. Tutto questo accadeva prima dell'estate, gli altri due hanno lasciato l'onore e l'onere a mio marito che è il maggiore. Ma l'estate ci ha bloccati causa la mancanza della patente, poi un po' di vere vacanze (dopo quattro anni!), poi la solita lentezza del coniuge nel prendere decisioni... infine io ho cominciato a brontolare:-Ci dobbiamo tenere sul groppone la casa un altro anno senza far nulla, ma pagando le tasse? Vogliamo andare lassù in pieno inverno con la neve e il ghiaccio?-

Fissato l'appuntamento, naturalmente la bella stagione ha rotto due giorni prima e giovedì siamo saliti, trovando la neve già prima dell'Abetone, al paese non c'era neve per fortuna, ma freddo e umidità: è a 800 metri! Avevo seguito le previsioni del tempo e vista la situazione mi ero attrezzata con giacca a vento invernale, scarpe pesanti e cappello adeguato: ho tenuto tutto addosso per quasi tutto il giorno anche dentro la casa dove c'erano 9 gradi! (fuori meglio non parlarne)
Lo temevo che sarebbe finita così, con quel lunghissimo autunno quasi estivo  dovevamo proprio ridurci ad ora!...Abbiamo parlato con l'agente immobiliare: non sarà facile nè vantaggioso vendere una casa in quelle condizioni, bisognerebbe ripulirla e sistemare alcune cose... nessuno dei fratelli ne ha voglia. Si dovrà venderla a molto poco e chissà quando, il mercato ora non è favorevole. Potrebbe essere un'attesa ancora  lunga... Probabilmente ci sarà tutto il tempo di svuotarla, di inventare una sistemazione per i mobili, almeno alcuni che hanno un certo valore... sempre che i tre fratelli ci vogliano dedicare un po' di tempo e di buona volontà e che non decidano di buttare via tutto come hanno fatto in gran parte per la casa di abitazione dei miei suoceri a Bologna.
A me piange il cuore a vedere tutta quella rovina, anche ieri ho portato a Firenze da lassù borse e scatoloni di oggetti, scegliendo tra il meglio, qualcosa lo prende mia figlia, il resto lo rivenderò.Mio marito pare si stia convincendo a cercare un'altra casetta in montagna, magari più vicino a Firenze, così potremo andare al fresco d'estate, anche con figli e nipoti, e potremo arredarla con quei mobili e oggetti...
Certo non riusciremo a comperarla con il ricavato della vecchia, daremo fondo a ciò che abbiamo in banca, ma tanto ormai ... Sto cominciando a guardare in internet le maggiori agenzie immobiliari di zona: bisogna essere realistici, anche se mi dispiace perdere quella "casa dei nonni" che fa parte della nostra storia di famiglia...

 
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AUTUNNO

Post n°1478 pubblicato il 08 Novembre 2017 da atapo
 

FOTO

Seguendo il consiglio di Nonno Renzo, ho provato ad usare Tiny Pic per le mie foto.

Anche se rimane qualche problemino di ... dimensionamento,

ora posso presentare il mio giardino autunnale:

con il primo fiore della yucca!

 

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...e  con melagrane e topinambur gigantesco sullo sfondo

 

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L' UOMO MISTERIOSO

Post n°1477 pubblicato il 05 Novembre 2017 da atapo
 

CHI  E'  QUELL' UOMO ?

 


 

Il campeggio di Saint-Aygulf non era certo affollato nell'ultima settimana di settembre e quando arrivammo col camper fu facile trovare un posto tranquillo sotto agli alberi a una buona distanza da altri camper o tende. Più vicino (si fa per dire) a noi c'era una piccola tenda canadese, che era ben chiusa al nostro arrivo. Fuori nessun oggetto o tavolino.
-Ci starà una giovane coppia, ci dicevamo, è la classica tendina di chi è giovane, innamorato e con pochi soldi! Anche noi, tantissimi anni fa… Forse li disturbiamo, si erano sistemati qui lontani da tutti per poter stare in pace… Ma no, siamo abbastanza distanti…-

Dalla nostra piccola finestra sopra ai fornelli si vedeva il fianco della tendina là fuori e la mattina dopo, proprio mentre stavo armeggiando alla cucinetta, ecco il rumore della chiusura lampo, il lembo della tenda sollevarsi…
Ero curiosissima di vederne uscire gli occupanti…
Uscì una sola persona, uno così spilungone che subito mi chiesi “ma come fa a starci tutto in una tendina così piccola?”, sulla cinquantina, cranio rasato e lineamenti decisi, ma non brutti, quasi da duro, pantaloncini corti e scarpe da trekking, zainetto in spalla. Richiuse con cura la tenda e se ne andò di buon passo.
Un po' sorpresa perché mi aspettavo gli innamorati feci subito lavorare la fantasia: “Sarà uno dei soliti Francesi randonneurs, che partono la mattina presto, si fanno qualche decina di chilometri esplorando le montagne qui intorno e tornano nel tardo pomeriggio bruciati dal sole o zuppi di pioggia”
Ipotesi che cadde nel primissimo pomeriggio quando lo sconosciuto tornò: non pareva affatto affaticato, si chiuse nella tendina e non lo vidi più per quel giorno. Ma io cominciavo a farmi dei film nella mia testa, chi era? Che faceva lì?
In spiaggia non lo vedevo mai, usciva e partiva dalla tenda ad orari diversi, tornava ad orari diversi… A volte quando noi rientravamo a piedi e passavamo davanti alla sua tendina questa era aperta, lui stava seduto dentro a gambe incrociate e curvo perché le sue dimensioni non erano compatibili con la piccolezza della sua “stanza”. Confesso che allungavo l'occhio curiosissima, mi pareva leggesse, se era scuro aveva una lampada accesa, ma non capivo molto di più perché non volevo girarmi completamente e farmi scoprire così maleducata e curiosa. Da parte sua lui non alzava mai gli occhi da ciò che stava facendo mentre noi passavamo, quindi mai un accenno di saluto fra noi, come invece accadeva con molti altri campeggiatori.
Mai che lo vedessimo mangiare lì, e sì che stava in tenda spesso negli orari dei pasti… E poi, come faceva a sopportare uno spazio così ridotto per tutti quei giorni?
Io facevo ipotesi: forse era un lavoratore in trasferta e voleva risparmiare sull'albergo? Ma i suoi spostamenti non erano ad orari fissi da lavoratore… Mio marito rideva: -Ma che lavoro del cavolo sarebbe che non paga nemmeno l'hotel a un lavoratore in trasferta?-
Forse era studioso di qualcosa, che ne so, di biologia marina, che andava sul sentiero dei doganieri a cercare piante o insetti?

O aveva l'amante da qualche parte e la raggiungeva quando non c'erano rischi? La mia fantasia continuava a lavorare e come mi divertivo!

Un giorno mentre mi avviavo alla segreteria per chiedere un'informazione, vidi che camminava proprio davanti a me… entrò anche lui e si avvicinò allo sportello prima di me. Allora aguzzai le orecchie, per sentire meglio sperando che la conversazione fra lui e l'impiegata mi desse qualche indizio per le mie ipotesi… Macchè! Parlavano in una lingua a me sconosciuta, forse tedesco o olandese, mi parve solo che lui chiedesse e ottenesse qualcosa tipo un gettone. Gli unici gettoni che vendevano erano quelli della lavatrice, avrebbe fatto il bucato… ma, altro mistero, non ci fu mai nessun bucato steso sopra o accanto alla tendina, solo un asciugamano scuro a cavalcioni della tenda, come tutti i giorni.
Ora sapevo che non era francese, ma che ci faceva lì? In quei giorni c'era in zona, sulle spiagge e in paese, una serie di gare di mountain bike, il “Roc d'Azur”, con squadre di ciclisti provenienti da tutt' Europa: allora le mie fantasie hanno immaginato che forse era uno degli organizzatori, che da giorni si occupava dei preparativi, dei percorsi e di tutte le incombenze. Ma sistemato in quel modo spartano, poveretto...
Le ultime sere lo sentivamo tossire dentro la tenda, sfido, era sempre in pantaloncini corti e maglietta, un golf gettato alla meglio sulle spalle!
Insomma, partimmo che il Roc d'Azur non era ancora finito, la tendina era sempre al suo posto con dentro il suo sconosciuto occupante che mi aveva incuriosito e solleticato la fantasia per tutta la settimana...   e il mistero non si era risolto!

 
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DI GIALLO E DI ROSSO

Post n°1476 pubblicato il 01 Novembre 2017 da atapo
 

IL SOLE NEL GIARDINO

E viene il tempo degli alberi
che lasciano cadere foglie d’oro.
E viene il tempo
dei giorni che si accorciano.
Le notti sono lunghe
e ogni sera ha un nome.
sempre nuovo di fiabe. 
Nel vano della finestra
una stellina si ferma ad ascoltare.

(E. Borches)

 

E' proprio questo il tempo: appena finita l'ora legale il buio ci sorprende troppo presto, ma quest'anno si annuncia con questi incredibili tramonti rossi un po' inquietanti. Ci sono storie che cominciano in questi giorni, non fiabe, ma progetti, organizzazioni di una vita diversa dall'estate, protesa verso i mesi a venire.

Sugli alberi le foglie ingiallite formano chiome di sole, stentano a cadere, non c'è ancora vento, restano ad illuminare ancora di più l'atmosfera soleggiata, rimandano le malinconie autunnali.

In fondo al mio giardino l'acer negundo è una nuvola dorata che solo ora accenna a diradarsi e le foglie cadute cominciano a formare un nuovo sole a terra, sull'erba verdissima.

Giallo solare nel mio giardino durante le settimane passate: oltre all'acero, i limoni sono finalmente giunti a maturazione, il topinambur raccolto l'anno scorso dei dintorni di Montelupo è diventato un albero alto due metri, con tanti steli-rami e tantissime margherite gialle. Non avevo mai visto una cosa del genere, forse il cambio d'ambiente ha causato nel topinambur una tale mutazione genetica? Sorprendente, ma inquietante...

Poi il rosso: le nandine mi pare si siano ambientate bene, hanno rami e foglie nuove tendenti al rossastro, qualcuna anche i suoi grappolini di bacche rosse.

Anche quest'anno una produzione enorme di melagrane ha incurvato i rami con grossissimi frutti che sembrano palle di Natale, sono rosse oppure gialle, ma sono tutte buone. Ne regaliamo, ne vendiamo, ne mangiamo noi anche scoprendo o inventando ricette, mio marito le spreme poi congela il succo nei bicchierini di carta, che dureranno per parecchie settimane...

Le belle di notte hanno invaso il fondo del giardino con una fioritura strepitosa dal giallo al fuxia con tutti gli incroci e le sfumature intermedie.

Ho appena comperato altri due ciclamini rosa e porpora e spero quest'anno di essere più brava a mantenerli...

Purtroppo i nostri viaggi e la siccità ci hanno fatto seccare alcune piantine di fiori: nostra figlia non poteva venire spesso a controllare e quel maledetto impianto di irrigazione era ancora inaffidabile. Bisognerebbe avere più costanza nel seguire le piante, ancora noi non ne abbiamo l'abitudine e la pigrizia di mio marito non aiuta. Speriamo di diventare bravi in futuro.

Per altre piante un po' ammaccate sarà meglio chiedere presto un consulto al mio amico giardiniere, per affrontare l'inverno...

Per finire, una bella sorpresa: la yucca tagliata due anni fa dal giardino del figlio a Montelupo, portata qui da noi solo come tronco, è bella rigogliosa e da qualche giorno sfoggia in alto uno stelo in cui si stanno aprendo i fiori bianchi!

Foto? E' complicato, visto che Libero ha tolto gli album... cerco vecchie foto già pubblicate, poi vi lascio all'immaginazione...

la yucca a Montelupo due anni fa, prima che venisse sradicata:

tornerà così?

acero e melograno (l'anno scorso)



 

 
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