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Messaggi di Dicembre 2017

SOTTOTONO

Post n°1492 pubblicato il 30 Dicembre 2017 da atapo
 
Tag: cronaca

RECLUSI

 


 

Che sia l'influenza, che sia "il virus", che sia conseguenza dell'età non più verde...
insomma, questo periodo di vacanza non funziona proprio.
Pare che da vecchi si ritorni bambini, a quanto pare anche nei malanni!
Ancora chiusi in casa, le uscite soltanto per lo stretto necessario. Per fortuna le provviste alimentari furono abbondanti ed ora si può sopravvivere di avanzi e congelati.

Quello che dispiace di più è l'aver dovuto annullare alcuni incontri con amici e parenti che vivono in altre città: è così difficile riuscire a combinare le date per passare una giornata insieme e questo rinvio fa dire a tutti: -Mah! Quando tornerà il momento buono per ritrovarci?-

Speriamo almeno di essere in grado domani sera di andare a teatro, eravamo riusciti a prendere i biglietti, e che durante lo spettacolo la tosse conceda una tregua in modo da non disturbare i vicini di poltrona. Ma dopo lo spettacolo mi sa che correremo a casa senza passeggiate notturne per il centro città nei suoi angoli di concerti gratuiti, nei suoi monumenti illuminati, senza dolcino o gelato post-mezzanotte...

Poi inizierà il 2018... e ne riparleremo.
Per adesso... buon finale a tutti!

 
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LA FESTA

Post n°1491 pubblicato il 27 Dicembre 2017 da atapo
 

COLPO  DI  SCENA

 

La sera del 25 io e il marito eravamo stanchi ma soddisfatti per come si stava concludendo la nostra faticata culinaria e molte buone cibarie erano già impacchettate e riposte in frigorifero o nel casotto in fondo al giardino (succursale invernale del frigorifero per le emergenze) quando ha telefonato mio figlio: lui e la moglie stavano MALISSIMO, mal di pancia e vomito, solo il figlio pareva immune...
Malignamente io e il marito abbiamo commentato che fosse un'indigestione dopo il pranzo natalizio dai suoceri, la suocera abbonda sempre in varietà e porzioni gigantesche... o, peggio ancora, un'intossicazione alimentare...
In ogni caso questo metteva seriamente a rischio il nostro ritrovarsi tutta la famiglia al pranzo del giorno successivo, quel pranzo in cui si era trasformata la cena della vigilia saltata per colpa della... religione!
Anzi, in quel momento  lo annullava proprio!

"Vi faremo sapere" mio figlio concludeva la telefonata con voce flebile e sofferente.
Pensavamo costernati all'anatra alla pechinese, alla faraona al cartoccio, alle salsine cinesi, alle 10 porzioni di pasta al forno già pronte e imballate... come smaltirle? Dove conservarle e fino a quando?
Scambio di telefonate con mia figlia: se non potevamo andare a Montelupo lei e famiglia DOVEVANO venire a pranzo da noi, per consumare almeno le cibarie più delicate e ingombranti. Ed io mi organizzavo mentalmente per ospitarli tutti e sei, spazi giochi compresi...
Invece ieri mattina, sul tardi, mio figlio ha ritelefonato: la notte aveva quasi guarito il malanno, forse era solo un virus (ora è sempre colpa di un virus se non si capisce la causa...), il più malconcio ancora era lui, ma insomma si sentiva di affrontare la giornata insieme a tutti gli altri.
E allora via, imballaggi da viaggio e partenza verso Montelupo!
Poi la giornata è filata liscia come previsto e sperato.

Il gatto Chilly amante della tranquillità si è rintanato sotto il letto ed è ricomparso solo quando ci mettevamo i cappotti per tornare a Firenze, i bambini non hanno disdegnato la dose supplementare di regali post-natalizi, quasi tutti giocattoli da montare, che hanno impegnato figli e papà per diverso tempo nel pomeriggio, i cibi sono stati consumati un po' meno di altre volte, per non ostacolare la guarigione dal mal di pancia, però gli avanzi sono stati equamente suddivisi e scambiati per i prossimi giorni.
Ho scattato anche le foto dei nipotini per il loro calendario 2018: non sono venute troppo male, poteva andare peggio! Hanno scelto di sistemarsi sul divano, come l'anno scorso, però due si sono voluti mettere a testa in giù e non c'è stato verso di fargli cambiare idea: avremo il calendario degli acrobati stavolta!
Il dolce coi trenini di cioccolata ricorda il ritardo di questa giornata insieme, come spesso accade con le ferrovie, e c'è un piccolo dito goloso e impaziente che non aspetta lo scatto per la foto e si allunga sulla panna...


 
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NATALE 2017

Post n°1490 pubblicato il 25 Dicembre 2017 da atapo
 

PRESEPI  A  CASO, ABETE  BIANCO 

Stiamo passando questo giorno di Natale cucinando, alternandoci io e mio marito tra forno e fornelli, a preparare ciò che porteremo domani al pranzo con figli e nipoti. Quest'anno ci siamo presi il compito di preparare molto, in pratica il primo e parte dei secondi, abbiamo voluto alleggerire il peso a mia figlia che ultimamente è stravolta, tra il lavoro (ripreso a tempo a pieno al compimento dell'anno dell'ultimogenito), le malattie e gli incidenti a scacchiera dei marmocchi.
Siamo abbastanza stravolti anche noi due, ma vuoi mettere… i nonni devono pure sacrificarsi, finché c'è un po' di salute… In realtà mi sto trascinando di nuovo un potente raffreddore e mi è venuto un herpes sul labbro che così enorme non ricordo di averlo mai avuto…
Ci saranno altri giorni per riposarsi, forse.
Arrivano notizie di aperture mattutine di regali… penso che un Babbo Natale distratto abbia sbagliato casa e ne porterà altri domani a Montelupo… ma non sarà la stessa cosa degli anni scorsi, la sera della vigilia: domani i marmocchi saranno già in overdose di dolci e giocattoli…
Arriveranno a Montelupo anche i biscotti natalizi fatti da me, con e senza glutine, li mangeranno nelle colazioni dei prossimi giorni.

Qui, nella mia nuova casa, quest'anno c'è una novità importante: mio marito è riuscito a liberare da scatoloni, eredità e cianfrusaglie uno spazio sufficiente in sala e… ha potuto allestire di nuovo i presepi! Non tutta la sua collezione (li avevo raccontati qui), non ci stanno tutti nello spazio liberato, gli avevo suggerito: -Prendi dalla soffitta uno scatolone a caso e per stavolta esponiamo quelli. Gli altri, sarà per l'anno prossimo.-
Così ha fatto, oltre al nostro presepio, cioè quello costruito da me con la creta nei primi anni di matrimonio: lo guardavo con la nostalgia della giovinezza, è un po' acciaccato, invecchiato pure lui, ma è unico e originale!

E' il terzo Natale che passiamo in questa casa, siamo in una zona in cui abitano molte famiglie di Cinesi che hanno laboratori e negozi.Il primo Natale notai in uno di questi negozi un albero di Natale bianco che mi piacque moltissimo. Noi non abbiamo mai fatto l'albero di Natale, al massimo una frasca verde ornata, per mio marito così religioso è importante solo il presepio. Quell'alberino bianco con le lucine colorate era originale e un po' … dissacrante, mi sarebbe piaciuto averlo, ma la casa era in condizioni disperate, nessun addobbo era possibile, e così pure l'anno scorso.
-Se in casa ci deve essere un albero di Natale, deve essere bianco, è bellissimo così chiaro e luminoso!- affermavo.
Quest'anno un po' di spazio c'è e il desiderio dell'abetino bianco è tornato.
-Lo cercherò dai Cinesi- avevo detto, ma non ero riuscita a fare nemmeno un giretto di “ricerca” con tutti gli impegni degli ultimi mesi. Mi ero rassegnata.

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  Sabato mio marito è uscito per impegni e al rientro… sorpresa! Aveva un abetino bianco, era passato in un supermercato cinese a cercare salse per l'anatra e c'era in vendita l'ultimo abetino, un po' spelacchiato in verità e per questo era a metà prezzo… Per me è bellissimo: con i fili, le lucine e qualche pallina di recupero fa la sua figura, al buio poi si illumina… Regalo più bello non poteva farmi!
Ha il suo posto in un angolo della sala, a fianco c'è ancora qualche scatolone, ma che importa, facciamo finta di non vederlo…

E con la piccola storia del mio abetino bianco vi faccio tantissimi auguri di
BUON NATALE!

 
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PREPARATIVI 2

Post n°1489 pubblicato il 21 Dicembre 2017 da atapo
 

SENZA  BIMBI-NATALE

 

Viggo Johansen, Girotondo intorno all'albero di Natale

 

Da quell'anno in cui ancora c'era un solo nipotino e mia suocera era stata "costretta" ad abitare per molti mesi presso di noi si era instaurata un'abitudine nella nostra famiglia: la riunione natalizia con lo scambio di auguri e regali non era al pranzo del 25 dicembre, per il quale i nostri figli ricevevano sempre inviti molto in anticipo dai rispettivi suoceri molto più solerti e organizzati di noi.
Invece per noi avevamo scelto la sera della vigilia, il " cenone" insomma. Non per un vero e proprio cenone, ma insomma una cena piena di cose buone preparate un po' da tutti e soprattutto piena della voglia di stare tutti insieme.
Poi i bimbi sono diventati due e la loro confusione quella volta ispirò mio figlio a definire l'incontro come la festa dei "bimbi-Natale" e così è un po' rimasta. Gli anni sono passati e i nipotini pian piano aumentati fino a diventare cinque. E l'incontro della vigilia, a cui si aggiungeva anche il gatto Beto se eravamo a casa da mia figlia, si arricchiva ogni volta con novità e sorprese: il trenino di cioccolata messo sul dolce, o le lanternine accese nel giardino, quelle decorate e personalizzate per ogni bimbo, le poesie natalizie che ognuno recitava o i canti che facevano in coro, perchè scoprivano che, anche se frequentavano scuole e asili diversi, le canzoni erano quasi le stesse! E nonostante ai bimbi i regali più grossi arrivino la mattina di Natale, nella nostra vigilia sotto l'albero c'era sempre un piccolo pensierino per ognuno di loro, un Babbo Natale in anticipo.
Da tre anni poi si è aggiunto il rito della foto con tutti i bambini insieme: una faticaccia farli stare fermi, ma poi aspettavano con impazienza il calendario dell'anno nuovo che io gli preparavo aggiungendo la foto riuscita meglio (o meno peggio) a quei calendari che si fanno in internet. Poche settimane fa Riccardo mi ha fatto vedere il calendario 2017 ricordandomi che si deve fare la foto per quello nuovo, così si vede quanto è cresciuto Cesare che a dicembre scorso era appena nato... Questa sua richiesta mi aveva quasi commosso, anche il calendario faceva parte ormai della tradizione familiare e dell'attesa magica del Natale...
Da quando mio figlio ha la nuova casa, molto grande, l'incontro si fa da lui a Montelupo, così i bambini hanno spazio a disposizione. Dopo la cena e l'apertura dei regali io e mio marito ripartiamo per tornare a Firenze in tempo per la messa di mezzanotte.
Ma quest'anno il nostro nuovo parroco ha deciso che la messa di mezzanotte sarà preceduta da una veglia solenne che inizierà alle 22! Per mio marito anche prima perchè dovrà organizzare le letture e altro.
Da Montelupo dovremmo partire almeno alle 21 per arrivare in tempo. Allora che cena rimane? Che incontro diventa, a guardare l'orologio e a scappare?
L'idea di andare alla messa il mattino di Natale e goderci la serata in famiglia? Sacrilegio! LUI non l'accetta, la messa di mezzanotte è sacra!
Abbiamo proposto ai figli di incontrarci a casa nostra, in 10 minuti saremmo in chiesa, ma mia figlia si rifiuta, dice che da noi c'è ancora troppa confusione in giro, tra scatole, roba da bricolage, pezzi di eredità varie... i bambini non avrebbero abbastanza spazio e andrebbero sorvegliati a vista. Non ha tutti i torti, però in altre occasioni i bambini ce li porta...

Alla fine si è arrivati a spostare il nostro incontro: pranzeremo tutti insieme a Montelupo il giorno di Santo Stefano.
NON E' LA STESSA COSA, almeno per me, sento questo cambio come un tradimento, la festa dei "bimbi-Natale" era una magia che si creava tale proprio per il senso di attesa... Il giorno dopo Natale è già tutto finito, magari c'è anche la stanchezza, l'indigestione per tutte le leccornie degli altri suoceri, hanno già aperto montagne di regali... In una parola, diventa un incontro come un altro.
Almeno io lo vivo così e ne sono molto amareggiata.
E' questa la SUA  RELIGIONE, così importante e prioritaria?

Non ne sono per niente contenta e si è sciupato questo Natale...

 
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PREPARATIVI

Post n°1488 pubblicato il 18 Dicembre 2017 da atapo

NATALE  TROPPO...
... NATALE  SENZA

 


 

Tutti gli anni a fine autunno si fa la stessa promessa: "Quest'anno a Natale non mi ridurrò all'ultimo minuto!!!"
Io non sono da meno, quest'anno mi ero mossa presto, già in tempi non sospetti con mia figlia avevamo stabilito i regali per i bimbi, alcuni anche già comprati.
Ma poi, da quella decisione: "Vendere la casa dei suoceri, comperarne un'altra" tutto è andato a rotoli. Non mi ripeto sui giorni passati in viaggio tra i monti, nè sulle ore passate al computer tra un'agenzia immobiliare e l'altra, aggiungo il resto.
Proprio nei giorni della decisione la mia regista del gruppo teatrale "Gli Spostati" lanciò un'idea: organizzare un pomeriggio di lettura di poesie in un certo locale, uno di quei bar con aspirazione a diventare centri culturali. L'avevano già fatto in ottobre, nei giorni in cui io ero in Francia e non avevo quindi partecipato.
Questa volta ero disponibile e mi offrivo volentieri a far parte della brigata: che sarà mai preparare la lettura di qualche poesia? A me piace tanto leggere! Invece col passare dei giorni la cosa stavolta si è ingigantita: dal bar si è passati ad una libreria delle più conosciute negli ambienti culturali della città, le poesie sono tutte di una poetessa messicana che presenta così la sua opera, la regista via via che che si procede col lavoro lo arricchisce sempre più... una animazione, quasi un vero spettacolo! Bellissimo verrà, ma molto più impegnativo, occorre fare prove e prove... da aggiungere a quelle per lo spettacolo che metteremo in scena la primavera prossima... e , per me, a quelle dello spettacolo che sto preparando col teatro delle Spiagge. Insomma, quasi tutti i giorni in ballo, senza contare lo studio personale.
Ho in calendario in dicembre anche delle visite mediche di controllo, la ginnastica in piscina...
Mia figlia si è ammalata, insieme al bimbo più piccolo: tutti e due con la febbre a 39°, gli altri per fortuna spediti a scuola, ma un po' di aiuto occorreva darglielo per lasciarla qualche ora tranquilla a letto mentre io gestivo il bebè.
A mio marito si è spezzato un dente e il dentista gli ha organizzato una bella serie di appuntamenti prima di Natale, che si aggiungono ai suoi soliti appuntamenti parrocchiali natalizi già messi in conto.
In tutto questo ha pensato bene di farci un'improvvisata il cognato rappresentante: passare un po' di ore a casa nostra e scroccarci un pranzo,almeno stavolta ha avvertito il giorno prima e non due ore prima come fa di solito!


La biancheria da lavare e da stirare si accumula...

Si mangia spesso aprendo il frigo e guardando cosa è rimasto o cosa è già quasi pronto...

Ci sono dei giorni che mi sembra di non avere nemmeno il tempo di respirare...

E mi accorgo con dispiacere che quest'anno non mi è stato per nulla concesso quel mio piccolo vagabondare per la città a visitare i vari mercatini natalizi, a trovare qualcosa per me o per le persone care che mi fosse di soddisfazione e di beneficenza per i vari enti organizzatori dei mercatini. A stento ho fatto un salto a comperare lo squisito panettone equo-solidale. Ho perso tutti gli altri.
In quelle rarissime mezze giornate in cui avrei potuto o si è messo a diluviare oppure... hanno fatto sciopero gli autobus! Il mio unico mezzo di trasporto! Perchè a certi giri di shopping, anche se per la maggior parte di beneficenza, non chiedo certo a mio marito di accompagnarmi in auto: sarebbe tutto un brontolamento e un'inquisizione "a cosa ti serve questo e quest'altro?", così da rovinarmi la passeggiata!
Insomma, il Natale sta arrivando e io non me ne accorgo nemmeno!

 
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SODDISFAZIONE

Post n°1487 pubblicato il 14 Dicembre 2017 da atapo
 

A  CENA

 


 

Ieri è venuto il mio amico giardiniere a "fare il tagliando" al giardino già avviato al sonno invernale.
Sono cadute tutte le foglie che dovevano cadere (sfido, col vento dei giorni scorsi!), sono sfioriti i fiori che dovevano sfiorire, le nandine sempreverdi hanno fatto le bacche e varie foglie rosse.
E' rimasto soddisfatto, pare che tutto sopravviva, anzi, pare che le piante messe con la sua consulenza e il suo aiuto si stiano ambientando bene. Ora si tratta di aspettare la primavera.
Ha potato drasticamente il rosmarino, la lavanda e il melograno, a quest'ultimo non lo avevamo ancora fatto da quando abitiamo qui e ormai i rami più bassi rischiavano di accecare chi passava sul vialetto.
Poi ha tosato l'erba. Mentre tagliava ci faceva notare che alcune piantine spontanee, più o meno somiglianti a radicchi, sono commestibili e avremmo potuto cucinarle: lessate appena, ripassate in padella con olio, sale, peperoncino, volendo anche un po' di salsiccia che però ora in casa non abbiamo.
Così stasera ecco la nostra buona spadellata di erbe spontanee a cena...
Io non amo molto questo tipo di verdura perchè di solito sono amare, invece le NOSTRE erano proprio buone!
Mentre le mangiavo mi sentivo soddisfatta: qualcosa del nostro giardino! E assolutamente senza nessun trattamento chimico!
Riflettevo che il nostro giardino non diventerà mai un orto, mio marito lo ritiene troppo faticoso e impegnativo ed effettivamente con i nostri malanni, gli impegni e la nostra voglia di viaggi il tempo e le forze per curare un orto non si trovano facilmente... però dà già soddisfazione trovare, senza fatica, tante melagrane, queste erbette, qualche limone, le fragole, i lamponi (che quest'anno hanno mangiato solo i merli per la storia di non dover calpestare il prato appena seminato). Se tutto va bene l'anno prossimo si aggiungeranno le pere e forse le arance...

 
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L' IMPRESA

Post n°1486 pubblicato il 10 Dicembre 2017 da atapo
 
Tag: cronaca

MARATONA

Abbiamo sfruttato al massimo i pochi giorni di sole della settimana appena finita e siamo corsi di nuovo su e giù per le montagne a visionare le case proposte da alcune agenzie. Ogni giorno una zona e un'agenzia diversa. Il massimo è stato quando, in un giorno solo, abbiamo visitato ben sette abitazioni, in sei paesi diversi… credo si possa dire un record.
Abbiamo visto case più o meno fatiscenti, di cui l'agente vantava però le varie possibilità di ristrutturazione: certo, certo, proprio l'unica cosa di cui non sentiamo per niente necessità!
Abbiamo visto case “strane” dagli ambienti e dalle soluzioni architettoniche improbabili, tipo un gabinetto “sospeso” letteralmente, aperto come un soppalco, sopra un garage…
Abbiamo visto case piccole in paesi grandi, case grandi in paesi graziosissimi ma ahimè troppo piccoli, a grosso rischio spopolamento e chiusura dell'unico negozietto tuttofare dove il gestore è un vecchietto alla cui dipartita (c'est la vie!) chissà se qualcuno vorrà rilevare la licenza…
Proprio questo tipo di incognita non ci consente di fare nostra una casa piaciuta moltissimo sia a me che a mio marito, di sasso, costruita attorno al 1850, dagli interni perfetti, con stanze enormi, una cucina quasi circolare che sembra di stare dentro un castello, un bellissimo e ampio terrazzo affacciato sul panorama dei monti. Abbiamo ragionato che ci sarebbe almeno una stanza per noi e una per ogni figlio, che si poteva lasciare una stanza tutta per i bambini, per i loro giochi, che sul terrazzo ci stavano vasi con fiori e piante… Una vera e propria bella casa “di famiglia”!
Ma non se ne fa nulla, il paesino in cui è inserita è troppo piccolo. Anche stavolta maledico di non avere la patente, un centro più grosso con i servizi essenziali dista pochi chilometri.
Dopo questi giorni sempre in viaggio siamo un po' distrutti, perché ad ogni ritorno ci aspettavano le incombenze della vita quotidiana, incluse le prove serali dei miei teatri, dato che uno spettacolo si avvicina a grandi passi.
Così, ora che è arrivato il maltempo, chiusi in casa abbiamo avuto tutto il tempo per visionare le foto scattate alle case, per riflettere, per parlare anche coi nostri figli, che speriamo vengano in montagna con noi (e nipotini) ogni tanto.
E tutte le case viste si sono ridotte a TRE papabili, tra cui una in pole position. Da domani telefoneremo alle agenzie per chiedere altre informazioni, mappe e soprattutto per contrattare i prezzi… tasto dolente, perchè le case più perfette sono sempre le più costose! Bisognerà impegnarsi molto in questo aspetto della faccenda…
Chissà, con un po' di fortuna forse tra una settimana potremmo avviarci alla conclusione dell'impresa!
Altrimenti ricominceremo: mia nuora ci ha suggerito un'altra zona di montagna che non avevamo ancora considerato...

la casa che NON compreremo, sigh!

 
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TRA NEBBIA E SOLE

Post n°1485 pubblicato il 04 Dicembre 2017 da atapo
 
Tag: cronaca

LA  CASA  COL  BOSCO

 

Appennino emiliano, monte Vigese

 

Continuano le nostre ricerche montanare…
La stagione ci rema contro, ma cosa dovevamo aspettarci? E' dicembre e noi non siamo mai particolarmente fortunati.
Così quando l'impiegata dell'agenzia ci dice:-Da questo terrazzo c'è un bellissimo panorama.- noi dobbiamo crederle sulla parola perché in realtà è tutto immerso in una nebbia fittissima, come siamo stati immersi nella nebbia appena arrivati in quota, in una delle giornate in cui siamo andati a visitare case… che magari sulle foto sembravano meraviglie, ma viste dal vero lo sono molto meno. Però la casa con quel terrazzo è una delle “papabili”, per ora è al primo posto della nostra lista, forse andremo a rivederla senza nebbia…
Se la nebbia è poca, ma solo nuvole in cui ci si immerge e da cui si riemerge, c'è sempre un vento gelido che si infiltra sotto maglioni e giacconi, come quella volta che in un altro paese (quello che per ora ci affascina di più ed è anche abbastanza vicino) l'indirizzo messo su internet non era giusto ed abbiamo aspettato l'agente mezz'ora davanti alla casa sbagliata rabbrividendo sempre di più, per poi scoprire dai nostri cellulari che lì la wind non arriva, correre a cercare un telefono pubblico per contattare l'agente che nel frattempo, dopo averci aspettato alla casa giusta, se ne era tornato in agenzia più a valle...  Insomma, quella casa ancora dobbiamo vederla perché poi ha ripreso a nevicare e il nuovo appuntamento fissato con lui è saltato.
Speriamo in questa settimana, pare che per qualche giorno ora resti il sole. Sono curiosissima, quel paese è ok, la casa sulla carta e a sentire l'agente è super, il prezzo è alto ma abbordabile: se si mantengono le promesse la ricerca potrebbe concludersi, anche se questo agente è un vecchietto che ci pare abbastanza rincoglionito e ci dà qualche pensiero per gestire le pratiche successive: aveva pure sbagliato a indicare l'indirizzo!
Ieri, domenica, c'era un sole splendido. Reduci dalla festa di Cesare il giorno precedente, dopo esserci riposati, abbiamo voluto sfruttare la bella giornata.
Una delle case, in un altro paese ancora, è messa in vendita da un privato che per ora vi abita, mi aveva detto che lui c'era sempre e potevamo visitarla quando ci faceva comodo. Così gli abbiamo telefonato e un'ora dopo eravamo davanti alla sua porta (che potrebbe diventare anche nostra, chissà…) Finalmente avevamo fatto un viaggio piacevolissimo col sole, tra i boschi ingialliti, i ruscelli, le tracce di neve sui pendii e la corona dei monti nitida tutt'attorno. Poi la sorpresa: attorno a questa casa, che ha diversi aspetti positivi, non c'è solo un prato-giardino con diversi alberi da frutto, ma un vero e proprio bosco di castagni, noci e querce, grande circa il quadruplo del giardino che abbiamo attualmente a Firenze. E pare che si raccolgano frutti abbondanti! Ora è tutto spoglio, ma è ugualmente suggestivo, me lo immaginavo in primavera-estate, che meraviglia! La manutenzione non è impegnativa, basta ripulire un po' il sottobosco e… raccogliere i frutti. In paese c'è un signore che per poco si presta ad aiutare.

Dimenticavo: il paese è piccolo e per noi fino ad ora era sconosciuto, ma l'essenziale c'è tutto.
Insomma, un sogno! Il padrone ci raccontava che d'estate è pieno di lucciole, un istrice gironzola e pare abbia la tana vicina, passano volpi, per non parlare degli scoiattoli e dei ghiri sugli alberi. E nei boschi attorno, dai mille sentieri per passeggiate, ci sono tanti cervi. Immaginate il mio entusiasmo: pensavo ai miei nipotini, a come sarebbero felici di passare l'estate lassù… ma pensavo anche a mio marito,  così sedentario, che dovrebbe attivarsi a rastrellare le foglie nel bosco, a tagliare i rametti ecc. e infatti durante il viaggio di ritorno mi ha detto:-Ma che ce ne facciamo di un bosco così?- Troppo, per lui.
Come un po' troppo è anche il prezzo, per ora, ma è un po' trattabile e noi dovremmo riuscire a racimolare in tempi brevi qualcos'altro. Io questo sogno della casa col bosco non lo voglio abbandonare subito.
Sto anche pensando che, in qualunque modo andrà a finire la nostra ricerca di case, DOPO vorrei ritornare con calma, magari d'estate, nei paesi che ora stiamo scoprendo così un po' affannosamente, per goderceli meglio, magari apprezzando ancora la cucina locale negli ottimi ristorantini che andiamo collaudando via via durante le nostre esplorazioni...

i tortelli di montagna

 
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