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Messaggi del 17/04/2008

Post N° 186

Post n°186 pubblicato il 17 Aprile 2008 da atapo
 


Scuola al passato remoto (3)


Dalla terza classe, in varie materie c'erano argomenti più "professionali" e qui la cosa si faceva per me davvero interessante.
Per esempio, mi piaceva moltissimo disegnare i cartelloni didattici, che venivano elogiati dal prof, il quale poi me li ritirava, io credevo per motivi di valutazione o documentazione del lavoro.
Invece...sentite questa.
Il prof aveva la moglie maestra. Dopo diversi anni, andando ad un corso di aggiornamento in una scuola, trovai appesi alla parete dell'aula in cui seguivamo il corso vari miei disegni di quei cartelloni, ancora con la mia firma dietro!
Hai capito i furboni! Comodo, farsi fare il materiale didattico dalle alunne migliori del marito! Roba da piantare una grana...

Mi piaceva anche il tirocinio: andavamo nelle classi ad assistere alle lezioni e si cercavano volontarie per esercitarci a tenere anche noi qualche lezione.

Io mi offrivo volentieri perchè ero contenta di organizzare e poi "propinare" ai bambini qualche cosa,
sotto l'occhio compiaciuto della mia prof
e sotto l'occhio sempre molto vigile della maestra di quella classe,
la cui presenza naturalmente garantiva l'attenzione degli alunni e mi faceva credere (ahimè!) che il tenere la disciplina non fosse poi così complicato.


Molto meno professionalizzante invece fu l'ins. di FILOSOFIA e
pedagogia e non a caso scrivo così, per rendere l'idea della situazione. Tra i pedagogisti, arrivammo a stento all'inizio del novecento, mancava tutto ciò che ci fu nel ventesimo secolo,
un buco nero quindi
e così quando uscii dall'istituto ero convinta che in fondo ciò che avevo studiato di pedagogia non servisse a niente per insegnare davvero
.

La primavera del '68 mi spinse a partecipare ai collettivi, ad un inizio di impegno che avrebbe potuto anche diventare politico e condurmi per altre strade,
ma mi portò tanti scontri con i miei genitori che temevano che "finissi male", che non studiassi, che ci fossero conseguenze di ritorsioni, bocciature ecc...

Così decisi di continuare ad essere "una brava ragazza", e l'anno dopo mi proposi di pensare (quasi)solo alla maturità, per uscirne in modo onorevole.

Era il 1969:
io fui tra le "cavie" che affrontarono il primo esame di maturità riformato.

Una materia scelta da me: italiano
una scelta dalla commissione: scienze.
(Dopo aver pregato tutti i santi del Paradiso che non mi appioppassero filosofia)
Come andò? Non al massimo, ma BENE! Erano ancora di manica abbastanza stretta, i profs!

Osservazioni scritte nel giudizio della commissione: "La candidata... bla bla...dice che vorrebbe insegnare, ma la commissione ritiene che sia adatta a studi universitari"

(
Grazie, Libero, stasera è andata meglio!)

 
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.

Post n°185 pubblicato il 17 Aprile 2008 da atapo
 
Foto di atapo

SI VA IN SCENA !


Oggi è stata l'ultima lezione normale del corso di teatro,
giovedì prossimo, dopo una full immersion di maxi-prova dal mattino, al pomeriggio faremo lo spettacolo,
unica replica per parenti, amici, conoscenti e...chi ci vorrà ammirare!

Questa attività mi è proprio piaciuta.
Lo spettacolo è stato preparato dall'insegnante sfruttando cose che avevamo detto noi nelle conversazioni iniziali e mettendoci parti dei testi che avevamo scritto .
La trama è di un gruppo di "ricercatori" di fiabe, che vogliono capire cosa siano e come siano vissute dalle persone.
Pian piano incontrano tanti personaggi delle fiabe i quali danno la loro interpretazione e la loro versione dei fatti rispetto alle storie più famose e conosciute.
Perchè non sempre le cose andarono come tutti credono...

Io sono la VOLPE di Pinocchio:


qui nel blog qualche mese fa avevo scritto la mia, cioè sua, versione della storia e infatti porto in scena una parte di quel monologo, mi devo difendere dall'accusa di essere stata disonesta e imbrogliona, cercherò di muovere a pietà chi mi ascolta piagnucolando sulla mia triste vecchiaia, ma riscaldandomi tutta al ricordo delle imprese passate.
Insomma, mi piace! Mi sono divertita a curare il look , con cappello, guanti e bastone che uso e roteo nei momenti "caldi".

Qualche collega mi ha detto che gli piace molto la mia interpretazione e come non esserne contenti?
Non è un brano lungo, però mi ci trovo a mio agio e, come prima volta, mi va bene così.
Ho un bel da dirmi che tanto è un gioco, però...confesso che se penso a giovedì prossimo un po' di batticuore mi viene!

Naturalmente, poi vi racconterò...

 
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