Creato da atapo il 15/09/2007
Once I was a teacher
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MAHATMA GANDHI
"Vorrei che tutte le culture del mondo
potessero circolare liberamente intorno alla mia casa.
"Ma rifiuto che una sola di queste possa travolgere la mia esistenza."
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Messaggi del 14/04/2016
STORIA DI MOBILI
CHE VANNO E VENGONO
questo, più o meno
Questa storia comincia nell'autunno del 2014 (mamma mia quanto tempo è passato!).
Appena firmato il contratto per l'acquisto della nuova casa, quando ancora eravamo pieni di ottimismo, di progetti e di sogni, mio marito ne aveva uno in più di me: cambiare i mobili di varie stanze. A me non interessava: mi affeziono a ciò che ho, mi pareva una spesa superflua ora che dovevamo far partire la ristrutturazione... Inoltre i mobili grigiolini che andavano di moda e che ci venivano proposti non mi piacevano proprio per niente, avevo dedicato anche un post a questa faccenda.
Nel soggiorno della vecchia casa, come libreria e altro avevamo quattro mobili dignitosi di legno massello, datati 1973, anno del nostro matrimonio, ancora in buono stato e che svolgevano benissimo la loro funzione. Ma LUI voleva a tutti i costi cambiarli, io però non trovavo mai qualcosa che mi piacesse in ciò che mi proponeva.
Poi un giorno al Mercatone di Calenzano ecco un mobile componibile gradito ad entrambi, era anche un momento di offerte speciali prenatalizie... bene, acquistato! Sarebbe arrivato per marzo giusto in tempo per quando era previsto (illusi!) il nostro trasloco. Invece per i noti problemi al suo arrivo noi eravamo ancora in alto mare, cioè in camper, e chiedemmo al Mercatone se potevano conservarcelo in magazzino: nessun problema, dissero.
Nel frattempo, con mio enorme dispiacere, il vecchio mobile fu fatto a pezzi: non riuscimmo a trovare nè da venderlo nè da regalarlo a chi ne avrebbe potuto aver bisogno perchè nessuno si prendeva il compito del trasporto...
Quando finalmente in giugno eravamo pronti per ricevere quello nuovo ecco la SORPRESA: il Mercatone era in amministrazione controllata per fallimento e NIENTE poteva uscire dai magazzini! Neppure quel mobile che era NOSTRO, già pagato completamente!
Chiedemmo consiglio all'associazione Altroconsumo a cui siamo iscritti, suggerirono di mandare una raccomandata con ricevuta di ritorno , ma ci diedero poche speranze: in questi casi era facile non avere più nè il mobile nè i soldi indietro per le questioni burocratiche dei fallimenti, in genere vengono presi in considerazione solo le rimostranze degli avvocati e non dei comuni cittadini...
Io già cominciavo ad arrabbiarmi... e divenni furiosa quando la raccomandata che inviammo non fu nemmeno accettata, ma ci ritornò indietro rifiutata dal destinatario!!!
Mio marito si stringeva nelle spalle, rassegnato a perdere tutto diceva che avremmo dovuto cercare un altro mobile... già! Dato che non avevavo nient'altro da fare! Dato che avevamo soldi in abbondanza! Ma possibile che in Italia le cose debbano (non) funzionare in questo modo? Dopo varie "discussioni" tra noi un giorno mi decisi a telefonare per un consiglio ad un amico che fa teatro con me e che di mestiere "serio" fa l'avvocato. Lui purtroppo mi confermò tutto, ma disse che avrebbe mandato LUI una LETTERINA...
Insomma, ci sono voluti parecchi mesi e diverse letterine e telefonate, ma alla fine di marzo abbiamo avuto accesso al famoso magazzino per vedere i pezzi del nostro mobile inscatolati e controllare che tutto fosse a posto, poi qualche giorno fa finalmente hanno fatto l' ingresso trionfale a casa nostra nel nuovo soggiorno, insieme ai montatori...
Io già sognavo che rapidissimamente avrei sistemato i libri e gli oggetti che erano rimasti da più di un anno negli scatoloni ammucchiati e il soggiorno sarebbe diventato quasi vivibile (restano quelli dell'eredità).
Troppo bello!... perchè durante il montaggio gli operai hanno rotto una parete posteriore, ed ora bisogna ordinarla di nuovo, aspettare che arrivi, rimontarla...
... e perchè, dopo più di un anno e la confusione del trasloco, mio marito non trova lo schema che avevamo fatto su come sistemare sportelli e ripiani, quindi ha dovuto dire agli operai: -Ci penserò io a montarli.-
E coi suoi tempi... chissà se arriverà prima la parete nuova o se metterà lui ripiani e sportelli!
Il nuovo mobile, anzi il suo scheletro, ora troneggia tristemente vuoto nel soggiorno... circondato dai soliti scatoloni, non uno di meno, ancora più ammucchiati di prima perchè, per fare spazio per il montaggio, mio marito ha dovuto spostarli per l'ennesima volta.
E a me viene un attacco di depressione per l'ennesima volta...
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