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UN TEST CHE MI RAPPRESENTA


Which angel are you?
You are a balanced person, you may be bad at times, and good at others, but your a good balance. You can be on the receiving end or the giving end but no matter what, you always seem to come out balanced. You give good advice and direct people to lead a good balance of life. Your the ying and the yang. Your level-headed and rarely fail in life. You can be in the crowd and not seen, but you have the ability to shine aswell.
Molto carino anche questo:
for some reason you have felt very distant from everyone else and you try to follow your own path. throughout the years you have seen a lot of freaky shit and sometimes it overcomes you and you get stuck in the rabbit hole trying to figure out what it is. All you know is that humans aren't the only ones out there and there is something about yourself that is still a myster. 
What is your true nature: the psychiatrist
You take the problems of others with you wherever you go. In your spare time you try to think of some way to resolve the dilemmas of your friends. You have an attraction to those who are in need and you feel that you always have to contribute in some way to make those around you like you. The respect of others is important to you.
 

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Niente di nuovo 

Post n°248 pubblicato il 13 Luglio 2008 da ex_pre
 

°°° Cosa si diceva dell'eucarestia attorno al 150 dC a Roma

Prima Apologia di Giustino, martire (100ca-160/168dC)
LXV. Noi allora, dopo aver così lavato chi è divenuto credente e ha aderito, lo conduciamo presso quelli che chiamiamo fratelli, dove essi si trovano radunati, per pregare insieme fervidamente, sia per noi stessi, sia per l'illuminato, sia per tutti gli altri, dovunque si trovino, affinché, appresa la verità, meritiamo di essere nei fatti buoni cittadini e fedeli custodi dei precetti, e di conseguire la salvezza eterna. Finite le preghiere, ci salutiamo l'un l'altro con un bacio. Poi al preposto dei fratelli vengono portati un pane e una coppa d'acqua e di vino temperato; egli li prende ed innalza lode e gloria al Padre dell'universo nel nome del Figlio e dello Spirito Santo, e fa un rendimento di grazie per essere stati fatti degni da Lui di questi doni. Quando egli ha terminato le preghiere ed il rendimento di grazie, tutto il popolo presente acclama: "Amen". La parola "Amen" in lingua ebraica significa "sia". Dopo che il preposto ha fatto il rendimento di grazie e tutto il popolo ha acclamato, quelli che noi chiamiamo diaconi distribuiscono a ciascuno dei presenti il pane, il vino e l'acqua consacrati e ne portano agli assenti.

LXVI. Questo cibo è chiamato da noi Eucaristia, e a nessuno è lecito parteciparne, se non a chi crede che i nostri insegnamenti sono veri, si è purificato con il lavacro per la remissione dei peccati e la rigenerazione, e vive così come Cristo ha insegnato. Infatti noi li prendiamo non come pane comune e bevanda comune; ma come Gesù Cristo, il nostro Salvatore incarnatosi, per la parola di Dio, prese carne e sangue per la nostra salvezza, così abbiamo appreso che anche quel nutrimento, consacrato con la preghiera che contiene la parola di Lui stesso e di cui si nutrono il nostro sangue e la nostra carne per trasformazione, è carne e sangue di quel Gesù incarnato. Infatti gli Apostoli, nelle loro memorie chiamate vangeli, tramandarono che fu loro lasciato questo comando da Gesù, il quale prese il pane e rese grazie dicendo: "Fate questo in memoria di me, questo è il mio corpo". E parimenti, preso il calice e rese grazie disse: "Questo è il mio sangue"; e ne distribuì soltanto a loro. I malvagi demoni per imitazione, dissero che tutto ciò avveniva anche nei misteri di Mitra. Infatti voi già sapete, o potete apprendere, come nei riti di iniziazione si introducano un pane ed una coppa d'acqua, mentre si pronunciano alcune formule.

LXVII. Da allora noi ci ricordiamo a vicenda questo fatto. E quelli che possiedono, aiutano tutti i bisognosi e siamo sempre uniti gli uni con gli altri. Per tutti i beni che riceviamo ringraziamo il creatore dell'universo per il Suo Figlio e lo Spirito Santo. E nel giorno chiamato "del Sole" ci si raduna tutti insieme, abitanti delle città o delle campagne, e si leggono le memorie degli Apostoli o gli scritti dei Profeti, finché il tempo consente. Poi, quando il lettore ha terminato, il preposto con un discorso ci ammonisce ed esorta ad imitare questi buoni esempi. Poi tutti insieme ci alziamo in piedi ed innalziamo preghiere; e, come abbiamo detto, terminata la preghiera, vengono portati pane, vino ed acqua, ed il preposto, nello stesso modo, secondo le sue capacità, innalza preghiere e rendimenti di grazie, ed il popolo acclama dicendo: "Amen". Si fa quindi la spartizione e la distribuzione a ciascuno degli alimenti consacrati, ed attraverso i diaconi se ne manda agli assenti. I facoltosi, e quelli che lo desiderano, danno liberamente ciascuno quello che vuole, e ciò che si raccoglie viene depositato presso il preposto. Questi soccorre gli orfani, le vedove, e chi è indigente per malattia o per qualche altra causa, e i carcerati e gli stranieri che si trovano presso di noi: insomma, si prende cura di chiunque sia nel bisogno. Ci raccogliamo tutti insieme nel giorno del Sole, poiché questo è il primo giorno nel quale Dio, trasformate le tenebre e la materia, creò il mondo; sempre in questo giorno Gesù Cristo, il nostro Salvatore, risuscitò dai morti. Infatti Lo crocifissero la vigilia del giorno di Saturno, ed il giorno dopo quello di Saturno, che è il giorno del Sole, apparve ai suoi Apostoli e discepoli, ed insegna proprio queste dottrine che abbiamo presentato anche a voi perché le esaminiate.

LXVIII. Se esse vi sembrano contenere ragione e verità, apprezzatele; se invece vi sembrano sciocchezze, disprezzatele come cose sciocche, ma non stabilite la pena di morte, come contro nemici, contro uomini in nulla colpevoli.

PS. Notate come è già a quei tempi che ai cristiani tritavano i maroni con il discorso di Mitra e compagnia bella. Questo testo che ho pubblicato però è una risposta a Francesco (Gicotagi) ed è la continuazione di una lunga serie di commenti e post nei blog di Marco e Francesco.

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Commenti al Post:
roby2012
roby2012 il 14/07/08 alle 00:04 via WEB
Ammirevole come memoria antica, entusiasmante come fondamento cristiano, sorprendente per essere ancora attuale dopo quasi due millenni. Ma qualcosa è cambiato: la mentalità. In quei tempi ciò che narrava l'amico Giustino era davvero mirabolante e i cristiani si prodigavano per i fratelli bisognosi. Oggi il Cattolicesimo è una forma di potere autoincensante e primeggiante il cui curriculum fa acqua da molte parti e la sua attuale condizione è retta da un contributo "statale" del quale solo il 14% va ai bisognosi.
 
 
ex_pre
ex_pre il 14/07/08 alle 09:11 via WEB
Il discorso sarebbe lungo, molto lungo Roby, per far capire quali sono le spese che le chiese locali devono affrontare e ciò che di concreto viene fatto per la gente tra asili nido e scuole materne a caritas, consultori, mense, case famiglia, oratori... Dovresti scendere di più sul campo di una Diocesi e al di la delle chiacchiere conoscere più diffusamente ciò che si fa. Io vedo che i preti vanno in giro con le uno e le punto, capita di vedere qua e la qualche macchina più grossa ma niente che una famiglia dal reddito medio-basso debba invidiare.
 
   
roby2012
roby2012 il 14/07/08 alle 10:25 via WEB
Sì, Roy, il discorso è lungo, molto lungo. Non prendere comunque il mio come un attacco alla Chiesa, ma un constatare che le cose sono diverse oggi da come erano soltanto trent'anni fa. Per esempio le vocazioni? I matrimoni? La famiglia? Dov'è finito il timor di Dio? Dov'è finita l'interiorizzazione? A scapito dell'esteriorizzazione.
 
gicotagi
gicotagi il 14/07/08 alle 11:50 via WEB
L'ultima cena di Gesù con i suoi apostoli è uno dei momenti più solenni riportati dai vangeli. E' un momento importante perchè Gesù rivede il significato della Pasqua ebraica alla luce del sacrificio che stava per compiere: egli perfetto agnello di Dio stava per essere immolato per la salvezza degli uomini. Egli perfetto sacrificio stava per prendere il posto delle disposizione della Legge mosaica, che, alla fine, erano soltanto un rimedio temporaneo ai peccati del popolo, fino all'arrivo del perfetto sacrificio, per dirlo come lo disse Giovanni: "l'agnello di Dio che toglie il peccato del mondo". Il cristianesimo non è una religione di ritualismi. L'ebraismo con i suoi infiniti precetti e prescrizioni, lascia il posto alle realtà vere, celesti ed interiori, della nuova fede. Il tempio visibile di Gerusalemme è ora l'edificio spirituale della Chiesa, dove persino ogni cristiano diviene "tempio di Dio" in quanto in lui individualmente dimora Dio, lo Spirito Santo. Tutti i sacrifici previsti dalla Legge vengono sostituiti dall'unico perfetto sacrificio di Gesù. Una religione esteriore e visibile, molto complessa, viene sostituita da una religione semplicissima, ma allo stesso tempo profondissima perchè tutta imperniata sulla spiritualità dell'individuo e sul rapporto personale con Dio, al quale, ormai, la Grazia permette, a motivo dell'opera completa e definitiva di Gesù, di avere accesso diretto. Ebrei 19:23. Che di ritualismi vi fosse poco posto nella nuova fede, l'attesta il totale disinteresse del Nuovo Patto verso le mille prescrizioni che invece troviamo nell'Antico. Al contrario, il Nuovo spazza via tutto, in Cristo. Eppure troviamo che la voglia di religione degli uomini, a misura d'uomo e quindi, comodamente visibile, cerca sempre di farsi spazio anche nella vera fede. Il cattolicesimo, abbandonando l'interiorità, sublima l'esteriore; trascurando la sostanza, sublima l'apparenza. E un semplice atto commemorativo diviene un solenne sacrificio, complesso quanto le prescrizioni dei leviti. Tanto complesso e sofisticato quanto inutile e non richiesto dal Nuovo Patto, non previsto e non necessario. E' stato, come spesso accade, discutendo su piccoli dettagli che riguardavano la composizione degli elementi del pane e del vino che ho intrapreso di scrivere anche su questo argomento. Come è mia abitudine ho dato un'occhiata alla storia, alla realtà che mi circonda ed alla patristica. Ma è nella Scrittura che ho trovato la Verità. E' una Verità talmente semplice che rischia di sfigurare agli occhi di chi è incantato da suggestive ritualità, ma è una Verità così profonda e radicale dove stupendamente trionfa l'amore di Dio e la perfezione del suo piano di redenzione per l'uomo. Nelle religioni fatte a misura d'uomo trionfa l'uomo e il suo bisogno di una religione e di segni visibili. Ecco le mie conclusioni. I riferimenti biblici Nei tre vangeli sinottici troviamo la narrazione di quanto accade durante l'ultima cena di Gesù con gli apostoli, quando egli celebrò con loro l'ultima Pasqua, prima della crocefissione. Riporto il testo dei tre vangeli per completezza. Matteo 26:20-30 Marco 14:17-26 Luca 22:14-23 Quando fu sera, si mise a tavola con i dodici discepoli. Mentre mangiavano, disse: "In verità vi dico: Uno di voi mi tradirà". Ed essi, profondamente rattristati, cominciarono a dirgli uno dopo l'altro: "Sono forse io, Signore?" Ma egli rispose: "Colui che ha messo con me la mano nel piatto, quello mi tradirà. Certo, il Figlio dell'uomo se ne va, come è scritto di lui; ma guai a quell'uomo dal quale il Figlio dell'uomo è tradito! Meglio sarebbe per quell'uomo se non fosse mai nato". E Giuda, il traditore, prese a dire: "Sono forse io, Maestro?" E Gesù a lui: "Lo hai detto". Mentre mangiavano, Gesù prese del pane e, dopo aver detto la benedizione, lo ruppe e lo diede ai suoi discepoli dicendo: "Prendete, mangiate, questo è il mio corpo". Poi, preso un calice e rese grazie, lo diede loro, dicendo: "Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue, il sangue del patto, il quale è sparso per molti per il perdono dei peccati. Vi dico che da ora in poi non berrò più di questo frutto della vigna, fino al giorno che lo berrò nuovo con voi nel regno del Padre mio". Dopo che ebbero cantato l'inno, uscirono per andare al monte degli Ulivi. Quando fu sera, giunse Gesù con i dodici. Mentre erano a tavola e mangiavano, Gesù disse: "In verità io vi dico che uno di voi, che mangia con me, mi tradirà". Essi cominciarono a rattristarsi e a dirgli uno dopo l'altro: "Sono forse io?" Egli disse loro: "È uno dei dodici, che intinge con me nel piatto. Certo il Figlio dell'uomo se ne va, com'è scritto di lui, ma guai a quell'uomo dal quale il Figlio dell'uomo è tradito! Meglio sarebbe per quell'uomo se non fosse mai nato!" Mentre mangiavano, Gesù prese del pane; detta la benedizione, lo spezzò, lo diede loro e disse: "Prendete, questo è il mio corpo". Poi, preso un calice e rese grazie, lo diede loro, e tutti ne bevvero. Poi Gesù disse: "Questo è il mio sangue, il sangue del patto, che è sparso per molti. In verità vi dico che non berrò più del frutto della vigna fino al giorno che lo berrò nuovo nel regno di Dio". Dopo che ebbero cantato gli inni, uscirono per andare al monte degli Ulivi. Quando giunse l'ora, egli si mise a tavola, e gli apostoli con lui. Egli disse loro: "Ho vivamente desiderato di mangiare questa Pasqua con voi, prima di soffrire; poiché io vi dico che non la mangerò più, finché sia compiuta nel regno di Dio". E, preso un calice, rese grazie e disse: "Prendete questo e distribuitelo fra di voi; perché io vi dico che ormai non berrò più del frutto della vigna, finché sia venuto il regno di Dio". Poi prese del pane, rese grazie e lo ruppe, e lo diede loro dicendo: "Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me". Allo stesso modo, dopo aver cenato, diede loro il calice dicendo: "Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue, che è versato per voi. "Del resto, ecco, la mano di colui che mi tradisce è con me sulla tavola. Perché il Figlio dell'uomo, certo, se ne va, come è stabilito; ma guai a quell'uomo per mezzo del quale egli è tradito!" Ed essi cominciarono a domandarsi gli uni gli altri chi sarebbe mai, tra di loro, a far questo. Il vangelo di Giovanni si sofferma su particolari dettagli che non hanno alcuna pertinenza con la nostra discussione e tralascia (intenzionalmente, vista la presenza e diffusione degli altri vangeli?) di menzionare l'accaduto. Notiamo alcuni dettagli. Luca, al contrario degli altri sinottici, ritiene importante premettere il calice al pane, citandolo poi due volte. Forse perché sia Marco che Matteo vengono dalla tradizione ebraica, dove la celebrazione pasquale prevede il mangiare il pane azzimo ma nulla dice sulle bevande utilizzate. Luca, ormai cristiano quasi di seconda generazione e discepolo di Paolo, percepisce e trasmette la forza del simbolismo del calice, e del sangue del nuovo patto di Gesù che rappresenta. La stessa preminenza la ritroviamo nel famoso scritto antico chiamato Didaché. Il Didaché, “Insegnamento” in greco, era anche conosciuto nell’antichità come “L’insegnamento dei dodici apostoli” o nomi simili, è uno scritto molto antico ed è di solito inserito in quella raccolta dei più antici scritti cristiani chiamata “Padri Apostolici”. Alcuni lo hanno datato persino fino a circa il 50 d.C., alcuni al più tardi verso il 150 d.C. L’edizione che utilizzo, The Apostolic Fathers, Greek Texts and English Translations of Their Writings, Second Edition, J.B. Lightfoot and J.R. Harmer, Editors and Translators. Michael W. Holmes Editor and Reviser, data lo scritto verso la fine del I secolo. Questa è l’edizione che utilizzerò nelle mie citazione dai Padri Apopstolici. La traduzione dall’inglese (con qualche sguardo dato al greco a fronte) è mia. Nel Didaché il "ringraziamento" (in greco eucaristiaς, eucaristias) avviene prima per il calice e poi per il pane, sebbene poi venga detto "nessuno ne mangi o beva...", premettendo il mangiare al bere, come logico del resto, oltre che scritturale. Paolo ricorda la Cena del Signore ( è così che la chiama, I Corinzi 11:20 ) e, rimproverando i fedeli della chiesa di Corinto, ricorda la solennità di una tale celebrazione: 1Corinzi 11:23-26: “Poiché ho ricevuto dal Signore quello che vi ho anche trasmesso; cioè, che il Signore Gesù, nella notte in cui fu tradito, prese del pane, e dopo aver reso grazie, lo ruppe e disse: "Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me". Nello stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: "Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne berrete, in memoria di me. Poiché ogni volta che mangiate questo pane e bevete da questo calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga.” Nell’epistola ai Corinzi abbiamo una importante testimonianza sulle circostanze durante le quali la celebrazione della Santa Cena avveniva. Paolo infatti scrive: “Quando poi vi radunate assieme, quel che fate, non è mangiar la Cena del Signore; poiché, al pasto comune, ciascuno prende prima la propria cena; e mentre l'uno ha fame, l'altro è ubriaco. Non avete voi delle case per mangiare e bere? O disprezzate voi la chiesa di Dio e fate vergogna a quelli che non hanno nulla? Che vi dirò? Vi loderò io? In questo io non vi lodo”. I Corinzi 11:20-22. Nella chiesa primitiva era diffusa la pratica di riunirsi insieme per la cena, la quale culminava nella celebrazione della Cena del Signore. Questo tipo di incontro veniva chiamato agape, termine che comunque in greco significa “amore”. Anche le lettere di Ignazio, vescovo di Antiochia all’inizio del I secolo d.C., fanno parte di quella raccolta di scritti chiamati dei Padri Aspostolici. Nella lettera che egli scrisse alla chiesa di Smirne, egli dice: “Non è permesso senza il vescovo né battezzare né tenere un agape”. Utilizzo questo termine, traslitterato soltanto dal greco originale, perché tuttora diffuso nelle chiese evangeliche italiane nel significato del termine che assume in queste circostanze nel periodo apostolico. Anche qui, visto il contesto, visto che l’agape viene menzionata dopo il battesimo, è facile dedurre che tale circostanza, l'agape, fosse considerata un momento importante e che, in quel contesto, la Cena del Signore venisse celebrata - anzi permettetemi di essere meno solenne ma rispecchiare di più la scrittura sostituendo il termine celebrata con quello di ricordata! Non vi è nella Scrittura alcuna menzione circa altre modalità o dettagli della celebrazione della Santa Cena. Non è detto quante volte e quando debba essere celebrata. Giustino Martire è un cristiano vissuto nella prima metà del II secolo. Giustino nella sua prima Apologia, ai capitoli 65, 66 e 67, che citerò per esteso più in là in questo studio, testimonia che la Domenica è il giorno in cui i cristiani si riuniscono e, tra le altre cose, ripetono il memoriale dell’ultima cena di Gesù. Il pane e il vino Passiamo a considerare gli elementi della Cena del Signore. Il pane mangiato da Gesù e gli apostoli è pane azzimo, cioè non lievitato. Nella narrazione dei Vangeli non si fa alcuna menzione espressa circa la qualità del pane. Ma il contesto e la nostra conoscenza circa le previsioni delle festività pasquali ebraiche ci consentono di affermare con certezza che il pane dell’ultima cena di Gesù fosse pane azzimo. Leggiamo da Matteo, il preludio alla narrazione che abbiamo citato all'inizio: "Or il primo giorno degli azzimi, i discepoli s'accostarono a Gesù e gli dissero: Dove vuoi che ti prepariamo da mangiar la pasqua? Ed egli disse: Andate in città dal tale, e ditegli: Il Maestro dice: Il mio tempo è vicino; farò la pasqua da te, co' miei discepoli. E i discepoli fecero come Gesù avea loro ordinato, e prepararono la pasqua. E quando fu sera, si mise a tavola co' dodici discepoli…”, Matteo 26:17-20. La ricorrenza che sarà l’occasione per l’ultima cena con gli apostoli, è quella pasquale e degli azzimi. Leggiamo quali sono le prescrizioni per il pane da utilizzare nella celebrazione pasquale ebraica nel libro dell’Esodo. Tratto da Esodo 12: 1–20: “L'Eterno parlò a Mosè e ad Aaronne nel paese d'Egitto, dicendo: 'Questo mese sarà per voi il primo dei mesi: sarà per voi il primo dei mesi dell'anno. Parlate a tutta la raunanza d'Israele, e dite: Il decimo giorno di questo mese, prenda ognuno un agnello per famiglia, un agnello per casa; e se la casa è troppo poco numerosa per un agnello, se ne prenda uno in comune col vicino di casa più prossimo, tenendo conto del numero delle persone; voi conterete ogni persona secondo quel che può mangiare dell'agnello. Il vostro agnello sia senza difetto, maschio, dell'anno; potrete prendere un agnello o un capretto. Lo serberete fino al quattordicesimo giorno di questo mese, e tutta la raunanza d'Israele, congregata, lo immolerà sull'imbrunire. E si prenda del sangue d'esso, e si metta sui due stipiti e sull'architrave della porta delle case dove lo si mangerà. E se ne mangi la carne in quella notte; si mangi arrostita al fuoco, con pane senza lievito e con dell'erbe amare...Per sette giorni non si trovi lievito nelle vostre case; perché chiunque mangerà qualcosa di lievitato, quel tale sarà reciso dalla raunanza d'Israele: sia egli forestiero o nativo del paese. Non mangiate nulla di lievitato; in tutte le vostre dimore mangiate pani azzimi”. E' quindi certo che il pane mangiato dagli apostoli con il Signore fosse azzimo. Nessuna prescrizione circa le bevande viene rinvenuta nella pasqua tramandata secondo l’insegnamento di Mosè. Il dettaglio importante di una tale ricorrenza erano l’agnello e il pane azzimo. Mentre, come ci sembra sottolineare Luca nel suo parlare del calice prima e del pane poi, la transizione nella celebrazione cristiana vede molto importante la presenza del vino, del calice, in quanto simbolo del sangue versato da Gesù, l’Agnello di Dio. Circa la qualità del vino utilizzato da Gesù nell’ultima cena pasquale con gli apostoli, nulla viene detto. Il dettaglio singolare che non ricordavo affatto, è che la menzione del vino è indiretta: si parla di un calice, ma non espressamente di vino. Vedi ad esempio la citazione del testo paolino. Anche nelle narrazioni degli evangeli, viene specificato solo indirettamente che il calice contenesse del vino. Matteo 26:27-29 Marco 14:23-25 Luca 22:17-18 Poi, preso un calice e rese grazie, lo diede loro, dicendo: "Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue, il sangue del patto, il quale è sparso per molti per il perdono dei peccati. Vi dico che da ora in poi non berrò più di questo frutto della vigna, fino al giorno che lo berrò nuovo con voi nel regno del Padre mio. Poi, preso un calice e rese grazie, lo diede loro, e tutti ne bevvero. Poi Gesù disse: "Questo è il mio sangue, il sangue del patto, che è sparso per molti. In verità vi dico che non berrò più del frutto della vigna fino al giorno che lo berrò nuovo nel regno di Dio. E, preso un calice, rese grazie e disse: "Prendete questo e distribuitelo fra di voi; perché io vi dico che ormai non berrò più del frutto della vigna, finché sia venuto il regno di Dio. La parola tradotta di solito “calice” corrisponde all’originale poterion (poterion) che nulla sembra indicare circa la bevanda in esso contenuta. La International Bible Standard Encyclopedia, scrive: “Ai tempi dell’Antico Testamento il vino era bevuto non diluito, e il vino mischiato ad acqua era considerato rovinato (Isaia 1:22)… Più tardi però, l’uso dei greci di utilizzare vini diluiti ha ottenuto una tale diffusione che lo scrittore di 2 Maccabei parla di vino non diluito come “sgradevole” (polemion). Una tale diluzione è tanto comune nei secoli a venire che la Mishna la considera scontata e, in verità, R. Eliezer ha persino proibito che si dicesse la benedizione della tavola con del vino non diluito (Berakhot 75). La quantità di acqua era molta, solo un terzo o un quarto del composto era vino (Niddah 2 7; Pesachim 108b)… ( Interrompo la citazione per aggiungere il brano richiamato, 2 Maccabei, che legge: Come il bere solo vino e anche il bere solo acqua è dannoso e viceversa come il vino mescolato con acqua è amabile e procura un delizioso piacere, così l’arte di ben disporre l’argomento delizia gli orecchi di coloro a cui capita di leggere la composizione. E qui sia la fine”. Tratto dalla traduzione: La Bibbia di Gerusalemme. ) Il vino dell’ultima cena, quindi, può essere definito in termini moderni come un vino dolce, rosso, fermentato e piuttosto diluito. Visto che indubbiamente era questo il vino in commercio, non vi è alcuna ragione per supporre che quello utilizzato in quella occasione fosse particolarmente “puro”. Ho rinvenuto questo commento nella versione 4.8 del programma SwordSearcher, ed è firmato da Burton Scott Easton. Altri ambienti cristiani ritengono che il vino utilizzato da Gesù durante l'ultima cena fosse vino non fermentato, succo d'uva, in parole povere. Ciò anche in armonia con il modo in cui la bevanda viene definita nei vangeli: "frutto della vigna". Questa opinione è particolarmente diffusa negli ambienti anglosassoni. Personalmente sono membro di una chiesa americana dove la Cena del Signore avviene puntualmente con succo d'uva e pane azzimo. Di solito in quegli ambienti la condanna di bevande alcoliche è assoluta. Non voglio andare nei dettagli di una tale opinione, che riporto per amore di completezza come una possibile interpretazione, ma che non mi sento di potere sostenere o avvalorare. Siamo certi però di potere affermare, che, sebbene di pane e di vino ci parla il Nuovo Testamento, lo fa in un contesto diverso dal nostro, con i termini che possono avere per noi, uomini del XXI secolo, un significato leggermente diverso da quello che allora servivano ad indicare o descrivere. Non parliamo certamente di differenze sostanziali, ma, qualora per desiderio di approfondimento, vorremmo sapere cosa in realtà stavano ad indicare, scopriamo, che, per quello che ci permettono di sapere la Scrittura e la nostra conoscenza storica, ciò che il Nuovo Testamento definisce genericamente pane è nello specifico pane azzimo, non lievitato, secondo l’uso pasquale ebraico, e la bevanda chiamata vino o, più esattamente “frutto della vigna”, assomiglia ma non è identica al vino oggi in commercio, come noi lo conosciamo. In sostanza pane e vino, in particolare qualcosa di simile ma non perfettamente rispondente agli elementi della nostra realtà quotidiana. Del resto anche oggi la composizione o la lavorazione di questi due elementi, come di molti altri, varia anche a seconda del luogo. E’ notevole ad esempio la differenza fra il caffè italiano e quello americano. Eppure sono entrambi chiamati con lo stesso termine, ed a ragione. Circa la prassi della chiesa primitiva apprendiamo da Giustino che accanto al calice con del vino, era presente anche l’acqua. Egli scrive: “Quindi ci alziamo tutti insieme e preghiamo, e, come abbiamo già detto in precedenza, al termine della nostra preghiera, il pane, il vino e l’acqua vengono portati, e colui che presiede allo stesso modo offre preghiere e ringraziamenti, secondo la sua abilità, e gli intervenuti assentono, dicendo Amen”. Apologia, capitolo 67. Concorderebbe con questa prassi dell’antica chiesa, cioè la presenza di acqua nella cena eucaristica, la precisazione di Ireneo, vescovo di Lione vissuto nel II secolo, sull’uso dei cristiani in contrasto con quello degli eretici, i quali utilizzavano acqua soltanto. Contro le Eresie, libro V, capitolo 1. La Messa Cattolica La nostra discussione non sarebbe completa (non lo è comunque, ma almeno diamogli una parvenza di completezza) se non accennassi alla maniera di celebrazione della Santa Cena nelle chiese cristiane. Avendo considerato i brani della Scrittura sopra citati, appare evidente come la celebrazione della Messa cattolica si distacchi profondamente dalla Cena del Signore della Bibbia. Sono troppi i punti di chiaro distacco dalla prassi originaria della chiesa. Ø Il calice non è offerto a tutti i partecipanti alla celebrazione. Eppure abbiamo letto così nella Scrittura: “Mentre mangiavano, Gesù prese del pane e, dopo aver detto la benedizione, lo ruppe e lo diede ai suoi discepoli dicendo: "Prendete, mangiate, questo è il mio corpo". Poi, preso un calice e rese grazie, lo diede loro, dicendo: "Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue, il sangue del patto, il quale è sparso per molti per il perdono dei peccati.” Matteo 26:26-28. Il Concilio di Trento proibì che il calice venisse porto ai fedeli. Qualsivoglia potessero essere le motivazioni, la Chiesa Cattolica ha peccato almeno di presunzione, revocando un comando del Signore per imporre la propria volontà. Certo sfugge, comunque, come un pronunciamento infallibile come quello conciliare, abbia dovuto essere rivisto dal Concilio Vaticano II che oggi, in linea teorica, ammette che anche i fedeli abbiano accesso, o meglio possano avere accesso, dietro particolari disposizioni e condizioni, alla comunione completa, prendendo anche il calice. Nella prassi ciò non avviene, non nelle chiese italiane almeno e non nelle celebrazioni ordinarie della Messa. Un tale scostamento dalla celebrazione della Cena del Signore è ingiustificabile, dottrinalmente, in base al dato biblico, e storicamente, avendo la Chiesa per molti secoli reso partecipi tutti i fedeli anche del calice fino alla decisione del Concilio di Trento. Ø La Cena del Signore, è così che viene chiamata nella Scrittura, nel già citato brano di I Corinzi 11:20, istituita per ricordare il sacrificio di Cristo, è invece nella Chiesa Cattolica la ripetizione del sacrificio di Cristo, non una “rammemorazione”, come indicato dalla Scrittura. La transustanziazione è un termine complicato per esprimere un concetto inesistente nella celebrazione autentica della Scrittura e se deviamo la nostra attenzione, come spesso si fa, dalla ricerca del significato di una terminologia tanto complicata per considerarne semplicemente l’impossibilità di una valida possibile dimostrazione scritturale del suo significato, ci accorgeremo che la Chiesa Romana ha ancora una volta sostituito la propria volontà a quella di Dio. Possiedo un vecchio libro, per me prezioso, di catechismo (ovviamente con imprimatur) del Sac. Luigi Locatelli, dal titolo Scienza Vera, Società Editrice Internazionale, Torino 1964. A pagina 50 del III Volume si legge: “La Santa Messa è il sacrificio del Corpo e del Sangue di Gesù Cristo che, sotto le specie e apparenze del pane e del vino, viene offerto dal sacerdote a Dio sull’altare, in memoria e rinnovazione del sacrificio della Croce.” La frase “in memoria” va benissimo, è in accordo con la Scrittura. Ma “rinnovazione” no. Il testo che utilizzo come riferimento per la dottrina cattolica, è ovviamente il Catechismo della Chiesa Cattolica, Libreria Editrice Vaticana, pubblicato durante il pontificato di Giovanni Paolo II e sotto la supervisione dell’attuale papa Joseph Ratzinger. E’ un’opera definitiva e apprezzabile per completezza, chiarezza nell’esposizione e anche molto leggibile per la sua schematicità e completezza. Ma sebbene apprezzi quest’opera e la rispetti, in diversi punti mi trovo costretto a dovere concludere che essa espone benissimo, in maniera erudita e convincente delle dottrine comunque scritturalmente errate. Nella sintesi al termine dell’Articolo 3, Il Sacramento dell’Eucaristia, pag.367 dell’edizione in mio possesso, si legge: “In quanto sacrificio, l’Eucaristia viene anche offerta in riparazione dei peccati dei vivi e dei defunti, e al fine di ottenere da Dio benefici spirituali o temporali”. Oltre a quanto sopra citato, propongo, sperando di non violare i diritti di autore (se accade non è per colpa ma per ignoranza) in formato pdf la riproduzione di alcune pagine un prezioso scritto che fa parte della mia collezione personale di libri antichi, dove è discusso della Messa come sacrificio. leggi Che si arrivi dal dato biblico, così semplice ed immediato, ad una tale complicata ed intricata concezione del significato della Cena del Signore, sebbene sia spiegabile e rintracciabile storicamente nel tragitto della dottrina di una chiesa che diviene nei secoli tanto più ritualista e piena di esteriorità tanto più si allontana dalla Scrittura spiritualmente e temporalmente dall’epoca degli apostoli, non è scritturalmente giustificabile o conciliabile con l’autentico credo cristiano, apostolico, tramandato nelle Sacre Scritture. La Cena del Signore non può essere un sacrificio. La Parola di Dio è così chiara in tal proposito da lasciare perplessi sul peso che viene dato alla Sua testimonianza circa la volontà di Dio per la dottrina della Chiesa Cattolica. Possiamo riferire anche al clero cattolico quanto Gesù disse a quello ebraico? “Voi, lasciato il comandamento di Dio, state attaccati alla tradizione degli uomini. E diceva loro ancora: Come ben sapete annullare il comandamento di Dio per osservare la tradizione vostra!” Marco 7:8-9. La lettura dell’epistola agli Ebrei risulta essere molto illuminante. L’autore di questo straordinario trattato, forse Paolo, forse Luca, o forse Paolo in ebraico tradotto da Luca in greco, lingua nella quale questo scritto ci è pervenuto, si sforza di spiegare proprio il senso del perfetto sacrificio di Cristo che pone fine ai sacrifici previsti dalla Legge mosaica, i quali, in realtà, erano imperfetti e quindi da doversi ripetere fino all’arrivo del perfetto unico sacrificio compiuto da Cristo sulla croce, il quale una volta per tutte, toglieva il peccato del mondo. Ebrei 7:22-28: “Ne consegue che Gesù è divenuto garante di un patto migliore del primo. Inoltre, quelli sono stati fatti sacerdoti in gran numero, perché la morte impediva loro di durare; egli invece, poiché rimane in eterno, ha un sacerdozio che non si trasmette. Perciò egli può salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui si avvicinano a Dio, dal momento che vive sempre per intercedere per loro. Infatti a noi era necessario un sommo sacerdote come quello, santo, innocente, immacolato, separato dai peccatori ed elevato al di sopra dei cieli; il quale non ha ogni giorno bisogno di offrire sacrifici, come gli altri sommi sacerdoti, prima per i propri peccati e poi per quelli del popolo; poiché egli ha fatto questo una volta per sempre quando ha offerto sé stesso. La legge infatti costituisce sommi sacerdoti uomini soggetti a debolezza; ma la parola del giuramento fatto dopo la legge, costituisce il Figlio, che è stato reso perfetto in eterno.” Ebrei 9:24-28: “Poiché Cristo non è entrato in un santuario fatto con mano, figura del vero; ma nel cielo stesso, per comparire ora, al cospetto di Dio, per noi; e non per offrir se stesso più volte, come il sommo sacerdote, che entra ogni anno nel santuario con sangue non suo; ché, in questo caso, avrebbe dovuto soffrir più volte dalla fondazione del mondo; ma ora, una volta sola, alla fine de' secoli, è stato manifestato, per annullare il peccato col suo sacrificio. E come è stabilito che gli uomini muoiano una volta sola, dopo di che viene il giudizio, così anche Cristo, dopo essere stato offerto una volta sola, per portare i peccati di molti, apparirà una seconda volta, senza peccato, a quelli che l'aspettano per la loro salvezza.” Considerando l’assenza di “sacrifici” nel nuovo patto, l’autore dell’epistola agli Ebrei chiarisce quale sia l’unico “sacrificio” nella Chiesa: “Per mezzo di Gesù, dunque, offriamo continuamente a Dio un sacrificio di lode: cioè, il frutto di labbra che confessano il suo nome”. Ebrei 13:15. In tal proposito, evidenziamo che nella Chiesa Cattolica, visto il ruolo della Messa quale sacrificio, il ministro è chiamato “sacerdote”. Il sacerdozio, proprio per i molteplici servizi divini legati ai sacrifici richiesta dalla legge mosaica, era proprio della fede giudaica, ma nessuna menzione ne è fatta nel Nuovo Testamento. Non viene menzionato nei ministeri della Chiesa e questo proprio perché di sacerdoti in senso stretto non ne sono richiesti nel Nuovo Patto, dove non è previsto alcun sacrificio. Quando Paolo menziona i ministeri necessari per la Chiesa non parla di sacerdozio. Egli scrive in Efesini 4:11-12: “Ed è lui che ha dato gli uni, come apostoli; gli altri, come profeti; gli altri, come evangelisti; gli altri, come pastori e dottori, per il perfezionamento dei santi, per l'opera del ministerio, per la edificazione del corpo di Cristo”. Riepilogando: · Apostoli - Profeti - Evangelisti - Pastori e Dottori. Lo stesso Paolo, nella sua prima epistola a Timoteo, al capitolo 3, parla di Vescovi e Diaconi, i quali sovrintendono la comunità locale. Vescovo e pastore sono lo stesso ufficio. Tanto fondamentale è la figura del sacerdote nella Chiesa Cattolica, quanto sconosciuta alla chiesa primitiva! Se il sacerdozio è davvero così importante, così come il sacrificio da loro offerto quotidianamente, come spiegare non solo il silenzio assoluto della Scrittura, ma addirittura l’indirizzo totalmente opposto di questa verso la creazione di una casta sacerdotale e i servizi ad essa collegati? Nel Nuovo Testamento, al contrario, tutti i credenti sono “sacerdoti” e lo sono in senso spirituale, in quanto hanno accesso alla presenza di Dio ed offrono sacrifici spirituali, come abbiamo appena letto in Ebrei 13:15. In Apocalisse 1:4-6, l’apostolo Giovanni dice: “Giovanni alle sette chiese che sono nell'Asia: Grazia a voi e pace da Colui che è, che
 
 
gicotagi
gicotagi il 14/07/08 alle 11:53 via WEB
Grazia a voi e pace da Colui che è, che era e che viene, e dai sette Spiriti che son davanti al suo trono, e da Gesù Cristo, il fedel testimone, il primogenito dei morti e il principe dei re della terra. A lui che ci ama, e ci ha liberati dai nostri peccati col suo sangue, e ci ha fatti essere un regno e sacerdoti all'Iddio e Padre suo, a lui siano la gloria e l'imperio nei secoli dei secoli. Amen.” Il Catechismo della Chiesa Cattolica cita un brano degli scritti di Giustino, lo stesso che ho già richiamato io in questa discussione, la sua prima Apologia per parlare dell’uso della Chiesa primitiva. Sebbene quest’opera utilizzi il brano (davvero molto bello e ricco di valore storico) per sostenere che “La Liturgia dell’Eucarestia si svolge secondo secondo una struttura fondamentale che, attraverso i secoli, si è conservata fino a noi ” e quindi a sostegno storico della Messa cattolica, esso, a mio avviso, è prova del distacco della prassi e liturgia cattolica dall’uso della chiesa primitiva. Riprendiamo tutto questo brano, come viene citato proprio nel catechismo cattolico, e non solo per polemica ma anche per apprezzare la bellezza della continuità della nostra fede nei secoli: “Nel giorno chiamato “del Sole” ci si raduna tutti insieme, abitanti delle città o delle campagne. Si leggono le memorie degli Apostoli o gli scritti dei Profeti, finchè il tempo consente. Poi, quando il lettore ha terminato, il preposto con un discorsoci ammonisce ed esorta ad imitare questi buoni esempi. Poi tutti insieme ci alziamo in piedi ed innalziamo preghiere sia per noi stessi…sia per tutti gli altri, dovunque si trovino, affinchè appresa la verità, meritiamo di essere nei fatti buoni cittadini e fedeli custodi dei precetti, e di conseguire la salvezza eterna. Finite le preghiere, ci salutiamo l’un l’altro con un bacio. Poi al preposto dei fratelli vengono portati un pane e una coppa d’acqua e di vino temperato. Egli li prende ed innalza love e gloria al Padre dell’universo nel nome del Figlio e dello Spirito Santo, e fa un rendimento di grazie (in greco: eucharestian) per essere stati fatti degni da lui di questi doni. Quando egli ha terminato le preghiere ed il rendimento di grazie, tutto il popolo presente acclama: “Amen”. Dopo che il preposto ha fatto il rendimento di grazie e tutto il popolo ha acclamato, quelli che noi chiamiamo diaconi distribuiscono a ciascuno dei presenti il pane, il vino e l’acqua “eucaristizzati” e ne portano agli assenti”. Esaminiamo alcuni dettagli di questo brano. Il giorno chiamato “del Sole” è chiaramente la domenica. Nella lingua inglese quest’uso di riferire un giorno al sole è rimasto nella parola utilizzata per indicare il giorno della domenica, e cioè Sunday, letteralmente “giorno del sole”. Non si parla di alcun sacerdote, al contrario si menziona un “preposto” o “preposto dei fratelli”, nel quale è facile rinvenire la figura del pastore richiamata da Paolo. La preghiera, come l’omelia e la lettura è libera e spontanea. Quindi i diaconi distribuiscono il pane, il vino e l’acqua. “Eucaristizzati” deve intendersi come “sui quali si è reso grazie”. Nessuna menzione di sacrifici o di complesse liturgie o formule. Se la citazione di questo antichissimo scritto vuole essere utilizzata a favore della Messa cattolica, sono convinto invece che,il lettore attento e informato sulle prassi delle chiese di oggi, non potrà non riconoscere il distacco della liturgia cattolica dalla semplicità della prassi cristiana primitiva e dovere concordare in una maggiore continuità e fedeltà nell’uso delle chiese evangeliche o protestanti in genere. Conclusione - La Cena del Signore Il dato biblico è talmente semplice! Quella semplicità tipica del Nuovo Testamento la rinveniamo nella prassi cristiana dei primi secoli, tanto più fedele all'evangelo tanto più antica, più prossima al periodo apostolico. Abbiamo riportato delle citazioni. Tale semplicità è oggi osservata nella prassi delle chiese evangeliche. Rileggiamo il brano dell’epistola di Paolo: 1Corinzi 11:23-26: “Poiché ho ricevuto dal Signore quello che vi ho anche trasmesso; cioè, che il Signore Gesù, nella notte in cui fu tradito, prese del pane, e dopo aver reso grazie, lo ruppe e disse: "Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me". Nello stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: "Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne berrete, in memoria di me. Poiché ogni volta che mangiate questo pane e bevete da questo calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga.” Nelle chiese evangeliche la Cena del Signore viene celebrata esattamente come ci dice la Scrittura che debba essere. Prendiamo il pane, rendiamo grazie, e lo distribuiamo a tutti i fedeli. Allo stesso modo, il vino, si rende grazie e si distribuisce ai fedeli. Facciamo queste cose in memoria di Cristo, così che mangiando il pane e bevendo il vino, annunciamo la morte del Signore e ciò fino al suo ritorno. In alcune chiese evangeliche ho visto utilizzare pane normale, acquistato in un qualsiasi panificio e vino comune. Del resto anche Gesù si servì del pane e del vino allora disponibili, perché il simbolismo non era tanto negli elementi quanto in ciò che spiritualmente rappresentavano. E la realtà spirituale del Cristo vivente in noi non dipende da elementi esterni quanto dalla nostra comunione spirituale con lui e il Padre per mezzo dello Spirito Santo, dono di Dio a tutti coloro che credono. In altre chiese il pane utilizzato è azzimo e il vino è succo d’uva non fermentato, visto che alcuni ritengono, così facendo, di essere più vicini alla realtà storica del pane e del vino utilizzati da Gesù. La bellezza dell’autentica della Cena del Signore non è in questi piccoli dettagli o nella ricerca di gesti mistici stereotipati e imposti, quanto nella certezza che, in un simbolismo in fondo così semplice, troviamo un attimo di riflessione per verità tanto profonde e spirituali. Nella Chiesa Cattolica la vera spiritualità è stata sostituita da un suggestivo ritualismo. Ma non è questa la religione cristiana autentica, come chiunque veramente voglia accertarsi della Verità, potrà appurare leggendo il Nuovo Testamento. Nel simbolismo degli elementi della celebrazione pasquale ebraica, Gesù annuncia la sua imminente morte, la morte dell'agnello di Dio che una volta per tutte rimpiazza l'antico patto e i suoi ritualismi che in Cristo ormai diventano realtà e trovano il loro definitivo adempimento, cessando, non avendo più motivo di esistere. Il rito è stato definitivamente sostituito dalla realtà dello Spirito di Dio ora dimorante in noi, grazie a quell'unico, prezioso, perfetto, definitivo sacrificio e alla unica, perfetta e definitiva redenzione che è in Cristo.
 
   
SOUL2007
SOUL2007 il 14/07/08 alle 14:04 via WEB
Bella sintesi, Gicotagi, complimenti... Peccato che l'ultima cena sia allegorica...
 
   
jeliel1z
jeliel1z il 14/07/08 alle 14:32 via WEB
“Voi mi cercate perchè vi ho saziato con quei pani, ora non bisogna cercare il cibo che perisce, ma quello che dura sempre; e perciò bisogna credere in Colui che Dio ha mandato. Quale segno - chiesero gli ascoltatori - farai perchè ti crediamo? I nostri padri ebbero da Mosè il segno della manna, il pane venuto dal cielo, di cui mangiarono. E Gesù: non già Mosè vi ha dato il pane del cielo, ma il Padre mio vi dà il vero pane del cielo. E aggiunge: “Io sono il pane di vita”. La gente mormorava perchè Gesù aveva detto di essere “il pane del cielo"; e si dicevano l’un l'altro: non è questi il figlio di Giuseppe, che noi bene conosciamo? e come viene a dirci che è disceso dal cielo? Ma Gesù li rimprovera: “Non mormorate tra voi", e procede esponendo più esplicitamente l'insegnamento eucaristico. Riporto solo le parole culminanti: “Io sono il pane della vita... sono il pane vivo disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno; e il pane che lo darò è la mia carne (sacrificata) per la vita del mondo". Allora gli ascoltatori più che mai a mormorare e discutere: "Ma come può costui darci da mangiare la sua carne?" Come si vede, la domanda era esplicita, chiara e persino ingenua e rozza. Gli ascoltatori avevano proprio inteso grossolanamente che avrebbero mangiato la carne di Gesù. Doveva dunque Gesù subito dissipare quei grossolano equivoco, quella rozza fantasia; e gli ascoltatori aspettavano che lo facesse chiarendo non doversi le sue parole intendere alla lettera, doversi interpretare in senso figurato, metaforico. E invece no: invece proprio il contrario. Gesù fa di tutto per fissarli in quella loro persuasione. Non ha parlato in senso figurato e metaforico, ma in senso proprio, in senso realistico. E ribadisce con la solenne autorità della formula quale risuonava soltanto sulle sue labbra, né mai era risuonata sulle labbra dei profeti, anche dei più grandi come Elia o Giovanni: "in verità vi dico". Risponde dunque Gesù: “In verità, in verità vi dico. se non mangerete la carne del Figlio dell'uomo e non berrete il suo sangue, non avrete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna... perchè la mia carne è veramente cibo e il mio sangue è veramente bevanda.". Ce n'era abbastanza da stordire e scandalizzare gli ascoltatori. E difatti molti dei suoi discepoli esclamarono: "Questo linguaggio è duro, chi lo può accettare?” e molti si ritrassero e non andarono più con lui. ""Allora Gesù disse ai dodici: volete andarvene anche voi? Simon Pietro gli rispose: “Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna, e noi abbiamo creduto e conosciuto che Tu sei il Santo di Dio". Nessuna geniale invenzione avrebbe potuto meglio che questa storica narrazione metterci di fronte al problema della realtà eucaristica. Gesù fa un'affermazione paradossale: Egli è il pane di cui bisogna nutrirsi. L'intelligenza umana si rifiuta di credere: la cosa proposta è troppo inverosimile. Gesù viene quindi invitato a temperare le sue affermazioni, a renderle plausibili. Gesù invece insiste: è così: Io sarò il pane da mangiare e chi mi mangerà avrà la vita eterna. E allora l’intelligenza si rifiuta, la volontà si inalbera: non accettano.
 
     
gicotagi
gicotagi il 14/07/08 alle 15:01 via WEB
verso 63,giovanni 6.63,NON LO TOGLIERE MAI DAL CONTESTO PERCHè SPIEGA TUTTO IL TESTO...SHALOM
 
     
jeliel1z
jeliel1z il 14/07/08 alle 15:40 via WEB
stiamo trattando uno degli argomenti più misteriosi della fede cristiana, abbiamo anche difficoltà per la nostra mente umana di accettare parole così contrarie al nostro senso umano, ma la realtà del discorso di Gesù, ti ripeto, è sconcertante: Egli fa un'affermazione paradossale. E a chi chiede chiarimenti ribadisce: “la mia carne è veramente cibo ed il mio sangue è veramente bevanda”. Nel contesto, nella condotta e nella dottrina degli apostoli, nelle istituzioni e nella catechesi della Chiesa primitiva le parole del Cristo furono sempre intese nel senso reale. Diremo che quelli si sono sbagliati, e che i testimoni hanno fatto testimonianza falsa, e che i maestri di verità hanno insegnato l'errore, per il solo fatto che un uomo o alcuni uomini, venuti dopo oltre 1500 anni, tale significato vogliono respingere? Costoro, a tanti anni di distanza, meglio comprenderebbero quello che non avrebbero compreso i contemporanei, i discepoli, i commensali, gli amici ai quali Gesù stesso disse: “Vi ho chiamati amici perchè vi ho fatto conoscere tutto quello che ho udito dal Padre mio"? (Gv 15, 15). Che se poi ci rivolgiamo al primo teologo, all'apostolo teologo, a S. Paolo avremo riconfermato, se ce ne fosse bisogno, il senso realistico delle parole di Gesù. Infatti, Paolo rimprovera i Corinzi (cf 1 Cor 10,16) per taluni abusi introdotti nelle loro celebrazioni eucaristiche e dice queste parole: “Il calice di benedizione che noi benediciamo, non è forse comunione al sangue di Cristo? e il pane che spezziamo non è forse comunione al corpo di Cristo?". E più avanti, dopo aver riferito con le parole dell'istituzione dell'Eucaristia nell'ultima cena, così redarguisce coloro che la ricevono indegnamente: “Chiunque avrà mangiato questo pane o bevuto il calice del Signore indegnamente, sarà reo del corpo e del sangue del Signore". E prosegue: "ognuno dunque esamini se stesso e così mangi di quel pane e beva di quel calice. Poichè chi mangia e beve indegnamente, si mangia e si beve la sua condanna, non distinguendo il corpo del Signore" (1 Cor 11,27-29). Non è facile trovare un'altra delle fondamentali e difficili verità della fede, che sia, come questa, così abbondantemente e chiaramente espressa negli scritti del Nuovo Testamento, e così sicuramente documentata nella storia della Chiesa primitiva e della Chiesa antica.
 
     
ex_pre
ex_pre il 14/07/08 alle 16:24 via WEB
Sono d'accordo con te Jeliel, su questo tema la Bibbia parla eccome ed abbiamo anche una continuità documentata... per noi cattolici questo non è tanto importante perché facciamo quello che abbiamo ricevuto ma i nostri amici protestanti nhanno bisogno di chiarirsi le idee e per fortuna noi li possiamo aiutare con i documenti.
 
     
jeliel1z
jeliel1z il 14/07/08 alle 16:27 via WEB
..se sapessi solo quanto io ho da copia-incollare in proposito...bisogerebbe aprire un'altro blog! ma come si dice " non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire" o cieco..
 
     
SOUL2007
SOUL2007 il 14/07/08 alle 16:47 via WEB
Certo che è una bella gara...eheheh..!!!
 
roby2012
roby2012 il 14/07/08 alle 13:04 via WEB
Se il il pane e il vino non l'hai nel profondo del tuo cuore, ed il tuo cuore non ha altro che Dio, a nulla vale il precetto se non per essere una realtà esteriore. Ma Dio perdona anche l'esteriore e il nulla, se comunque abbiamo testimoniato qualcosa nel suo nome.
 
ex_pre
ex_pre il 14/07/08 alle 16:12 via WEB
Ho letto quello che hai incollato, avrei voglia di analizzarlo per mostrare quanto l'autore falsifici e manipoli le parole. Ma al di la di un fiume di parole non viene toccata la sostanza del discorso. Se leggi bene non affronta mai il discorso del corpo e sangue di Cristo nelle specie eucaristiche. Citando la Prima apologia si dimentica il passo:
"Infatti noi li prendiamo non come pane comune e bevanda comune; ma come Gesù Cristo, il nostro Salvatore incarnatosi, per la parola di Dio, prese carne e sangue per la nostra salvezza, così abbiamo appreso che anche quel nutrimento, consacrato con la preghiera che contiene la parola di Lui stesso e di cui si nutrono il nostro sangue e la nostra carne per trasformazione, è carne e sangue di quel Gesù incarnato. "
Giustino arriva addirittura a fare un parallelismo che nemmeno noi facciamo mai quando parliamo di Eucarestia, egli lega l'Incarnazione all'Eucarestia.
Come per la parola di Dio Gesù ha preso la carne umana cosi per le parole della consacrazione il pane e il vino diventano corpo e sangue di Cristo. Questo è un passo molto interessante che il tuo autore si è dimenticato di commentare e addirittura citare. Faresti bene a verificare e anlizzare le cose prima di postarle. Un esempio di come il tuo autore manipola le parole è quel passo nel quale egli elimina la parola "consacrare" con "ricordare"... beh, quì cambia veramente il senso.
 
 
gicotagi
gicotagi il 15/07/08 alle 08:20 via WEB
pure se fosse, che si dimentica,lo dice giustini martire e non la bibbia la bibbia non fa nessun parallelismo e soprattutto non c'è nessun sacrificio da ripetere giustini martire,non so ,se ha mai scritto quello che tu dici ,ma andrò a controllare ,se l'ha scritto e contro la lettera agli ebrei ,quindi già da considerarsi contro la sana dottrina...vedi per quelli come te che parificano i padri della chiesa ci sono molti problemi ,come in seguito origene e la scuola alessandrina diedero vita numerosi problemi..se invece stai attaccato alle verità bibblica ....nessun problema....shalom
 
   
gicotagi
gicotagi il 15/07/08 alle 08:29 via WEB
vedi roy ,conoscevo l'eresia che ogni volta che l'eucarestia viene data si ripete il miracolo dell'incarnazione,ma non ero a conoscenza che venne stilata da giustino...grazie..da oggi in poi starò ancora più attento quando leggo i padri della chiesa..e li approfondirò alla luce della bibbia
 
ex_pre
ex_pre il 15/07/08 alle 09:18 via WEB
Ho citato San Giustino non perché è parola rivelata ma testimonianza storica io infatti avevo portato diversi testi prima di Giustino a testimonianza di come la Comunità apostolica e postapostolica hanno recepito le parole di Gesù.
-In Gv 6 Gesù parla di se come vero pane e ci invita a mangiarne. "Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui."
- Nei Vangeli sinottici c'è il racconto dell'Ultima Cena e istituzione dell'eucarestia: "...mangiatene questo è ilmio corpo"
-Nelle lettere di Paolo (1Cor) Paolo si sofferma a dire, parlando del contesto eucaristico che mantiene le parole di Gesù ed anzi c'anche un primo approfondimento teologico. - Nella Didaché viene testimoniata la prassi eucaristica e riportate le parole di Gesù, si tratta ancora di tempi apostolici!
- Nelle Apologie di Giustino ci viene riportata la stessa cosa con ulteriori approfondimenti teologici di epoca postapostolica.
Con questo ho voluto dimostrare che le parole che Gesù ha detto sono state recepite da coloro che lo conoscevano e dai discepoli alla lettera e non simbolicamente e psicologicamente come un fatto di memoria. Pertanto Francesco mentre la lettera morta ti rende cieco e le tue dottrine ti rendonoincapace di capire noi che apparteniamo a una chiesa apostolica custodiamo una tradizione viva che ci è stata consegnata come dono più grande da Nostro Signore. Non solo un libro ma anche la presenza reale di Gesù che si dona a noi come pane vivo
Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo.
 
 
gicotagi
gicotagi il 15/07/08 alle 17:26 via WEB
non quadre roy non quadra i parallelismi usati dall'Apostolo Paolo sono a carattere spirituale non possono essere presi letteralmante ...perchè altrimenti l'autore alla lettera agli ebrei avrebbe detto che il sacrificio di Cristo è irripetibile? siccome la tradizione della chiesa di roma i padri della chiesa (solo alcuni)hanno sancito la messa e quindi l'eucarstia come un sacrificio da ripetere come l'incarnazione di Cristo...o è vero questo o è vero ebrei 10-11 -12. vedi voi credete che ci sono errori nella bibbia ,ma credete che la vostra tradizione è perfetta. io invece credo che la bibbia è perfetta e la trdizione a volte ha lasciato cose buone altre no...la tradizione ,ipadri e tutto quello che è umano va messo alla luce della Parola di Dio....shalom
 
   
jeliel1z
jeliel1z il 16/07/08 alle 02:08 via WEB
Le parole di Cristo sono chiare e non lasciano dubbi. Ma la sofisticheria e la sottigliezza dell'ingegno umano possono problematizzare tutto: non ci sono filosofi scettici che mettono in dubbio e contestano anche le verità naturali più comuni? più semplici, più evidenti? Ma chi vuole usare la propria ragione secondo le norme di una esigente e onesta critica, non potrà intendere le parole di Gesù altrimenti che nel senso in cui gli Apostoli, gli Evangelisti, i fedeli, la Chiesa le hanno sempre intese. Ti rammento che lo stesso Lutero scrive in una lettera: "Devo confessare che se qualcuno mi avesse potuto persuadere che nel sacramento non c'è nulla tranne pane e vino, costui mi avrebbe fatto un gran favore... ho sudato molto intorno a questo punto, ho cercato tutti i modi per districarmi... ma vedo che non c'è nessuna via di uscita; il testo evangelico è troppo chiaro e lampante".Quando Gesù dice che è il pane e il sangue di cui dobbiamo nutrirci incominciano le diserzioni, si sta facendo il vuoto. Forse che Egli desiste dalla sua strana affermazione? No, anzi la riconferma: è disposto ad essere abbandonato da tutti, anche dai discepoli, anche dai dodici, ma non ritira una parola di quanto ha detto. Pone piuttosto proprio su queste parole la questione di fiducia: “Volete andarvene anche voi?" Dove l'intelligenza non basta, soccorre la fede. Tu dici che Gesù parlava in senso figurato, e che è tutto un simbolismo. Io devo dirti con tutta franchezza che credo fermamente in Gesù, ed è chiaro che di fronte alle parole riferiteci da S. Giovanni, ogni riserva cade. Si è voluto sofisticare sulla possibilità di un senso figurato dell'espressione "mangiare la carne, bere il sangue". Questa volta Gesù non ha parlato in similitudini,quando l'ha fatto ha sempre spiegato ai dodici.Le affermazioni di Gesù in proposito non lasciano dubbi,i dodici hanno creduto per fede e chi non ha creduto ma è rimasto scandalizzato lo ha abbandonato.....Capito Gico?..lo ha abbandonato..
 
     
jeliel1z
jeliel1z il 16/07/08 alle 02:31 via WEB
Ma insomma...qui siamo nel Divino,ciò che non si vede possibile potrà essere impossibile a Dio? Lo vogliamo censurare?Possiamo forse mettere limiti alla divina onnipotenza? che è onnipotenza creatrice,Dio dal nulla ha creato l'universo,è più facile creare che trasformare?dice S. Ambrogio: “La parola di Cristo, che ha potuto fare dal nulla ciò che non esisteva, non potrà mutare le cose che esistono in ciò che non erano? Non è infatti minor cosa dare a un essere una propria natura, che cambiargliela” e Paolo VI nella Misterium Fidei, 25, ci dice: "La potenza che opera questo prodigio è la stessa potenza di Dio, quell'onnipotenza cioè che al principio del tempo ha creato dal nulla l’universo".
 
     
SOUL2007
SOUL2007 il 16/07/08 alle 09:28 via WEB
Tutti all'ombra...!!! Dio non ha crato nulla, tutto è da sempre, tutto è in trasformazione. Può anche essere riposante e benefico, ma è sostanzialmente brutto vivere di eterne illusioni...Vogliamo cominciare a leggere qualcosa che non sia necessariamente la bibbia..?
 
     
ex_pre
ex_pre il 17/07/08 alle 09:03 via WEB
Se anche questo nostro Dio (alias Grande Arrogante) non ha creato tutto ex-nihilo ma lo ha plasmato dandogli la forma che ha voluto non vedo cosa cambi nella nostra vita. Forse per questo devo evitare di mangiare a mezzogiorno? Oppure posso evitare di comprarlo? Posso lavorare sempre senza mai riposarmi? Posso evitare di dormire? Posso ridere se una persona mi fa del male? Posso essere felice se nel gruppo nel quale lavoro non conto nulla? Dire che niente è ciò che sembra e che è tutto apparenza anche la donna che ti sta accanto, i figli e i genitori serve a qualcosa? Non è forse questo un dire che è tutto illusione, tutto ciò che viviamo è illusione e quindi bisogna rifugiarsi nella mente, in scenari lontani che nulla hanno a che vedere con la nostra quotidianità e accettati solo per fede alle parole di qualcuno che non si conosce? La nostra corporeità, la nostra psiche, le nostre emozioni, le relazioni... tutto è apparente e distorto... questo vuol dire togliere sotto i piedi la terra alla gente, le persone più deboli diventano facilmente manipolabili e dipendenti: "se niente è come sembra e non posso fare affidamento sulle mie capacità allora per favore dimmi tu la verità". Smontare le persone vuol dire prendersi anche delle grosse responsabilità.
 
     
SOUL2007
SOUL2007 il 17/07/08 alle 09:12 via WEB
Trova la strada che ti porterà al tuo Sè Superiore, questa è la meta dalla notte dei tempi e non è assolutamente difficile raggiungerla,...basta volerlo. A cosa serve parlare continuamente di Dio quando prima di Lui ci sono schiere di entità immensamente più grandi di noi..?..Non è forse scavalcare tutto e tutti in modo irresponsabile..?..Se in caserma ti serve una nuova divisa vai forse dal generale a chiederla, o ti rivolgi ad un caporale..?...Pensa che pazienza infinita ha con noi il nostro Angelo, che si vede continuamente scavalcato dalla nostra presunzione ed arroganza...Impara a conoscerlo e a rivolgerti a lui...e lui si farà vedere e sentire da te, come lo fa con me. Lasciati scorrere nelle acque del fiume senza opporre resistenza e ti troverai immediatamente in seno all'armonia della natura, felice ed appagato...
 
     
ex_pre
ex_pre il 17/07/08 alle 09:23 via WEB
Ma Cristo, il nostro Maestro, avatar (se vogliamo), Colui che la Gerarchia o Fratellanza Bianca (parlando alla teosofica) ci ha assegnato per guidarci ha insegnato a rivolgerci direttamente al Padre: "Voi dunque pregate così: "Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome..." Dunque la Gerarchia ha preso le distanze dal Cristo che ci ha insegnato che Dio è Padre e di rivolgerci a lui con fiducia:
Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto; perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto. Chi tra di voi al figlio che gli chiede un pane darà una pietra? O se gli chiede un pesce, darà una serpe? Se voi dunque che siete cattivi sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele domandano! Mt 7,7-11
 
     
SOUL2007
SOUL2007 il 17/07/08 alle 09:40 via WEB
L'errore di fondo è proprio quello di affidarsi a degli scritti anima e corpo, non consentendo più alla nostra creatività divina di operare prodigi. La divinità che è in noi è affossata e schiacciata da testi sacri, è come un muscolo atrofizzato divenuto impotente. D'altronde non abbiamo certo la sicurezza matematica che quegli scritti siano autentica "parola di Dio", ma questa è solo una nostra tenera illusione con la quale mettiamo a tacere le nostre ansie quotidiane. Hoot-Humi, Dyval Kool, Morya ecc. sono tutte incarnazioni del Cristo Cosmico, quell'essere ineffabile e potentissimo che compare spessissimo sulle scene mondiali, ora in veste occidentale, ora in veste orientale. Finchè non riusciremo a comprendere appieno il suo messaggio planetario, ogni nostro sforzo sarà uno spreco di energie..
 
     
ex_pre
ex_pre il 17/07/08 alle 15:57 via WEB
Se uno scritto come il Vangelo non è in grado di dare il 100% di sicurezza riguardo alle parole di Cristo nonostante esso sia in piena armonia con le fondamenta teologiche, antropologiche che sottostanno alla Scrittura come potrebbe essere una parola decontestualizzata priva di fondamenti di alcun tipo come è quella alla quale ti affidi tu? L'esitenza dei cosidetti maestri Hoot Humi e Morya... le loro parole hanno la stessa dimostrabilità dei Vangeli? Il desiderio di credere e la disponibilità a credere non necessita di prove... sembrerebbe che questo vale anche per te Soul.
 
     
SOUL2007
SOUL2007 il 17/07/08 alle 16:07 via WEB
Fai un corso di O.B.E. e poi ne riparliamo, Roy...Può essere che fare capolino nell'altro mondo ti schiarisca le idee...
 
     
Adorare.Cristo
Adorare.Cristo il 17/07/08 alle 17:14 via WEB
Roy (ex_prete) non dimenticarti le forze spirituali, chi non si predispone ad ascoltare lo Spirito Santo non può essere illuminato sulla Verità oggettiva.
 
     
doghen
doghen il 17/07/08 alle 10:28 via WEB
Buongiorno ex-pre. Scusa se mi intrometto, ma vedo che parli dell'illusione e siccome a volte ho accennato all'illusione mi sento chiamato in causa....L'illusione non è nella realtà, in quello che accade, l'illusione è nell'elaborazione mentale successiva al fatto. Quindi non si tratta di rifugiarsi nella mente, casomai di rifuggere la mente!! La sofferenza è reale ed è naturale volersene liberare o evitarla, però ogni evento ci fa trarre delle conclusioni che contengono cause, effetti, colpe e colpevoli. Non possiamo pretendere che la realtà siano le nostre conclusioni mentali....ciao Doghen
 
Adorare.Cristo
Adorare.Cristo il 15/07/08 alle 13:41 via WEB
Francesco (gicotagi) leggi con il "cuore" e con la sapienza. Il Nuovo Testamento narra l'istituzione dell'Eucaristia in quattro fonti: Matteo 26,26-28; Marco 14,22-24; Luca 22,19-20; 1Corinzi 11,23-25. L'apostolo san Paolo scrive: "Ogni volta che mangiate di questo pane e bevete di questo calice voi annunziate la morte del Signore finché egli venga". È necessario soffermarsi in modo particolare sulla comprensione dell'eucaristia come memoriale (anamnesi): questo termine nel contesto biblico - quindi con il termine ebraico "zikkaron" - indica azioni rituali riferite ad un evento (salvifico) passato in grado tuttavia di attualizzarlo, rendendolo presente ai celebranti nelle sue stesse dimensioni salvifiche, e proiettandolo anche verso il futuro. Secondo il Compendio al catechismo della Chiesa cattolica, con la consacrazione si opera « la conversione di tutta la sostanza del pane nella sostanza del Corpo di Cristo, e di tutta la sostanza del vino nella sostanza del suo Sangue. Questa conversione si attua nella preghiera eucaristica, mediante l'efficacia della parola di Cristo e dell'azione dello Spirito Santo. Tuttavia, le caratteristiche sensibili del pane e del vino, cioè le «specie eucaristiche», rimangono inalterate. » (n. 283)
 
Ganimede.76
Ganimede.76 il 15/07/08 alle 14:43 via WEB
Ex_pre, lascia perdere con "Gicotagi", è tempo sprecato. Ti dò un consiglio Evangelico: "non dare le cose sante ai cani e non gettare le perle ai porci..." (Matteo 7,6).
 
 
SOUL2007
SOUL2007 il 15/07/08 alle 15:35 via WEB
...E invece con voi non è tempo perso e fiato sprecato...?...Qual'è la differenza..? Paraocchi per paraocchi sostituisce dente per dente, oggigiorno...
 
 
Adorare.Cristo
Adorare.Cristo il 15/07/08 alle 15:47 via WEB
"Ganimede76" differentemente da te, io e Roy (ex prete) crediamo nel dialogo con Francesco (gicotagi), poi ognuno è libero di fare le proprie scelte. Mi dispiace, ma in questo senso hai utilizzato in maniera pesante e fuori contesto quel passo Evangelico. Infatti, "non dare le cose sante ai cani e non gettare le perle ai porci..." (Matteo 7,6) è attribuibile a chi con consapevolezza ed ositnazione odia Dio e l'umanità.
 
 
gicotagi
gicotagi il 15/07/08 alle 17:29 via WEB
ehehe ganimede un giorno ,non molto lontano quando torna il Signore potresti avere una brutta sorpresa...non giudicare..ti sembro io uno che non ama il Signore? da paragonarmi ad un empio?...dico non forza che ti sbagli..ti sgridi il Signore!!!
 
 
Ganimede.76
Ganimede.76 il 15/07/08 alle 17:53 via WEB
Se io fossi un maiale (nel senso zoologico, non nel senso di maniaco sessuale o di persona sporca) o un cane e qualcuno mi regalasse delle perle... beh, sinceramente non saprei che farmene. Non sono buone da mangiare e non piacciono neanche alla mia scrofa. Molto meglio una bella ghianda no? Per favore date le ghiande ai porci... Ma se io fossi un uomo assetato nel deserto e dovessi scegliere tra una perla e una bottiglia di acqua fresca... cosa sceglierei? Questo significa che il valore di una perla è relativo...!
 
   
gicotagi
gicotagi il 15/07/08 alle 18:25 via WEB
quel versetto si riferisce al vangelo,la perla è il vangelo del regno,dicendomi questo a me vorresti dire a roy di non buttarmi il vangelo a me ,tanto non lo posso appezzare. veramente è il contrario io vi parlo solo di bibbia e voi la menate con la tradizione. del resto nn credete neanche che la Parola di Dio è inerrante..allora qui non si capisce bene chi non apprezza il valore delle perla..mi sa che vi dovete fare un bell'esame di coscienza...shalom
 
 
ex_pre
ex_pre il 17/07/08 alle 08:43 via WEB
Si Ganimede, ho visto che hai ragione. Capisco il senso della tua frase. Ribadisco il concetto espresso tempo fa: il desiderio e la disponibilità a credere a volte è molto più convincente di qualsiasi argomento contrario. Per questo motivo prendere in mano da soli la Scrittura è fuorviante ancor di più se poi si diventa maestri per altri. Concatenare versetti può dare risultati ben diversi a seconda di chi li concatena... non per nulla oramai nemmeno si contano più le varie chiese. Perdere l'eucarestia, il sacerdozio, il sacramento della penitenza, mettere in secondo piano il battesimo, perdere il concetto di Chiesa di apostolicità e quant'altro è segno che i doni che il Signore ha lasciato alla sua comunità si sono persi in queste nuove formazioni cristiane. Si sono persi i testimoni di santità, i martiri, i dottori e profeti che il Signore ha suscitato non rimane altro che un libro e un predicatore nella solitudine e individualismo urbano di questo secolo. Mi viene l'angoscia solo a pensarci!
 
Adorare.Cristo
Adorare.Cristo il 15/07/08 alle 15:53 via WEB
Quando Francesco (gicotagi) ha fatto un post su Sodoma e Gomorra era stato preso per estremista, nonostante fosse supportato dallo stesso catechismo della Chiesa Cattolica. Adesso chi è l'estremista....
 
Adorare.Cristo
Adorare.Cristo il 16/07/08 alle 08:24 via WEB
ROY EX PRETE TI RIPORTO ANCHE QUI LA RISPOSTA: Noi, con il battesimo diventiamo in Cristo re, sacerdoti e profeti. Appartenere al popolo "regale" significa essere signori di se stessi, liberi dai condizionamenti che da ogni parte ci avvol­gono, perché liberati da Cristo. Proprio perché liberi, si può servire disinteressatamente senza pretese di dominio, ma con l'umile ambizione di costruire ogni giorno il regno di cui siamo fatti partecipi. Non fare finta di non capire. Se quello che scrivi corrisponde alla Verità in maniera oggettiva, allora diventa lodevole. Se invece tu dovessi scrivere qualcosa che non trova coerenza con la Parola di Dio, non ci sarebbe nulla di lodevole. Quindi bisogna valutare l'affermazione in se, prescindendo dalle qualità personali, questa è oggettività
 
 
roby2012
roby2012 il 16/07/08 alle 10:19 via WEB
Il battesimo di cui si parla nel Vangelo è un battesimo in Acqua e Spirito, così come è da intendersi la comunione in Cristo con il suo Sangue e la sua Carne. Nessuno nasce imparato; nessuno è già salvo per il battesimo e per aver mangiato del corpo di Cristo. Non è automatico che ciò avvenga: occorre portare la nostra croce così come l'ha portata Cristo; occorre morire al mondo, come Gesù è morto sulla croce; occorre rinascere in una nuova realtà di scambio d'amore così come Gesù ha amato noi ed è risorto dalla morte in attesa del suo Ritorno; occorre darsi al proprio fratello, senza un secondo fine, senza cercare la nostra gloria e il nostro interesse, così come Gesù si è fatto uomo per noi; occorre santificare tutte le nostre giornate, ringraziando Dio di averci dato la vita e tutto il resto in sovrappiù, così come Gesù Cristo ci ha fornito la Parola, che viene da Colui che l'ha mandato; occorre anche che noi abbiamo da sperimentare il male per attraversare questo fiume infido per riconoscere il Bene, così come Gesù fu tentato dal demonio nel deserto; occorre piangere per il Cielo e sorridere della sua gioia, così come Gesù piange per i suoi figli dispersi e sorride nella festa della loro redenzione; occorre essere umili e ultimi in questo mondo che riconosce solo i superbi, i furbi e i potenti, così come Gesù si è fatto uomo, Lui che è Dio, vestito di una tunica e di un solo paio di calzari. Quando noi avremo fatto NOSTRE tutte queste cose, noi - ecco - potremo dire finalmente: Signore, ci hai battezzato nella tua Acqua e nel tuo Spirito e ci hai dato davvero il tuo Corpo e il tuo Sangue per la nostra vita eterna, presso Dio, nostro Signore amatissimo.
 
   
SOUL2007
SOUL2007 il 16/07/08 alle 11:26 via WEB
caro Roby, il battesimo cui fai riferimento, cioè quello delle origini, era effettivamente di "acqua e di fuoco" ed aveva una valenza assolutamente potremmo dire...esplosiva. Quello di oggi è solo un pò di acqua versata sul capo, e non da al soggetto nessun tipo di sacramento, ma solo l'illusione di averlo.
 
     
roby2012
roby2012 il 16/07/08 alle 15:20 via WEB
Caro Corrado, mi parli di origini... ma il pesante tessuto dell'oblio mi nasconde cosa siano le origini. In verità credo che non sia possibile sondare una "origine" con metro umano, così come è impossibile rendere comprensibili l'Acqua e il Fuoco di cui parli. Resta un perocrso, non facile, poco agibile, che segna il definitivo confine fra il mondo di qua e il Cielo. E questo percorso si chiama fede in Cristo: non credo vi sia altro di più valido.
 
     
ex_pre
ex_pre il 17/07/08 alle 09:12 via WEB
Può darsi che il nostro battesimo sia solo un'illusione ma visto che il vostro (vostro?!) è segreto e riservato solo ad alcuni che pare a voi... voi chi? Boh!? Per come lo vediamo noi è Dio che compie qualcosa su di noi nel battesimo, è un atto di Dio e non un rito da compiere esattamente... è sempre quella vecchia questione tra esoterismo e cristianesimo: efficacia della forma vs. relazione interpersonale.
 
     
SOUL2007
SOUL2007 il 17/07/08 alle 09:17 via WEB
Carissimo Roy...ho provato cos'è il battesimo del fuoco, altrimenti non parlerei. Il rito del Battesimo smuove ed eccita delle forze spaventose, guidandole ordinatamente e dosandole saggiamente. TUTTO E' NATURA, conosciuta o sconosciuta che sia, e la stragrande maggioranza dei fenomeni influenzanti e formanti di solito è completamente sconosciuta ai più, e questo per preservarli da grandi pericoli che correrebbero se ne fossero a conoscienza... Ogni cosa a suo tempo..
 
roby2012
roby2012 il 18/07/08 alle 01:05 via WEB
Non vedo dove sia stato scritto, fra le Scritture, che il battesimo debba essere imposto ad un neonato. Se me lo indichi mi fai una gentilezza. Se così fosse sarebbe fatale non farne parte per tutti coloro che Dio "dimenticherebbe" in quanto non battezzati nella tenera infanzia. Anzi, ancor di più coloro che non fanno parte della religione cristiana. E i bambini nati morti? Se la "pratica battesimo" fosse a sè stante così come promulgata dalla Chiesa, tutti dovrebbero essere sanati "ab ovo"... come se versando un po' d'acqua sulla fronte fosse la soluzione. Si può considerare una forma rituale, ma il vero battesimo in Cristo lo si attua in un'altra età: l'età nella quale possiamo davvero riconoscere il vero significato, che è quello che ci ha riportato Gesù nel Vangelo: in spirito.
 
 
Adorare.Cristo
Adorare.Cristo il 18/07/08 alle 08:24 via WEB
"roby2012", se è per questo non c'è scritto neanche che un neonato non possa scegliersi i genitori. Gesù ci dona gratuitamente ed incondizionatamente le "vesti bianche" di figli adottivi, riscattati dalla morte ed incanalati nell'ottica della vita eterna. Naturalmente, quando l'individuo raggiungerà le proprie capacità intellettuali, potrà esercitare il suo libero arbitrio come meglio ritiene opportuno. Il battesimo è simile ad un seme che predispone il cuore alla grazia santificante.
 
 
ex_pre
ex_pre il 18/07/08 alle 09:15 via WEB
Il battesimo è atto di Dio e della Chiesa e non dipende dalla volontà di chi lo riceve. Chi riceve il battesimo è passivo.Chi è attivo è lo Spirito che per i meriti di Cristo compie la purificazione, l'adozione, la consacrazione/l'unzione, e la conformazione a Cristo. E' attiva la Chiesa che in quel momento incorpora, genera un nuovo membro del Popolo di Dio. Per quanto riguarda testimonianze del battesimo dei bambini e il Nuovo Testamento è ovvio che non ci siano poiché il Nuovo Testamento tratta della predicazione e conversione di adulti. La Chiesa però ad un certo punto ha adottato/ereditato tradizioni rituali ebraiche reinterpretandole alla luce della Pasqua. Pertanto la tradizione ebraica di circoncidere i bambini per associarli al Popolo di Dio è stata adottata anche per il battesimo dei bambini negli stessi tempi.
Lc 2,20ss [...]I pastori poi se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com'era stato detto loro.Quando furon passati gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall'angelo prima di essere concepito nel grembo della madre. Quando venne il tempo della loro purificazione secondo la Legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore, come è scritto nella Legge del Signore: ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore...
 
   
SOUL2007
SOUL2007 il 18/07/08 alle 10:11 via WEB
Questa è una posizione molto, troppo statica.. Così non c'è verso di crescere, ove manchi la sana interpretazione personale dei fatti. La natura, alla quale dobbiamo necessariamente rivolgerci per capire, è dinamica e in continua trasformazione. Nulla è statico, nulla è mai fermo..tutto si evolve in continuazione e questo da sempre. Mai fossilizzarsi su quello che altri "forse" hanno detto, ma personalizzare, sempre.
 
     
SOUL2007
SOUL2007 il 18/07/08 alle 12:25 via WEB
Nel forum ho postato questo: Penso seriamente che ormai nulla possa essere affidato al caso, o seguire delle direttrici eccessivamente rigide. Prendiamo il cattolico, o il cristiano, o l'ortodosso, il luterano...prendiamoli un pò tutti: cosa costerebbe ad essi avere nozioni di credi orientali..? Potrebbe inficiare la loro fede..?..e allora vorrebbe dire che la loro fede non era così salda. Potrebbe aprire loro orizzonti ai quali non avevano mai pensato..?..Benvengano... Non sarebbe sbagliata per niente, a parere dello scrivente, una sorta di "ribellione" verso la propria fede, in nome di una veduta un pò più ampia, e di una più ampia autonomia. Tanto, qualora si dovesse decidere che quella non è la "strada", si farebbe sempre in tempo a fare dietro-front. Ma almeno si sarebbe raggiunto l'obiettivo di sincerarsi sulla validità o meno della propria fede e sulla validità delle fedi altrui... Perchè occorre ricordarsi sempre che è l'inerzia il male peggiore...
 
roby2012
roby2012 il 18/07/08 alle 11:13 via WEB
Il rituale è un'ottima realtà e la Chiesa ha fatto suo un antico rituale, come ben dimostri con l'antica pratica della circoncisione dei neonati. Che poi la circoncisione avesse, tuttavia, altro scopo, non è difficile desumerlo. Ma il problema si pone per tutti coloro che non hanno ricevuto il battesimo: come si pone la Chiesa di fronte a ciò?
 
CavaliereGcroce
CavaliereGcroce il 18/07/08 alle 14:49 via WEB
La massoneria Al quarto degli otto punti di Forza Nuova si legge: "Messa al bando di massoneria e sette segrete". Vediamo qui di chiarirne il motivo e quindi analizziamo cosa sia in sostanza la massoneria. Cominceremo cercando di delinearne brevemente la filosofia così da avere un quadro generale di come si è evoluta nella storia questa setta. Filosofia Alla base della filosofia massonica c'è la gnosi (= conoscenza).Gli gnostici nascono dopo la morte di Gesù quindi volendo si può datare la nascita della massoneria nel 200-300 D.C.; ovvio è che noi non potremo sviluppare il pensiero filosofico dottrinale nè storico da questo periodo, ma partiremo da molto più avanti, accontentandoci brevemente di capire cosa sia la gnosi. Alexandrian, probabile pseudonimo di un alto iniziato, scrive nella sua "Storia della filosofia occulta" (edizione Mondadori 1984): "Avere la gnosi (conoscenza) significa sapere che cosa siamo, da dove veniamo e dove andiamo, che cosa ci può salvare...Come stabilire chi ha torto o ragione frail pagano, l'ebreo o il cristiano? Lo gnostico usa la gnosi come un filtro attraverso il quale setaccia e analizza le religioni e le filosofie per trattenere il meglio di ognuna. Elabora così una religione intellettuale, basata su una rigorosa cultura invece di una religione rivelata..." Il male, sentenziano gli gnostici, non viene dall'uomo, ma dal mondo divino, da un dio cattivo, il Dio degli ebrei cristiani che con la materia avrebbe imprigionato l'uomo (prima puro e spirituale) godendo successivamente delle sue sofferenze, sofferenze che nascono dall'aver preso coscienza di essere inferiore allo stesso Dio. Di converso gli gnostici, postulano sì l'esistenza di un Dio buono, ma inaccessibile e indifferente alle cose umane. L'avversione al mondo materiale ha suscitato negli gnostici due atteggiamenti solo apparentemente antitetici: l'astinenza da ogni rapporto sessuale e il libertinaggio orgiastico più sfrenato. Entrambi infatti sono espressioni di odio e disprezzo per il corpo...Regola generale gnostica fu però in ogni epoca il rifiuto della procreazione giacchè Dio avrebbe esortato gli uomini a crescere e moltiplicarsi solo per perpetuarne l'odio e l'infelicità su questa terra. Da qui l'astinenza forzata, l'abolizione del matrimonio, l'uso dei contraccettivi, l'aborto, la sterilizzazione, la sodomia, la pedofilia ecc. Lo gnostico per definizione è antinomista (dal greco anti-nomos contro la legge), egli sa di essere dio, perchè è convinto di possedere già tutti gli attributi di Dio e quindi di non doversi sottomettere ad alcuno. "Noi veneriamo il serpente perchè Dio l'ha posto all'origine della gnosi perl'umanità: egli stesso ha insegnato all'uomo e alla donna la completa conoscenza degli alti misteri. Così, tutto è chiaro. Ogni elucubrazione gnostica ostentatamente sapiente è in realtà destinata a distogliere i cristiani dall'adorazione del vero Dio e a portarli verso l'adorazione del serpente, scopo supremo delle sette." (E. Covert) "La massoneria è la gnosi. I massoni sono i veri gnostici che continuano la loro millenaria tradizione." (Elio Sciubba, membro del Supremo Consiglio dei 33 del Rito Scozzese Antico e Accettato). Da queste basi filosofiche possiamo partire per delineare quali possonoessere i nemici che ostacolano i loro progetti e lo faremo citando regolarmente i loro scritti. Struttura, gradi Giuramento di un adepto massonico: "Prometto e giuro di non palesare giammai i segreti della libera muratoria; di non far conoscere ad alcuno ciò che mi verrà svelato, sotto pena di aver tagliata la gola, strappato il cuore e la lingua, le viscere lacere, fatto il mio corpo cadavere a pezzi, indi bruciato e ridotto in polvere, questa sparsa al vento per esecrata memoria ed infamia eterna". Si ha nella massoneria una sovrapposizione di società segrete nel quale ogni grado conosce l'esistenza e i segreti del proprio gruppo e di quelli inferiori, ma ignora ciò che si trama e si decide nel gruppo immediatamentesuperiore. La massoneria forma una piramide a piani, nella quale il numero dei membri diminuisce nella misura in cui ci si avvicina al vertice. Paradossalmente noi oggi abbiamo una visione più chiara, di quanto non lo possa avere un affiliato della massoneria ai gradini più bassi della piramide. Secondo il martinista Pierre Marial, indubbio conoscitore della materia, le società segrete possono classificarsi in: a) Società segrete inferiori Note al pubblico, dette azzurri o cerchi esterni come il Rotary (il più noto e antico), il Lions ecc... Il reclutamento delle società segrete inferiori avviene per cooptazione, si tratta per lo più di gente in buona fede, convinta di un'ideale religioso, filosofico o politico. I nuovi iscritti vengono "studiati" e se non dimostrano di essere adatti vengono avviativerso "binari morti" altrimenti vengono orientati verso la seconda categoria di società segrete. La selezione man mano che si sale si fa sempre più stretta, ad esempio in Inghilterra il 31° grado (commendatore Grande Ispettore Inquisitore) è ristretto a quattrocento membri, il 32° (Sublime Principe del Real Segreto) a centottanta e il 33° (Grande Ispettore Generale) a soli settantacinque membri. b) Società segrete intermedie o di quadri I membri sono sconosciuti agli adepti delle società segrete inferiori. Queste società di quadri modificano, secondo le circostanze, i propri nomi e perfino le proprie strutture perciò non vengono scoperte se non dopo la loro scomparsa o metamorfosi. Questi gruppi si considerano al di là del bene e del male, controllano i meccanismi più importanti degli stati, così come i grandi organismi mondiali, politici ed economici. Ma queste associazioni, più che comandare eseguono. L'elaborazione del piano spetta alle: c) Società segrete superiori Sono completamente sconosciute, ignorate dalle società segrete inferiori e per le società di quadri costituiscono un soggetto tabù. Questo stato maggiore internazionale è composto soltanto da un esiguo numero di iniziati, alcuni di loro vivono clandestinamente, un'esistenza ritirata, ascetica: nessuno sospetta la loro influenza o addirittura la loro identità. Tutti questi adepti hanno poteri immensi. sembra che siano animati unicamente dalla volontà di potenza o, forse, dalla fede in una missione universale...Le società segrete superiori lavorano con le forze razionali che si chiamano magia, occultismo...Esse lasciano ai profani o agli sciocchi le caricature di queste forze formidabili. Liberandosi da ogni sentimentalismo hanno separato la superstizione dalla realtà. Istituzioni massoniche La Trilateral Commission è composta da circa trecento membri (di cui solo un centinaio sembrano essere veri iniziati), si riunisce annualmente e vengono dibattuti problemi sociali ed economici le cui linee comportamentali sonopoi affidate ai vari governi. Più ristretto è invece il Bildelberg Club limitato a un centinaio di personalità del mondo della finanza e della politica, al quale sono delegati problemi più specifici come gli assetti territoriali e gli interventi militari. Le decisioni del Bildelberg hanno efficacia anche dopo anni e vengono notificate ad organismi come il G8. Citando alcuni esponenti dei due gruppi: Rockfeller, Agnelli, Kissinger, Rothschild. Ad organismi ormai collaudati come il Bildelberg e la Trilaterale si affiancano istituzioni come la Banca Mondiale, il F.M.I., la N.A.T.O., il Council on Foreign Relation, il Royal Institut of International Affairs. A questo livello il potere assume un volto: è quello dell' ONU, espressione exoterica (non esoterica) delle societa' segrete che lo hanno creato verso la fine della II guerra mondiale per il conseguimento dei fini mondialisti. A questo punto e' interessante spiegare velocemente cosa sia la teosofia per poter meglio approfondire il discorso legato all' ONU; la teosofia non e' che una forma, particolarmente virulenta, di gnosi; la societa' teosofica fondata da Helena Petrova Blavatsky e da Annie Besant (33 grado nella massoneria di rito scozzese e grande ispettore del rito egiziano di memphis_misraim) passo' poi in mano ad Alice Bailey considerata la profetessa ufficiale della religione della nuova era che cosi' si presenta: " La guerra che potra' seguire questa (II guerra mondiale), sara' una guerra di religione. Una tale guerra non causera' un macello come quello che abbiamo conosciuto. Essa sara' combattuta in gran parte con armi mentali (vale a dire l'invocazione e l'evocazione dei demoni) e nel mondo del pensiero..." Fondatrice del Lucifer Trust poi cambiato nel meno appariscente Lucis Trust questa organizzazione ha sede all'interno del Palazzo di Vetro dell'ONU,riconosciuta da questo come organizzazione non governativa con potereconsultivo il Lucis Trust fondato nel 1922 è un polo di forze che siispirano direttamente a lucifero. Sostenute dall'alta finanza americana e fiancheggiate dagli uomini di punta del mondialismo massonico le cerimonie che il Lucis Trust organizza sono fondate sulla magia e, a livello di massa, sull'invocazione diretta delle forze della luce che sono richieste di affluire sulla terra e sopratutto sulle Nazioni Unite. Si tratta in sostanza del tentativo piu' ampio mai fatto di estendere sotto ogni cielo le evocazioni demoniache onde costruire una religione satanista. Il Lucis Trust ha sedi a Ginevra, Londra e New York dove sostiene in quest'ultima citta', idealmente e finanziariamente il " tempio della comprensione" la cui sede e' presso la piu' grande chiesa americana, la cattedrale presbiteriana di St. John De Divine, nella quale, dopo il Concilio Vaticano II, ebrei, protestanti e cattolici si ritrovano a celebrare funzioni su temi comuni. Il tempio della comprensione e' una organizzazione teosofica che pratica culti luciferiani, presente con una CAPPELLA al palazzo di Vetro dell'ONU e facente parte di un progetto multireligioso. In questa cappella, punte dottrinali avanzate del movimento si riuniscono a "pregare" due volte alla settimana sotto la guida di un presidente di assemblea. Tra le varie organizzazioni possiamo ancora citare: il WWF, Green Peace International, Amnesty International, il premio Nobel.... Un accenno a parte merita il B'nai B'rith fondato nel 1843 negli Stati Uniti con sede a New York e dal 1981 in Israele, conta oggi più di cinquecentomila affiliati (ovviamente solo ebrei). Per avere un'idea della potenza del B.B. basti pensare che quando Hitler nel 1933 dissolse le logge massoniche sul territorio del Reich, quelle del B.B. non osò toccarle, ne tornò sulla sua decisione nel 1935 quando Himmler, che non ne capiva i motivi, reiterò la richiesta di scioglimento. O ancora è stato sempre il B.B. che ha ottenuto il riconoscimento dello stato di Israele da parte del presidente americano Truman. Sempre il BB è riuscito ad ottenere dalla Chiesa Cattolica il cambiamento del suo insegnamento bimillenario riguardo al giudaismo, nel Concilio Vaticano II. Nel 1905, Jacob Schiff, banchiere americano e alto responsabile del BB affermava: "Se lo zar non vuole dare al nostro popolo la desiderata libertà, allora con una rivoluzione otterremo quei diritti". Dodici anni dopo la rivoluzione bolscevica sconvolgeva la Russia e lo stesso zar veniva trucidato assieme alla sua famiglia. Giusto per citare due nomi eccellenti, vale la pena ricordare Freud ed Einstein quali membri della suddetta setta. Connessione tra massoneria ed ebraismo Quanto al rapporto tra ebraismo e massoneria riporteremo senza commentare esclusivamente parole di esponenti ebraici. Il professor Izoulet pubblicava nel '26: "se Israele aspira al dominio del mondo ne ha bene il diritto, bisogna giungere alla sintesi delle religioni, cioè alla religione mondiale che fonderà l'unità mistica e di conseguenza anche la politica del genere umano." Izoulet dimostra come l'instaurazione del nuovo ordine mondiale soggiace ormai alla direzione di Israele; questa direzione è irreversibile, per impedirla prosegue Izoulet occorrerebbe ricorrere, nei confronti degli ebrei, o all'espulsione o all'esclusione o all'assimilazione. "Assimilazione?-Essa è follemente impossibile. Lo stomaco della cristianità non ha la forza di digerire il vivace, il sagace, il fugace, il coriace, il pugnace Israele. Espulsione?-Israele non ha bisogno di essere in un paese per manovrare la stampa o la finanza internazionale. Esclusione da tutte le funzioni pubbliche?-Voi impedite agli ebrei di essere deputati, senatori, ministri, prefetti governatori, consiglieri di stato? Passi. Ma potreste impedire loro di essere industriali, commercianti, finanzieri?" "Con l'appoggio di ciò che si chiama finanza internazionale Israele passerà decisamente all'offensiva. Si tratta di realizzare il sogno dei profeti, conquistare non più una semplice America ma tutto il globo terrestre." "Ancora oggi, anzi oggi più che in passato, la massoneria costituisce la cinghia di trasmissione del grande ideale del giudaismo: che il mondo intero sia imbevuto degli insegnamenti ebraici, e che una fraternità universale delle nazioni faccia scomparire tutte le differenze di razza e di religione." ( tratto dal Jewish World). Nel 1929 Marcus Elia Ravage scrive: "Voi cristiani non avete ancora compreso tutta la profondità della nostra colpevolezza. Noi siamo degli intrusi. Noi siamo dei distruttori. Noi siamo dei rivoluzionari. Noi ci siamo impadroniti del vostro mondo, dei vostri ideali, del vostro destino...Noi siamo stati la causa prima non solo dell'ultima guerra mondiale, ma di quasi tutte le guerre, non solo della rivoluzione russa, ma di tutte le grandi rivoluzioni della vostra storia. Noi abbiamo arrecato la discordia e il disordine nella vostra vita privata e nella vostra vita pubblica. E lo facciamo ancora oggi." La massoneria contro Gesù e la Chiesa Possiamo trovare decine di citazioni massoniche che dichiarano espressamente di voler distruggere il Cattolicesimo. 1953 Stati Uniti tratto da un documento massonico: "Noi potremo vincere la religione cattolica non col ragionamento, ma unicamente pervertendo i costumi". "Abbiamo cominciato a realizzarlo e lo perfezioneremo con i seguenti mezzi: il cinema, la pubblicazione porno a buon prezzo, i libri comici con storie di sesso e violenza; ultimo mezzo ma non il più piccolo la televisione ...essa ci riserva un uditorio immenso, e sarà il mezzo migliore per accostare i bambini. Il nostro piano e' di incoraggiare dapprima delle rappresentazioni amorose, se non subito immorali, così graduando progressivamente la malvagità, tutta calcolata si avrà il possesso di tutta la gioventù. Sarà tenuta occupata tutto il giorno, senza lasciare spazio per la Religione. Così i giovani al loro risveglio e al loro coricarsi a sera, avranno la testa piena di cow boys , di omicidi, di terrori, di cartoni animati. Tutto questo per allontanare dal loro animo immagini religiose. Così i bambini saranno disorientati per anni. Poi, quasi occasionalmente si introdurranno costumi sfrontati e scene licenziose allo scopo di distruggere il senso della modestia..." Ma e' la donna, sopratutto, che la massoneria vuole corrompere. Scrivono ancora: "Corrompiamo la donna. Corrompiamola assieme alla Chiesa....Noi abbiamo intrapresa la corruzione in grande; la corruzione del POPOLO per mezzo del CLERO; e del Clero per mezzo nostro: corruzione che deve condurci un giorno al seppellimento della Chiesa Cattolica; il miglior pugnale per assassinare la chiesa e colpirla al cuore e' la corruzione. Dunque all'opera fino al termine... I Cristiani si sciupino prima del matrimonio (immoralità inoculata con tutti i mezzi e liberalizzata) non giungano al matrimonio, se vi giungono lo frantumino (divorzio), non facciano figli (contraccettivi propagandati) se ifigli sono in arrivo, siano uccisi (aborto), se sono allevati non siano educati cristianamente..." Adesso soffermiamoci un secondo a riflettere sulla nostra società oggi...sono andati ben al di la di tutte le più rosee (loro) aspettative. Il rabbino inglese Mose Montefiore aveva detto: "Impadroniamoci della stampa e in breve tempo governeremo e dirigeremo le sorti dell' Europa intera." La rivoluzione protestante, la rivoluzione inglese, la rivoluzione americana, la rivoluzione francese, la rivoluzione russa, la I e II guerra mondiale e il patto di Yalta, il Concilio Vaticano II: queste sono state le tappe fondamentali della sovversione. "Viviamo in una delle più decisive epoche della storia e nessuno se ne rende conto, nessuno lo comprende...La rivoluzione mondiale avanza inarrestabile verso i suoi ultimi risultati... Chi predica la sua fine o crede addirittura di averla sconfitta non l'ha compresa... La lotta si combatte anche nell'interiorità del singolo uomo, sebbene egli non lo sappia affatto. Perquesto così pochi giungono a vedere chiaramente da quale parte essi veramente si trovano." (Spengler) Questo brevissimo scritto non puo' certo esaurire un argomento cosi' ampio e importante come questo, vi rinvio per un approfondimento completo alla bibliografia che trovate qui di seguito (dalla quale sono state attinte le notizie fin qui riportate): - Massoneria e sette segrete: la faccia occulta della storia- Aut. EPIFHANIUS- Ed ICHTHYS - Il vitello d'oro- Aut.Orio Nardi- Ed. Linea diretta - Indagini sul mondialismo...il diavolo probabilmente - Aut. Di Giovanni- Ed.Effedieffe- - Misteri e segreti del b'nai b'rith- Aut. E.Ratier. Ed. Sodalitium- - Atti dei convegni di studi Cattolici dal n. 1 al n. 8- Ed. Fraternita' Sacerdotale San Pio X http://www.forzanuova.org/la_massoneria.htm Un dono dal Reverendo amico.
 
CavaliereGcroce
CavaliereGcroce il 18/07/08 alle 14:58 via WEB
exprete lei ha fatto un post per (adorarecristo) una pecora,e per (gicotagi) un protestante???
 
 
SOUL2007
SOUL2007 il 18/07/08 alle 15:16 via WEB
Meno male che non l'ha fatto per te.. (un copiaicollista depresso)
 
 
ex_pre
ex_pre il 18/07/08 alle 22:20 via WEB
Per Cavaliere, si messere, il tema era attinente a una serie di discorsi fatti con Marco e Francesco e il suo interminabile commento che c'entra?
 
   
CavaliereGcroce
CavaliereGcroce il 19/07/08 alle 09:39 via WEB
ex prete lei conosce il tema del suo post? legga il documento incollaro. Il sig.lucrezio si è salvato grazie al reverendo amico.
 
 
Adorare.Cristo
Adorare.Cristo il 19/07/08 alle 08:02 via WEB
"CavaliereGcroce" oppure "Lady Oscar"....^_^ Il Signore insegna con umiltà e mansuetudine.
 
   
CavaliereGcroce
CavaliereGcroce il 19/07/08 alle 09:37 via WEB
sig.marco lei è stolto! non può affrontare le posizioni anticristiane con la sua mansuetudine da pecora.Risvegli la forza interiore.
 
roby2012
roby2012 il 18/07/08 alle 19:36 via WEB
...epperò!
 
 
CavaliereGcroce
CavaliereGcroce il 19/07/08 alle 09:40 via WEB
roby2012.i cavalieri dell'apocalisse non giungeranno dentro astonavi
 
   
roby2012
roby2012 il 19/07/08 alle 11:44 via WEB
Infatti: giungeranno sulle Nubi del Cielo. Qualche anima buona le ha chiamate astronavi per facilitare l'umana insipienza di fronte a tale fenomeno. Lasciate che i bambini vengano a me...
 
CavaliereGcroce
CavaliereGcroce il 19/07/08 alle 09:52 via WEB
avverto odore gnostico in rete
 
CavaliereGcroce
CavaliereGcroce il 19/07/08 alle 14:36 via WEB
l astronave è un mezzo umano,gli angeli dell'apocalisse verranno come saette in questo pianeta, nell'ora stabilita dalla volontà di Dio Padre
 
 
roby2012
roby2012 il 19/07/08 alle 14:51 via WEB
Esattevole l'amico di gran croce...
 
 
SOUL2007
SOUL2007 il 19/07/08 alle 15:14 via WEB
Certo, po se ce lo dici tu, come possiamo dubitarne...?
 
CavaliereGcroce
CavaliereGcroce il 19/07/08 alle 15:13 via WEB
roby2012 lei non è lontano dal Regno dei Cieli. La venuta del Figlio dell'uomo non tarderà a venire. Le schiere angeliche saranno mano di misericordia divina per tutte le pecorelle sparse nel mondo,e mano di giustizia divina per tutti i capri insuperbiti da false gnosis <b/b>
 
 
roby2012
roby2012 il 19/07/08 alle 17:10 via WEB
Ci sono ancora molte cose da scoprire e molte di queste sono state rivelate. Il pentimento diverrà quasi automatico, ma la superbia non verrà perdonata.
 
 
roby2012
roby2012 il 19/07/08 alle 17:16 via WEB
"Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più ragguardevole di te e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: Cedigli il posto! Allora dovrai con vergogna occupare l`ultimo posto. Invece quando sei invitato, và a metterti all`ultimo posto, perché venendo colui che ti ha invitato ti dica: Amico, passa più avanti. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato". Disse poi a colui che l`aveva invitato: "Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici, né i tuoi fratelli, né i tuoi parenti, né i ricchi vicini, perché anch`essi non ti invitino a loro volta e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando dài un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti".
 
   
CavaliereGcroce
CavaliereGcroce il 19/07/08 alle 18:01 via WEB
sig.roby2012 lei è vicino al regno dei Cieli, lei è un anima serafica, non stia lotano dall'apostolicità della Chiesa Cattolica. Le milizie celesti scenderanno in questo mondo a una velocità superiore ai 300.000 km/sec, oltre la velocità della luce, i tempi non sono lontani. Solo cristo può salvarci
 
CavaliereGcroce
CavaliereGcroce il 19/07/08 alle 18:05 via WEB
per ex prete: LA MESSA NON E' FINITA. Non condivido nulla della sua intervista a libero, la sua scelta appartiene alla sfera individualistica, la sua chiamata è matrimoniale? lo è sempre stato? Bene! Si sposi! Questo non cambia le fondamenta della Santissima Chiesa
 
 
Ganimede.76
Ganimede.76 il 19/07/08 alle 20:02 via WEB
Può anche non condividere nulla dell'intervista di "Ex_pre", ma è vita vissuta, vita vera che non si nasconde dietro a delle maschere come lei fà... ritorni pure al suo Medio-Evo a combattere contro i mulini a vento e non si permetta di giudicare chi dietro a delle scelte magari non coerenti o non condivisibili ha pianto lacrime e grida di dolore!!!
 
 
ex_pre
ex_pre il 22/07/08 alle 09:21 via WEB
x Cavaliere, perché non torna a giocare con i soldatini e il suo spadino arrugginito?
 
   
CavaliereGcroce
CavaliereGcroce il 22/07/08 alle 18:58 via WEB
supervescovo adesso è diventato un buonista elastico/ elisar_81 una filosofona/ ganimede76 insegue la sua teologia/ scintilla ha fatto scintille/ Ottimo traguardo ex_prete.!.!.!.
 
     
ex_pre
ex_pre il 23/07/08 alle 15:40 via WEB
Traguardo? Di quale traguardo parli Cavaliere? Ognuno fa la sua strada, questo è quello che è successo e succederà... mi sembra un buon punto e non chiedo altro.
 
paralotti
paralotti il 20/07/08 alle 12:29 via WEB
Ciao Roy:-) Hai visto che magnificenza il tuo blog e di quanti colori dell'arcobaleno è composto? Qualcuno di questi colori giudica il tuo... e mi vengono in mente le parole di Gesù che pochi conoscono e che non appartengono a nessuna religione o si rifanno a qualche dogma che pretende di indicarti la via. Egli dice: "Quando smetterete di identificarvi con il vostro mantello e con la vostra veste, allora magari potremo parlare di Ascensione. Che diresti di un uomo che già pretende di raccogliere, quando ha appena seminato il campo?" Ciò che Gesù vuol farci comprendere e che cerca di arginare costantemente le nostre pretese e qui nel leggere alcune risposte ne noto moltissime. Per chi si dice interessato alla via spirituale, queste pretese sono una delle trappole principali, in cui si cade principalmente accumulando informazioni. Più si immaganizzano dati relativi ai mondi dell'anima e dello Spirito, più si coltiva un'impressione di superiorità e di saggezza, più si gonfia in noi la tendenza a trasformaci in una biblioteca. Vero amici? L'accumulo dei dati, ricordava Gesù, spesso non ha nulla a che fare con l'apprendimento della Conoscenza, Come prova, citava l'atteggiamento dei Dottori della Legge e di tutti coloro che commentavano le scritture dai quali non traspariva mai "neppure una gocciolina di compassione". Amore, compassione e non giudizio sono i pilastri su cui si poggia la nostra consapevolezza in questo mondo. Un saluto a tutti:-)
 
 
roby2012
roby2012 il 20/07/08 alle 14:22 via WEB
Bisogna tuttavia ricordare che Dio ha un Disegno per ognuno di noi, uno per uno. Può anche essere che siamo duri a questo Disegno, poichè amare significa scendere a compromesso con il nostro orgoglio. Però io sono convinto che tutte gli amici e le amiche che sono intervenuti in questo ed altri forum, abbiano comunque una grande strada spianata di fronte a loro.. e la realtà migliore è che questa strada spianata la possiamo percorrere insieme. Le montagne e le asperità ce le costruiamo da soli, proprio per nostro orgoglio.
 
   
SOUL2007
SOUL2007 il 21/07/08 alle 12:48 via WEB
Bisogna tuttavia ricordare che Dio ha un Disegno per ognuno di noi Questa non potrebbe essere una illazione..? Chi te lo dice che ha un disegno..?..Per me non ci sono assolutamente progetti...sarebbe troppo terrestre.
 
     
roby2012
roby2012 il 21/07/08 alle 17:11 via WEB
La mia è una illazione, del resto come la tua. Io presuppongo vi sia stata una Caduta, come ci hanno riportato le remote scritture di questa nostra civiltà; se vi è stata Caduta si presuppone vi sia una Risalita; se vi è una Risalita questa avviene per gradi; questi gradi fanno parte di Scelte che hanno un percorso chiamato Diesegno. Questa è la mia posizione.
 
   
Ganimede.76
Ganimede.76 il 21/07/08 alle 13:17 via WEB
L'unico "Disegno", o "Chiamata", o "Vocazione" da parte di Dio è quello alla Santità, o Illuminazione, o Divinizzazione. E le strade da percorrere possono essere tante, matrimonio, vita consacrata, celibato laico, tutte sono Sante se vissute seriamente e con impegno. Credo anche che Dio oltre all'unica chiamata alla Santità, tracci per qualcuno anche un cammino da percorrere. Ma questo non annulla la propria libertà, le proprie scelte. E' Dio stesso che mette nel cuore del "chiamato" il desiderio di percorrere un certo tipo di cammino rispetto ad un'altro.
 
     
roby2012
roby2012 il 21/07/08 alle 17:17 via WEB
Devi comprendere il Disegno in chiave più universale, anzichè calarla nel mondo tipico ed esclusivo della cristianità. Anche il siberiano, come il togolese o l'amerindo, ha compiuto le sue scelte, di fronte a Dio, secondo la sua conoscenza ed il suo affinamento spirituale. Le scelte individuali seguono il Disegno Universale. O almeno ci provano. E Dio non ci condanna per i nostri eventuali errori: ci educa.
 
 
ex_pre
ex_pre il 22/07/08 alle 09:36 via WEB
Ciao, si, c'è proprio un arcobaleno di colori belli e c'è anche il color cacca di colombo. :) E'molto difficile destreggiarsi tra posizioni tanto lontane l'una dall'altra. Bisogna aver rispetto di ciò che dicono i tuoi interlocutori ma lo spazio del dialogo è ristretto se le posizioni sono all'opposto e quindi si è presi in un fuoco incrociato. Di per se il pensiero cristiano sarebbe molto più ampio di quanto si crede ed è possibile entrare in dialogo con le altre religioni, filosofie ed aprire il dialogo con tante idee diverse. A me piace fare discorsi inclusivi senza escludere gli altri a priori ma ecco che appena concedi da una parte il tuo interlocutore ti porta dove non vuoi. Appena concedi a qualcuno qualcosa ecco che i tuoi "correligionari" si scandalizzano e gridano allo scandalo... sono soprattutto loro, spesso, che mancano di quella compassione, quella carità che dovrebbe contraddistinguere coloro che fanno parte della fede che io seguo.
 
elisar_81
elisar_81 il 22/07/08 alle 17:28 via WEB
Cavaliere hai rotto le scatole a tutti in questo blog, perchè non vai a stressare la gente da altre parti? Io ti consiglio una notevole cura dai migliori strizzacervelli! Pensa per te e smettila di giudicare quello che pensano gli altri, qui non siamo in Iraq, siamo in Italia e quindi persone libere di pensare e agire.
 
 
SOUL2007
SOUL2007 il 22/07/08 alle 18:15 via WEB
Eheheh...il bello è che si crede un templare ed è convinto di essere cattolico... Non lo sa che è in contraddizione...!!! Sssss...ma tu non glielo dire...
 
CavaliereGcroce
CavaliereGcroce il 22/07/08 alle 18:49 via WEB
Il gruppo dei templari è ben altra cosa da noi. Noi non siamo templari e mai lo saremo Non ci riveliamo a nessuna frangia gnostica
 
 
SOUL2007
SOUL2007 il 23/07/08 alle 10:00 via WEB
Ecco, bravo, non ti rivelare, così almeno ti eviti qualche altra figuraccia...E quando ti dovessi rivelare, fammelo sapere, che cambio blog.
 
Adorare.Cristo
Adorare.Cristo il 23/07/08 alle 09:12 via WEB
Roy "ex_prete" vedi gli effetti dell'estremismo, da qualunque parte essi siano, cosa causano? Che ne pensi, andrò all'inferno? Me ne dicono di tutti i colori. Tempo fa ero stato invitato a fare pure silenzio. Sono nel "mar bigotti" ^_^
 
 
ex_pre
ex_pre il 23/07/08 alle 15:44 via WEB
Cosa dire Marco... chi la fa l'aspetti?! Non andrai all'inferno se da quest'esperienza avrai imparato qualcosa. :) Vai avanti per la tua strada, sii te stesso, non aver paura di pensare con la tua testa e di esprimere con libertà il tuo pensiero.
 
 
CavaliereGcroce
CavaliereGcroce il 23/07/08 alle 17:11 via WEB
pecora mite ritorni nella sua rigidità
 
   
CavaliereGcroce
CavaliereGcroce il 23/07/08 alle 17:11 via WEB
per supervescovo: Inviato da CavaliereGcroce il 23/07/08 @ 17:11 via WEB pecora mite ritorni nella sua rigidità
 
CavaliereGcroce
CavaliereGcroce il 23/07/08 alle 17:09 via WEB
ex prete i suoi cinque anni di seminario servono per tracciare la strada ai viaggiatori spirituali, non si sono smarriti nell'io penso invece del Dio pensa? Lei non traccia il giusto sentiero per loro?
 
Adorare.Cristo
Adorare.Cristo il 24/07/08 alle 10:04 via WEB
Mi avete rotto i giocattoli. Ma che mi fraga dei draghi, dei maghi, del medioevo, degli spiriti negativi. Superparanoie. ^_^
 
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