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UN TEST CHE MI RAPPRESENTA
Which angel are you?
You are a balanced person, you may be bad at times, and good at others, but your a good balance. You can be on the receiving end or the giving end but no matter what, you always seem to come out balanced. You give good advice and direct people to lead a good balance of life. Your the ying and the yang. Your level-headed and rarely fail in life. You can be in the crowd and not seen, but you have the ability to shine aswell.
Molto carino anche questo:
for some reason you have felt very distant from everyone else and you try to follow your own path. throughout the years you have seen a lot of freaky shit and sometimes it overcomes you and you get stuck in the rabbit hole trying to figure out what it is. All you know is that humans aren't the only ones out there and there is something about yourself that is still a myster.
« Apocalisse VI | Tempi lontani » |
Post n°257 pubblicato il 04 Settembre 2008 da ex_pre
°°°Lettera 98 di Sant'Agostino Interrompo la trattazione dell'Apocalisse che riprenderò più in la, tanto non c'è fretta. Pubblico qui una lettera di Sant'Agostino che mi sembra illuminante su tante questioni sollevate da Gicotagi e da altri protestantoidi. Ho notato con piacere che essi citano anche i Padri della Chiesa e citano solo quello che a loro fa comodo. Siccome attualmente ho a disposizione un po' di libri voglio subito citare un testo molto interessante seppur lunghetto. Il ministro e i padrini del battesimo. 5. Non deve farti impressione il fatto che alcuni portano a far battezzare i bambini, non già mossi dalla fede affinché vengano rigenerati alla vita dalla grazia spirituale, ma perché credono che sia un rimedio per conservare o riacquistare la salute temporale. Anche se i bambini non vengono presentati con la retta intenzione al Battesimo, non per questo non vengono rigenerati. Nella celebrazione del Battesimo sono necessari i ministri e la formula sacramentale, senza la quale il bambino non può essere battezzato, ma lo Spirito Santo abitante nell'anima dei santi, col fuoco della carità dei quali è formata l'unica colomba coperta d'argento, compie i suoi effetti mediante il ministero di persone non solo ingenuamente ignoranti, ma anche colpevolmente indegne. I bambini infatti vengono presentati al Battesimo per ricevere la grazia spirituale non tanto da coloro che li portano in braccio (benché lo siano pure da loro, se anch'essi sono buoni fedeli) quanto da tutta la società dei santi e dei fedeli. Mi spiego: vengono presentati con le dovute disposizioni da tutti coloro cui piace l'impegno assunto di presentarli e dalla cui santa e inseparabile carità i bambini vengono aiutati a ricevere la comunicazione dello Spirito Santo. Quest'azione è propria di tutta la madre Chiesa, formata dai santi, poiché è proprio essa che dà alla luce tutti e singoli i fedeli. Il sacramento del Battesimo cristiano è unico e identico per tutti e perciò valido pure se amministrato da eretici ed è sufficiente per consacrare il bambino a Cristo, sebbene non sia sufficiente per aver parte alla vita eterna; questa consacrazione a Cristo rende sì colpevole l'eretico che conserva il carattere del Signore fuori del gregge del Signore; e tuttavia la sana dottrina ci esorta bensì di emendarlo ma non di consacrarlo con un nuovo battesimo. Orbene, con quanto maggior ragione nella Chiesa cattolica viene portato il frumento pure per mezzo della stoppa per esser mondato, affinché sia ricondotto alla massa dei fedeli per mezzo dell'aia?
7. A causa della solita tua vivissima avversione per la minima bugia, nell'ultimo tuo quesito ti è parso d'aver proposto una questione difficilissima. " Se - dici - ti presentassi un bambino e ti domandassi se, da adulto, sarà casto e non sarà un ladro, senza dubbio mi risponderesti: "Non lo so". Così pure se ti domandassi se il bimbo essendo ancora nella medesima tenera età, pensi qualcosa di bene o di male, diresti: "Non lo so". Se perciò non osi garantire nulla di sicuro riguardo alla sua condotta futura e al suo pensiero attuale, perché mai quando vengono presentati al battesimo, i genitori rispondono invece di essi come garanti e affermano ch'essi fanno ciò che quell'età non può pensare o, se lo può, rimane a noi ignoto? In realtà, ai padrini che ci offrono un bambino da battezzare, noi domandiamo se crede in Dio ed in nome del piccino, che non sa neppure se Dio esiste, essi rispondono: "Crede". Con la stessa sicurezza si risponde a tutte le altre singole domande loro rivolte. Mi stupisco quindi che i genitori rispondano al posto dei bambini con assoluta sicurezza trattandosi di cose tanto serie e impegnative, affermando che il bambino compie azioni sì importanti su cui vertono le domande rivolte dal ministro del battesimo nel momento che quello è battezzato; mentre nello stesso momento se facessi loro quest'altra domanda: "Questo bimbo, che ora viene battezzato, sarà casto o non sarà piuttosto un ladro?", non so se alcuno oserebbe affermare: "Sarà o non sarà tale", come senz'ombra di dubbio mi viene risposto che crede in Dio ". [...] 10. Il bambino quindi è reso fedele non da un atto volontario della fede simile a quello dei fedeli adulti, ma dal sacramento della stessa fede. Poiché, allo stesso modo che il padrino risponde ch'egli crede, così pure si chiama fedele non col dare l'assenso personale della sua intelligenza, ma col ricevere il sacramento della stessa fede. Quando poi egli comincerà a capire, non avrà bisogno di un nuovo battesimo, ma comprenderà il sacramento ricevuto e si conformerà, col consenso della volontà, alla realtà spirituale da esso rappresentata. Finché non sarà capace di questo atto volontario, a difenderlo contro le potenze avverse basterà il sacramento: gli basterà fino al punto che, se morisse prima dell'uso della ragione, verrebbe sottratto coll'aiuto cristiano alla condanna, entrata nel mondo per causa di un sol uomo, in virtù dello stesso sacramento garantito dalla carità della Chiesa. Chi non crede questa verità e la giudica impossibile ad effettuarsi, è certamente infedele, anche se avesse il sacramento della fede. Assai migliore di lui sarebbe un bambino che, quantunque non possieda ancora la convinzione intellettiva della fede, non gli oppone l'ostacolo d'una convinzione contraria, e per questo riceve con disposizioni adatte alla salvezza il sacramento della fede. Ai tuoi quesiti mi pare d'aver risposto in misura forse non sufficiente per le persone meno capaci e litigiose, ma in misura forse più che sufficiente per le persone che amano la pace e sono dotate d'intelligenza. A mia giustificazione poi non t'ho addotto solo l'immutata consuetudine della Chiesa ma, per quanto m'è stato possibile, ti ho pure spiegato la ragione di tale saluberrima consuetudine. |
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Ecco un testo di Agostino
(En. in ps. 98, 9)
[...] Occorre però che tu, mentre lo adori, non ti arresti col pensiero al livello della carne. Rischieresti di non essere vivificato dallo Spirito, poiché lo Spirito è colui che vivifica, mentre la carne non giova a nulla. Quando il Signore inculcava questa verità, aveva da poco tenuto un discorso sulla propria carne e aveva detto: Chi non mangerà la mia carne non avrà in sé la vita eterna. Alcuni suoi discepoli, una settantina circa, rimasero scandalizzati e dissero: È duro questo parlare; chi può capirci qualcosa? E si allontanarono da lui e non vollero più seguirlo. Sembrarono loro dure le parole: Chi non mangerà della mia carne non avrà la vita eterna, poiché le avevano intese stupidamente. Ragionando in modo carnale, avevano pensato che il Signore avrebbe tagliuzzato il suo corpo in particelle dandole loro da mangiare. Per questo dissero: Questo discorso è duro. Essi erano duri, non il discorso. Se infatti non fossero stati duri ma arrendevoli, si sarebbero detti: Non senza un perché ci dice queste cose; è segno che lì sotto è nascosto un qualche sacramento. Se fossero stati docili, non cocciuti, e fossero restati con lui, avrebbero appreso dal Maestro ciò che appresero gli altri, che anche dopo la loro partenza non lo abbandonarono. Rimasero infatti con lui dodici discepoli e, vedendo gli altri abbandonare il Maestro, addolorati - per così dire - della loro morte, gli richiamarono alla mente che quanti lo avevano abbandonato, lo avevano fatto perché scandalizzati dalle sue parole. Allora Gesù li istruì dicendo: Lo Spirito è colui che vivifica; la carne non giova a nulla. Le parole che vi ho dette sono spirito e vita 17. Intendete spiritualmente ciò che io vi ho detto! Non mangerete questo corpo che vedete, né berrete il sangue che verseranno i miei crocifissori. Ho voluto proporre alla vostra considerazione un sacramento che, se voi lo intenderete spiritualmente, vi sarà fonte di vita. Sarà necessario, è vero, che esso venga celebrato visibilmente, tuttavia occorrerà sempre che lo si intenda spiritualmente.
Un altro testo inizia così:
Serm. 227;
1. Ricordo la mia promessa. A voi che siete stati battezzati avevo promesso un discorso in cui avrei esposto il sacramento della mensa del Signore, che ora voi vedete anche e a cui la notte scorsa avete preso parte. Bisogna che sappiate che cosa avete ricevuto, che cosa riceverete, che cosa ogni giorno dovrete ricevere. Quel pane che voi vedete sull'altare, santificato con la parola di Dio, è il corpo di Cristo. Il calice, o meglio quel che il calice contiene, santificato con le parole di Dio, è sangue di Cristo. Con questi [segni] Cristo Signore ha voluto affidarci il suo corpo e il suo sangue che ha sparso per noi per la remissione dei peccati. Se voi li avete ricevuti bene voi stessi siete quel che avete ricevuto.
"Potente ed assoluto Principe degli Angeli, assoggettato unicamente al volere di Dio, capo delle legioni dei Troni. È lo Scriba Celeste, lui è l’autore del libro custodito da Destino degli Eterni, che nessuna altra creatura può ardire a sfogliare. Noto agli uomini con svariati nomi: Enoch, Sefer Hekhalot, fu venerato per lungo tempo come Cronos. Metatron ha un gemello, Sandalphon, che trasmette agli Angeli gli ordini divini, compito un tempo dato a Lucifero, il Primo dei Caduti. Il Trono venne designato quale garante dell’ Ordine in tutti e sette i regni, sovrano del regno degli Eterni e messaggero di Dio presso gli uomini. Ha parlato Noè, perché costruisse l’arca in previsione del diluvio, così come ad altri Profeti di svariate religioni. Conobbe Brigid, la creatura dai volti della Luna, custode dei Misteri e se ne innamorò. Brigid lo allontanò da sé, perché il suo compito, era generare la stirpe reale di Faerie e quindi dissolversi nel mondo, in maniera che la sua saggezza penetrasse in ogni donna del pianeta, legandola alla più arcana delle magie. Metatron, allora, rifiutò ogni successivo contatto con il popolo fatato e rimase nascosto per secoli, ad osservare il proprio passato. Fu Mab, regina di Faerie e figlia di Brigid, a richiamarlo per affidargli l’erede unica del regno, concepita con un essere mortale. Egli tornò al Mondo, con l’umano sembiante di Walter Owen O’ Dannan III, ottenne la custodia legale di Lirit Alana March e si trasferì a Greenwood. Ha il potere di viaggiare attraverso lo spazio ed il tempo, ma avviene di rado, perché conscio dei pericoli che la manipolazione degli eventi possa avere." ecc ecc ecc
Ci credo che la dottrina del limbo può sembrare un fumetto per bambini... ma certo è che a Soul piacciono solo i fumetti per adolescenti! hehehe
Secondo le tue parole (riguardo alla parabole del figliol prodigo) Gesù conosceva cose che il Budda aveva lasciato ai suoi intimi e non erano ancora scritte. Questo vuol dire che Gesù era in India, che aveva imparato cose che nei vangeli non troviamo. Ma perché cercare cose tanto fantasiose? I buddisti accolgono tranquillamente l'idea che i testi più antichi del Sutra del Loto sono del Primo e Secondo secolo dopo Cristo e sono provenienti dell area dell'odierno Afganistan... (allora Gesù era in Afganistan?!) Ma facciamo finta che Gesù abbia sentito una storia simile (ma bisogna andare in India per sentire che ci sono figli che abbandonano la casa per tornare con la coda tra le gambe?.... vabbe!!) facciamo finta che Gesù abbia davvero conosciuto quel sutra e che quel sutra veramente contenga una storia simile a quella di Gesù (non ho trovato il testo e quindi non posso dire ma oramai dubito!); Conoscendo la Parabola in questione mi chiedo se il Buddha abbia davvero detto che c'è un Dio Padre che ci tratta come figli e aspetta con ansia il nostro ritorno!!! Mi sbaglierò ma mi sembra un tema tanto lontano dal buddismo! Gesù però parla di questo e cioé, della qualità della relazione tra Dio e l'uomo, ricordi che c'erano anche due fratelli nella Parabola? Bene, qui si parla di qualità della nostra relazione con Dio, si parla di perdono non meritato e gratuito basato esclusivamente sull'amore del Padre! L'ansia di Dio nei nostri confronti, la riconciliazione con il Padre si vede storicamente dal fatto che Gesù si è incarnato ed è stato crocifisso per salvarci. Non c'è un tema simile nel buddismo! La parabola ha senso pieno se la leggiamo nell'ottica della Redenzione quindi nel suo contesto naturale: cristiano e giudaico. C'è una coerenza culturale, teologica, spiritale interna, come al solito! Ma nella filosofia buddista c'è un Dio? C'è il perdono, la gratuità nell'economia karmica della reincarnazione? Poi come al solito facendo i soliti giri e-scatologici si fa tornare tutto ma allora si sta ancora parlando del Cristo dei Cristiani e del Budda dei buddisti? Che senso ha allora mettere in relazione il Sutra del Loto con la Parabola? Se Gesù conosceva davvero il pensiero del Budda cosa c'è nel suo pensiero (non nelle sue parole) che lo leghi? Bisogna farsi un po' di domande e fare qualche ricerca prima di accettare delle teorie Soul, io come vedi le faccio, sono abituato! Faccio delle ricerche perché prendo sul serio le tue obiezioni. Io sono libero ma se vedo che le cose non tornano sarei sciocco e non libero se le accogliessi.