Creato da LaDonnaCamel il 16/09/2006
Il diario intimo della Donna Camèl con l'accento sulla èl
 

 

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EDS Sniff sniff - odori antichi - conclusione ringraziamenti tarallucci e vino

Post n°708 pubblicato il 04 Marzo 2013 da LaDonnaCamel
 
Foto di LaDonnaCamel

L'eds è finito e non sembra ci siano ritardatari, posso dichiararlo chiuso.
Abbiamo parlato dell'olfatto, il più antico dei nostri sensi e anche quello che la civiltà ha degradato in modo più significativo. La stazione eretta e la capacità mimica della specie umana hanno spostato molte funzioni sociali sulla vista e adesso la maggior parte degli animali è più brava di noi con il naso, (esclusi quelli che lavorano in borsa ma questo è un altro libro). Quel che riescono a sentire gli insetti, per esempio, è incommensurabile se paragonato a noi: una molecola odorosa viene riconosciuta a chilometri di distanza tanto quanto i calzini di ieri del nostro figlio adolescente - son questioni di sopravvivenza.
Eppure qualche tipo di effluvio odoroso riesce a scatenare emozioni e ricordi belli e brutti anche negli esseri più civilizzati che siamo diventati, basta poco per evocare reazioni simili - o paragonabili - in ciascuno di noi. Il cibo, il sesso, la decomposizione della materia, la morte.
Il tema che, ricordo, doveva ambientarsi almeno 50 anni fa, ha ispirato parecchio e mi sembra siano state toccate vette notevoli, mi complimento con tutti. Bravi!

S.Sebastiano di Dario

"volte nella giornata ci ho come dei sogni che mi sembra di sentirlo lodore del pane che fai tu o quello delle pecore mentre le porto nelle campagne ma poi marrusbigghiu e insomma ho solo sognato che se non sto attento rischio anche di cadere."

Il profumo del pane fresco evoca la casa e la mamma, sia quando è reale sia quando viene immaginato per cercare una consolazione dell'assenza. Dario ha risposto presto e bene con il suo stile scarno e la sua capacità di far vedere le scene raccontate, sa far venire la nostalgia di casa anche a chi non si è mai mosso.

Terre lontane di Melusina

"E soprattutto distinsi, dal marasma stordente che impaniava quel corpo derelitto, gli innumerevoli odori che ne componevano la varietà. La salsedine degli scafi di legno, l’afrore delle stive e dei postriboli del porto, le spezie multicolori dei mercati, la frutta matura sui muretti bianchissimi al sole, gli aromi degli erboristi e dei maestri profumieri, gli incensi delle liturgie, le pietanze piccanti vendute per le strade. E accanto a queste fragranze così esotiche e seducenti, e intrecciate a esse, ecco anche i fetori della guerra, il sudore dei cavalli, il puzzo della paura dei combattenti, quello dolce e ferroso del sangue vivo, o asfissiante delle ferite infette e dei corpi bruciati, e poi la putredine dei lebbrosi, i miasmi della dissenteria, il tanfo dei lazzaretti, delle prigioni, delle carcasse di animali ai cigli delle strade polverose."


L'abbian detto tutti, quando i professionisti si mettono a giocare non c'è scampo per noi dilettanti. La prosa di Melusina è sontuosa, non mi viene un aggettivo più appropriato. E anche generosa, ricca, senza risparmio: dice che ha sbrodolato? Magari! Ne vogliamo di più, ancora! Esonda! Straripa! Allaga! Fai l'acqua alta e abbasso il Mose!


Ucci ucci di Hombre

È tutto il contrario di come la raccontano, te lo dice lui, Hombre, come si sono svolti i fatti. E la storia era quella solita ma lo stile, oh, lo stile no, lo stile è speciale, è vero, è antico, è la commedia dell'arte, è pinocchio e tutti i suoi discendenti, i suoi figli e i suoi nipoti. È mia nonna e le sue sorelle.

"- Sento odor di cristianucci - urlavo, e Helga che mi reggeva la parte:

- Ma no, cosa dici? Sarà la tua minestra di farro.

Ah, il farro! Ve l'ho detto che adoro il farro? Santiddìo, adoro il farro. Camperei di farro.
È andata così che l'abbiamo guasi dimenticata la nostra pena grande e quando ci guardiamo negli occhi, io e Helga, con la casa fitta di bimbetti nascosti, scopriamo che non è male nemmeno così."


Odori di ricordi di Lillina

Lillina ci porta a fare un giro per le vie del suo quartiere, facendo una passeggiata a cavallo degli anni, e pure io che non sono mai stata più a sud di Roma - se si escludono le isole eolie che non fanno testo, riesco a sentire i profumi di zuppa all'aglio che escono dalle cucine nelle viuzze, dei pomodori stesi sui graticci di canne intrecciate, del pane fatto nei forni all'aperto. Aspetta, ma come sono fatti i forni all'aperto? Questo non lo so, riesco al massimo a immaginarmi un barbeque!

"Vorrei potervi portare con me a spasso nei pomeriggi d'estate, in cui l'aria è pregna dei profumi più svariati, i pomodori e fichi stesi a seccare al sole su "catrizze" di canne intrecciate, i fichi messi a bollire per ricavarne il miele, da stendere poi sulle frittelle. E poi i pentoloni di rame in cui le donne bollivano la cenere per lavare i panni al fiume o nei solchi che portavano l'acqua ai campi."

Per completare il lavoro ci mettiamo il compleanno del nonno, questo post  non parteciperebbe all'eds ma io ce lo metto perché ne è il naturale completamento. E auguri al vecchietto superultranovantenne!

L'abbondanza di cozze - Fevarin e carnazza

(messaggio di servizio: se continui a cambiare il link non so più se funziona ma ci provo.)
La vulva del mollusco e il mollusco della vulva, l'odore, il sapore, le virgole, le vongole, le cozze, i cazzi. Va bene, qui nessuno si scandalizza se mancano le virgole, siamo sperimentali e postmoderni, siamo poeti maledetti ma i cazzi no.

"Cosi’ come poche ore dopo non aveva mai visto una vulva cosi’. Bionda curata profumata. Dopo l amplesso leccandole la schiena dal sudore le disse “Fai l’amore come qualcuno che unisce cielo e terra”. In realtà facevo lo spavaldo ma si cacava sotto. Perchè a 20 anni lui era un uomo e un bambino. Era la sua prima volta. Aspetto’ perchè voleva che quella volta fosse speciale importante."


L'odore della SIPE di Pendolante


"Ma il suo odore, quello si. Tra i capelli, sul torace, persino nei piedi sentiva l’odore della nitroglicerina, dell’acido solforico, di quello nitrico. Ormai li distingueva meglio di un chimico, ma soprattutto sentiva l’odore della paura. La paura di Luigi ma anche la sua. E non ci trovava più niente di eroico. Ogni volta che varcavano assieme il grande cancello della SIPE si salutavano con il terrore negli occhi."

Non c'è niente di eroico in tutto questo morire, mi verrebbe da aggiungere. Eppure è ancora così e spesso i responsabili non la pagano nemmeno tutta, come si è visto recentemente con la sentenza Thyssen. Brava Pendolante, hai espresso con molta verità il concetto, tenendolo basso senza perderti nella retorica. Mi hai fatto venire i brividi.

Sempre di Pendolante ci metto anche questo,  era già stato scritto ma vien buono come variazione sul tema.

"Questi gli odori di una giornata, ma altri e vari se ne possono trovare perché se è vero che il nostro olfatto è spesso tiranneggiato dalla vista, è certo che nel viaggio di un pendolare l’odorato viene sollecitato spesso, anche quando ne farebbe volentieri a meno, tanto che lo spostamento verso il lavoro diventa anche itinerario  olfattivo che le stagioni variano di poco, semmai enfatizzano."

Profumo di marsiglia ancora Lillina

"Quando tornava a casa  riempiva la vasca da bagno con acqua bollente e si lavava, ne usciva fumante con la pelle arrossata che odorava di marsiglia, gli occhi lucidi e un po' tristi tornavano ad essere rivolti al futuro. Intanto il caffè che stava uscendo, inondava la stanza di un aroma inebriante che lo scosse dal suo pensare."

Questa volta Lillina ha tratto molti e buoni frutti dall'eds, son veramente contenta di questo flusso inarrestabile, si vede che si è aperta qualche valvola di sicurezza e la pressione ha fatto uscire le storie. A questo servono gli eds, no?

Il profumo del rinnovamento di Mai Maturo


"Qui da noi si è votato e, questa volta, non ho seguito il tuo consiglio: ho scelto senza tapparmi il naso e non ho dato il mio voto alla Democrazia Cristiana.
Non criticarmi, ti prego: non è stato facile per me, che fin da piccolo ho respirato incenso e salmi."


Tapparsi il naso per votare è un'espressione vecchia della prima repubblica ma ritornata attualissima nelle ultime settimane e Mai Maturo, con il suo solito tempismo ha approfittato del momento cruciale per declinare eds e attualità: spregiudicato!

Odore della domenica di F.


 “Poco!”, urlò lei dabbasso e  Mario rimase col tappo dalla bottiglietta del profumo in mano. Ne versò solo due gocce sul fazzoletto.

Guarda questa scena come ti immerge, in due righe, nel rituale di un rapporto consolidato, la certezza di lei che "sa" cosa sta facendo lui, anche se è al piano di sopra e non può vederlo, perché tutte le domeniche è così, e ci puoi giurare che tutte le volte lei gli urla e lui si ferma col tappo in mano. Una sintesi precisa e piena di significato, anche se magari non ci sei stata troppo lì a pensarci e ti è venuta naturale: anche per gli odori, si vede che l'occhio che guarda fa la differenza.
Son contenta F. perché hai espresso il meglio del tuo stile minuzioso e pacato fotografando in poche righe la situazione, i personaggi e il contesto di un'epoca. Difatti gli applausi, meritati. (F. è una amica dei laboratori di scrittura. Era un bel po' che non ci vedevamo e per una serie di circostanze mi è capitato, la settimana scorsa, di passare vicino a casa sua. L'ho pensata ma non l'ho cercata e la cosa sarebbe finita lì se il giorno dopo non l'avessi incontrata di persona in piazza del duomo, alla fermata del tram. È lì che le ho parlato dell'eds, si vede che le cose devono succedere: detto fatto.)

La puzza di me medesima

Sei proprio una post-moderna, mi direbbe mia figlia.
Sì, perché?

 
 
 
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