osservatorio politic

Ci sentiamo in dovere aiutare i lavoratori a capire le ragioni in merito alla consultazione del 9 p.v.

Come molti sapranno, il 23 luglio 2007 è partita la più colossale operazione di “taglio e

scucito” delle tasche dei lavoratori. La sartoria si è affollata di grandi firme.
I nomi sono noti: Prodi, Fassino, Bertinotti, CGIL, CISL, UIL, UGL….

Poi la beffa: la consultazione del 8-9-10 ottobre sull'accordo firmato tra confederali e governo, ovvero la democrazia a scoppio ritardato.

1.     la consultazione doveva essere preventiva e non successiva ad un accordo già sottoscritto;

2.     tale consultazione è stata organizzata dai sindacati confederali firmatari,      
non è quindi possibile verificare la regolarità del voto;

3.     il risultato di tale consultazione è già scontato, nonostante sia chiara a tutti la reale volontà dei lavoratori, stiamo assistendo ad una vergognosa campagna minatoria condotta dai sindacati e dal Governo;

4.     l’esperienza delle precedenti consultazioni Referendarie del 1985 (taglio della scala mobile), del 1993 (sulla flessibilità) e del 1995 (sulla riforma Dini delle pensioni), ci inducono a pensare che tale consultazioni ricalchi le modalità delle precedenti consultazioni, che sono risultate palesemente truccate (voti multipli, luoghi di lavoro con il 100% di votanti ecc…);

5.     infine riteniamo che per far si che un Referendum sia realmente democratico, gli elettori dovrebbero essere correttamente informati riguardo alle diverse alternative ma, come tutti sappiamo, ciò non è avvenuto. 
Dove tale informazione c’è stata (es. Fiat Mirafiori) i lavoratori hanno espresso chiaramente la loro contrarietà all’accordo!

E’ vero che astenersi è perdere… ma anche in una consultazione postuma e non democratica?

E votare NO rafforza le posizioni di Ranaldini  della sinistra CGIL?

Comunque a prescindere dall’astensione al Referendum, il nostro sindacato si batterà in ogni modo affinché tale accordo non vada in porto, rappresentando l’ennesima sconfitta per i lavoratori
portata avanti da coloro che dovrebbero difenderne i loro interessi!

 Chi volesse conoscere le nostre posizioni sull’accordo può visitare il sito          http://www.slaicobasmilano.org e http://www.slaicobas.it o rivolgersi ai nostri delegati sindacali.

Comunicato stampa

Slai Cobas 

Uffici Giudiziari di Crema

Oggi 3 ottobre 2007 si è svolta un assemblea  sindacale organizzata da CGIL e CISL nel palazzo di giustizia di Crema,  attraverso la farsa consultazione “democratica” dei lavoratori sul famigerato  protocollo sul welfare del 23 luglio 2007. Confederume sindacale che prima firma  e poi ti chiedono se sei d’accordo o no, ma i lavoratori degli uffici giudiziari  di Crema nella quasi totalità dei presenti in servizio: Tribunale, Procura della  Repubblica, UNEP e Ufficio Giudice di Pace, ha espresso la sua contrarietà  all’accordo e contro le politiche di sacrifici che stanno facendo ingoiare ai  lavoratori, non si sono fatti abbindolare da questi incantatori di serpenti e  galoppini dei “poteri forti” e hanno sottoscritto il sottostante comunicato e  consegnato ai funzionari sindacali di mestiere.

PENSIONI,  LAVORO PRECARIO, COMPETITIVITÀ

- continua il film sull’abbattimento dei diritti  -

Il 23 luglio 2007 è partita la più colossale  operazione di “taglio e scucito” delle tasche dei lavoratori. La sartoria si è  affollata di grandi firme. I nomi sono noti: Prodi, Fassino, Bertinotti, CGIL,  CISL, UIL, UGL….

Dopo 15 anni di continue controriforme (Amato ‘92, Dini ‘95)  l’attacco alle conquiste dei lavoratori continua con registi diversi ma sempre  con la stessa cricca di sindacati confederal-bastonatori che il 23 luglio u.s.  hanno siglato con il governo un’accordo che è un autentico cappio al collo per  lavoratori, precari e non, e pensionati.

NO all'accordo su  precarietà, welfare e pensioni del 23 luglio 2007,

PER la  redistribuzione del reddito, la difesa ed il rilancio del sistema previdenziale  pubblico e dello stato sociale (scuola, sanità, casa, trasporti, ecc…),   l'aggancio delle pensioni alle dinamiche inflattive e retributive, per salari  europei, rinnovi contrattuali veri, lavoro stabile e tutelato e diritto al  reddito, contro la guerra e per il taglio drastico delle spese  militari.

Seguono le firme della quasi totalità dei  lavoratori presenti oggi 3 ottobre 2007 negli uffici giudiziari: Tribunale,  Procura, U.N.E.P. e Ufficio Giudice di Pace …