LA DESTRA CALOLZIO

Dal territorio. Da far girare il più possibile come comunicazione importante.

Si presentano a casa dei cittadini calolziesi spacciandosi per personale incaricato del Comune capoluogo e cercano di farsi accogliere tra le mura domestiche. Ma l'ente locale non c'entra niente. Non è ancora chiaro l'obiettivo degli ignoti individui che nei giorni scorsi si sono presentati a casa di alcune famiglie della città, affermando di aver ricevuto indicazione dall'amministrazione comunale per sottoporre i "prescelti" a un questionario, presumibilmente finalizzato alla raccolta di informazioni su cui calibrare servizi e iniziative pubbliche.
II problema però è legato al fatto che nessuno in municipio ha mai pensato di attivare un sondaggio di questo genere, tanto meno da svolgere porta a porta per mezzo di personale esterno nonché, elemento ancora più singolare, in giorni festivi.
Già, perché gli episodi si sono verificati nel pomeriggio di domenica scorsa, fatto che rende ancora più singolare quello che, se non è uno scherzo, appare come un possibile tentativo di truffa.
La smentita, riguardo l'origine "lecita" dell'iniziativa arriva direttamente dall'amministrazione comunale, che ha lanciato l'allarme, chiedendo alla cittadinanza di prestare la massima attenzione nei confronti di personaggi che si qualifichino come incaricati del Comune per raccogliere informazioni a domicilio.
«Abbiamo ricevuto segnalazione che sono in circolazione personaggi che si spacciano per incaricati del Comune e si presentano sulla porta dei cittadini chiedendo di essere accolti in casa. Il Comune di Calolzio, in questa cosa, non c'entra assolutamente nulla - commenta l'assessore alla sicurezza Luca Caremi, denunciando l'episodio -. L'episodio è avvenuto in particolare in via Stoppani, secondo quanto ci è stato spiegato da una famiglia residente in quella zona e ha visto protagonista un ragazzo di circa 35 anni, ben vestito e con indosso un cappellino con visiera il quale, dopo aver suonato al campanello dell'abitazione, si è presentato spiegando di essere stato mandato dall'amministrazione comunale per effettuare un'intervista.
Il nominativo della famiglia in questione, sempre secondo questo personaggio sarebbe stato sorteggiato in municipio. Nulla diquesto è vero: chiediamo quindi alla popolazione di non far entrare in casa nessuno che si presenti in questo modo»
La famiglia che ha effettuato la segnalazione circa questo episodio ha subito sospettato che il Comune non avesse nulla a che fare con quella "visita" e ha rifiutato di aprire il cancello, avvisando immediatamente la Polizia locale della presenza di questo personaggio fuori dalla propria porta.
Nel giro di qualche minuto il ragazzo era già scomparso e aveva fatto perdere le proprie tracce. «Questo è il comportamento che chiediamo ai cittadini di tenere - conclude Luca Caremi -. Nel caso in cui questo episodio dovesse verificarsi di nuovo, non aprite e chiamate subito la Polizia Locale».

Tratto da: www.laprovinciadilecco.it