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NO ALLA TURCHIA IN EUROPA!
Post n°115 pubblicato il 16 Maggio 2009 da ladestracalolzio
Tag: cattedrali, Europa, Iran, Iraq, Israele, Libano, Mediterraneo, Moschee, Mussulmani. confini, Scalfari, Siria, Stato, Turchia SETTE RAGIONI PER DIRE NO ALL'ENTRATA DELLA TURCHIA IN EUROPA FEDELI AL MOTTO: PIU' CATTEDRALI, MENO MOSCHEE. In vista del Consiglio europeo sulla Turchia, il 16 e il 17 dicembre a Bruxelles, Francia e Austria stanno premendo sulla presidenza olandese dell’Unione affinché ponga condizioni all’apertura del negoziato con la Turchia e affinché ne aggiunga di ulteriori nella sua conduzione. Italia e Inghilterra alle quali si è aggiunta anche la Germania hanno chiesto che i negoziati si aprano presto e "chiaramente con lo scopo dell’adesione". Pubblichiamo il pensiero di Eugenio Scalfari, fondatore di"Repubblica" 1. La Turchia è geograficamente fuori dell'Europa, salvo la sottile striscia dl terra al di qua del Bosforo. Un allargamento dell'Europa al di là dei confini del continente creerebbe un precedente per ulteriori sconfinamenti nei vicino Oriente e nel Maghreb, dal Libano a Israele, Egitto e a tutta la sponda del Mediterraneo. Associare questi Paesi con trattati di collaborazione economica e altre forme di amichevole alleanza può essere un utile obiettivo; promuoverne l'ingresso a pieno titolo nell'Unione avrebbe invece la conseguenza di annacquarne definitivamente i caratteri originali e trasformarli in una zona di libero scambio anziché in un vero e proprio soggetto politico. 2. La Turchia confina con l'Iraq, l'Iran, la Siria, l'Armenia. Ha rilevanti interessi in tutta la zona caucasica. È alle prese da tempo con la questione curda. Porta con sé insomma molti e molto gravi problemi che diventerebbero di pertinenza di tutta l'Europa, ivi compresi quelli del terrorismo curdo e dell'instabilità delle repubbliche ex sovietiche di religione musulmana. 3. Quel paese è in fase di forte crescita demografica. Alla fine del prossimo decennio conterà cento milioni di abitanti. Sarebbe, dal punto di vista demografico, il paese più popolato dell'UE, con immediate ripercussioni sulla composizione del Parlamento europeo e di tutti gli organi dell'Unione. La Germania, che conta attualmente 96 seggi nel Parlamento di Strasburgo e che è il maggior finanziatore del bilancio comunitario, non accetterà mai l'ingresso della Turchia che destabilizzerebbe il già difficile equilibrio raggiunto all'interno dei vari organi dell'Unione. 4. Quella della Turchia è una storia di guerre e di invasioni dell'Europa e se ne vedono ancora ampie tracce nei Balcani. 5. Dal punto di vista economico si tratta d'un paese molto povero. Tutto il sistema dei contributi europei alle regioni depresse e all'agricoltura salterebbe, con conseguenze assai gravi per il nostro Mezzogiorno, per i Paesi dell'Est europeo da poco entrati nell'Unione, della Grecia, della Spagna e della Francia. 6. La Turchia è un paese islamico. Per certi aspetti questo può essere un aspetto positivo per l'Europa, ma per altri aspetti rappresenta invece un elemento fortemente negativo. Il costume oltreché la religione sono in contraddizione con i valori e il costume dell'Europa. 7. Infine, l'ingresso della Turchia è fortemente voluto dagli Usa, dalla Gran Bretagna e dall'Italia berlusconiana. Dagli Usa soprattutto, che avrebbero a quel punto un paese strettamente alleato e pronto a seguire le indicazioni della Casa Bianca dentro agli organi dirigenti dell'Unione europea. |
Un politico pensa alle prossime elezioni; un uomo di Stato alle prossime generazioni.
- John Clarke
Che grande uomo politico sarebbe stato Giuda!
- Achille Tournier
- Charles De Gaulle
Desidero condividere con te una geniale intuizione che ho avuto, durante la mia missione qui. Mi è capitato mentre cercavo di classificare la vostra specie. Improvvisamente ho capito che voi non siete dei veri mammiferi: tutti i mammiferi di questo pianeta d'istinto sviluppano un naturale equilibrio con l'ambiente circostante, cosa che voi umani non fate. Vi insediate in una zona e vi moltiplicate, vi moltiplicate finché ogni risorsa naturale non si esaurisce. E l'unico modo in cui sapete sopravvivere è quello di spostarvi in un'altra zona ricca. C'è un altro organismo su questo pianeta che adotta lo stesso comportamento, e sai qual è? Il virus. Gli esseri umani sono un'infezione estesa, un cancro per questo pianeta: siete una piaga. E noi siamo la cura (dal film MATRIX).
E' tempo di sapere quale futuro vogliamo per il nostro pianeta, per noi, stessi e per le generazioni che ci seguiranno.
E' giunto il tempo per i cittadini di smettere di fidarsi ciecamente al modo con cui i politici gestiscono il mondo, servendo esclusivamente interessi personali.
Per ridare un senso alla democrazia, i cittadini devono smettere di essere passivi e spettatori, come il docile gregge che si vorrebbe che siano. Devono riflettere a ciò che vogliono veramente ed assumere in modo coerente il ruolo di stipendiato, consumatore, contribuente, elettore, dimostrando di non essere più pecora delle pecore.
Le direzioni prese dall'economia, la società, la tecnologia e l'ambiente non sono inevitabili
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