LA DESTRA CALOLZIO

Grande notizia dal decreto anticrisi varato dal governo Berlusconi a sostegno di artigiani, commercianti, imprese e a tutto il mondo produttivo: l’I.V.A di cassa si verserà al fisco solo e quando la si sarà effettivamente incassata.

Balla colossale!!!

La norma non è ancora in vigore, e lo sarà soltanto previa autorizzazione dall'UE, trattandosi di provvedimento in deroga alla normativa europea.

Nella bozza del decreto comunque "tutto il mondo produttivo" sarebbero i contribuenti con un volume d'affari inferiore a 100.000 euro e non nel regime dei "minimi" (fino a 30.000 euro).
  Per questi contribuenti occorre inoltre fare un paio di considerazioni: i commercianti al dettaglio, fattura o scontrino che sia, l'I.V.A la incassano al momento dell'emissione e non gli cambia nulla.
  Per gli artigiani è già previsto dalla normativa attuale di emettere la fattura al momento dell'incasso.

La normativa in definitiva riguarderebbe le categorie dei professionisti, consulenti e altri prestatori di servizi che non si rivolgono ai privati, ai quali il committente richiede l'emissione della fattura anticipata rispetto ai termini di pagamento.
  Stando sempre alla bozza del decreto stiamo inoltre parlando di contribuenti che già versano l'I.V.A. trimestralmente e cioè mediamente 90 giorni dopo l'emissione della fattura.

  Al momento non è inoltre dato sapere quali adempimenti fiscali dovrebbe porre in essere il contribuente per posticipare il versamento dell'I.V.A. verosimilmente l'adozione del registro dell'I.V.A ad esigibilità differita già adottato per coloro che lavorano con enti pubblici, ma che naturalmente comporta un aggravio degli oneri contabili in capo ai contribuenti.

  Conclusione: in un momento di crisi megagalattica devastante, il governo pensano a spegnere la montagna incendiata, con una pisciatina di gruppo. Ma come ha comunicato l’imperatore di Arcore: “Stiamo facendo il massimo che un governo possa fare in momenti come questi”. 

  Intanto, da un articolo del Sole 24ore si evince che, escluso chi ha ricavi superiori a 100mila euro, chi ha rapporti con i consumatori finali, i commercianti al dettaglio,  e i contribuenti minimi, questo decreto sa, come al solito di presa per i fondelli. Non si sa chi ne trarrà beneficio e chi effettivamente potrà trarne.

  Alla fine, come, al solito “Tanto rumore per nulla”.

Un ringraziamento a: http://spazio.libero.it/elnick/