Creato da ladestracalolzio il 16/08/2008

LA DESTRA CALOLZIO

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FALLIMENTO GOVERNO BERLUSCONI.

L'analisi dell’Associazione Artigiani-Piccole Imprese di Mestre sull'incremento della pressione tributaria nel 2009 sui lavoratori dipendenti conferma la necessità di un innalzamento delle detrazioni fiscali sui redditi da lavoro e da pensione, automaticamente erosi dal fiscal drag in assenza di interventi. Nel 2008 i redditi da lavoro e da pensione hanno perso circa 4 miliardi di euro a causa del fiscal drag, un aumento di gettito che il governo Berlusconi-Tremonti utilizza per coprire i buchi di bilancio determinati dall'aumento attivamente provocato dell'evasione fiscale. Dopo il flop della social card ed il pasticcio del bonus famiglia, bisognerebbe affrontare seriamente il problema, sempre più drammatico del potere d'acquisto dei lavoratori e dei pensionati. Intanto, Scende a 5 mld di euro (dai 6,342 mld previsti inizialmente) il valore dei provvedimenti per il 2009 adottati dal Decreto Anticrisi congedato sabato scorso dalle Commissioni Bilancio e Finanze della Camera.

I dati economici di oggi ci dicono in sostanza che in Italia aumentano pressione fiscale e debito pubblico, con un aumento record. Brusca impennata, infatti, del debito pubblico a ottobre 2008. Nel supplemento al bollettino statistico, la Banca d'Italia rende noto che a ottobre il debito della P.A. ha raggiunto il livello record di 1.670,622 miliardi di euro. Il dato fa segnare un progresso rispetto ai 1.648,605 miliardi di euro di settembre 2008 e rispetto ai 1.631,549 miliardi di euro di ottobre 2007.

A completare il quadro, il nuovo record minimo per i rendimenti dei Bot. Tuttavia, il Dipartimento del Tesoro italiano è riuscito a collocare Bot a due diverse scadenze per un totale di 13 mld di euro. Il Bot trimestrale con scadenza 15 aprile 2009 è stato assegnato per 5,5 mld e richiesto per 9,849 mld, con un rendimento lordo dell'1,669%. Il Bot a 12 mesi con scadenza 15 gennaio 2010 e' stato assegnato per 7,5 mld e richiesto per 10,577 mld,  e un rendimento lordo dell'1,839%. Conseguenza: aumento del debito a interessi irrisori.

 Un chiaro fallimento della linea del governo, alla faccia del meno tasse per tutti, che ha chiaramente dimostrato di non essere all'altezza dei problemi del Paese. Se non procede ad una manovra di detassazione dei redditi da lavoro medio e medio bassi, finanziandola con un programma serio e severo di riduzione dei costi della Pubblica amministrazione, l'Italia potrebbe trovarsi in serissima difficoltà.

Ma non è finita. Da un'altra indagine sulle aspettative di inflazione e crescita condotta da Bankitalia, secondo cui il saldo tra previsioni al rialzo e al ribasso risulta in peggioramento rispetto alla precedente rilevazione (-33,9 contro -12,7 punti percentuali),  risulta che la quota di imprese che prevede di diminuire l'occupazione nei prossimi tre mesi supera quella che ne attende un incremento (rispettivamente 39,3 e 5,4%). Per le imprese con almeno 1.000 addetti il saldo negativo è più contenuto (-17,6%). I giudizi rimangono più sfavorevoli nell'industria rispetto ai servizi.

 Pessimismo anche riguardo alle condizioni delle imprese italiane. Secondo quanto emerge dall'indagine sulle aspettative di inflazione e crescita condotta da Bankitalia, aumenta notevolmente la percentuale di imprese che prevedono un peggioramento delle proprie condizioni operative (dal 38 al 66,3%), mentre la quota di imprese che ne prevedono un miglioramento si riduce a livelli assai contenuti (1,5% contro 6,2% della precedente indagine). Il 32,2% delle imprese si attende condizioni invariate nei prossimi tre mesi (era il 55,8%). Il pessimismo è più diffuso tra le imprese del meridione, il 79,5% delle quali si attende un peggioramento per il prossimo trimestre. A influenzare negativamente le prospettive delle imprese sono soprattutto le dinamiche attese della domanda, del costo del lavoro e delle condizioni di accesso al credito; solo dalle imprese del Mezzogiorno viene segnalato un effetto sfavorevole della variazione dei prezzi delle materie prime. Soltanto sul medio termine di tre-cinque anni le condizioni economiche in cui opereranno le imprese, prosegue l'indagine, rimangono complessivamente positive. La quota delle imprese che si attende un miglioramento è del 48,7% (era il 48,6 a settembre), contro il 24,3% (20,4 a settembre) che si aspetta un peggioramento. Aumenta la quota che prevede un miglioramento dai tre anni è più elevata (oltre il 50%) per le imprese industriali e quelle con almeno 200 addetti, mentre sono relativamente più numerose (27% circa) le imprese che anticipano un peggioramento nel Nord Est e nel Mezzogiorno. Per quanto riguarda le possibilità di investimento, il 65,6% delle imprese (38,4 a settembre) valuta chele condizioni per farlo siano peggiorate rispetto a tre mesi fa; il 25,8% (57,9 a settembre) le giudica invariate; il restante 8,6% (3,7 a settembre) ne indica invece un miglioramento. Rispetto alla precedente rilevazione il saldo negativo passa da 34,7 a 57 punti percentuali. Il giudizio e' particolarmente negativo al Centro-Sud, dove solo il 2% delle imprese indica un'evoluzione positiva delle condizioni, rispetto all'11,6% del Nord, e presso le grandi imprese, fra le quali circa il 70% esprime una valutazione negativa.

Bisogna tuttavia registrare come le entrate tributarie siano state a novembre di 32,746 mld, in aumento rispetto ai 29,572 mld di ottobre e ai 32,903 mld dello stesso mese dell'anno precedente. Sempre dati di Bankitalia che precisa anche come nei primi 11 mesi dell'anno le entrate tributarie si siano attestate a 344,133 mld in aumento del 2,8% rispetto ai 334,1 mld dello stesso periodo del 2007. Le entrate totali a fine novembre sono state pari a 34,728 mld, a fronte dei 31,186 mld di ottobre e ai 34,859 mld dello stesso mese del 2007.
  
Meglio che mi tocco, perchè mi sa che dopo le prossime elezioni finisco in TunisiaFinalmente tutti i giornali ne parlano e voglio vedere a chi darà la colpa di questo disastro il deleterio (per l'Italia) Fede. In quanto a coloro che lo hanno votato, troppo comodo dire adesso "Mi sono sbagliato. Non immaginavo" o qualche altra scusa. Bisogna informarsi prima... e i mezzi ci sono. Certo finché gli italiani continueranno a guardare Rete4...
  Aveva ragione Tremonti quando diceva "Non si può curare uno che beve whisky, con del cognac". E l'Italia ormai è piena di obnubilati dai fumi di tutto. Attenzione, però, che quando la sbornia passerà non ci sarà più niente da fare. Il nostro Paese avrà la cirrosi epatica.

Berlusconi invece disse: "Non metteremo le mani nelle tasche degli italiani".
Per forza, li lascerà senza brache!

 
 
 
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Un politico pensa alle prossime elezioni; un uomo di Stato alle prossime generazioni.
- John Clarke

Che grande uomo politico sarebbe stato Giuda!
- Achille Tournier

 

La politica è una faccenda troppo seria per essere lasciata ai politici.
- Charles De Gaulle

 

Desidero condividere con te una geniale intuizione che ho avuto, durante la mia missione qui. Mi è capitato mentre cercavo di classificare la vostra specie. Improvvisamente ho capito che voi non siete dei veri mammiferi: tutti i mammiferi di questo pianeta d'istinto sviluppano un naturale equilibrio con l'ambiente circostante, cosa che voi umani non fate. Vi insediate in una zona e vi moltiplicate, vi moltiplicate finché ogni risorsa naturale non si esaurisce. E l'unico modo in cui sapete sopravvivere è quello di spostarvi in un'altra zona ricca. C'è un altro organismo su questo pianeta che adotta lo stesso comportamento, e sai qual è? Il virus. Gli esseri umani sono un'infezione estesa, un cancro per questo pianeta: siete una piaga. E noi siamo la cura (dal film MATRIX).

E' tempo di sapere quale futuro vogliamo per il nostro pianeta, per noi, stessi e per le generazioni che ci seguiranno.

E' giunto il tempo per i cittadini di smettere di fidarsi ciecamente al modo con cui i politici gestiscono il mondo, servendo esclusivamente interessi personali.

Per ridare un senso alla democrazia, i cittadini devono smettere di essere passivi e spettatori, come il docile gregge che si vorrebbe che siano. Devono riflettere a ciò che vogliono veramente ed assumere in modo coerente il ruolo di stipendiato, consumatore, contribuente, elettore, dimostrando di non essere più pecora delle pecore.

Le direzioni prese dall'economia, la società, la tecnologia e l'ambiente non sono inevitabili

 
 
 

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