Creato da ladestracalolzio il 16/08/2008

LA DESTRA CALOLZIO

My former blog Renato Bolis

 

 

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Quanto ci costa il Quirinale...


Per mantenere il “Palazzo” gli italiani stanziano 300 milioni di euro all’anno, rispetto ai 133 milioni della Germania e agli 80 milioni della Francia. Rispetto all’anno scorso le spese del Senato sono aumentate di 12 milioni di euro. Il reddito di chi siede in Parlamento quest’anno è aumentato del 78%, ma di diminuire le tasse (imposte, accise etc) non c’è verso se non a parole. E lo credo bene se dobbiamo mantenere come l’ha definita qualcuno “La casta più vorace del pianeta” come si fa a detassare?

  Per quanto riguarda invece il Quirinale di cui si parla poco, con la manutenzione dell'immenso palazzo che fu dei Papi e dei re d'Italia, nonché dei suoi giardini, di cui potremmo fare un bel museo, quindi una fonte di guadagno, gli italiani stanziano per quest’anno, la bellezza di poco più di 240 milioni di euro, qualcosa in più dei vecchi quattrocento miliardi di lire; soprattutto, 17 milioni in più rispetto al bilancio di previsione del 2007, che ne prevedeva «solo» 224. Eppure Giorgio Napolitano qualche mese fa aveva preannunciato tagli e contenimenti per 10 milioni di euro.
  Lo sforamento dovrebbe essere temporaneo. La dieta di Napolitano prevede assunzioni, poche, per concorso e basta chiamate dirette, con i benefici che si dovrebbero vedere fra due-tre anni.

 Il personale complessivo è di 2181 dipendenti. Di questi, gli addetti di ruolo alla Presidenza ammontano a 1095 unità. Tra loro ci sono 108 dipendenti in diretta collaborazione con i vertici della Presidenza: e poi 1086 militari - tra loro i 297 corazzieri - e addetti alla polizia e alla sicurezza. L'appannaggio per il Presidente è di 218.407 euro. Corte faraonica, dunque. Neanche il Re aveva tanto personale alle sue dirette dipendenze. E, a dispetto del risparmio, i costi del Quirinale sono triplicati in 20 anni e i dipendenti addetti alla presidenza erano poco più di 700.
  Il nodo del problema è proprio lì, nell’enorme numero dei dipendenti. Pesano infatti sul bilancio le tre residenze, Quirinale, Castel Porziano e Villa Rosbery; pesano parecchio pure i viaggi, le spese di rappresentanza e di ordinaria amministrazione. Ma più di tutto pesano gli stipendi. L’89 per cento è destinata al personale, il 59 a quello in servizio e il restante trenta a quello in quiescenza.

  Qualche raffronto: il re di Spagna 543 dipendenti, il presidente Usa 466, l'imperatore del Giappone mille circa. I dipendenti della Casa Bianca sono 450. Ma proviamo a esaminare i casi di presidenze vicine all'italiana, ossia la tedesca e la francese.

  Cita una nota di redazione: “In Germania nel 2006 sono stati stanziati per le spese della Presidenza diciannove milioni 354mila euro. Questa cifra è comprensiva di tutto, stipendio del presidente e del personale, spese ordinarie e straordinarie, viaggi all'estero, manutenzione delle due residenze (Bonn e Berlino).
  Il presidente ha uno stipendio annuo netto di 199mila euro, e dispone inoltre d'uno straordinario (78mila euro nel 2006) per spese di rappresentanza e interventi di vario tipo. Gli organici della presidenza ammontano a 160 unità tra consiglieri, funzionari, impiegati, personale addetto alla manutenzione e alla sicurezza. Il numero dei dipendenti è fissato per legge. Meno d'un decimo di quella del Quirinale la spesa tedesca, molto meno d'un decimo il personale.

  Per quanto riguarda la Francia. Il presidente francese non è una figura rappresentativa e notarile: ha un forte ruolo operativo, e in settori come quello degli esteri e della difesa prevalente, nella politica francese non è un osservatorio o un luogo di verifiche, è una plancia di comando.
  Cita sempre la nota: «Effettivi della Presidenza: 941 persone di cui 365 militari. Tra quei 941 gli addetti al Capo dello Stato, alla sua famiglia, alla sua abitazione e alle sue relazioni personali sono 192 di cui 29 militari; gli addetti ai servizi della presidenza sono 749 di cui 336 militari. La presidenza include le sedi staccate o di vacanza di palazzo Marigny (accanto all'Eliseo), castello di Rambouillet, forte di Bregancon e altri immobili.

  La dotazione del presidente della Repubblica, comprese le spese di rappresentanza e di viaggio, è di un milione 736mila euro. Aggiungendo le retribuzioni del personale si arriverà per il 2007 a circa 32 milioni di euro, in lieve calo sul 2006. Inoltre sono previsti fondi speciali per oltre cinque milioni di euro annui.
  La disparità enorme tra la spesa per l'Eliseo - 32 milioni di euro - e la spesa per il Quirinale - 235 milioni - lascia supporre che in Francia alcune voci importanti siano contabilizzate a parte. Poco più di un anno fa un'inchiesta di Nouvel Observateur sostenne che i bilanci dell'Eliseo erano truccati, e che la spesa era tripla di quella resa nota, ossia 90 milioni di euro. La cifra parve ai francesi mostruosamente alta, seppur quasi un terzo di quella italiana.

Adesso esaminiamo in dettaglio, molto in dettaglio le spese della Regina d’inghilterra.

  Elisabetta II d'Inghilterra dispone di 300 dipendenti, e ha messo online tutti i suoi costi: tutti! Precisando quanto spende per questo e quanto spende per quello fin nei dettagli. Fino all'ultimo centesimo. Da noi no, è segreto. Il bilancio del Quirinale è vietato ai cittadini.

Nel 2006 hanno incassato dal Crown Estate 290 milioni di euro e ne hanno dati alla regina meno di 57. Ripartiti in tre pacchetti.La Civil List,che viene fissata ogni dieci anni e va a coprire gran parte delle spese,dallo staff alla rappresentanza:il contributo statale, per il mantenimento delle residenze reali, e il fondo per i viaggi di Stato. Tutto pubblico.
  La convinzione democratica che chi sta ai vertici del potere abbia il dovere (non la facoltà) di rendere conto del pubblico denaro è talmente radicata che una tabellina indica, con nome e cognome, lo stipendio dei massimi dirigenti.
  Sappiamo quindi che la busta paga di Lord Chamberlain (Richard Luce fino all'11 ottobre del 2006, poi William Peel) è stato di 97.000 euro, quello del segretario particolare della regina Robin Janvrin di 253.000, quella del responsabile del Portafoglio privato Alain Reid di 276.000, quella del Maestro di Casa David Walker 191.000 euro.
  In Inghilterra, la regina ha deciso di fornire ai cittadini non solo tutti i particolari del bilancio ma di far certificare questo bilancio dalla Kpmg. Altra mentalità.
  Un esempio su tutti: un giorno di qualche anno fa, il governo inglese si accorse che la Civil List aveva calcolato un'inflazione (7,5%) più alta di quella poi effettivamente registrata, col risultato che la famiglia reale aveva ricevuto 45 milioni di euro in più. Bene! Tony Blair e il cancelliere dello Scacchiere Gordon Brown, come riportarono tutti i giornali, decisero il congelamento dell'appannaggio per andare al recupero dei soldi.
  Invitata a tagliare, Elisabetta II ha fatto sul serio e così, un altro piccolo esempio a Buckingham Palace, ci sono oggi 6 centralinisti a tempo pieno. La metà dei soli centralinisti del Comune di Catania processati anni fa dalla Corte dei Conti perché si spacciavano per ciechi. Ma è tutto l'organico a essere stato ridotto all'osso. Per mandare avanti non solo Buckingham Palace ma anche una serie di residenze (Kensington; House Saint James Palace; Clarence House e Marlorough House,Hampton Court, il castello e il parco di Windsor), nel 1995 la monarchia aveva, circa mille persone, cifra che comprendeva oltre al personale dipendente anche la polizia e le forze armate assegnate per la sicurezza della regina.
  Al mantenimento dei palazzi, visitati ogni anno da quasi 2 milioni di turisti paganti, provvedevano allora 176 addetti. Lo stesso direttore amministrativo Michael Peat era part-time. Metà dello stipendio glielo pagava la Civil List (appannaggio reale), metà il fondo per il mantenimento del patrimonio immobiliare, reale per uno stipendio complessivo di poco più dell'equivalente di 110.000 euro, più un incentivo, basato sul rendimento,di 6500 sterline all'anno, ma al lordo della somma di 11.59 sterline dedotte per l'alloggio.
  Una decina di anni dopo, stando ai bilanci, il personale è stato, sia pur di poco, ulteriormente ridotto. Infatti, gli operai (falegnami, tappezzieri, orologiai etc) impegnati nelle manutenzioni di Buckingham Palace, sono complessivamente 15, compreso il supervisore, con la situazione finanziaria che è letteralmente rifiorita.

Nell'anno fiscale chiuso il 31 marzo del 2006, la Corona è costata in tutto, come dicevamo, 56.800.800 euro: 17 per la Civil List, meno 22 per la gestione dei palazzi, 8 per i viaggi, 750.000 euro per informazione e comunicazione e cose varie come i 600.000 euro di provvidenze per gli impegni ufficiali del duca di Edimburgo. Riassunto: nel 1991-1992 la spesa pubblica per la Corona era di 132 milioni di euro, oggi è sotto i 57 milioni. Un bel taglio.

Vediamo il Quirinale?

  In Inghilterra entrano, dal Crown Estate, 290 milioni di euro e da noi un milione, (fonte Espresso del 2000), dalla vendita dei pinoli di Castelporziano (gulp!). Ma anche altri paragoni sono umilianti. Negli ultimi anni, una sola voce è rimasta uguale: la busta paga del capo dello stato. Che a partire da Enrico De Nicola, che come dicevamo non toccava gli 11 milioni di lire l'anno di indennità, è ancora praticamente la stessa. Anzi, è spesso rimasta bloccata in tempi di inflazione finendo per ridursi in termini reali fino a imporre nuovi adeguamenti all'insù. Fatti i calcoli in euro attuali, Luigi Einaudi ne prendeva 184.960 nel 1948, Giuseppe Saragat 254.662 nel 1965 ,Francesco Cossiga 210.435 nel 1985 e 185.076 a fine mandato nel 1992, Oscar Luigi Scalfaro 210.770 nel 1996, quando chiese e ottenne di pagare l'Irpef come tutti gli italiani, a partire dal 1 gennaio del 1997. Insomma, variazioni molto contenute, in un'Italia sempre più benestante. Finchè Carlo Azeglio Ciampi scelse di non adeguare mai, nei suoi sette anni, i propri emolumenti. Rimasti fissi a 218.407. Un 10% abbondante sotto l'indennità di Saragat. Intorno a lui, però, il Palazzo s'è gonfiato e gonfiato e gonfiato negli anni.

  Al 31 agosto del 2000 il personale in servizio da noi era composto da 931 dipendenti diretti più 928 altrui avuti per distacco, per un totale di 1859 addetti.Tra i quali i soliti 274 corazzieri , 254 carabinieri (di cui 109 in servizio a Castelporziano!) 213 poliziotti, 77 finanzieri (64 della Tenenza di Torvajanica, che è avanti alla tenuta presidenziale sul mare sotto Ostia, e 14 della Legione Capo Posillipo), 21 vigili urbani e 16 guardie forestiali (ancora a Castelporziano?).

  Numeri sbalorditivi. Il solo gabinetto di Gaetano Gifuni (segretario generale alla Presidenza) era composto da 63 persone. Il servizio Tenute e Giardini da 115, fra cui 29 giardinieri (14 al Quirinale, 8 a Catelporziano e 7 nella napoletana Villa Rosebery) e 46 addetti a varie mansioni. Quanto ai famosi 15 crafsmen di Elisabetta II, artigiani vari impegnati nella manutenzione dei palazzi reali, al Quirinale erano allora 59 tra i quali 6 restauratrici al laboratorio degli arazzi, 30 operai, 6 tappezzieri 2 orologiai 3 ebanisti e 2 doratori.
  L'accettazione, il recapito e la distribuzione della corrispondenza a mano richiedevano 14 persone. Nell'autorimessa c'erano 45 autisti! In cucina 37 persone di cui 11 cuochi e 26 camerieri.
  Nel rapporto si sottolineava che la presidenza tedesca, dai compiti istituzionali simili, aveva dimensioni molto più contenute: 50 addetti altre direzioni organizzative, 100 ai servizi logistici e di supporto a 10 agli uffici degli ex presidenti. Totale:160. Cioè 29 in meno dei soli addetti alla sicurezza della tenuta di Castelporziano.

 Quanto all'Eliseo, il confronto era almeno altrettanto imbarazzante: nonostante il presidente francese abbia poteri infinitamente superiori a quello italiano,aveva allora (compresi 388 miliardi) 923 dipendenti. La metà del Quirinale. E infatti costava pure quasi la metà: 86 milioni e mezzo in valuta attuale, contro 152 e mezzo. Per non dire del confronto umiliante, con la presidenza tedesca che sulle casse pubbliche pesava per 18 milioni e mezzo di euro: un ottavo della nostra.

  Il Quirinale costava nel 1997 “solo” 117.235.000 euro. Dieci anni dopo costa 224 milioni (più altri 11 che arrivano al colle da entrate proprie quali gli interessi attivi sui depositi e le ritenute previdenziali). Un'impennata del 91%. Sarà colpa dell‘infazione! Per non dire di poco più di vent'anni fa, quando la presidenza della repubblica (nel 1986) costava, in valuta odierna circa di 73 milioni di euro. Il che significa che in vent'anni la spesa “presidenziale”, depurata dall'inflazione, qui da noi è triplicata. Mentre in Gran Bretagna è più che dimezzata, col risultato che oggi Buckingham Palace costa un quarto del Quirinale.

E tutto questo mentre il Paese stà andando alla deriva. Ma la Rivoluzione francese cosa l'hanno fatta a fare, se dovevamo tornare peggio che ai tempi dell'aristocrazia. Altrochè 2008! Qui siamo tornati al 1708.

 
 
 
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Desidero condividere con te una geniale intuizione che ho avuto, durante la mia missione qui. Mi è capitato mentre cercavo di classificare la vostra specie. Improvvisamente ho capito che voi non siete dei veri mammiferi: tutti i mammiferi di questo pianeta d'istinto sviluppano un naturale equilibrio con l'ambiente circostante, cosa che voi umani non fate. Vi insediate in una zona e vi moltiplicate, vi moltiplicate finché ogni risorsa naturale non si esaurisce. E l'unico modo in cui sapete sopravvivere è quello di spostarvi in un'altra zona ricca. C'è un altro organismo su questo pianeta che adotta lo stesso comportamento, e sai qual è? Il virus. Gli esseri umani sono un'infezione estesa, un cancro per questo pianeta: siete una piaga. E noi siamo la cura (dal film MATRIX).

E' tempo di sapere quale futuro vogliamo per il nostro pianeta, per noi, stessi e per le generazioni che ci seguiranno.

E' giunto il tempo per i cittadini di smettere di fidarsi ciecamente al modo con cui i politici gestiscono il mondo, servendo esclusivamente interessi personali.

Per ridare un senso alla democrazia, i cittadini devono smettere di essere passivi e spettatori, come il docile gregge che si vorrebbe che siano. Devono riflettere a ciò che vogliono veramente ed assumere in modo coerente il ruolo di stipendiato, consumatore, contribuente, elettore, dimostrando di non essere più pecora delle pecore.

Le direzioni prese dall'economia, la società, la tecnologia e l'ambiente non sono inevitabili

 
 
 

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