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Post n°142 pubblicato il 05 Dicembre 2010 da ladestracalolzio
Tag: banchieri, cittadini, disastri, euro, Europa, fondo obligazionario, Irlanda, Italia, Pimco, politici, Portogallo, Spagna, Unione Europea L’incapacità dell’Europa di contrastare e rimediare alla profonda crisi economica di questi periodi, probabilmente obbligherà alcune delle nazioni del gruppo Euro 16, inclusa l’Irlanda, ad abbandonare l‘euro come divisa comune, entro i prossimi cinque anni. Una previsione, questa, enunciata dall’amministratore delegato della società di gestione obbligazionaria più grande del mondo. Mohamed A El-Erian, amministratore delegato della società di gestione di investimenti Pacific Investment Management Company (Pimco), ha inoltre dichiarato a CNBC (canale digitale di finanza ed economia) che anche Spagna e Portogallo dovranno seguire l’Irlanda nel programma di salvataggio dell’Unione Europea. Mr El-Erian, la cui compagnia è interessata al fondo più grande del mondo per più di 1 trilione di dollari, ha aggiunto che l’Unione Europea non è stata in grado di controllare sul nascere la situazione di grave crisi, adottando un approccio errato per la circostanza. “Quello che i gestori Europei della crisi non hanno fatto, è stato di non prevedere il peggiorare degli eventi; anticipare futuri cattivi eventi o disastri; capire le nuove esigenze e i cambiamenti in corso, operando in anticipo in maniera adeguata con metodologie ritenute consone e giuste nella situazione, che avrebbe permesso di scongiurare la violenza della crisi, quanto meno controllandola. Il fatto di reagire con iniezioni di liquidità tentando di tamponare i disastri già avvenuti, non è servito e non servirà a niente, se non a privare ulteriormente i poveri cittadini europei di altre importanti risorse che in questo modo spariranno nel nulla (ndr). I gestori europei della crisi, secondo Mr El-Erian, dovevano essere proattivi, piuttosto che reattivi. "Finché si continuerà di questo passo, assisteremo ad una lenta discesa verso il baratro da parte di quasi tutte le nazioni d’Europa, con conseguente duro risveglio, con davanti un nuovo paese (l’Europa) con cui avere a che fare, con altri problemi e discorsi, completamente diversi dagli attuali, da affrontare e con cui confrontarci". Mr El-Erian ha posto poi l’accento sul fatto che il problema della continua insolvibilità da parte di tutto e di tutti, potrebbe portare ad una completa perdita di speranza di recupero. "Se non vediamo qualcosa di più - ha concluso - che il mero supporto nella iniezione di liquidità; se non vediamo qualcosa che sistemi i bilanci, societari e, soprattutto nazionali, il contagio della crisi si espanderà sempre più" . Tratto da IRISHTIME del 5/12/2010 Grazie a Dio dell’Italia non ha parlato. Per adesso. E questo, secondo il mio modo di vedere, non è un bel segno. Per quanto riguarda l'euro non capisco perchè non si possa tornare come prima, visto che l'adesione all'Unione e l'adozione della moneta unica non hanno fatto altro che portarci disastri. Certo, piu che altri, a noi poveri cittadini. Quindi...chi se ne frega, diranno banchieri, politici, affiliati, affratellati e vaticanati. See ya!
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Un politico pensa alle prossime elezioni; un uomo di Stato alle prossime generazioni.
- John Clarke
Che grande uomo politico sarebbe stato Giuda!
- Achille Tournier
- Charles De Gaulle
Desidero condividere con te una geniale intuizione che ho avuto, durante la mia missione qui. Mi è capitato mentre cercavo di classificare la vostra specie. Improvvisamente ho capito che voi non siete dei veri mammiferi: tutti i mammiferi di questo pianeta d'istinto sviluppano un naturale equilibrio con l'ambiente circostante, cosa che voi umani non fate. Vi insediate in una zona e vi moltiplicate, vi moltiplicate finché ogni risorsa naturale non si esaurisce. E l'unico modo in cui sapete sopravvivere è quello di spostarvi in un'altra zona ricca. C'è un altro organismo su questo pianeta che adotta lo stesso comportamento, e sai qual è? Il virus. Gli esseri umani sono un'infezione estesa, un cancro per questo pianeta: siete una piaga. E noi siamo la cura (dal film MATRIX).
E' tempo di sapere quale futuro vogliamo per il nostro pianeta, per noi, stessi e per le generazioni che ci seguiranno.
E' giunto il tempo per i cittadini di smettere di fidarsi ciecamente al modo con cui i politici gestiscono il mondo, servendo esclusivamente interessi personali.
Per ridare un senso alla democrazia, i cittadini devono smettere di essere passivi e spettatori, come il docile gregge che si vorrebbe che siano. Devono riflettere a ciò che vogliono veramente ed assumere in modo coerente il ruolo di stipendiato, consumatore, contribuente, elettore, dimostrando di non essere più pecora delle pecore.
Le direzioni prese dall'economia, la società, la tecnologia e l'ambiente non sono inevitabili
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