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Creato da atapo il 15/09/2007
Once I was a teacher
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MAHATMA GANDHI
"Vorrei che tutte le culture del mondo
potessero circolare liberamente intorno alla mia casa.
"Ma rifiuto che una sola di queste possa travolgere la mia esistenza."
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ATTORI
TEATRI DIFFICILI
Dopo le mie scelte meditate e sofferte, i miei teatri quest'anno promettevano bene, invece anche qui tutto è stato in salita... pare che la crisi generale in cui ci dibattiamo abbia contribuito non poco.
Al teatro francese per la prima volta da tanti anni avevamo in mente già dall'inizio il testo su cui lavorare approvato con entusiasmo da tutti... quelli che si erano incontrati dopo le vacanze ad una cena di retrouvailles! I quali poi, in quanto ad iscriversi realmente... di tutto è successo: a chi non andava più bene l'orario (sembrava dovesse cambiare e poi no), chi ha cambiato città, chi ha trovato un lavoro troppo impegnativo, chi ha avuto problemi grossi in famiglia... Le defezioni hanno rischiato di annullare tutto il progetto: sotto un certo numero di persone il prezzo sarebbe stato troppo alto e il testo impossibile da mettere in scena Siamo rimasti in pochi, il minimo indispensabile e il regista ha dovuto affrontare un grosso lavoro di taglio e di eliminazione di personaggi in modo che restassero la logica del testo e le parti più interessanti, purtroppo con enormi “sacrifici” e riduzioni, ma speriamo di riuscire ugualmente a decidere se “La guerre de Troie n'aura pas lieu”, abbiamo tempo ancora tre mesi...
Destino simile, se non peggio, è toccato al teatro delle Spiagge: eravamo solo una decina l'anno scorso, quest'anno qualcuno ha cambiato lavoro e città, qualcuno frequenta corsi più vicini a casa sua, qualcuno non era soddisfatto dai cambi di insegnante... insomma ora siamo rimasti in quattro! Per fortuna due uomini e due donne, almeno un certo equilibrio!
Come avevo già detto, l'insegnante era Anna Meacci, con lei avevamo iniziato a lavorare su monologhi composti da noi, uno aveva l'obiettivo di essere presentato allo spettacolo di scambio auguri natalizi che il teatro offriva ieri sera. Poichè ognuno di noi raccontava un fatto che gli era realmente accaduto nel passato stavamo cercando di ricreare l'atmosfera del tempo, con le musiche dell'epoca, gli avvenimenti e la mentalità...
Però l'Anna si è ammalata seriamente, tanto da non garantire la sua presenza perché è in attesa di un intervento chirurgico, così è stata sostituita da Vania Rotondi, un'altra attrice della compagnia di quel teatro. Non è stato facile né per noi né per lei inserirsi rapidamente nel lavoro avviato, lei stessa diceva che il lavoro sul monologo non è il suo forte, il suo gusto di regista era diverso da quello di Anna, però come docente secondo me è molto brava, incontentabile, ma molto propositiva: non per niente è insegnante nei corsi di teatro dei bambini e ragazzi, questo ci accomuna e mi fa sentire ancora più in sintonia con lei... infatti ci siamo spesso scambiate opinioni in questo campo...
Scrivi, cancella e riscrivi, aggiungi, taglia, prova e riprova, per lo spettacolo del 21 dicembre avremmo avuti i monologhi pronti! Dato che anche il gruppo degli adolescenti aveva lavorato sui monologhi, nel loro caso non di vita personale, ma su personaggi di fantasia in cui ognuno si era identificato, Vania ha pensato di unire noi quattro a loro (una decina) per un unico spettacolo “Parliamo di...” o qualcosa del genere.
Così ieri nel pomeriggio all'ultima prova abbiamo conosciuto i nostri giovani colleghi, sui 15-17 anni (che caos facevano!) e abbiamo preparato insieme la poesia di auguri finale per un brindisi col pubblico. Tra loro c'è anche il ragazzo che la scorsa primavera lavorò con me a “Histoire du soldat”, gli avevo parlato del corso e lui è molto contento di essersi iscritto.
Mi sono sentita ringiovanire in mezzo a loro... forse anche perché il mio monologo raccontava qualcosa che avevo scritto anche qui, tanto tempo fa: si sono ritrovati nei miei 15 anni, anche se le ragazze a scuola non portano più il grembiule nero e il colletto bianco, come era obbligatorio per me ed era anche il mio costume di scena di ieri sera. Non vi dico la fatica per trovarne uno autentico! Pare sia un capo d'abbigliamento talmente vintage che nessuno lo conserva più!
Siamo stati tutti bravi, giovani e vecchi! Il direttore artistico del teatro mi ha detto che il mio monologo gli ha fatto venire in mente il film di Pupi Avati “Una gita scolastica” che per lui è uno dei film più perfetti: l'ho preso come un complimento importante...
Ora vacanza! A gennaio vedremo che sorpresa ci prepara Vania... perché dovremo scegliere con lei il testo da rappresentare per fine anno... naturalmente noi le chiediamo che sia facile, molto facile e lei fa finta di scandalizzarsi: “Ma come, siete già all'ultimo anno!”
la colonna sonora del mio monologo,
l'atmosfera di quegli anni...
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