Creato da atapo il 15/09/2007
Once I was a teacher
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MAHATMA GANDHI
"Vorrei che tutte le culture del mondo
potessero circolare liberamente intorno alla mia casa.
"Ma rifiuto che una sola di queste possa travolgere la mia esistenza."
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« ATTIVITA' FISICA | FINE DI UN' EPOCA » |
VIENNA
Forse avrei dovuto dire AUSTRIA, o forse va bene così, VIENNA.
Un'estate di molti anni fa, durante le settimane in cui i nostri figli erano in vacanza in colonia e mio marito ed io eravamo soli, decidemmo di fare un viaggetto in Austria, nove giorni, dal sabato alla domenica successiva, una settimana di ferie per mio marito.
In macchina, senza fissare nessun albergo: lui si era informato e aveva saputo che in ogni paese e città all'ufficio del turismo si poteva fissare una stanza o un albergo per la sera stessa e così avremmo fatto.
-Ma come si fa con la lingua, col tedesco? Parlerai sempre tu in inglese?- chiesi io.
-Non preoccuparti, mi rassicurò lui, ho studiato il tedesco nei primi due anni di scuola superiore, non avremo problemi.-
Io non ero del tutto tranquilla, ma a quei tempi avevo ancora molta fiducia nelle sue affermazioni.
Appena passato il confine, ai primi cartelli stradali o di avvertenze io mi sentivo un'aliena.
-Cosa c'è scritto?- chiedevo. Lui taceva.
Al secondo paesino che attraversavamo fermò l'auto di botto davanti a un negozio, scese ed entrò velocemente: ne uscì con un piccolo vocabolario italo-tedesco, si era reso conto di non ricordare quasi niente!
Così cominciò quel viaggio, che poi proseguì molto bene, percorremmo la strada tra i laghi per avvicinarci a Vienna, la nostra meta più importante. Soggiornavamo in bed&breakfast graziosissimi, con paesaggi da sogno e colazioni superabbondanti e squisite, lungo il percorso però tante cose belle ci distraevano e ci facevano attardare: soste ai bordi dei laghi in luoghi incantevoli, un villaggio-museo con la ricostruzione della vita medievale (allora impensabile in Italia), la città di Klagenfurt, poi Graz...
Insomma, i giorni passavano troppo veloci così quando arrivammo a Vienna ci era rimasto poco tempo, mi pare tre giorni al massimo. E sulla guida erano tante le cose da vedere! Quanto abbiamo camminato! Ci abbiamo infilato anche il castello di Schönbrunn e lì mio marito temeva crollassi a terra da un momento all'altro dalla stanchezza. Non volevo assolutamente perdermi un giro sul Prater (dove soffiava un vento gelido dal Danubio), qualcosa di Klimt, il mercato dell'usato dove dai paesi dell'est arrivavano oggetti strani e particolari, la cotoletta viennese e, soprattutto, almeno una merenda in un caffè, a base di sachertorte.
I miei sensi erano talmente attivi e all'erta per non farmi sfuggire niente in quelle ore di folle immersione nel mondo viennese che, alla notte, sognai di continuare i giri turistici e sognai... in tedesco, che capivo benissimo, almeno in sogno.
Restammo fino all'ultimo minuto possibile, di corsa rientrammo in Italia, vedendo Salisburgo, dove avremmo voluto fermarci, solo dal finestrino dell'auto.
Così tornerei volentieri a Vienna (e aggiungo pure Salisburgo) rifacendo la zona dei laghi, ma senza fretta, d'estate, mettendoci stavolta... non meno di tre settimane!
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