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Post N° 21

Post n°21 pubblicato il 05 Ottobre 2007 da atapo
 

Giovani maestri

Ieri pomeriggio al CIDI (associazione di insegnanti) abbiamo avuto il primo direttivo dell'anno, cioè la riunione generale in cui fare il punto. Sulle nuove indicazioni nazionali, innanzitutto.
Pare che in generale risultino abbastanza positive, pochi i punti su cui ci sono state critiche, i problemi maggiori pare ci siano su come far funzionare il biennio obbligatorio dopo la terza media, in modo che sia davvero formativo e faccia calare l'enorme dispersione scolastica che c'è finora.
Io confesso di non averli esaminati a fondo, ma per quel po' che ho letto sono stata d'accordo con le osservazioni degli altri.

Poi il discorso è scivolato sui "giovani" insegnanti, quelli che stanno entrando ora nelle scuole, neanche a farlo apposta in questi giorni avevo riflettuto anche per conto mio su questo e le conclusioni a cui ero arrivata io le ho sentite ripetere ieri anche da molti altri.

Sembra che tutta la formazione universitaria che ora è obbligatoria per insegnare a tutti i livelli di scuola non sia affatto capace di preparare i giovani docenti ad affrontare le classi, soprattutto non li abitua a lavorare collegialmente, a confrontarsi con altri, ad essere umili e disponibili ad aprire gli occhi su coloro che ti stanno attorno e che potrebbero avere qualcosa da insegnarti. Sembra sia passato quasi solo il falso efficientismo di finire programmi, riempire quaderni e fare schede, non si cerca di capire se quello che si propone sia davvero quello che ci vuole per quel gruppo di alunni.
Nei primi anni di insegnamento tutti abbiamo bisogno di farci le ossa, una volta c'era l'aggiornamento obbligatorio che almeno creava occasioni di incontro, ora si può continuare ad insegnare senza aggiornarsi mai e senza porsi mai il problema se si può fare meglio o in modo più funzionale.

Se si ha la fortuna di lavorare in una scuola con una certa "tensione" educativa, dove ci sono gruppi di insegnanti che fanno insieme "ricerca" su come si può insegnare meglio, professionalmente si cresce e il lavoro con i ragazzi diventa proficuo, ma queste scuole sono poche. In molti istituti ognuno fa per sè, chi propone qualcosa è visto come scocciatore, i capi di istituto stessi non si preoccupano di "amalgamare" i loro docenti attorno a ricerche per migliorare la didattica.
Poi però ci si lamenta che i ragazzi non seguono, che la scuola è invivibile...
Sembra che molti insegnanti giovani siano  disperati e sbandati...

Pare che sia stato appurato che lo stile e il modo di fare che un insegnante assorbe nei primi 7-8 anni della sua carriera poi sarà determinante per tutto il resto del tempo che passerà dietro la cattedra: questo stile di "sbandamento" certo non promette bene per il futuro della scuola!

Al Cidi ci siamo detti che probabilmente il compito di chi è più anziano e ha trovato modi soddisfacenti per lavorare, ora deve essere proprio quello di tutoraggio, anche non ufficiale, ma amichevole, dei colleghi più giovani per non farli sentire soli e fargli capire l'importanza di lavorare insieme e di trovare modi e tempi per confrontarsi .

Questa è un'attività che mi piacerebbe molto continuare, all'interno del Cidi, potrei farla anche se non ho più una classe; anni fa già organizzai corsi di aggiornamento e mi era piaciuto.
Chissà...

In giro per i blog ci sono giovani insegnanti, che ne pensate? Che esperienze avete?

 
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twinmanu77
twinmanu77 il 05/10/07 alle 23:52 via WEB
ciao, io sono una giovane prof!Sono d'accordo per il tutoraggio, una guida per chi si inserisce nel mondo della scuola e non ha esperienza. Riguardo i giovani, io personalmente mi sono presentata come una novellina (abilitata ssis) nella scuola pubblica(anche se sono insegnante di italiano agli stranieri da più di 4 anni)e ho trovato alcuni colleghi più esperti disponibili ma altri (ahimè, la maggior parte) piuttosto distaccati!Come vedi, dipende sempre da quale punto di vista si osservano le cose: il discorso dell' umiltà, a mio avviso, vale sia per i più giovani come me che per i veterani!Anche io mi unisco al tuo invito al lavoro cooperativo tra docenti!Riguardo la preparazione credo, e tu lo saprai meglio di me, che si impara davvero ad insegnare stando in classe per molto molto tempo. ciao, un caro saluto:)
(Rispondi)
atapo
atapo il 06/10/07 alle 22:42 via WEB
Mi hai detto delle cose interessanti, spero tu possa incontrare sempre più spesso colleghi con cui ti trovi a tuo agio: lavoriamo meglio noi, ma soprattutto è a vantaggio dei ragazzi!
(Rispondi)
rustyprof
rustyprof il 08/10/07 alle 23:14 via WEB
Ciao Atapo! sono una "giovane" (ehm ehm) prof, e condivido in pieno il tuo pensiero! Io arriverei anche un po' più in là: secondo me i professori alla vigilia della pensione - diciamo negli ultimi 5 anni della loro carriera - siccome saranno presumibilmente stanchi di star dietro a bambini/ragazzi scatenati, potrebbero dedicarsi a questo "tutoraggio" dei colleghi più giovani e fare formazione a loro beneficio, con un duplice vantaggio: lascerebbero liberi delle cattedre e metterebbero la loro esperienza al servizio dei colleghi più giovani e della collettività scolastica intera. Un bacione e grazie del tuo interessante blog, rusty
(Rispondi)
atapo
atapo il 08/10/07 alle 23:25 via WEB
Carissima, magari i nostri "lungimiranti" ministri pensassero come te! Allora non me ne sarei dovuta andare e avrei potuto continuare a lavorare ancora qualche anno senza "distruggermi" fisicamente (e non solo). Invece ci sono sempre di mezzo le economie e le finanze...e l'ignoranza di chi non capisce nulla di questo mestiere e crede che sia il più semplice del mondo, quasi un passatempo!
(Rispondi)
artemisia_gent
artemisia_gent il 09/10/07 alle 23:15 via WEB
Sono una nuova prof. magari questo lo sapete perchè siete passati dal mio blog. Ogni giorno cerco di parlare con i prof. matusa (scusate il termine, non lo uso in maniera offensiva... ma ironica e con un pizzico di affetto) di ogni cosa che mi passa per la testa ma non è facile. Tutto il burocratese che hanno cercato di insegnarmi alla SSIS l'ho lasciato nello scatolone che ho riempito il giorno dopo l'abilitazione tanto lo sapevo che l'insegnamento non era fatto di UD UDA e tutte quelle stramaledette sigle. Mi piace insegnare, ho sempre voluto insegnare fin da bambina e ora che faccio il lavoro che ho sempre sognato di fare cerco di comportarmi nel migliore dei modi. In classe mi comporto come si sono comportati certi miei insegnati dell'università che stimo moltissimo, anche se mi accorgo giono per giorno che la scuola superiore non è l'università, che ci sono regole rigide e che vanno rispettate. POi cerco di ricordare quello che di buono mi hanno lasciato i miei prof al liceo e cerco di assumere i loro comportamenti. Ho bisogno di aiuto per imparare, ma nella mia scuola manca la comunicazione. Quindi visto che siete colleghi e che avete voglia di dare ve lo faccio sapere io sono pronta a ricevere anche se non ci vediamo, anche se non ci parliamo faccia a faccia. Un saluto a tutti. Prof. Art.
(Rispondi)
 
rustyprof
rustyprof il 09/10/07 alle 23:17 via WEB
presente! Se hai bisogno, sono qui!
(Rispondi)
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