Creato da atapo il 15/09/2007
Once I was a teacher
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MAHATMA GANDHI
"Vorrei che tutte le culture del mondo
potessero circolare liberamente intorno alla mia casa.
"Ma rifiuto che una sola di queste possa travolgere la mia esistenza."
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CARO AMICO TI SCRIVO
Bologna quest'anno tra gli addobbi natalizi per le strade ha messo, luminose, le parole di una famosa canzone di Lucio Dalla lungo la strada del centro città in cui l'artista abitava. Sui giornali e sui social non si contano le foto dell'accensione di queste luci, con una folla numerosissima, i Bolognesi sono molto affezionati a Lucio.
Anch'io sono rimasta colpita, direi quasi commossa, per questa iniziativa.
E quella strada, via d'Azeglio, mi ha fatto ricordare quando ero piccola…
Io e papà spesso la domenica pomeriggio facevamo una passeggiata in centro a guardare le vetrine. Eravamo poveri, non ci saremmo mai sognati di entrare a fare acquisti in certi negozi di certe strade, però ci piaceva passeggiare e fermarci davanti a quelle più belle, per osservare, commentare, sognare anche un poco, che non costa nulla.
Via d'Azeglio era una delle mie preferite, perché circa a metà c'era (non so se c'è ancora) un enorme negozio di giocattoli con diverse vetrine, da far sognare ogni bambino. Io mi fermavo tanto tempo lì davanti, con le mani e il naso appiccicati al vetro, a osservare minuziosamente tutto, ma soprattutto le bellissime bambole, da quelle classiche a quelle all'ultima moda: durante la mia infanzia comparvero le bambole di plastica morbida, quelle coi capelli pettinabili, le prime Barbie, i bambolotti neonati che facevano prodigiosamente un sacco di cose; piangevano, parlavano, facevano pipì.
Poi c'erano tutti i corredi necessari per accudire simili meraviglie ed io volevo controllare tutto, ma proprio tutto, anche se ero quasi certa che a casa mia non sarebbero entrati però… speravo tanto che la Befana (arrivava lei a quei tempi nella mia famiglia) una volta tanto sarebbe stata generosa come lo era con un'amichetta vicina di casa, di famiglia molto benestante, che chissà come riusciva spesso ad avere ciò che io potevo solo ammirare nelle vetrine.
Papà era molto paziente e non ricordo mi abbia mai detto: -Andiamo, su, è tardi.- Conversava con me, ascoltava le mie fantasie e i miei desideri, mi diceva le sue preferenze… in fondo era rimasto un po' bambino anche lui.
Questo non accadeva solo a Natale, ma durante tutto l'anno. Però verso Natale l'atmosfera era più dolce e magica. E tornavo da quelle passeggiate contenta, come se quei giocattoli li avessi comperati per davvero: in un certo senso, ci avevo giocato anch'io, anche se solo con la fantasia…
Così rivedendo in foto quella strada e ripensando ai miei ricordi mi sono un po' commossa.
Mi capita spesso ultimamente se per qualche motivo trovo riferimenti alla mia città di nascita, vorrei ritrovarla rivedendola un po' di più e un po' più spesso. Forse la “colpa” è anche un poco di quel mio antico compagno di scuola con cui ho ripreso i contatti, che abita ancora a Bologna: ci scriviamo ogni tanto, mi dà notizie del passato e del presente, mi rievoca fatti, persone e luoghi e a me fa molto piacere.
Ultimamente mi ha mandato questo video ed è stato un dono che ho molto gradito...
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Inviato da: atapo
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