Creato da atapo il 15/09/2007
Once I was a teacher
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MAHATMA GANDHI
"Vorrei che tutte le culture del mondo
potessero circolare liberamente intorno alla mia casa.
"Ma rifiuto che una sola di queste possa travolgere la mia esistenza."
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COMPITO PER LE VACANZE
Cesare Boldini, Studio di donna che scrive
Avevo proprio bisogno di riposarmi nella seconda parte del mese di aprile, che è volata tra festività e ponti. Non ho viaggiato, non ho fatto niente di speciale, siamo un po' presi dal seguire i lavori alla casa in montagna, le inevitabili decisioni al riguardo, il darsi da fare per trovare ciò che manca, innanzitutto qualche mobile per la cucina: quelli che avevano lasciato i precedenti proprietari erano parecchio malandati, abbiamo deciso di rinnovarli, ma cercando nell'usato, non vogliamo spendere un capitale per usarli poche settimane all'anno. Bisogna che sia già trovata e al suo posto per la fine dei lavori (si spera prima dell'inizio del caldo) altrimenti non sarà possibile abitare lassù al fresco.
Comunque non mi voglio ancora preoccupare per questo.
A fine marzo era terminato il corso di scrittura creativa. Tutti concordi (allievi e insegnanti) di prenderci aprile di vacanza, ci siamo dati appuntamento a maggio, perché molti di noi continueranno un'appendice di corso, non più collegati all'Università dell'Età Libera, ma privatamente: l'insegnante ci ha fatto un prezzo ragionevole, io ho aderito volentieri, per approfondire ed avere ancora per un po' una guida nella prosecuzione del lavoro.
Perchè sta prendendo forma il progetto sul quale all'inizio ero indecisa: scrivere la mia autobiografia. Non tutta la mia vita, ho scelto di fermarmi al momento in cui da Bologna mi sono trasferita a Firenze e sarà già tanto, preferisco rievocare la mia infanzia, la giovinezza, i miei vissuti bolognesi, un'epoca così lontana da oggi.
Non è stato facile né indolore immergermi in quegli anni lontani, rifletterci sopra, i ricordi non sono sempre piacevoli, ma sono io, venuta fuori da tutta quella vita che mi ha fatto diventare ciò che sono oggi.
In aprile ho continuato a scrivere, ho completato qualche altro racconto e lo consegnerò alla profe nella prima lezione, la metterò subito al lavoro per le correzioni. Non so se completerò tutto il mio libro in questo scampolo finale di corso, ma poi mi mancherà poco, alla fine penserò all'auto pubblicazione per lasciare un ricordo di me ai miei nipoti e agli amici più cari, spero che sarà una lettura gradevole.
Intanto la profe ci ha chiesto di riordinare, stampare dal computer, prevedere una copertina e rilegare semplicemente con la spirale l'insieme dei racconti già corretti, per consegnarli a lei, tipo una tesina di fine corso. L'ho già fatto e, credete, mi sono emozionata a vedermi tra le mani il fascicoletto con il mio nome, il titolo che ho scelto (“La prima vita”), una foto di me bambina, quella che mi è sempre piaciuta di più: avevo quattro o cinque anni, fu scattata in uno studio fotografico, io seduta di profilo volto la testa ridendo verso il fotografo, ho i capelli a boccoli e indosso il vestitino bello, di velluto. Era azzurro intenso, lo ricordo benissimo, ma la foto è in bianco e nero, naturalmente.
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Inviato da: atapo
il 26/07/2024 alle 23:10
Inviato da: la.cozza
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