Creato da atapo il 15/09/2007
Once I was a teacher
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MAHATMA GANDHI
"Vorrei che tutte le culture del mondo
potessero circolare liberamente intorno alla mia casa.
"Ma rifiuto che una sola di queste possa travolgere la mia esistenza."
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VIAGGIO LENTO
Ieri sono stata a Bologna. Giusto una scappata, praticamente l’arrivo per l’ora di pranzo (non mi lascio sfuggire l’occasione di una trattoria, un piatto di lasagne squisite e un cream caramel sublime), poi il pomeriggio e il ritorno in serata. Tutto deciso pochi giorni fa, dovevo incontrare persone a un evento, per una futura possibile iniziativa sul mio libro autobiografico… ma non voglio dire oltre sull’argomento, è tutto ancora agli inizi e nebuloso, forse non se ne farà nulla, per lo meno ho ritrovato amici e ho conosciuto nuove persone simpatiche.
Il motivo per cui ora scrivo è un altro, ha a che fare col viaggio-trasferimento, in particolare quello del ritorno. Il caso fortunato ha voluto che pochi giorni prima del fissare questo appuntamento, sia Trenitalia sia Italo mi avessero mandato le solite periodiche offerte per forti sconti sui viaggi del prossimo periodo… offerte che quasi mai avevo utilizzato, perché si sa che i miei viaggi sono col contagocce. Invece ora sono capitate proprio a proposito e riuscivo ad avere biglietti a prezzi molto inferiori, davvero una pacchia. C’erano da considerare gli orari, soprattutto quello del ritorno, abbastanza tardi per stare tranquilla di non dover fuggire a Bologna di corsa verso la stazione. Così esplorando il sito di Trenitalia ho scoperto che alle 20.04 da Bologna partiva un Intercity, forse l’unico della giornata. Residui di una ferrovia quasi preistorica, di Intercity non ce ne sono quasi più, almeno sulle linee principali, tutto è diventato più rapido e con l’alta velocità delle Frecce Firenze-Bologna si fa in poco più di mezz’ora. Stavolta fretta proprio non ce l’avevo, l’orario di partenza mi andava benissimo, non mi importava poi se il viaggio durava un’ora e venti, porto sempre con me un libro da leggere. E col prezzo così basso, lo sconto ulteriore di cui disponevo… mi sono tolta la voglia di viaggiare in prima classe con meno di 10 euro!
Intercity… qualcosa che mi riportava al passato… ed è successo qualcosa che non avevo previsto.
Il ritorno con questo treno, iniziato con 20 minuti di ritardo che non mi hanno affatto sorpreso, anzi avevo messo in conto tale eventualità, mi ha fatto fare un viaggio nel tempo.
Mi sono sorpresa a pensare da quanti anni non prendevo l’Intercity, che viaggia sulla linea che non è solo gallerie, ma ti lascia ammirare l'Appennino.
A quei tempi sapevo a memoria i paesi e i paesaggi e li riconoscevo al volo: all’uscita di ogni galleria l’abitudine mi faceva capire subito in che punto eravamo, poi c’era la sottile ansia durante la galleria lunghissima, coi truci ricordi degli incidenti e degli attentati.
Ho ripensato alle occasioni in cui viaggiavo così: nei tempi lunghi della mia tesi i frequenti pomeriggi Firenze-Bologna e ritorno per incontrare il professore che mi seguiva; negli anni precedenti a quelli i viaggi per dare gli esami universitari, per le iscrizioni e la ricerca dei programmi d'esame, lo stress di quelle fatiche di studio che si sommavano alle fatiche di famiglia e del lavoro...
Appena in pensione ci furono i tanti viaggi Firenze-Ferrara negli ultimi anni di vita di mia madre, viaggi sempre più tristi... E quelli successivi alla sua morte, per svuotare la casa, tra nostalgia, dolore e ricordi.
E ancora, prendevamo gli Intercity notturni con le classi per i viaggi-scambio in Francia, risentivo il chiasso dei bambini emozionati, anche agitati all'inizio con la sistemazione negli scompartimenti e i bagagli dappertutto, per alcuni era il primo viaggio in treno e senza genitori... anche noi insegnanti eravamo un po' emozionati per l'avventura, ogni volta diversa: si apriva per loro e per noi una settimana che sarebbe stata ricca di esperienze indimenticabili.
Così il viaggio è volato senza che avessi bisogno di aprire il libro per leggere, guardavo dal finestrino a riconoscere i paesaggi familiari e a rievocare anche un po’ alla rinfusa tanti ricordi della mia vita. La luce del lungo tramonto sereno di giugno mi ha consentito questo viaggio nel tempo fin quasi all’arrivo a Firenze, a un presente ormai immerso nel buio notturno di una serata caldissima.
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