Creato da atapo il 15/09/2007
Once I was a teacher
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MAHATMA GANDHI
"Vorrei che tutte le culture del mondo
potessero circolare liberamente intorno alla mia casa.
"Ma rifiuto che una sola di queste possa travolgere la mia esistenza."
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Nickname: atapo
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Sesso: F Età: 73 Prov: FI |
« Messaggio #59 | Messaggio #61 » |
Il commento di Nickolas al mio messaggio precedente mi stimola a continuare ancora un po' il discorso, provando ad allontanarmi dalla mia ex-situazione particolare per qualche considerazione generale.
In ogni classe ci sono alunni con problemi, di vario tipo, più o meno gravi.
Anche se in certe situazioni c'è l'ins. d'appoggio, è un aiuto e non la soluzione di tutto.
Se, durante le nostre ore di lavoro, anche senza troppo accorgercene, mettiamo la maggior parte delle volte in risalto le negatività dei ragazzi, quello che non sanno fare e che non capiscono, io credo che questo atteggiamento di sfiducia "passi" in loro e gli renda ancora più difficile capire ciò che spieghiamo o che vogliamo da loro.
Attenzione, non voglio dire con ciò che deve passare il messaggio che tutto va bene, che non ci sono difficoltà ecc., sarebbe una falsità che prima o poi si ritorce contro.
Penso che sia importante aiutarli a diventare consapevoli di quelle che sono le difficoltà e i loro punti deboli, fare in modo che ci sentano "dalla loro parte" nell'aiutarli a superare le prove, a imparare, a crescere.
Come? Non basta un generico "ti voglio bene" o la sola "tanta pazienza", anzi anche l'arrabbiatura può riuscire a essere un segnale di affetto.
Qui secondo me entra in gioco la vera professionalità dell'insegnante, che studia i suoi "casi", si aggiorna, cerca nuove metodologie e percorsi che riescano a coinvolgere e a motivare proprio quei ragazzi con quei problemi. E il percorso che si intende seguire penso sia importante che venga spiegato ai ragazzi (anche se sono piccoli, al livello adeguato): il capire perchè si fa o si deve fare qualcosa, magari anche se si tiene conto dei loro suggerimenti, già li dispone positivamente.
Non accadranno certo miracoli, ma l'interesse e il vedere l'ins. coinvolto, partecipe ed anche contento quando lavora insieme ai suoi alunni, io ho sempre trovato che fa funzionare meglio la classe.
Infine, è sempre molto bello e rende contenti i ragazzi il riuscire a valorizzare le cose positive anche minime che saltano fuori, è impossibile che non ce ne siano: io oso pensare che se pare che non ci siano forse siamo noi ins. troppo stanchi o troppo stressati da non riuscire a vederle....
A volte è già una cosa importante riconoscere l'impegno che qualche alunno mette per cercare di ottenere un minimo, ma che a lui magari costa tanta fatica...
Purtroppo talvolta qualche ins. va in tilt,
è troppo stanco,
è troppo vecchio,
getta la spugna,
nessuno lo aiuta o, peggio, non vuole farsi aiutare da nessuno,
vede tutto nero
e ripete all'infinito che la classe è pessima e che non riesce a combinare nulla...
allora è un disastro!
Via, ora chiudo: ho cercato di non scendere in casi personali, ma capirete che qui ci sono anche le mie esperienze....
se sono riuscita ad essere chiara e se sarò utile a qualcuno...
ne sarò davvero contenta!
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Inviato da: atapo
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