Creato da atapo il 15/09/2007
Once I was a teacher
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MAHATMA GANDHI
"Vorrei che tutte le culture del mondo
potessero circolare liberamente intorno alla mia casa.
"Ma rifiuto che una sola di queste possa travolgere la mia esistenza."
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« FINE DEL VIAGGIO | VAL VARAITA 2 » |
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Dalle belle città date al nemico
partimmo un dì per l'aride montagne
cercando libertà fra rupe e rupe...
(canto partigiano delle valli piemontesi)
Questa è la colonna sonora del mio viaggio, la sentii su internet prima di partire , in un sito turistico dove cercavo informazioni, è un canto che conosco e mi piace molto...ogni tanto mi tornava in mente, in quei giorni...
Ma la prima tappa non è stata affatto in montagna: a causa dello sbaglio di autostrada (di cui ho parlato la volta scorsa) ci siamo ritrovati dalle parti di Saluzzo. Sia per l'orario, sia per il fatto che c'è un'area di sosta in periferia comoda e tranquilla, sia che la guida del Touring citava “interessante cittadina bla...bla...” ci siamo detti “Perchè no?” e abbiamo deciso di fermarci a visitarla.
Direi che ne è valsa la pena. Ha una parte sette-ottocentesca ben curata, strade con i portici, antiche case, nel centro, simili a grandi cascine che ora sono suddivise in appartamenti, ma hanno mantenuto la vecchia struttura. Poi la parte storica si arrampica sulla collina, con case e chiese ancora più antiche dove domina il colore dei mattoncini rossi. L'abbiamo girata tutta con molto piacere.
Io avevo pensato: “Una passeggiata in città, non sarà troppo faticosa” e visto che era un gran caldo mi ero messa un paio di sandaletti comodi, molto aperti, con un po' di tacco. Ahimè, non sapevo che le strade più antiche erano tutte fatte coi sassi, quelle che io chiamo con le uova, e mi hanno stroncato soprattutto al ritorno in discesa, quando alla pendenza si sommava la stanchezza! Alla sera avevo piedi e gambe in fiamme, ho riposto i sandali e mi sono convertita per tutto il resto del viaggio a ciabatte, scarpe da ginnastica e calzature che sono, direi, ciabatte da trekking!
si vede il terribile selciato "con le uova"
Il giorno successivo, Ferragosto, siamo rimasti ancora un po' a Saluzzo: la Messa, un giro per il mercato, anche al “mercà dle fomne”, un po' appartato dal resto. E' quello che resta del “mercato delle donne”, una tradizione antica delle contadine che scendevano in città coi loro prodotti e li esponevano sotto i portici.
Da loro abbiamo comprato frutta e verdura saporitissime (mirtilli da sogno!!!), abbiamo fatto provvista di formaggi tipici, di amaretti a vari sapori. In una panetteria abbiamo chiesto dei grissini (siamo in Piemonte) ed io sono uscita con un pacco enorme di grissini artigianali lunghi circa 50 cm: sembrava che avessi una fascina di bastoni sottobraccio! Ci sono durati per tutto il viaggio, rimanendo croccanti e friabili come il primo giorno e...una ventina di pezzetti corti li ho ancora da finire!
A Saluzzo abbiamo pranzato al ristorante “Persico”, in Vicolo Mercati, assaggiando gnocchi e bunet, il budino al cioccolato e nocciole.
Il caldo si manteneva feroce, io non vedevo l'ora di arrivare tra i monti. Così nel pomeriggio del 15 ci siamo inoltrati lungo la Val Varaita. Ho già detto che di questa zona me ne aveva parlato anni fa un amico, che ne vantava la bellezza, la tranquillità, i panorami suggestivi ecc. ecc. Io non sono troppo amante della montagna, più che altro posso goderla poco, visto che non faccio scalate, non scio, anche le passeggiate in salita mi creano problemi, però la curiosità di vederla mi era rimasta negli anni ed ora...l'avventura cominciava!
Avevamo pensato di fermarci circa a metà della vallata, nel paese di Sampeyre che è il centro principale, ma arrivati là una brutta sorpresa: pieno, strapieno di turisti...naturalmente pieno, strapieno di autovetture, pullman, camper...Non avrebbe parcheggiato nemmeno un triciclo, figuriamoci noi...e la folla già faceva innervosire mio marito.
Allora abbiamo proseguito fino al paese successivo, Casteldelfino: appena prima di entrare in paese...un bello spiazzo a lato della strada, con pochissime auto parcheggiate,vicino ad alberi e prati, anche un ruscelletto con la sua cascatella...non era un miraggio, stava aspettando proprio noi.
Così Casteldelfino ci ha accolto per la prima notte montanara...non tanto fresca comunque, neppure lassù!
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