Creato da atapo il 15/09/2007
Once I was a teacher
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MAHATMA GANDHI
"Vorrei che tutte le culture del mondo
potessero circolare liberamente intorno alla mia casa.
"Ma rifiuto che una sola di queste possa travolgere la mia esistenza."
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OTTAVO COMPLEANNO
Oggi festeggio un compleanno.
Si può festeggiare il compleanno di una cosa?
Perchè io, oggi, festeggio l'ottavo compleanno della mia protesi d'anca.
Otto anni fa a quest'ora ero in attesa di entrare in sala operatoria...il giorno aspettato da mesi (ah, le liste d'attesa...), la speranza di risolvere finalmente il problema che avevo dalla nascita, l'ansia dell'imprevisto, delle complicazioni, della difficoltà dell'intervento.
Di protesi all'anca ne mettono moltissime tutti i giorni, pare diventata routine, ma è sempre un'operazione complessa e dall'esito per nulla scontato. Tant'è vero che l'ortopedico che mi avrebbe operato aveva studiato a lungo il mio caso, fatto controlli su controlli (fino alla sera prima), era arrivato a propormi di aspettare ancora qualche anno...ma io ormai non riuscivo quasi più a camminare e gli avevo risposto:
“Dottore, se va bene guadagnerò di nuovo la libertà di muovermi ancora per un po', se va male continuerò come sono ridotta ora: cos'ho da perdere?”
E lui, come ultimo scrupolo, aveva voluto accanto a sé durante l'intervento il suo collega appena più anziano di lui d'età e d'esperienza.
Ricordo ancora molto chiaramente tutte le fasi di quell'intervento, che fanno con anestesia spinale: seguivo con attenzione tutto quello che vedevo e sentivo attorno a me, col cuore che batteva a mille...
Sì, l'anca è tornata perfetta, ma...poichè la mia situazione era già complicata in partenza, è stato lesionato il nervo sciatico, per cui da allora ho avuto altri tipi di problemi...
Non è stata certo colpa dei medici.
In ogni caso, da allora la mia vita è cambiata in meglio, ho potuto di nuovo camminare “quasi” normalmente, sebbene con certe precauzioni dovute anche al problema del nervo lesionato, ma niente in confronto a come ero ridotta prima, da quando la malformazione che avevo dalla nascità era degenerata sempre di più.
La protesi che mi hanno messo era, per quei tempi, quanto di più moderno e robusto ci fosse in giro, ma il suo buon funzionamento era considerato, in media, per 10-15 anni: ci sono persone che già dopo 5 anni devono sostituirla, altre a cui dura molto di più...
Io, ogni anno che passa, lo considero un anno guadagnato, di vita, di movimento, di possibilità di fare quelle esperienze di viaggi e di attività che ormai mi sembravano precluse. Ma non so quanto durerà...
Per questo ogni anno il 14 giugno festeggio...la rinascita che avvenne quando avevo 51 anni!
Il medico che mi operò si prese cura di me nel periodo post operatorio con una gentilezza e una partecipazione che non avevo mai trovato nei miei precedenti ricoveri ospedalieri: ogni giorno, appena entrava in servizio, in qualsiasi turno fosse, entro pochi minuti era da me a controllare la situazione e a dirmi una parola di incoraggiamento...Gli sarò per sempre riconoscente per avermi rimessa a nuovo e per il rapporto umano che ha avuto con me sua paziente. Allora era “dottore”, l'anno successivo agli ultimi controlli era diventato “professore”.
Ho scoperto pochi giorni fa che è diventato primario di ortopedia e penso che se lo meriti pienamente: si tratta del professor Roberto Buzzi, colui che la settimana scorsa ha operato Valentino Rossi dopo la frattura alla gamba. Ora posso dire che io e Valentino abbiamo qualcosa in comune...
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