Creato da atapo il 15/09/2007
Once I was a teacher
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MAHATMA GANDHI
"Vorrei che tutte le culture del mondo
potessero circolare liberamente intorno alla mia casa.
"Ma rifiuto che una sola di queste possa travolgere la mia esistenza."
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SCHELETRI NELL' ARMADIO
Ian Vermeer, Ragazza che legge una lettera
Quando ci fu il funerale di mio suocero raccontai quanto fossero rimasti sorpresi e rattristati i miei figli nel vedere il disinteresse e la partecipazione scarsa e formale dei pochi parenti intervenuti.
Ed io nei giorni successivi pensai che in effetti loro da piccoli non avevano avuto un brutto rapporto con questo nonno nelle poche volte in cui erano stati insieme: ricordavo soprattutto alcune estati in cui per qualche settimana o week end eravamo ospiti della loro casa sull'appennino modenese. Accettavamo questi soggiorni perchè per noi erano anni di forte impegno economico (dovevamo ristrutturare la casa in cui abitiamo ancora e che allora era quasi un rudere), soprattutto ero io che, per far cambiare aria ai bambini, convincevo mio marito riluttante: per lui quei giorni non erano piacevoli, non sopportava lo stare a tu per tu col padre. Per fortuna la casa è grande, poi c'è l'orto e i boschi intorno...Mio suocero in quei periodi con i bambini era stato un bravo nonno: giocava con loro, li portava con sé nei lavori dell'orto e nelle passeggiate, gli faceva scoprire le piccole meraviglie della natura estiva. Insomma, i miei figli ne avevano conosciuto un aspetto positivo, forse l'unico, e forse sono gli unici ad averne goduto, perchè nemmeno le altre nipoti loro coetanee hanno sentito tristezza per la morte del nonno: hanno commentato che ne avevano avuto soprattutto esperienze di indifferenza e di soprusi...
Per questo erano addolorati per quanto stava accadendo negli ultimi anni e sconvolti dall'indifferenza al funerale. Ne avevano parlato un po' con me e mi avevano detto che avrebbero chiesto al padre dei chiarimenti su questa mancanza assoluta di affetti familiari.
Così pochi giorni fa mia figlia è venuta da noi, per caso quel giorno io ero fuori, e ha posto al padre quelle domande difficili.
E mio marito ha parlato. Oltre a raccontare certe situazioni di quando era bambino, ha svelato dell'altro: perchè ci sono stati dei fatti, molti anni fa all'inizio del nostro rapporto di coppia e fino alla nascita di mia figlia, nei quali mio suocero ha condizionato duramente la nostra allora giovane famiglia... fatti che non avevamo mai raccontato ai nostri figli... Ogni tanto io e mio marito durante tutti questi anni ci chiedevamo se dirlo o no ai ragazzi, ma concludevamo che non era poi importante, anzi avrebbe segnato in modo negativo quel buon rapporto col nonno che loro avevano, forse ne sarebbe venuta l'occasione o la necessità in futuro.
Ora ecco il momento: loro sono adulti, sono in grado di capire quello che è stato, giudicheranno, come si fa sempre in simili occasioni, ma spero che riusciranno a mettere a fuoco meglio certi atteggiamenti che a loro parevano finora incomprensibili, non ci sono più segreti in famiglia, sono stati svelati e credo che potranno tornare ad essere dimenticati perchè ormai non servono più a nessuno.
Mio marito mi ha detto che parlando con la figlia le ha ricordato le belle estati in montagna che avevano creato quel rapporto positivo tra il nonno e loro due e lei ha confermato che era proprio questo che del nonno avevano in mente con maggior affetto.
Ed io sono stata contenta che tutti noi quattro, all'insaputa l'uno dell'altro, dopo questa morte ci siamo soffermati sugli stessi pensieri e sugli stessi ricordi di serenità.
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Inviato da: atapo
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