Creato da atapo il 15/09/2007
Once I was a teacher
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MAHATMA GANDHI
"Vorrei che tutte le culture del mondo
potessero circolare liberamente intorno alla mia casa.
"Ma rifiuto che una sola di queste possa travolgere la mia esistenza."
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« ESAMI | FINE DELLA SCUOLA » |
TUTTI PUBBLICANO
Hermann Fenner Behmer, "What to write"
Chi mi legge da tempo sa che su facebook faccio parte di un gruppo che"gioca" con le parole e la scrittura: ogni settimana siamo invitati a scrivere un raccontino in 400 caratteri spazi compresi, che contenga due parole assegnate a caso dal coordinatore. Non si vince nulla, ci si diverte a leggere e commentare reciprocamente i nostri "capolavori".
E' naturale che in un gruppo simile ci siano anche SCRITTORI, più o meno "veri", oltre ad appassionati e dilettanti come me.Ogni tanto qualcuno di loro fa conoscere on line il suo ultimo libro pubblicato, a volte l'ho anche comperato e letto con interesse, qualcuno fa presentazioni in giro per l'Italia e quando una signora di queste capitò a presentare a Firenze la sua opera andai incuriosita ed ebbi modo così di conoscere una donna umanamente molto ricca ed interessante.
Poi ho un'amica che è un "pezzo grosso" in campo artistico, anche lei scrive e pubblica libri legati al suo ruolo lavorativo ed è naturale...
Qualche tempo fa raccontai qui di quell'altra amica che aveva pubblicato la sua autobiografia legata soprattutto alle sue imprese sportive e poco dopo pubblicò un libro con i suoi racconti...
Di un professore di francese che recitava con me sono usciti due romanzi.
Di un amico ho scoperto la pubblicazione di libri di poesie e ricerche storiche.
E ultimamente...
Ho ritrovato tramite facebook una compagna delle scuole medie, che ora vive in Australia. Ci siamo date l'amicizia e poco dopo lei ha pubblicato la sua autobiografia: ne ho lette diverse pagine on line,quelle che mettono per presentazione e, come avevo intuito, questa persona ha avuto una vita molto avventurosa e sopra le righe...impensabile, se ricordo come era ai tempi della scuola media!
L'ultima sorpresa l'ho avuta da una mia ex-collega insegnante: nonostante ci manteniamo in contatto e condividiamo un certo tipo di scuola accogliente e integrante, niente mi avrebbe fatto pensare che potesse pubblicare una storia di donne immigrate... Invece ecco il suo libretto fresco di stampa, da una casa editrice del sud Italia. E mi pare che con la stessa casa editrice abbia inserito dei suoi racconti per bambini in una antologia...
Per non parlare di mia zia e mia cugina, che mi hanno omaggiato dei libri con le loro poesie.
In genere tutti questi autori pubblicano con case editrici quasi sconosciute, oppure in quei sistemi di pubblicazione a loro spese...
Però, quanta gente si dà da fare per scrivere, inventare, far stampare e far conoscere le proprie storie, fantasie, esperienze!
E allora confesso che anche a me piacerebbe.
Ci provai, moltissimi anni fa appena arrivata a Firenze. Avevo scritto cose per bambini che avevo collaudato con successo tra i miei alunni e diffuso in fotocopie tra colleghi che le usavano nelle loro classi. Contattai una casa editrice fiorentina, mi dissero che prendevano in considerazione le mie proposte solo se mi fossi presentata con le tavole preparate da un illustratore... Cosa per me impensabile. Che fosse stato un modo gentile per togliermi dai piedi?
Però qualche anno dopo vidi pubblicate proposte molto simili alle mie...Qualcuno poi mi disse che bisogna essere presentati, avere conoscenze... e io lasciai perdere, delusa e scandalizzata..
Ora tutti pubblicano... a proprie spese magari, con diffusione solo tra amici e parenti o poco più, ma vuoi mettere la soddisfazione di passare ad altri storie e messaggi?
E io cosa scriverei? La mia autobiografia? Quella lavorativa potrebbe essere interessante, ne avevo l'intenzione appena andata in pensione, la scuola come ci ho lavorato io non esiste più, qualcuno la rimpiange, qualcuno la riscopre ora dopo lo sfascio che si è via via aggravato negli ultimi anni...
Ho qualche racconto nel cassetto, qualcuno era finito anche su queste pagine di blog anni fa ed era piaciuto ai lettori...
E da un po' di tempo ho una storia in mente, che ambiziosamente potrebbe diventare un romanzo... Una storia che inizia nel 1968 e arriva ad ora, una storia dove alcuni elementi ed episodi della mia vita danno il via ad altro di inventato. Ultimamente, quando dopo l'incontro con l'amica di Bologna sono riemersi dai ricordi e da internet fatti e persone di quel periodo, questa storia che si stava formando nella mia testa è come se si affacciasse con più forza, resta lì a dirmi:-Allora? Che ne fai di me?-
Poi mi dico che no, è tutto solo nelle mie fantasie, che gli altri scrivono senz'altro cose più interessanti delle mie, che non vale la pena perdermi anche dietro a questo, che a nessun editore interesserà e che è inutile buttare via denaro per autoincensarmi con una pubblicazione personale.
Ma la storia continua a restare lì, fissa. Per questo tempo fa mi colpì la citazione che diceva:
"Sono convinto che ogni essere umano è nato per scrivere un libro, e per nient'altro.
Un libro geniale o un libro mediocre, non importa, ma colui che non scriverà niente è un essere perduto, non ha fatto altro che passare sulla terra senza lasciare traccia."
(da Trilogiadella città di K. di AgotaKristof)
L'ho sentita rivolta a me.
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