Creato da atapo il 15/09/2007
Once I was a teacher
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MAHATMA GANDHI
"Vorrei che tutte le culture del mondo
potessero circolare liberamente intorno alla mia casa.
"Ma rifiuto che una sola di queste possa travolgere la mia esistenza."
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DAL MARE AL CIELO
e ritorno
Tenerife è terra di giganti: delle scogliere enormi si chiamano proprio Los Gigantes, ci sono alberi giganteschi, hotel enormi che deturpano il paesaggio, le alte statue degli antichi re Guanci di fronte al mare di Candelaria...ma il più gigante di tutti è senza dubbio il vulcano TEIDE, visibile da ogni punto del'isola, è la montagna più alta della Spagna con i suoi 3718 metri. E l'escursione sul Teide è, insieme alla crociera per vedere le balene, il top delle emozioni naturalistiche da vivere sull'isola. Ma è più facile a dirsi che a farsi: per non restare delusi bisogna innanzitutto scegliere la giornata giusta. Perchè mentre sulle coste c'è quasi sempre il sole, su quella cima è facilissimo trovare nuvole, vento forte ed anche nevicate d'inverno. Oppure lassù c'è il sole, ma appena sotto tutto è avvolto da nubi quindi non si vede alcun panorama.
Noi eravamo già stati lassù in una delle prime vacanze a Tenerife, solo una rapida escursione in pullman col tour operator, in una giornata abbastanza decente.Ora che siamo con i nostri amici, ci saremmo tornati volentieri e da soli avremmo avuto più tempo, allora da qualche giorno tenevamo sotto controllo, grazie a internet, le previsioni meteo sulla costa e sulla cima del vulcano. E finalmente mercoledì ci è parso il giorno giusto, anche se non perfetto, abbiamo incrociato le dita e siamo partiti, in Tshirt, ma con giacche e maglioni nel bagagliaio dell'auto. Una leggerissima foschia mattutina speravamo si dissolvesse...
Da Adeje la strada sale ripida e presto si vedono i primi pini canari, conifera tipica, che diventano sempre più fitti e più imponenti; si arriva a Vilaflor, il paese più in alto dell'isola, che avevamo visitato l'anno scorso. Qui prima sosta per ammirare il pino gordo, significa gigantesco, alto circa 45 metri, la circonferenza del suo tronco è sui 9 metri. Ammiriamo anche dei bellissimi mandorli già fioriti.
Presto entriamo nel Parque National del Teide e si arriva nella zona della caldera, i crateri più antichi, si attraversano zone di rocce incredibili, dalle mille forme e dai tanti colori, cupi o brillanti, che ci parlano di spaventose eruzioni di tempi diversi, dalle ere preistoriche fino alle più recenti: una importante di cui si attraversano tracce imponenti fu nel 1798 (ieri l'abbiamo chiamata "quella di Napoleone"), l'ultima, piccola, avvenne verso il 1960, ma il Teide ora è solo addormentato...
Ci sono vari spiazzi di osservazione e in tutti vale la pena di fermarsi, in uno per esempio si vede la scarpetta della regina , una roccia di questa strana forma:
Ci fermiamo a fare pic-nic in un Parador, uno dei rifugi con piccolo self-service e negozietto, mangiamo all'aperto perchè il cielo è limpidissimo, il vento delicato e il sole caldo: una meraviglia!
Ancora pochi minuti d'auto e arriviamo a 2356 metri, alla stazione di salita della teleferica che in 8 minuti porta quasi in cima al vulcano, a 3555 metri. Naturalmente vogliamo fare anche questa esperienza e ci imbarchiamo; sullo sportello della biglietteria un cartello avvisa che all'arrivo troveremo 2 gradi sotto zero! Io aggiungo alla Tshirt una maglietta a maniche lunghe e un pesante golf di alpaca, oltre al foulard al collo e al cappello di paglia ben calcato in testa, anche gli altri aumentano la copertura...
Lassù ci sarebbero ancora 200 metri per arrivare in vetta, ma occorre un permesso speciale per salirvi e noi ci accontentiamo di avviarci lungo i sentieri panoramici che consentono di ammirare panorami mozzafiato di terra e di mare. Una leggera foschia vela un poco la visione della costa e delle isole intorno, ma rimane ugualmente tantissimo da vedere e da emozionarci in tutto quel marasma di rocce e di colori, è davvero una buona giornata! La forza del vento non è insostenibile, il freddo, a causa della mancanza di umidità, non mi pare così terribile...tranne che nelle mani, che col vento mi si congelano quando le alzo per reggere la macchina fotografica mentre scatto. Ma trovo un rimedio: scopro che certe pietre nere, se esposte al sole, sono più calde delle altre così quando sento, anzi, non sento più le mani, basta che trovi una di queste pietre, ci appoggio le mani sopra e va subito meglio...mi sento molto donna di Neanderthal...ma così riesco a continuare la passeggiata e a scattare foto...
Mi vengono in mente le altre mie ascensioni sui vulcani italiani: il Teide, per la sua imponenza, mi ricorda soprattutto l'Etna...
Poi la discesa, una sosta nel negozio di artigianato e riprendiamo la via del ritorno, facendo un percorso in auto diverso rispetto all'andata. Questo attraversa varie volte la colata del 1798, ai lati della strada il paesaggio è soprattutto nero di rocce laviche, un po' spettrale, e quando vediamo di nuovo i pini canari, dapprima isolati poi in boschi sempre più fitti, notiamo che crescono quasi sempre su questi terreni neri di lava ormai sbriciolata, che fa un bel contrasto col verde brillante dei pini.
La strada che percorriamo, verso la costa ovest, attraversa una zona ricca di coltivazioni di banane, quasi sempre circondate da muri e ricoperte da teli di garza che proteggono dal vento: le palme si intravedono soltanto. Però siamo fortunati: c'è una bananera recintata solo da pali e fili di ferro, con aperture da cui entriamo per osservare da vicino le piante e scattarci foto, io improvviso una specie di danza attorno ad una palma canticchiando la famosa:"Ma n'do vai se la banana non ce l'hai...". Siamo tutti allegri, la giornata è stata piacevole, l'escursione emozionante, il bel tempo ci ha favorito. La strada termina alle scogliere di Los Gigantes, che i nostri amici non hanno mai visto. Poi si gira verso sud, verso gli alberghi.
Ma prima dell'arrivo è necessaria un'ultima sosta: ad Armenime c'è la famosa Tenerife Pearl, dove si lavorano perle provenienti da tutto il mondo e di tutti i prezzi.E qui io e la mia amica ci facciamo fare un regaluccio dai signori mariti, che in fondo sono contenti di vederci sempre più belle, anche per merito di una nuova collanina di perle...
Sì, direi che è stata una giornata da promuovere col massimo dei voti, il vecchio Teide signore dell'isola non ci ha deluso!
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