Creato da atapo il 15/09/2007
Once I was a teacher
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MAHATMA GANDHI
"Vorrei che tutte le culture del mondo
potessero circolare liberamente intorno alla mia casa.
"Ma rifiuto che una sola di queste possa travolgere la mia esistenza."
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Messaggi del 20/11/2010
LA VITA E' ANCHE COSI'
Mondrian P. L'albero rosso
Sabato mattina, al supermercato di quartiere.
Tra la folla prevedibile, visto il giorno e l'ora, cerco di districarmi col carrello più in fretta possibile, maledicendo dentro di me la pioggia e le circostanze domestiche sfavorevoli che mi hanno costretto a fare la spesa proprio adesso...
Fra il banco surgelati e le nuove casse self-service a un tratto mi sento osservata: chi mi sta guardando con insistenza è una donna poco lontano, che si sta avvicinando a me mentre l'uomo che pare l'accompagni spinge il carrello giù per una corsia accanto.
E' una donna dall'età indefinibile, alta, o meglio bassa, circa come me, viso pallido e guance un po' incavate, capelli di media lunghezza castani, ma che alla radice rivelano il bianco di chi dovrebbe ormai rifarsi il colore...
Porta un cappotto grigio, lungo, largo che le casca da tutte le parti. Si appoggia ad un bastone che tiene nella mano sinistra e questo appoggiarsi la fa curva, anzi, completamente storta, sembra avvitata sul suo sostegno, perchè la parte destra del corpo è quasi paralizzata: il braccio lungo il fianco, la gamba rigida che si trascina ad ogni passo.
Non mi pare di averla mai vista...
Mentre faticosamente mi raggiunge vedo dalle sue labbra che mi sta dicendo qualcosa, sussurra, c'è confusione, non capisco...probabilmente mi starà chiedendo un'informazione...
Mi chino verso di lei, la sua voce è un soffio, esce a fatica, ripete: “Cristina V...” e mi guarda intensamente...
E allora riconosco gli occhi e capisco ...e non vorrei crederci...è una collega della scuola media, con cui lavorai in certi anni per i progetti europei...ben più giovane di me...ridotta così!
Il mio attimo di stupore e incertezza la spinge a sforzarsi ancora per farsi riconoscere: “Scuola media M...”
Vorrei che dal mio sguardo sparissero tutte le sensazioni che sto provando e che riuscissi a dimostrarle solo...che cosa? Non lo so nemmeno, gioia di rivederla, ma così...
Che si deve dire in questi casi, che si deve fare? Oh, saper trovare in un attimo le parole giuste per lei, che ha voluto farsi riconoscere, ma di cui io ora non so nulla, cosa è successo, che cosa prova...
E in quel luogo, poi, in quel caos!
“Sì, mi ricordo di te! Da quanti anni non ti vedevo!”
E' un prendere tempo, vorrei dire e non dire, chiedere o far finta di nulla, tutta quella gente attorno mi mette a disagio, non credo sia il posto per raccontarsi dei guai, poi...non riesce quasi nemmeno a parlare!
Mi butto: “Però, vedo che ci sono dei problemi...”
Il suo Sì è più con la testa che con la voce.
“Allora non sei più a scuola” Anche il NO è uguale.
“Nemmeno io sono più a scuola, ho dovuto andare in pensione per motivi di salute, già da qualche anno” quasi a giustificarmi di non saper nulla di lei e delle sue vicissitudini, che poi quando sarà successo...? Temo sia solo un tentativo maldestro di avvicinare i miei problemi di salute ai suoi...
Lei continua ad annuire e a guardarmi quasi sorridendo.
“Ci manca la scuola, vero? Anche se adesso è diventata un caos”
“Sì, tanto” mi risponde in un soffio, con la nostalgia negli occhi.
E ora? Che le dico...
“Ma tu abiti qui vicino, visto che fai la spesa qui?”
“Sì”
“Allora ogni tanto capiterà di rivederci ancora, magari non di sabato, ma in un giorno più tranquillo!”
Sorride, si avvia lentamente verso quell'uomo che l'aspetta e ci guardiamo sorridendoci ancora una volta nel saluto. Spero di non averla delusa, che non le dispiaccia di avermi fermato...
Pian piano mi torna in mente il passato: era una ragazza impegnata, entusiasta, mi pare insegnasse inglese, era andata anche all'estero per i nostri progetti Comenius...era alta, bella, slanciata...
Che sarà successo? Posso tirare a indovinare, un incidente, un ictus...
Ammiro il suo coraggio: al suo posto, non so se avrei cercato per prima un incontro con chi non vedevo da anni e che in fondo non mi riconosceva nemmeno...
Il vederla così mi ha rattristato e mi ha sconvolto...non si arriva ad immaginare...
...ma nella vita capita anche questo, a volte è questione di un attimo...
So a chi potrei chiedere informazioni e lo farò.
Ma soprattutto vorrei incontrarla di nuovo, con calma, forse potremmo avere ancora qualcosa in comune...
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