Il soggetto imprevisto. 1978 Arte e Femminismo in Italia

prima foto

Mirella Bentivoglio, AM, 1970

La mostra Il soggetto imprevisto. 1978 Arte e Femminismo in Italia a cura di Marco Scotini e Raffaella Perna all’FM Centro per l’Arte Contemporanea di Milano, è dedicata ai rapporti tra arti visive e movimento femminista.

seconda foto

Tomaso Binga, Lettera H

Si dà ampio spazio alle artiste più impegnate tra cui Tomaso Binga, firma androgina di Bianca Pucciarelli Menna, set designer dell’ultima sfilata della Maison Dior che ha sostenuto economicamente la mostra.

Libera Mazzoleni, Riflessione sullo stereotipo identitario femminile, 1974-1975, cm 35x28
Libera Mazzoleni, Riflessione sullo stereotipo identitario femminile, 1974-1975, cm 35×28

Così Raffaella Perna:

Ritengo che oggi, in Italia, sia un momento appropriato per ragionare sulla storia del femminismo e sui suoi contatti con la creatività e l’arte delle donne negli anni Settanta. C’è un’esigenza reale di non dare per scontati dei diritti acquisiti che ora vengono messi in dubbio. Se il caso del “Congresso Mondiale delle Famiglie” di Verona è lampante lo è anche la reazione delle organizzazioni femminili, non soltanto femministe, e anche di singoli soggetti che hanno aderito alla protesta contro il ddl Pillon. Senza dimenticare la forza d’urto dei nuovi gruppi quali Se non ora quandoNon una di meno e certamente #MeToo.

quarta foto

Marcella Campagnano, L’invenzione del femminile: Ruoli

Incredibile ma vero: negli anni Settanta le mostre formate da sole donne erano chiamate ghetti rosa.

Il soggetto imprevisto. 1978 Arte e Femminismo in Italiaultima modifica: 2019-04-09T10:43:22+02:00da hyponoia