Un Cosmopolitan, e la vita diventa buona

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Le vetrine primaverili sono un canto corale alla leggerezza e al colore: vestitini svolazzanti, quadretti Vichy, fantasie floreali, per tacere di certe borse iconiche dal costo proibitivo, più che altro aruspici del divario perenne tra sogno e possibilità.

I manichini indossano outfit pensati per le fashion friendly, semidee che ignorano gli insulti della bilancia e la legge di gravità, la più semplice, la più implacabile; ora, benché io possa dirmi definirmi in forma, sono fuori tempo massimo e così, al profilarsi dell’ennesima capsule jungle de luxe, invito Anna a prendere un cocktail, che lo sgomento già m’assale.

Ma lei, memore delle lagnanze che riservo alla mia 44, imputandole di non essere più ospitale come un tempo, mi gela con un:”Sei pazza?” e tira dritto per poi cedere due isolati più avanti a una condizione:”Niente stuzzichini“.

E così, a coronamento di un pomeriggio di shopping nelle intenzioni selvaggio ma in realtà giudizioso, avendo impreziosito le borse solo di un Rouge Lacquer a testa, brindiamo con un Cosmo(politan) alla nostra salute e a Carrie Bradshaw. La vita, d’improvviso, s’è fatta buona e i fashionisti che affollano il bar con codici cromatici in tutto fedeli al camp, sfumano nel vociare isocrono che li circonda.

Un Cosmopolitan, e la vita diventa buonaultima modifica: 2019-05-06T13:35:46+02:00da hyponoia

7 pensieri riguardo “Un Cosmopolitan, e la vita diventa buona”

    1. Eh no, perché Anna è la compagnia giusta per lo shopping e la palestra, ma se solo accenno all’oggetto chiamato libro sviene 🙂

        1. Assolutamente sì…a tal proposito, il libraio da cui mi servo abitualmente, appena mi vede ha un leggero mancamento…lui non dice nulla, ovviamente, ma io lo so che pensa:”Ma questa, con tutti i libri che ci sono qui, perché deve sempre chiedere qualcosa che non è presente sugli scaffali?”. Che poi io un’occhiata di una mezz’ora la do sempre prima di fare la mia richiesta, ma non sempre il fiuto funziona e allora lo costringo a usare il pc… 🙂

          1. non vorrei mai essere nei panni del tuo libraio 🙂 … considerati fortunata però, pensa che il mio (ai tempi in cui leggevo tanto di più) li ordinava, a mia richiesta …

  1. Se mi chiedessero qual è il mio colore preferito, risponderei “al secondo posto, il Rouge Lacquer”.
    “E al primo?”
    “Il colore che c’è sotto”.

    1. Fine intenditore…oltretutto il colore che sta sotto è soggetto a virate cromatiche non da poco se stimolato adeguatamente.

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