La mia meravigliosa libreria

petra fumetto

Quindici anni fa, Petra Hartlieb e suo marito Oliver andarono in vacanza a Vienna, ospiti di amici; seppero di una libreria in vendita per fallimento e fecero un’offerta, aggiudicandosi il bene. Da allora, grazie all’entusiasmo che nasce dall’amore viscerale per i libri, non si sono più fermati e Petra, nella prima vita giornalista free lance, si è poi scoperta scrittrice. La storia della sua avventura come imprenditrice, dei piccoli e grandi successi e della casa al piano superiore della libreria raggiungibile con una scala a chiocciola che “quando i bambini scorrazzano nell’appartamento o pestano sul vecchio pianoforte, l’esperienza viene in parte condivisa anche dai clienti“, è raccontata nel libro autobiografico La mia meravigliosa libreria. Una favola non priva di timori legati alla concorrenza di Amazon e a qualche vendita andata male. Ma Petra si dice soddisfatta, anzi felice. E noi con lei.

Nell’oggi cammina già il domani, scriveva Coleridge, ed è forse per questo – per il modo in cui scorgere nel passato la traccia del presente generata dal vuoto davanti a noi – che da umani proviamo una sottile soddisfazione quando le nostre opere anticipano il futuro. Sono stati tanti gli autori e i libri a cui è stata riconosciuta una simile virtù: si pensi alla scoperta delle due lune di Marte nei Viaggi di Gulliver di Swift o al sommergibile anticipato da Ventimila leghe sotto i mari di Verne…” […]

“Ma ridurre a tutto questo la capacità della letteratura di scrivere il domani, non sarebbe forse sminuirla? […]

“No, alla letteratura si può e si deve concedere molto, molto più credito. Si può partire da Amleto, che con le sue ansie – e, di fatto, con il suo chiamarsi fuori dall’azione, come mai avrebbe fatto un eroe, o almeno ciò che fin lì avevamo chiamato con tale nome – ha anticipato l’uomo moderno. Non male come divinazione, questa. E l’uomo contemporaneo? Ecco che tra il Marcel della Recherche e il Leopold Bloom dell’Ulisse di Joyce si è formato un modello di umano psicoanalitico e polisemico, in costante sdoppiamento, calato in un flusso comunicativo caotico e permanente. Un uomo destinato poi a confrontarsi con una società dove il significato di un numero sempre crescente di cose gli sarebbe sfuggito…Proprio come quella anticipata da Kafka.

Vanni Santoni

Al libro s’addice la notte e una finestra da cui indagare una fuga di tetti. Condizione di piacere diffuso, prossima alla beatitudine.

La mia meravigliosa libreriaultima modifica: 2019-05-08T13:02:47+02:00da hyponoia

3 pensieri riguardo “La mia meravigliosa libreria”

  1. Concordo con Santoni, alla letteratura va concesso di più. E di più è più di molto proprio perché non delimita una quantità. Anticipare il futuro è un esercizio come lo è indagare il passato per comprendere il presente. Sono necessità uguali.

  2. Una domanda, se non sono troppo curioso, la tua meravigliosa libreria quanti libri ha? Secondo i miei calcoli … (sorrido) … almeno 900?
    Vabbè, son sicuro che li hai letti tutti senza star lì a contarli …

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