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Terapia intensiva multimodale per il retinoblastoma extraoculare: ARET0321, uno studio Children’s Oncology Group

Il retinoblastoma metastatico ha una prognosi infausta se trattato con chemioterapia e radioterapia ( RT ) convenzionali. Una terapia intensificata può migliorare l’esito.
Uno studio prospettico internazionale ha arruolato pazienti con retinoblastoma extraoculare.
I pazienti con retinoblastoma in stadio II o III locoregionale hanno ricevuto quattro cicli di chemioterapia, seguiti da radioterapia del campo coinvolto ( 45 Gy ).
I pazienti con retinoblastoma in stadio IVa o IVb ( metastatico o trilaterale ) hanno ricevuto anche quattro cicli di chemioterapia e quelli con risposta parziale o superiore hanno poi ricevuto un ciclo di Carboplatino ad alte dosi, Tiotepa ed Etoposide con supporto di cellule staminali ematopoietiche autologhe.
I pazienti con stadio IVa o IVb con tumore residuo post-chemioterapia hanno ricevuto radioterapia.
La proporzione di pazienti che hanno raggiunto la sopravvivenza libera da eventi è stata riportata e confrontata con i controlli storici separatamente per ciascuno dei tre gruppi di pazienti.
Sono stati inclusi nelle analisi 57 pazienti idonei. La sopravvivenza libera da eventi a 1 anno è stata dell’88.1% per lo stadio II-III, 82.6% per lo stadio IVa e 28.3% per lo stadio IVb/trilaterale.
La tossicità è risultata significativa come previsto e ha incluso due decessi correlati alla terapia.
La terapia multimodale intensiva è altamente efficace per i pazienti con retinoblastoma extraoculare regionale e retinoblastoma metastatico in stadio IVa.
Sebbene lo studio abbia raggiunto il suo obiettivo per lo stadio IVb, è ancora necessaria una terapia più efficace per i pazienti con coinvolgimento del sistema nervoso centrale. ( Xagena2022 )
Dunkel IJ et al, J Clin Oncol 2022; 40: 3839-3847

Aggiornamento in Oftalmologia: Retinoblastoma extraoculare

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Terapia intensiva multimodale per il retinoblastoma extraoculare: ARET0321, uno studio Children’s Oncology Group

Il retinoblastoma metastatico ha una prognosi infausta se trattato con chemioterapia e radioterapia ( RT ) convenzionali. Una terapia intensificata può migliorare l’esito.
Uno studio prospettico internazionale ha arruolato pazienti con retinoblastoma extraoculare.
I pazienti con retinoblastoma in stadio II o III locoregionale hanno ricevuto quattro cicli di chemioterapia, seguiti da radioterapia del campo coinvolto ( 45 Gy ).
I pazienti con retinoblastoma in stadio IVa o IVb ( metastatico o trilaterale ) hanno ricevuto anche quattro cicli di chemioterapia e quelli con risposta parziale o superiore hanno poi ricevuto un ciclo di Carboplatino ad alte dosi, Tiotepa ed Etoposide con supporto di cellule staminali ematopoietiche autologhe.
CONTINUA SU FARMAEXPLORER: https://farmaexplorer.it/articolo/terapia-intensiva-multimodale-per-il-retinoblastoma-extraoculare-aret0321-uno-studio-childrens-oncology-group

Aggiornamento in Oftalmologia: Taxani & Reazioni avverse oculari

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Rischio di eventi avversi oculari con la chemioterapia a base di taxani

Gli agenti chemioterapici a base di taxani, come Docetaxel e Paclitaxel, sono usati per il trattamento di un’ampia gamma di tumori.
Sebbene sia stato pubblicato molto sugli eventi avversi correlati ai taxani, i dati sugli esiti oculari con questi farmaci sono scarsi.
È stato quantificato il rischio di 3 eventi avversi oculari mutuamente esclusivi di epifora, edema maculare cistoide ( CME ) e neuropatia ottica con agenti chemioterapici a base di taxani intraprendendo un ampio studio farmacoepidemiologico.
Lo studio di coorte retrospettivo ha utilizzato un database degli Stati Uniti che raccoglie informazioni sulla salute di oltre 150 milioni di iscritti.
E’ stata creata una coorte di nuove utilizzatrici donne con patologia oncologica che stavano assumendo chemioterapia a base di taxani ( Docetaxel o Paclitaxel ) e nuove utilizzatrici di Tamoxifene come controlli.
I partecipanti allo studio sono stati osservati alla prima incidenza di ciascuno dei 3 esiti mutuamente esclusivi. È stata inoltre intrapresa un’analisi delle utilizzatrici di soli taxani.
L’esito primario era la prima diagnosi di epifora, edema maculare cistoide o neuropatia ottica accertata utilizzando i codici ICD-9 ( International Statistical Classification of Diseases and Related Health Problems, Ninth Revision ) o ICD-10 ( International Statistical Classification of Diseases and Related Health Problems, Tenth Revision ).
CONTINUA SU MediExplorer.it – LINK:  https://mediexplorer.it/articolo/rischio-di-eventi-avversi-oculari-con-la-chemioterapia-a-base-di-taxani

 

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Esiti a 24 mesi del trattamento con terapia anti-VEGF per edema maculare dovuto a occlusione venosa centrale della retina o occlusione venosa emiretinica

Sono stati riportati gli esiti a 2 anni confrontando gli occhi originariamente assegnati ad Aflibercept ( Eylea ) o Bevacizumab ( Avastin ) per valutare la necessità di continuare la terapia anti-fatt …


 

Efficacia clinica della terapia intravitreale con Ranibizumab versus Aflibercept vs Bevacizumab per edema maculare secondario a occlusione della vena centrale della retina

L’efficacia clinica comparativa di Ranibizumab ( Lucentis ), Aflibercept ( Eylea ) e Bevacizumab ( Avastin ) per la gestione dell’edema maculare dovuto all’occlusione della vena centrale della retina …


 

Associazione tra cambiamento nell’acuità visiva e cambiamento nello spessore del sottocampo centrale durante trattamento dell’edema maculare diabetico nei pazienti assegnati a Aflibercept, Bevacizumab o Ranibizumab

La determinazione dello spessore del sottocampo centrale ( CST ) secondo la tomografia a coerenza ottica ( OCT ) è una misura oggettiva e l’acuità visiva è una misura soggettiva. Pertanto, l’uso dei c …


 

Confronto tra Metotrexato e Micofenolato mofetile in monoterapia per il controllo delle malattie infiammatorie oculari non-infettive

È stato confrontato Micofenolato mofetile ( MMF ) con Metotrexato ( MTX ) come terapia di risparmio di corticosteroidi per le malattie infiammatorie oculari mediante una analisi retrospettiva dei dati …


 

Esiti della funzione visiva riportati dal paziente dopo la terapia anti-VEGF per edema maculare causato da occlusione venosa centrale della retina o dell’emiretina

La terapia anti-fattore di crescita endoteliale vascolare ( anti-VEGF ) è il trattamento di prima linea standard di cura per l’edema maculare associato all’occlusione della vena centrale della retina …


 

Androgeni transdermici nei pazienti con occhio secco associato a carenza di androgeni

Sono state valutate l’efficacia, la sicurezza e la qualità di vita ( QOL ) degli androgeni transdermici nel trattamento dei pazienti con secchezza oculare associata a deficit di androgeni in uno studi …


 

Tocilizumab, un anti-recettore IL6, nell’edema maculare cistoide uveitico refrattario e non-infettivo

L’edema maculare cistoide ( CME ) è una delle principali cause di cecità. Sono state valutate l’efficacia e la sicurezza di Tocilizumab ( RoActemra ) nell’edema maculare cistoide refrattario in una se …


 

Conbercept per il trattamento della degenerazione maculare neovascolare correlata all’età: studio PHOENIX

La degenerazione maculare correlata all’età ( AMD ) può causare una perdita irreversibile della vista che porta alla cecità. Sono state valutate l’efficacia e la sicurezza delle iniezioni intravitre …


 

Intervallo di dosaggio esteso ogni 12 settimane o più con Aflibercept e Ranibizumab per via intravitreale nella degenerazione maculare neovascolare senile: analisi post hoc degli studi VIEW

Sono stati valutati gli esiti e le caratteristiche della malattia oculare con degenerazione maculare senile neovascolare che hanno ricevuto una iniezione intravitreale di Aflibercept ( Eylea ) e Ranib …


 

Fattori associati a variazioni della acuità visiva e dello spessore del sottocampo centrale nel trattamento dell’edema maculare diabetico con terapia anti-VEGF

L’identificazione dei fattori associati all’entità dei benefici del trattamento con la terapia anti-fattore di crescita dell’endotelio vascolare ( anti-VEGF ) per l’edema maculare diabetico ( DME ) pu …


 

Effetto di Ranibizumab e Aflibercept sulla migliore acuità visiva corretta nel trattamento esteso della degenerazione maculare neovascolare correlata all’età

È stato condotto il primo studio clinico randomizzato di confronto tra gli esiti visivi e i carichi di iniezione tra Ranibizumab ( Lucentis ) e Aflibercept ( Eylea ) usando un identico regime di tratt …


 

Esiti a 12 mesi dopo modifica del trattamento al mese 6 tra i responder scarsi ad Aflibercept o Bevacizumab negli occhi con edema maculare secondario a occlusione della vena centrale o emiretinica: analisi secondaria dello studio SCORE2

Sono necessarie informazioni per valutare la commutazione del trattamento negli occhi con una scarsa risposta a 6 mesi di somministrazione mensile di Aflibercept ( Eylea ) o Bevacizumab per edema macu …


 

Effetto della gestione iniziale con Aflibercept versus fotocoagulazione laser versus osservazione sulla perdita della vista tra i pazienti con edema maculare diabetico che coinvolge il centro della macula e una buona acuità visiva

Le iniezioni intravitreali di agenti anti-VEGF ( fattore di crescita dell’endotelio vasale ) sono efficaci nel trattamento dell’edema maculare diabetico ( DME ) che coinvolge il centro della macula ( …


 

Ottimizzazione riuscita della terapia con Adalimumab nella uveite refrattaria dovuta alla malattia di Behçet

Sono stati valutati efficacia, sicurezza e rapporto costo-efficacia dell’ottimizzazione della terapia con Adalimumab ( Humira ) in una vasta serie di pazienti con uveite dovuta alla malattia di Behçet …


 

Cenegermin, un fattore di crescita nervoso umano ricombinante, per la cheratite neurotrofica

E’ stata valutata la sicurezza e l’efficacia del fattore di crescita nervoso umano ricombinante topico ( rhNGF, Cenegermin, Oxervate ) per il trattamento della cheratite neurotrofica da moderata a gra …

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Aggiornamento in Oftalmologia: Edema maculare diabetico

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Edema maculare diabetico: Faricimab intravitreale con dosaggio ogni 16 settimane 

Per ridurre il carico di trattamento e ottimizzare gli esiti dei pazienti nell’edema maculare diabetico, sono stati presentati i risultati a 1 anno di due studi di fase 3 di Faricimab ( Vabysmo ), un nuovo anticorpo bispecifico per l’angiopoietina-2 e il fattore-A di crescita dell’endotelio vascolare.
YOSEMITE e RHINE sono studi randomizzati, in doppio cieco, di non-inferiorità condotti in 353 siti in tutto il mondo.
Gli adulti con perdita della vista dovuta a edema maculare diabetico che coinvolge il centro sono stati assegnati in modo casuale a Faricimab intravitreale 6.0 mg ogni 8 settimane, a Faricimab 6.0 mg per intervallo di trattamento personalizzato ( PTI ) o Aflibercept ( Eylea ) 2.0 mg ogni 8 settimane fino alla settimana 100.
Gli intervalli di somministrazione di trattamento personalizzato sono stati estesi, mantenuti o ridotti ( ogni 4 settimane fino a ogni 16 settimane ) in base all’attività della malattia durante le visite di dosaggio attivo.
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