CARCINOMA ALLA VESCICA – TAR-210: sistema a rilascio intravescicale di Erdafitinib nel cancro della vescica non-muscolo-invasivo con alterazioni selezionate di FGFR

J&J Medicine

I primi risultati del sistema a rilascio intravescicale di Erdafitinib ( TAR-210 ) hanno mostrato evidenze di attività clinica precoce nei pazienti con cancro alla vescica non-muscolo-invasivo con alterazioni selezionate del recettore del fattore di crescita dei fibroblasti

I primi risultati sperimentali di TAR-210 ( sistema a rilascio intravescicale di Erdafitinib ) sull’uomo hanno evidenziato il potenziale rilascio locale e prolungato di Erdafitinib.
Inoltre, i risultati di fase 1 hanno mostrato un profilo di sicurezza gestibile con tossicità sistemica limitata e risposte complete precoci nei pazienti con cancro della vescica non-muscolo-invasivo ( NMIBC ) a rischio alto e intermedio

Sono stati presentati i primi risultati di uno studio di fase 1, multicentrico, in aperto, che sta valutando la sicurezza e l’efficacia di TAR-210, un sistema di somministrazione intravescicale progettato per fornire il rilascio di Erdafitinib, un inibitore della tirosin-chinasi dei recettori pan-FGFR, nella vescica dei pazienti con cancro della vescica non muscolo-invasivo ( NMIBC ) con alterazioni selezionate del recettore del fattore di crescita dei fibroblasti ( FGFR ).

I risultati includevano i dati della Coorte 1 [ ( C1 ); pazienti con tumore NMIBC recidivante, non-responsivo al Bacillo di Calmette-Guérin ( BCG ) ad alto rischio ( HR ) ( Ta/T1 di alto grado; solo papillare ) che hanno rifiutato o non erano idonei per la cistectomia radicale ], e Coorte 3 [ ( C3 ); pazienti con tumore NMIBC a rischio intermedio ( IR ) ( Ta/T1 con malattia papillare di basso grado ] con lesioni tumorali visibili.

Al cut-off dei dati del 29 agosto 2023, 43 pazienti erano stati trattati con TAR-210 nelle due coorti. Dei 16 pazienti in C1 con tumore NMIBC ad alto rischio che avevano almeno una valutazione della risposta, l’82% era libero da recidiva ( RF ). La durata media dell’esposizione al trattamento è stata di 3,7 mesi, con il 94% dei 16 pazienti ancora in studio.

Nello studio C3, l’87% dei 27 pazienti che hanno ricevuto almeno una valutazione della risposta con tumore NMIBC a rischio intermedio hanno ottenuto una risposta completa ( CR ). La durata mediana dell’esposizione al trattamento è stata di 4,2 mesi.

Gli eventi avversi correlati al trattamento ( TRAE ) più comuni sono stati gli eventi del tratto urinario inferiore di grado 1/2.

Non si sono verificate tossicità dose-limitanti e nessun decesso.

Due pazienti hanno interrotto lo studio a causa di eventi avversi relativi a sintomi urinari di lieve entità e un paziente ha presentato reazione avversa grave ( pielonefrite e sepsi ).

In conclusione: negli ultimi 50 anni i pazienti con cancro della vescica non-muscolo-invasivo a rischio alto o intermedio hanno visto limitati progressi nel panorama terapeutico, e le opzioni disponibili sono associate a un alto rischio di recidiva e a un significativo carico di effetti collaterali.TAR-210 potrebbe rappresentare una nuova soluzione per i pazienti con cancro localizzato alla vescica.

Il cancro della vescica non muscolo-invasivo è un tumore che si localizza nel tessuto che riveste la superficie interna della vescica. Il muscolo della vescica non è coinvolto.

I pazienti sono classificati in uno di tre gruppi di rischio che descrivono la probabilità che il cancro progredisca, si diffonda ulteriormente o si ripresenti dopo il trattamento: a basso rischio, a rischio intermedio o ad alto rischio.

La cistectomia radicale è attualmente raccomandata per i pazienti con carcinoma della vescica non-muscolo-invasivo che falliscono la terapia con Bacillus Calmette-Guérin ( BCG ), con una sopravvivenza cancro-specifica superiore al 90% se eseguita prima della progressione muscolo-invasiva.

Dato che il tumore alla vescica non-muscolo-invasivo colpisce tipicamente i pazienti più anziani, molti potrebbero non essere disposti o non-idonei a sottoporsi a cistectomia radicale.

Fonte: ESMO ( European Society of Medical Oncology ) Meeting 2023

Xagena Oncologia

MelanomaOnline.net OncoGinecologia.net OncoImmunoterapia.net OncologiaMedica.net OncologiaOnline.net TumoriOnline.net TumoriRari.net

 

OncologiaMedica.net

Carcinoma uroteliale localmente avanzato o metastatico: terapia di prima linea con la combinazione Padcev e Keytruda

Astellas

FDA, approvazione accelerata per Padcev ( Enfortumab vedotin ) con Pembrolizumab per il trattamento di prima linea del carcinoma uroteliale localmente avanzato o metastaticoPrima opzione terapeutica che combina un coniugato anticorpo-farmaco con un inibitore PD-1 in questa popolazione di pazienti

L’approvazione accelerata per la combinazione di Padcev ( Enfortumab vedotin ) e Pembrolizumab ( Keytruda ) segna un’importante pietra miliare per i circa 8.000-9.000 pazienti negli Stati Uniti con carcinoma uroteliale localmente avanzato o metastatico che non sono eleggibili per la chemioterapia contenente Cisplatino.

Nello studio clinico EV-103, l’uso di Enfortumab vedotin in combinazione con Pembrolizumab ha determinato risposte tumorali confermate e durature in oltre i due terzi dei pazienti con carcinoma della vescica in fase avanzata.

Lo studio di fase 3 EV-302 ( noto anche come KEYNOTE-A39 ) in corso che valuta il beneficio clinico di Enfortumab vedotin in combinazione con Pembrolizumab in pazienti con carcinoma uroteliale avanzato non-trattato in precedenza è destinato a fungere da studio cardine di conferma per l’approvazione accelerata negli Stati Uniti. È inoltre destinato a fungere da base per le registrazioni globali. Lo studio ha completato l’arruolamento globale, con l’estensione in Cina dello studio che attualmente sta arruolando pazienti.

Enfortumab vedotin è un anticorpo-farmaco coniugato ( ADC ) di prima classe diretto contro la nectina-4, una proteina situata sulla superficie delle cellule e altamente espressa nel carcinoma della vescica.

I dati preclinici suggeriscono che l’attività antitumorale di Enfortumab vedotin è dovuta al suo legame con le cellule che esprimono la nectina-4, seguito dall’internalizzazione e dal rilascio dell’agente antitumorale monometil auristatina E ( MMAE ) nella cellula, che provoca arresto del ciclo cellulare e morte cellulare programmata ( apoptosi ).

Si stima che a circa 82.290 persone negli Stati Uniti verrà diagnosticato un cancro alla vescica nel 2023. Il cancro uroteliale rappresenta il 90% di tutti i tumori della vescica e può essere trovato anche nella pelvi renale, nell’uretere e nell’uretra.

Alla diagnosi, circa il 12% dei casi presenta carcinoma uroteliale localmente avanzato o metastatico.

A livello globale, ogni anno vengono segnalati circa 573.000 nuovi casi di cancro alla vescica e 212.000 decessi.

Fonte: Astellas & Seagen 2023

 

English Version

FDA, accelerated approval for Padcev with Pembrolizumab for first-line treatment of locally advanced or metastatic urothelial cancer – First treatment option combining an antibody-drug conjugate plus a PD-1 inhibitor in this patient population

The accelerated approval for the combination of Padcev ( Enfortumab vedotin ) and Pembrolizumab ( Keytruda ) marks an important milestone for the approximately 8,000 to 9,000 patients in the United States with locally advanced or metastatic urothelial cancer who are not eligible for Cisplatin-containing chemotherapy.

In the EV-103 clinical trial, the use of Enfortumab vedotin in combination with Pembrolizumab resulted in confirmed and durable tumor responses in over two-thirds of patients with advanced bladder cancer.

The ongoing phase 3 EV-302 trial ( also known as KEYNOTE-A39 ) evaluating the clinical benefit of Enfortumab vedotin in combination with Pembrolizumab in patients with previously untreated advanced urothelial cancer is intended to serve as the pivotal confirmatory trial for the U.S. accelerated approval. It is also intended to serve as the basis for global registrations. The trial has completed global enrollment, with the China extension of the study currently enrolling patients.

Enfortumab vedotin is a first-in-class antibody-drug conjugate ( ADC ) that is directed against Nectin-4, a protein located on the surface of cells and highly expressed in bladder cancer. Nonclinical data suggest the anticancer activity of Enfortumab vedotin is due to its binding to Nectin-4-expressing cells, followed by the internalization and release of the anti-tumor agent monomethyl auristatin E ( MMAE ) into the cell, which result in the cell not reproducing ( cell cycle arrest ) and in programmed cell death ( apoptosis ).

It is estimated that approximately 82,290 people in the U.S. will be diagnosed with bladder cancer in 2023. Urothelial cancer accounts for 90% of all bladder cancers and can also be found in the renal pelvis, ureter and urethra.

Approximately 12% of cases are locally advanced or metastatic urothelial cancer at diagnosis. Globally, approximately 573,000 new cases of bladder cancer and 212,000 deaths are reported annually.

Source: Astellas & Seagen 2023

Xagena in Oncologia

MelanomaOnline.net OncoGinecologia.net OncoImmunoterapia.net OncologiaMedica.net OncologiaOnline.net TumoriOnline.net TumoriRari.net

 

OncologiaMedica.net