Aggiornamento sul Metabolismo: Inclisiran nell’ipercolesterolemia grave

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Elevati livelli di colesterolo LDL & Inclisiran

Inclisiran inibisce la sintesi epatica della proproteina convertasi subtilisina-kexina di tipo 9.
Studi precedenti hanno indicato che Inclisiran potrebbe fornire riduzioni sostenute dei livelli di colesterolo LDL con una somministrazione non-frequente.
Sono stati arruolati pazienti con malattia cardiovascolare aterosclerotica ( studio ORION-10 ) e pazienti con malattia cardiovascolare aterosclerotica o un rischio equivalente di malattia cardiovascolare aterosclerotica ( studio ORION-11 ) che avevano livelli elevati di colesterolo LDL nonostante ricevessero terapia con statine alla massima dose tollerata.
I pazienti sono stati assegnati in modo casuale a ricevere Inclisiran ( 284 mg ) oppure placebo, somministrati mediante iniezione sottocutanea il giorno 1, il giorno 90 e successivamente ogni 6 mesi per un periodo di 540 giorni. CONTINUA SU METABOLISMO.NET 

 

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Metabolismo, osteoporosi, diabete, sovrappeso. Metabolismo.net fornisce informazioni e aggiornamenti sulle Malattie metaboliche.

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Vitamina D & Malattia coronarica, ictus e mortalità per tutte le cause

Gli studi randomizzati sull’integrazione di Vitamina-D per le malattie cardiovascolari e la mortalità per tutte le cause hanno generalmente riportato risultati nulli.
Tuttavia, la generalizzabilità dei risultati agli individui con un basso stato di Vitamina-D non è ben definita.
Sono state caratterizzate le relazioni dose-risposta tra le concentrazioni di 25-idrossivitamina-D ( 25-OH-D ) e il rischio di malattia coronarica, ictus e mortalità per tutte le cause in contesti osservazionali e di randomizzazione mendeliana.
Sono state effettuate analisi osservazionali utilizzando i dati di 33 studi prospettici comprendenti 500.962 individui senza storia nota di malattia coronarica o ictus al basale.
Le analisi di randomizzazione mendeliana sono state eseguite in quattro studi di coorte basati sulla popolazione ( UK Biobank, EPIC-CVD e due studi basati sulla popolazione di Copenaghen ) comprendenti 386.406 individui di mezza età di origini europee, tra cui 33.546 persone che hanno sviluppato una malattia coronarica, 18.166 persone che hanno avuto un ictus e 27.885 persone che sono morte. ……

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Malattie metaboliche rare: Malattia di Fabry, Malattia di Gaucher, Sindrome di Hunter

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Malattie Metaboliche Ereditarie

Le Malattie Metaboliche Ereditarie sono causate dall’assenza o dalla carenza di uno degli enzimi intracellulari deputati alla produzione di energia nell’organismo.
Le proteine, i grassi e gli zuccheri contenuti negli alimenti vengono modificati nell’intestino in aminoacidi, acidi grassi e glucosio. Questi composti più elementari sono poi ulteriormente ridotti ad acqua ed anidride carbonica all’interno delle cellule attraverso la rottura enzimatica dei loro legami chimici. Quest’ultimo processo libera l’energia necessaria alle cellule per tutte le funzioni biologiche: crescita, contrazione muscolare cardiaca e scheletrica, sintesi di mielina per il sistema nervoso centrale, detossicazione dell’organismo, secrezione ed assorbimento, ecc. Un enzima per essere presente all’interno della cellula in “quantità” e “qualità” sufficiente a svolgere la sua funzione, deve essere “previsto” dal nostro patrimonio genetico grazie alla presenza del DNA del gene corrispondente. Un’alterazione del gene causa l’assenza dell’enzima, con conseguente riduzione della produzione di energia. Per alcune malattie metaboliche il danno è dovuto principalmente alla carenza di un prodotto importante che non viene più sintetizzato. Per altre invece all’accumulo di metabolici che risultano tossici, oppure per entrambi i meccanismi. ( Fonte: AISMME Associazione Italiana Sostegno Malattie Metaboliche Ereditarie )

Malattia di Fabry

La Malattia di Fabry ( nota anche come malattia di Anderson-Fabry ) è una patologia da accumulo lisosomiale descritta per la prima volta da Johannes Fabry e da William Anderson nel 1898, caratterizzata da un progressivo deterioramento fisico dovuto al deficit dell’enzima α–galattosidasi A ( GLA ). Il gene GLA codifica per l’enzima alfa–galattosidasi; il deficit parziale o totale dell’enzima porta all’incapacità di catabolizzare glicosfingolipidi con conseguente accumulo di globotriaosilceramide ( Gb3 ) nei lisosomi. Questo influisce in modo profondo sulla funzionalità cellulare e porta a un’ampia gamma di sintomi a carico di numerosi organi, tra cui i reni, il cuore ed il cervello. ( Fonte: Takeda )

Malattia di Gaucher

La Malattia di Gaucher, identificata per la prima volta nel 1882 da Philippe Charles Ernest Gaucher, è una patologia genetica rara da accumulo lisosomiale. La Malattia di Gaucher è causata dalla riduzione o mancata produzione della glucocerobrosidasi, enzima coinvolto nel catabolismo dei glicosfingolipidi in glucosio e grassi ( ceramide ) con conseguente accumulo del substrato, la glucosilceramide, nei lisosomi dei macrofagi. I macrofagi ingrossati, chiamati cellule di Gaucher, si concentrano in diversi organi, in particolare nella milza, nel fegato e nel midollo osseo, alterandone le normali funzioni. ( Fonte: Takeda )

Sindrome di Hunter

La sindrome di Hunter ( mucopolisaccaridosi II o MPS II ), descritta per la prima volta nel 1917 da Charles A. Hunter, è una patologia genetica e rara da accumulo lisosomiale, caratterizzata da un progressivo deterioramento fisico dovuto al deficit dell’enzima L- iduronato-2-solfatasi ( I2S ). L’enzima I2S, deputato al catabolismo dei mucopolisaccaridi  ( noti anche col nome di glicosaminoglicani; GAG ), componenti essenziali del tessuto connettivo del nostro corpo. La carenza dell’I2S determina l’accumulo nei lisosomi di due specifici mucopolisaccaridi, il dermatan-solfato ( DS ) e l’eparan-solfato ( HS ) con conseguente danno alle vie respiratorie, cuore, fegato, milza, ossa, articolazioni, volto, collo e cervello. ( Fonte: Takeda )

 

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