Le ultime partite dell’Italia sono state deludenti, questo è ineccepibile.
Dà però fastidio vedere che in molti, sui social e no, hanno già trovato un capro espiatorio: Jorginho.
Nelle ultime gare è emerso qualcosa che preoccupante è dire poco: l’Italia fatica a tirare in porta. Contro l’Irlanda poi, di interventi l’estremo difensore avversario non ne ha proprio fatti, l’occasione più ghiotta l’hanno avuta senza dubbio gli irlandesi e la parata più impegnativa l’ha fatta Donnarumma.
Non tiriamo più in porta. Forse anche perché pare che nessuno voglia assumersi questa responsabilità. Si indugia, si passa il pallone, ma nessuno tira, quasi a dire “Tiri qualcun altro perché io non mi prendo una responsabilità del genere”.
Ora, di fronte a questo, con chi se la prende il popolo bue? Con l’unico che, piaccia o meno, questa responsabilità se l’è voluta prendere (sbagliando, ma almeno se l’è presa). Certo, pure noi nel vederlo tirare alto quel rigore contro la Svizzera, abbiamo esclamato a botta calda: “Ne hai già sbagliati due, non potevi lasciar tirare un altro?”.
Poi però vediamo gli altri che piuttosto di tirare in porta passano la palla al raccattapalle e allora diciamo che tutto sommato, almeno lui ha mostrato un gran coraggio. Sapeva che se sbagliava sarebbe stato massacrato mediaticamente, ma si è dimostrato un uomo con le palle.
Dunque Jorginho probabilmente non vincerà più il pallone d’oro, ma non merita neanche il “Pallone di Merda” che qualcuno vorrebbe donargli.
Per noi Jorginho è e resta un signor centrocampista, che si è vinto da protagonista una Champions e un Europeo nel medesimo anno, scusate se è poco. L’Europeo poi, lo ha giocato sontuosamente, anche nella partita più sofferta della manifestazione (quella contro la Spagna, squadra che dal punto di vista del gioco ci aveva messo sotto), sebbene le difficoltà, non ha mai perso la bussola e ha dispensato raziocinio in mezzo al campo.
L’idea di fargli fare il capro espiatorio la rigettiamo senza se e senza ma.